Compensi ai Soci di una Associazione?

DOMANDA: Se un’associazione culturale in un mese tra tessere e servizi erogati ai soli soci guadagna 3.000 euro, in che percentuale si possono erogare dei compensi ai soci che hanno fornito le prestazioni e in quale modo si devono certificare (ritenuta d’acconto o altri?)

RISPOSTA:
Buongiorno,
possono essere utilizzati gli stessi tipi di contratti delle realtà commerciali (collaborazione occasionale, a progetto, dipendente,…) e, se il collaboratore è un professionista, lo stesso deve emettere fattura nei confronti dell’Associazione (o direttamente ai Soci). Se ci sono state delle spese sostenute in nome e per conto dell’Associazione, il collaboratore può ricevere un rimborso spese a piè di lista (essendo un rimborso documentato, lo stesso è detassato).
Fate molta attenzione però ad un concetto. State parlando come se ogni mese vi sia una distribuzione di utili tra i Soci. Questo non può esserci in un ente che per sua natura non è commerciale. Eventuali utili o avanzi di gestione potranno essere utilizzati come punto di partenza per l’anno successivo o investiti per far crescere l’Associazione. Sicuramente chi svolge attività all’interno dell’ente può percepire dei compensi o dei rimborsi, ma le uscite dell’Associazione non possono essere dirette quasi unicamente alla retribuzione dei Soci.
In sede di accertamento, con questa impostazione rischiate grosso …

ATTENZIONE: con la risposta 452 del 30 ottobre 2019 Agenzia Entrate ha fornito nuove indicazioni interpretative in tema di distribuzione di utili e compensi ai soci per Associazioni Sportive, Enti del Terzo Settore e Società Sportive Dilettantistiche. QUI TUTTE LE NOVITÀ!

A tal proposito abbiamo scritto una guida con un titolo che denota chiaramente un approccio non corretto: Non profit: come posso guadagnare?  Siamo convinti che questo quesito (che è e rimane non corretto) in realtà contenga ragioni e motivazioni che possono divenire uno spunto e forse anche rappresentare un valido strumento di analisi e di supporto didattico.

OGGI, 25 SETTEMBRE 2013, A GRANDE RICHIESTA ABBIAMO DECISO DI SCRIVERE UN ARTICOLO PIU’ COMPLETO SULL’ARGOMENTO INTITOLATO “COMPENSI AI SOCI DI UNA ASSOCIAZIONE? E’ POSSIBILE?“. VI CONSIGLIAMO VIVAMENTE DI LEGGERLO E, SE AVETE PIACERE, DI COMMENTARE!

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

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454 commenti

  1. Salve, sono il membro di una associazione APS e ci serviamo di un grafico che cura le impaginazioni delle locandine delle manifestazioni. Volendo io remunerare un qualche modo tale attività, in maniera saltuaria ovviamente, e non avendo esso possibilità di emettere fattura con partita IVA, c’è un modo per erogare questi piccoli compensi per il suo lavoro in maniera tracciata e regolare (per esempio, con rimborsi spesa) o vi è solo la possibilità di erogare ricevuta di prestazione occasionale? Ripeto, parliamo di cifre irrisorie ma che per correttezza vorremmo corrispondere.

    1. Buongiorno. Le segnalo i commi 3 e 4 dell’articolo 17 del D. Lgs. 117/2017: “L’attivita’ del volontario non puo’ essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere rimborsate dall’ente del Terzo settore tramite il quale svolge l’attivita’ soltanto le spese effettivamente sostenute e documentate per l’attivita’ prestata, entro limiti massimi e alle condizioni preventivamente stabilite dall’ente medesimo. Sono in ogni caso vietati rimborsi spese di tipo forfetario.
      4. Ai fini di cui al comma 3, le spese sostenute dal volontario possono essere rimborsate anche a fronte di una autocertificazione … purche’ non superino l’importo di 10 euro giornalieri e 150 euro mensili e l’organo sociale competente deliberi sulle tipologie di spese e le attivita’ di volontariato per le quali e’ ammessa questa modalita’ di rimborso …”. In alternativa, accanto alla prestazione occasionale (https://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html), esistono i “nuovi” voucher (https://www.tuttononprofit.com/2017/07/nuovi-voucher-per-associazioni-ed-enti-non-profit-come-si-attivano-quanto-costano-quali-sono-i-limiti-sanzioni.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. Salve, abbiamo un’associazione culturale con solo codice fiscale e trasmettiamo anche contenuti su Youtube. Nel caso in cui dovessimo raggiungere i numeri necessari alla monetizzazione potremmo attivarla per ripagarci le spese? Parliamo chiaramente nell’ipotesi migliore di 100-200 euro l’anno.

    1. Buongiorno. L’attività in questione rientra certamente tra quelle rilevanti ai fini commerciali per l’Ente, motivo per il quale se intendete porla in essere occorrerà certamente che l’Ente apra la partita IVA e compia gli adempimenti colegtati, versando poi IVA ed imposte alle scadenze e secondo le aliquote previste dal regime fiscale di riferimento, ragionevolmente quello disciplinato dalla L. 398/91 (fintanto che applicabile): https://www.tuttononprofit.com/2018/10/circolare-18e-attivita-connesse-associazioni-ssd-398-91.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. Ciao…. se io vorrei guadagnare adesso con il covid ma senza dividere gli utili posso? grazie per la comprensione

  4. Buongiorno, vorrei aprire un’associazione culturale per organizzare corsi di lingua inglese. Ho alcune dubbi:
    1. I corsi dovrebbero organizzarli professionisti che non sono soci potrei farlo, naturalmente pagandoli o con prestazione occasionali o con partita Iva?
    2. Per frequentare il corso posso richiedere un contributo fisso ai soci, oltre il pagamento della quota associativa?
    3. Uno dei potenziali soci dovrebbe svolgere a tempo parziale il lavoro di amministrazione e burocrazia. Per tale lavoro potrebbe essere retribuito con una delle forme giuridiche previste dalla legge?
    Grazie mille per la disponibilità.

    1. Buongiorno. Premesso il necessario rispetto del divieto di distribuzione di utili (https://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), nulla osta alla circostanza che un’Associazione si avvalga dell’operato di collaboratori esterni, evidentemente da contrattualizzare secondo le diverse possibilità previste dal nostro ordinamento, al fine di garantire il regolare svolgimento delle attività associative. Questa possibilità dovrà altresì essere verificata in funzione delle nuove disposizioni del Codice del Terzo Settore (D. Lgs. 117/2017) che individua limiti ben definiti per i collaboratori di Associazioni di Promozione Sociale ed Organizzazioni di Volontariato. Quanto invece al secondo quesito, questo il vigente testo dell’articolo 148 n. 3 del TUIR: “Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti …”. Con il soddisfacimento dei requisiti di cui sopra, pertanto, eventuali corrispettivi specifici richiesti agli associati per la partecipazione alle attività sociali risulteranno de-commercializzati: differentemente dovranno essere assoggettati ad imposte ed IVA secondo le previsioni del regime fiscale di riferimento dell’Ente (https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  5. Quando le associazioni sono a scopo di lucro?
    Analizzando diversi accertamenti da parte delle agenzia delle entrate, ho constatato che lo scopo degli accertatori fosse quello di dimostrare che l’impianto associativo fosse riconducibile ad una attività a scopo di lucro, per fare questo sono stati presi in considerazione alcuni segnali.
    Poniamo il caso di una palestra o un circolo ricreativo:
    – I soci fondatori fanno parte dello stesso nucleo famigliare, se pur legale, spesso “la mamma” con l’incarico di vice presidente, non sa neanche che vuol dire assemblea dei soci;
    – Il consiglio direttivo è da sempre lo stesso, se pur legale, lascia qualche dubbio;
    – Le attrezzature e/o stigliature sono acquistate con il capitale di un solo socio, quasi sempre il presidente che a volte risulta anche disoccupato e senza reddito. Tuttavia decide di conferire del capitale (20, 50, 100 mila euro) per l’acquisto delle stesse;
    – I locali sede dell’associazione sono in affitto, ma non ci sono verbali in riferimento a questa decisione, quindi si evidenzia che un solo soggetto “gestisce le decisioni”;
    – I locali sede dell’associazione sono in comodato uso gratuito, se pur legale, a meno che il proprietario “spesso il presidente o suo familiare” sia una persona benestante, il segnale che voglia evitare di pagare le imposte sulla locazione è fondato.
    – La reale partecipazione alla vita associativa da parte dei soci. Aspetto fondamentale che determina poi la vera natura associativa. Verbali redatti in via esclusiva dal consiglio direttivo ed assemblee dei soci limitate alla sola approvazione del bilancio.
    Tutti questi segnali mettono gli ispettori davanti una sola conclusione, di fatto pochi soggetti che “avviano” un’associazione, prendendo decisioni gestionali in via esclusiva, confluendo un capitale per l’avvio che nel tempo porti un profitto “camuffato da rimborso/compenso”, quindi, un’attività a scopo di lucro, quindi, soggetta ad un inquadramento commerciale, quindi, soggetta al pagamento di imposte come per un’attività commerciale.

  6. Buongiorno, non sapendo a priori quanti associati parteciperanno ad un corso organizzato da una associazione culturale, pagandone la relativa quota, per definire il compenso di un insegnante occasionale è possibile accordarsi prima su una quota percentuale (es: 80%) del totale delle quote corso incassate, invece che definire un compenso fisso?
    Grazie.

  7. Salve, occasionalmente presto servizio come guida naturalistica presso una ONLUS, vengo retribuito con le quote dei partecipanti decurtate del 20%,xche dice l’assicurazione che mi deve trasferte le tasse, volevo sapere se era vero o se era un ulteriore quadrano loro sulla mia prestazione, grazie.

  8. sono il presidente di una associazione antiusura-antiracket onlus iscritta come ass. di volontariato; siamo stati assegnatari di un progetto di euro xxxxxxx importo significativo – la mia domanda è la seguente . Il presidente ed altri componenti dei direttivo soci possono essere pagati per l’attività espletata senza incorrere in problematiche fiscali o di altra natura? Il Presidente per questo progetto approvato in anni due e sei mesi deve prestare anche garanzia personale per l’esecuzione del progetto. Grazie gradirei una risposta certa.

    1. Buongiorno. La questione è molto delicata. Infatti, in linea astrattamente teorica, la risposa al Suo quesito secondo la normativa attualmente vigente dovrebbe essere affermativa, ma tale impostazione potrebbe innescare una serie di criticità che affrontiamo quotidianamente (http://www.tuttononprofit.com/2017/07/movida-e-tutto-non-profit-cosa-facciamo-realizziamo-le-vostre-idee-progettuali-non-profit.html) e che cercherò ora di rappresentarLe. Gli Enti senza finalità di lucro infatti, a fronte delle agevolazioni fiscali ad essi riservate (http://www.tuttononprofit.com/2017/02/quali-sono-le-agevolazioni-fiscali-di-un-ente-non-profit-associazione-societa-sportiva-dilettantistica.html), non possono, per legge, distribuire in via diretta e/o indiretta utili o avanzi di gestione. Ciò significa che non è possibile che vengano corrisposti denari a membri del Consiglio Direttivo per la carica che essi ricoprono, e ovviamente nemmeno ai soci. Possono però certamente essere compensati detti soggetti (membri del Consiglio Direttivo e/o anche i soci) per le attività che essi realmente prestano (stante ovviamente il rispetto dei requisiti a monte, e dunque l’esistenza e la stipula di apposito contratto, la titolarità in capo al soggetto in questione di percepire i denari, …).
      La criticità in relazione a questo aspetto dunque ruota attorno alla “prova”. Mi spiego meglio: posto che esiste per legge il divieto di distribuire direttamente e/o indirettamente utili e avanzi di gestione, ma non quello di compensare chi presta la propria opera per l’Ente (libero professionista con partita IVA), in sede di un’eventuale verifica ed a fronte di specifiche contestazioni in tale direzione occorrerà dimostrare che i denari corrisposti al Presidente/Vice/Segretario/ecc… PIPPO (e da PIPPO ovviamente regolarmente fatturati) rispondono alle attività da PIPPO effettivamente prestate a favore dell’Ente e non per la carica che lo stesso PIPPO riveste all’interno dell’Associazione. Cordialità, Stefano Bertoletti

  9. Buongiorno … faccio parte di un Asd e con la società gestiamo un laghetto di pesca sportiva … con i proventi delle manifestazioni vorrei risarcire la quota del tesseramento sociale a chi presta servizio a queste manifestazioni. Si può fare??? Grazie

    1. Buongiorno. Premessa l’indispensabile necessità, a monte, di rispettare i requisiti oggettivi e soggettivi obbligatori ai fini della corretta erogazione dei rimborsi sportivi ex lege 342/2000 ai propri collaboratori (http://www.tuttononprofit.com/2016/12/chiarimenti-sui-compensi-erogati-dalle-associazioni-sportive-e-dalle-societa-sportive-dilettantistiche.html) oltre che la necessità di rispettare il divieto di distribuzione di utili, principio alla base degli Enti di tipo associativo (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), è possibile che vengano compensati igli istruttori sportivi di una ASD. Cordialità, Stefano Bertoletti

  10. Buongiorno, a luglio mi è stata proposta una collaborazione a tempo determinato per un’associazione culturale. Nel colloquio mi è stato espressamente indicato che per la mia attività non avrei un contratto regolare in quanto sarei un socio, la mia retribuzione consisterebbe in una parte dei proventi consegnati al sottoscritto alla fine di ogni giornata lavorativa. Il fatto di essere senza contratto comporterebbe problemi per la dichiarazione dei redditi degli anni successivi? Come dovrei considerare questo periodo lavorativo nella mia carriera non disponendo di un attestato cartaceo che lo testimoni?
    Gianni V.

    1. Buongiorno. Quanto appena indicato pare porsi in netto contrasto con il divieto di distribuzione di utili (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), principio cardine degli Enti di tipo associativo, cui devono necessariamente uniformarsi e rispettare per poter godere, con ragione, delle agevolaizoni fiscali riservate a queste tipologie di Enti. Alla luce di questa necessaria ed obbligatoria premessa, appare indispensabile meglio comprendere la natura del “contratto” proposto, precisando che la tipologia di collaborazione prospettata risulta estranea ai contratti di lavoro/collaborazione tipici. Cordialità, Stefano Bertoletti

  11. Buonasera,

    avendo versato tramite bonifici bancari dei soldi per la costituzione di una associazione di tipo Circolo ricreativo culturale: lavori edili, elettrici, idraulici, acquisto di materiali ed apparecchi per lo svolgimento dell’attività del Circolo, mobilia ecc ecc, ho diritto alla restituzione del denaro versato?
    E se sì in che modalità?

    Grazie

    1. Buongiorno. Se un socio di un’associaizone o un terzo si rendono disponibili a prestare ad un Ente di tipo associativo una somma di denaro, evidentemente in forza tracciabile, detta somma potrà essere restituita a condizione del fatto che trattasi di vero e proprio prestito infruttifero (http://www.tuttononprofit.com/2013/05/anticipo-eo-prestito-infruttifero-da.html) e non di liberalità/erogazione volontaria/donazione. In tale prima caso, quindi, sarà possibile richiederne la restituzione in forza di condivisi accordi tra le parti. Cordialità, Stefano Bertoletti

  12. Buongiorno.
    Vorrei capire una cosa. Se i fondi vengono davvero reinvestiti nell’associazione e l’associazione cresce in effetti sta aumentando il suo valore intrinseco. Magari acquisisce persino beni strumentali …. In caso di cessazione…a chi vanno tali beni? Io sono socio Arci…posso pretendere di partecipare ai consigli di amministrazione ed esigere di vedere i tabulati di entrate ed uscite? Se l’Arci ha un “Utile” che non viene reinvestito dunqu mi spetta?
    Cordiali saluti
    Giorgio

    1. Buongiorno. Per rispondere al quesito è necessaria una premessa: un ente di tipo associativo (non profit) nasce con l’intento di promuovere e perseguire finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale (http://www.tuttononprofit.com/2016/03/perche-costiuire-associazione-cosa-comporta-come-deve-essere-gestita.html) mediante l’organizzazione e gestione di attività, il tutto al fine di raggiungere gli scopi sociali (ideali) accrescendo le proposte rivolte ai propri associati per meglio raggiungere le finalità dell’Ente, ferma la regola aurea degli Enti di tipo associativo in forza della quale è vietata ogni possibilità di distribuzione di utili (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html). Ferme queste premesse, qualora l’Assemblea dei soci si esprima favorevolmente per lo scioglimento dell’associazione, la lettera b) dell’art. 148 co. 8 del TUIR stabilisce l'”obbligo di devolvere il patrimonio dell’ente, in caso di suo scioglimento per qualunque causa, ad altra associazione con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’articolo 3, comma 190, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e salvo diversa destinazione imposta dalla legge”. Certamente potrà, in qualità di socio dell’Ente, visionare entrate/uscite, bilancio ed affini, ma la distribuzione di utili resta categoricamente vietata. Cordialità, Stefano Bertoletti

  13. buona sera,
    ho capito che, se definito sullo statuto di un’associazione no-profit, il presidente e alcuni membri del direttivo, possono percepire compensi.
    verso quale inquadramento si possono erogare compensi che in parole povere risultano stipendi?
    è possibile erogarli mensilmente?
    un’associazione che svolge attività ricreative rivolte al gioco del biliardo di quali affiliazioni ha bisogno per il corretto funzionamento?
    ci sono restrizioni su alcolici, super alcolici, oppure panini ed altre cose riguardanti cibi vari, che non è possibile somministrare?
    grazie.

    1. Buongiorno. Premesso il divieto di distribuzione di utili (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), punto cardine della “vita” di un Ente di tipo associativo che promuove e persegue una o più finalità ideali (http://www.tuttononprofit.com/2016/03/perche-costiuire-associazione-cosa-comporta-come-deve-essere-gestita.html), è possibile per un’associazione “compensare” i propri collaboratori, siano essi soci ordinari o componenti del Consiglio Direttivo. Va in ogni caso da sè che questi dovranno essere compensati in forza di idoneo contratto (coerente con le mansioni e le attività svolte) oltre che per le attività effettivamente svolte nei confronti dell’Ente e non per la singola carica ricoperta. Quanto infine alle affiliazioni, l’Ente dovrà necessarimanete essere iscritto al Registro CONI (http://www.tuttononprofit.com/2017/12/iscrizione-al-registro-coni-condizione-necessaria-riconoscimento-ai-fini-sportivi-asd-ssd-non-sufficiente-usufruire-delle-agevolazioni-fiscali.html) attraverso un EPS/FSN, potendo somministrare alimenti e bevande in funzione della tipologia di licenza/autorizzazione richiesta.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  14. Salve,
    mi complimento innanzitutto per la chiarezza espressa nel Vostro articolo, il quale contiene informazioni e spunti di riflessione utili.
    Oltre a ciò volevo esporre la mia situazione.
    Ho lavorato quest’estate come collaboratrice ed assistente per un Direttore di hotel, il quale è a sua volta imprenditore nel ramo scolastico. Ho svolto sia mansioni di hotel receptionist che di assistente di Project Management in quanto ho supervisionato e assistito alla coordinazione dell’attività di realizzazione e promozione di sito internet per potenziale scuola di italiano e campus universitario telematico congiunto. Percepivo 600 euro al mese ma non ero sotto contratto.
    Ora il mio Direttore desidera continuare a farmi lavorare per lui e, dopo aver espresso la sua impossibilità a mettermi sotto contratto ed assicurazione in quanto impossibilitato nel coprire tutte le spese per i contributi, mi ha proposto di entrare a far parte di un’ associazione che promuove la scuola italiana su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un’ente morale, il che, suppongo, significa che suddetta attività è senza scopo di lucro. Che tipo di rapporto lavorativo potrebbe instaurarsi? Percepirei un compenso? E, soprattutto, come potrei calcolare l’entità quantitativa di un potenziale compenso?
    Chiedo questo in quanto sono totalmente nuova a questo tipo di realtà lavorativa. Ma, pur avendo solo 25 anni, ho avuto svariate esperienze lavorative di vario genere. La natura delle mansioni che avrei mi piace molto: tuttavia, non voglio ovviamente svolgere lavoro gratuito in quanto ho determinate esigenze.
    Ringrazio da subito per la Vostra disponibilità e spero in una risposta.
    Cordiali Saluti

    1. Buongiorno. Premesso il divieto di distribuzione, anche in diretta, degli utili (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), vigente per qualsiasi ente di tipo associativo nonché l’impossibilità per i componenti del Consiglio direttivo di ritenersi “proprietari” dell’ente (atteggiamento assolutamente contrario alla logica associativa e tipico degli enti commerciali), una sua eventuale collaborazione con l’ente potrebbe prevedere:
      – un’assunzione, secondo i canoni stabiliti dai consueti contratti collettivi nazionali;
      – l’utilizzo di strumenti alternativi, compatibilmente con le loro possibilità ed i loro limiti di utilizzo da parte dell’associazione (voucher, prestazioni occasionali, ecc..);
      – la sua collaborazione in qualità di professionista titolare di Partita Iva.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  15. Buonasera,
    Avrei un quesito da porre:
    Sono il presidente di un associazione turistico – culturale, da qualche anno collaboriamo con un altra associazionee, con l’ausilio dei ns soci, fornendo un servizio di trasporto di persone disabili ed anziani, con i mezzi acquistati dalla ns associazione, prevalentemente all’interno di un villaggio turistico, durante il periodo estivo.
    A tal proposito, le volevo chiedere, se ai ns ragazzi, possiamo riconoscere un rimborso spese mensile ( forfettario), dato che sono operativi tutto il giorno, e quindi raggiungere tale villaggio con la propria auto, pranzare e cenare .
    In attesa di una vs risposta, porgo distinti saluti.
    Vincenzo C.

    1. Buongiorno. Posta la necessità di rispettare il divieto di distribuzione diretta e/o indiretta di utili che deve necessariamente caratterizzare gli Enti di tipo associativo senza finalità di lucro (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), il caso prospettato può essere correttamente gestito a nostro avviso con il ricorso ai nuovi voucher: http://www.tuttononprofit.com/2017/07/nuovi-voucher-per-associazioni-ed-enti-non-profit-come-si-attivano-quanto-costano-quali-sono-i-limiti-sanzioni.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  16. Salve, vorrei delle informazooni . vorrei aprire un ASD con corsi di danza essendo io il presidente come faccio ad essere retribuita per i miei corsi avendo anche altri istruttori e come potrei inserire un fisioterapista e un estetica alla interno dell associazione?
    Grazie

    1. Buongiorno. Premesso che né la fisioterapia né l’estetica sono attività sportive (http://www.tuttononprofit.com/2017/02/prorogata-al-2018-la-bonifica-del-registro-coni-secondo-le-previsioni-della-delibera-1566-2016.html), e pertanto non è possibile che queste vengano organizzate e gestite da una ASD, la quale potrà eventualmente avviare collaborazioni con soggetti autorizzati allo svolgimento di dette attività, per quanto riguarda i compensi occorre in prima battuta rispettare il divieto di distribuzione dirtetta/indiretta di utili/avanzi di gestione (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html). Rispettato questo principio fondamentale, occorrerà quindi che ogni collaboratore sottoscriva con l’ASD idoneo contratto a fronte della propria situazione personale, delle modalità di svolgimento della prestazione e della reale attività prestata. In questo senso il suggerimento è quello di avvalersi del supporto di un professionista che Vi possa indirizzare sul tema. Cordialità, Stefano Bertoletti

  17. Ciao,
    ho una domanda importantissima. Io sono il tessoriere di un associazione culturale che organizza ogni anno un OpenAir. Per rendere piu facile l’organizzaione dell’evento ci abbiamo messi d’accordo che ognuno deve comprare le cose necessarie per l’evento con i suoi soldi privati e dopo l’evento ciascuno riceve la compensione delle spese tramite bonifico bancario. Quindi la mia domande è se si possa fare così o se se non sia lecito. Grazie

    1. Buongiorno. E’ possibile che l’Associazione rimborsi le spese sotenute dai soci/collaboratori in nome e per conto dell’Ente stesso, anche se, qualora fosse possibile, sarebbe meglio che l’Associazione effettuasse direttamente questi pagamenti. Cordialità, Stefano Bertoletti

  18. Salve
    Essendo socio onorario posso essere inserito come collaboratore quindi retribuito dall’ associazione in quanto svolgo un attività di 4 ore giornaliere?
    Oppure dovrei dimettermi ??

    1. Buongiorno. Non esiste un divieto “a prescindere” di corrispondere un compenso ad un socio: l’unico divieto che esite è quello di distribuire utili/avanzi di gestione a soci/collaboratori dell’Associazione (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html). Nel rispetto di questo limite, ferma la necessità a monte di inquadrare correttamente il rapporto con il collaboratore sotto il profilo formale e sostanziale (contratto, imposte, contributi se dovuti, …), è possibile corrispondere un compenso ad un socio/collaboratore dell’associazione. Cordialità, Stefano Bertoletti

  19. Buonasera,

    innanzitutto voglio farvi i complimenti per il vostro sito, da tempo sto studiando tutto il possibile in materia di associazioni e qui ho trovato le risposte più chiare. Essendo il mio caso un po’ fuori dallo “standard” vorrei chiedervi comunque alcune informazioni aggiuntive, per fugare i miei dubbi.
    Ho da poco fondato con alcuni amici (laureati e/o dottori di ricerca in fisica ed astronomia) un’associazione di promozione sociale che ha come mission la divulgazione scientifica, in particolare a tema astronomico, sia in collaborazione con le scuole, che con altri enti pubblici, sia tramite eventi promossi direttamente dalla nostra associazione, come specificato chiaramente nel nostro statuto.
    Se abbiamo capito bene:
    1) i soci dell’associazione potranno essere rimborsati a piè di lista per le spese effettuate per l’associazione;
    2) è possibile corrispondere un compenso (purchè in linea con il “prezzo di mercato”) per alcune prestazioni erogate ad altri soci (ad esempio corsi per bambini o adulti, visite a laboratori scientifici etc) ai soci che effettuano materialmente il lavoro o ad altre figure esterne. L’unico modo è tramite una prestazione d’opera occasionale?
    3) quanto detto al punto 2) è valido anche per i membri del consiglio direttivo, ammesso che non siano i soli ad essere pagati per le loro prestazioni? Considerando soprattutto che il “personale qualificato” per questo tipo di attività non è molto, è previsto che anche i membri del consiglio direttivo prestino il loro lavoro in modo diretto. Specifico che in ogni caso il lavoro “pagato” sarebbe sempre minoritario rispetto al quantitativo prestato a livello volontario (la preparazione di lezioni, seminari, laboratori e materiali è sempre del tutto volontaria e non pagata).
    4) è possibile organizzare eventi divulgativi aperti a tutti (soci e non), chiedendo un contributo volontario per la partecipazione? Rientrerebbe comunque in attività commerciale, o rientrerebbe in attività di raccolta fondi?
    Vi ringrazio ancora per il vostro eccellente lavoro e per la vostra disponibilità.
    I migliori saluti,
    Barbara

    1. Buongiorno. Ripondo per punti:
      1 – è possibile che l’associazione corrisponda rimborsi analitici a piè di lista a soci e non per spese effettuate in nome e per conto dell’Ente stesso;
      2 – in attesa di comprendere quale nuovo strumento sostituirà i voucher, ad oggi esiste il lavoro autonomo occasionale (http://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html), i contratti di lavoro dipendente oppure la possibilità di compensare professionisti titolari di partita IVA: la scelta va effettuata in funzione del caso di specie, da anlizzarsi di volta in volta;
      3 – premessa la necessità di rispettare il divieto di distribuzione diretta e/o indiretta di utili (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html) e che è opportuno evitare l’insorgere di situaizoni di palese conflitto di interesse (ad esempio nel caso diu un Presidente che “assume” se stesso), le considerazioni circa i compensi valgono per tutti i componenti dell’associazione, siano essi del consiglio direttivo o meno;
      4 – sotto questo profilo occorre verificare se il contributo sia effettivamente volontario oppure se trattasi invece di vero e proprio prezzo per accedere: nel primo caso il provento può essere considerato istituzionale, nel secondo caso, se rivolto a non soci, trattasi di attività commerciale, con tutte le conseguenze del caso (http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html).
      Se ritenesse opportuno un ulteriore supporto professionale funzionale a verificare la bontà dell’impostazione adottata per gestire l’Ente, con piacere resto a disposizione. Cordialità, Stefano Bertoletti (stefano@movidastudio.it)

  20. Salve sono un disoccupato e percepisco l’indennità di disoccupazione posso fondare un associazione no profit ? Cambia qualcosa ai fini inps ? Continuerò ad aver corrisposta l’indennità di disoccupazione?

  21. Buonasera,
    vorremmo organizzare un concerto per raccogliere fondi necessari alla struttura che ci ospita (in comodato gratuito) oltre SIAE &CO vorremmo sapere, per non sbagliare, se possiamo staccare biglietti o chiedere un contributo fisso dietro consegna di ricevuta ai fini fiscali.
    Grazie

    1. Buonasera, grazie.
      Se possibile, vorrei porre un altro quesito: ai soci volontari della odv che partecipano ad una serata di raccolta fondi (per la quale hanno pagato il costo di un biglietto), si possono somministrare cibi e bevande preparate all’interno della sede della associazione (cucinerebbe una volontaria)? in caso di risposta positiva, si può chiedere un ulteriore contributo a chi consuma senza dover emettere ricevuta o altro?

      Cordialità.

      1. Buongiorno. Premesso che l’attività di somministrazione di alimenti e bevande dietro il pagamento di un corrispettivo deve essere configurata come “commerciale”, e pertanto per il suo esercizio occorre che l’Ente sia titolare di partita IVA e versi su detti proventi le imposte alle scadenze e secondo gli importi del regime fiscale di riferimento (http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html), per l’attività di somministrazione occorre un’apposita licenza con relativa dichiarazione di inzio attività da inviare in Comune. Cordialità, Stefano Bertoletti

  22. Salve,
    sono un insegnante a Tempo Indeterminato nella Scuola Media Superiore, e da questa attività ritraggo il mio reddito princiupale; inoltre sono iscritto ad un collegio professionale provinciale (Agrotecnici Laureati), e in forza di ciò svolgo anche attività professionale nei limiti consentiti dalla legge, per circa 3-4.000 euro/anno, e comunque debitamente autorizzato dal mio dirigente scolastico. Posseggo partita IVA come “Agrotecnico Laureato”, ma possiedo anche una piccola azienda agricola non irrigua, coltivata a cereali e leguminose, con volume di affari di circa 2.500,00 euro l’anno (lascito di mio padre, che coltivo per pagare le spese della proprietà stessa). Una associazione, di cui non ho dati precisi ed ufficiali che definiscano esattamente la sua natura, ma che sò essere affiliata ad una associazione di categoria agricola di rilevanza nazionale, mi ha chiesto di svolgere delle lezioni (moduli) per il conseguimento del patentino per i fitofarmaci a dei corsisiti utilizzatori professionali che, immagino, siano soci; avendoli avuti sotto gli occhi per una settimana, posso dire che si trattava di giovani e meno giovani, ma tutti impiegati professionalmente o meno nel campo agricolo. Mi hanno corrisposto il pattuito per una decina di h di lezione (importo irrisorio), ma non ho ricevuto nulla come documentazione attestante il pagamento. A voce mi hanno detto che il compenso è raffigurabile come “rimborso a piè lista”, per il quale non debbo pagare tasse, e che posso farlo fino al raggiungimento di un importo massimo di 5.500,00 €. Mi ancora detto che mi daranno una ricevuta; tutto ciò premesso, le mie domande sono le seguenti:
    1. Cosa e dove posso accertare – in modo oggettivo e legale – dati generali in merito a questa associazione ? CCIAA, Albi Comunali (?), etc per verificare lo status legale ed amministrativo di tale associazione, e verificare cosi se ciò che mi è stato detto è veritiero ?
    2. L’impostazione riferita per il compenso, è corretta ? Preciso che i soci sono (dovrebbero) essere padre e due figli o madre e due figli (rinvio alla domanda n 1);
    3. Io, stante la mia posizione lavorativa e fiscale, se rischi sanzioni fiscali, cosa rischio ?
    Grazie per l’attenzione
    Tatto

    1. Buongiorno. Il “rimborso a piè di lista”, analitico, è esente da tassazione proprio nella misura in cui analiticamente individua le spese sotenute da un soggetto in nome e per conto dell’Ente dal quale lo riceve. Appare evidente però, nel caso prospettato, che questo non risponda a quanto avvenuto, e ciò in ragione del fatto che a Lei non avrebbe dovuto essere corrisposto un rimborso (per spese che non ha sostenuto) bensì un compenso (per attività che ha prestato). Occorre dunque verificare quale sia l’inquadramento idoneo ed attraverso quali modalità Lei possa prestare la propria opera in favore dell’associaizone in questione (della quale può cercare informazioni presso gli Albi comunali, se iscritta, oppure presso la Camera di Commercio, se titolare di partita IVA). Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. La ringrazio per la cortese e tempestiva risposta.
        Le volevo provare ancora a chiedere, se esistono casistiche del genere contemplate nel vostro archivio, e se la Onlus in parola potrebbe effettivamente corrispondermi, in modo legale, dei compensi per me esentasse.
        La ringrazio ancora per la disponibilità dimostrata.
        Tatto da Roma

        1. Buongiorno. Trattandosi di Ente non sportivo, non risultano applicabili al caso di specie i compensi ex lege 342/2000, in esenzione fiscale e contributiva fino a 7500 euro/anno. Ad oggi non esistono pertanto, nel caso prospettato, ipotesi di corresponsione di compensi in esenzione fiscale. Cordialità, Stefano Bertoletti

  23. Buonasera sono il presidente di una asd. I 6 associati fondatori Stanno sostenendo le spese per la ristrutturazione della palestra versando dei soldi nel conto della palestra. L'asse poi con propri assegni paga le spese.
    È corretta tale procedura per far sì che poi gli associati, quando ce ne sará possibilitá, riescano a riprendersi i soldi iniziali affrontati ? Grazie per la risposta

  24. Salve, attualmente un istruttore di ballo presso una asd percepisce i famosi 7500€. Lo stesso istruttore vorrebbe aprire partita iva e fatturare le sue prestazioni all asd. Mi chiedevo può ricevere 7500€ come compensi sportivi esentasse e allo stesso tempo fatturare con partita iva?

      1. Buonasera
        vi scrivo in merito ad un quesito in merito ad una dubbio che ho. Ho acquistato un pulmino 9 posti e ho una mia ditta individuale. Vorrei organizzare delle gite qua nella mia zona (Marche). Anche se ho una ditta individuale potrei fondare una associazione senza scopo di lucro per esercitare questo lavoro? E in caso come dovrei percepire un compenso? Grazie

        1. Buongiorno. Il quesito posto è ampio e richiede numerosi approfondimenti (possibile conflitto di interessi, divieto di distribuzione di utili, …) che appaiono più agevoli in occasione di un appuntamento in assistenza tradizionale oppure anche solo via skype. Se ritiene con piacere possiamo analizzare la situazione: per info e contatti La invito a consultare la sezione specifica del nostro blog: http://www.tuttononprofit.com/contatti. Cordialità, Stefano Bertoletti

  25. sono socio fondatore di un associazione poi diventato presidente, per l'inaugurazione ho elargito una somma in danaro anticipandola,non ho mai pensato a scriverlo sia nello atto costitutivo che nei verbali, ho varie testimonianze su quello che ho fatto documentate sia da foto che da varie cose che testimoniano la spesa, ho le varie ricevute fiscali della somma spesa per la quale si evince che sono state fatte per l'inaugurazione sono passati circa tre anni ora mi sono dimesso per problemi interni,come posso recuperare tale somma.

    1. Buongiorno. Segnalo nostro articolo specifico sul tema: http://www.tuttononprofit.com/2013/05/anticipo-eo-prestito-infruttifero-da.html. Ciò premesso sarebbe stato importante verbalizzare i prestiti infruttiferi resi all'associaizone al fine di poter provare in modo certo il credito vantanto nei confronti dell'Ente. La circostanza che siano trascorsi tre anni nulla osta, ma è evidente che occorrerà provare che si sia trattato di un prestito infruttifero e non di una donazione/liberalità. Cordialità, Stefano Bertoletti

  26. Salve,
    siamo una piccola associazione che si occupa di didattica presso Musei e di piccoli eventi soprattutto per amministrazioni pubbliche (carnevale, halloween ecc.). Abbiamo deciso di dare un contributo forfettario di 25 euro/ giorno al socio che viene a queste attività e che presta il suo tempo/attività per l'associazione. Ci sono dei problemi se continuiamo in questo modo? Grazie mille
    Saluti. Fabio

  27. Buonasera,
    io ed altre 2 persone vorremmo aprire un'associazione culturale olistica. Una di queste persone è carico del marito che percepisce assegni familiari, se facesse parte del consiglio direttivo perderebbe qualche diritto? Essendo che l'associazione è no profit ritengo di no, ma vorremmo il parere di un esperto.
    Grazie
    Chiara

    1. Buona sera. Rivesitre una carica all'interno dell'organo direttivo di un Ente non Commerciale costituito in forma di associaizone non comporta la perdita di diritti afferenti ad altre sfere. Cordialità, Stefano Bertoletti

  28. Buonasera sono Segretario di una onlus in pensione e abito a 400 km dal Presidente , seguo il Commercialista e gli aiuti in materiali che ci regalano e seguo la preparazione e spedizione di container assieme alla ditta speditrice, potrei fare una nota per lavoro occasionale senza dover chiedere scontrini , fatture ecc. (il magazzino dello spedizioniere è a 15 km da casa perciò benzina , pranzo , questo succede 2 volte all'anno, Le ricevute fiscali , scontrino benzina non le accetta , il commercialista. Potrebbe farlo anche il Presidente quando va a congressi , incontri con benefattori ecc. Grazie saluti Gino

    1. Buon giorno. Trova un articolo di approfondimento sulla collaborazione occasionale qui: http://www.tuttononprofit.com/2014/03/lavoro-autonomo-occasionale-ed-enti-non-profit.html (Le consiglio di copiare/incollare il link sul browser dal quale sta navigando). Per quanto riguarda i rimborsi Km questi devono essere adeguatamente documentati e corredati da idonee pezze: in tal caso, a piè di lista, sono da considerarsi neutri ai fini fiscali. Cordialità, Stefano Bertoletti

  29. buona sera ,desidererei aver chiarito un concetto, faccio parte di una associazione di volontariato per anziani , oltre a tutti i servizi prestati , dall'assistenza e fini sociali, l'associazione ha momenti ricreativi quale il ballo , la domanda è questa se un socio presta la sua opera come insegnante di ballo può essere retribuito e come , grazie e auguro una buona serata

    1. Buon giorno. Le Organizzazioni di Volontariato non possono corrispondere compenso alcuno ai propri soci: questi infatti possono eventualmente solo solo ricevere rimborsi spese a piè di lista. Così il comma 3 dell'art.2 della legge 266/91: "la qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro dipendente o autonomo o di ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l'organizzazione di cui fa parte". Cordialità, Stefano Bertoletti

  30. salve. vorrei sapere se le APS possono estendere il loro operato all'estero aprendo succursali o cooperando con altre realtà associative internazionali.

  31. Buonasera,
    ho una domanda che riguarda l'inquadramento di alcuni soci in un'associazione culturale che sta nascendo.
    L'associazione si occuperà di effettuare corsi e docenze per gli studenti, doposcuola, attività ludico ricreativa ecc…
    Gli insegnanti sono anche i soci fondatori dell'associazione e prenderanno dei compensi per la tenuta dei corsi tramite voucher.
    Vorrebbero anche essere consiglieri della stessa; pensa che questa ultima carica possa essere incompatibile con la qualifica di docenti o malvista in un eventuale accertamento?
    Grazie

    1. Buongiorno. Ferma la necessità di rispettare il divieto imposto dalla legge di ditribuzione diretta e/o indiretta di utili o avanzi di gestione in capo ai soci, ritengo possa approfondire la questione in questo nostro articolo http://www.tuttononprofit.com/2013/04/non-profit-distribuzione-indiretta-di.html (copi/incolli il link sul browser sul quale sta navigando). Se in esito ritenesse opportuno un ulteriore supporto con piacere resto a Sua disposizione anche a mezzo mail, all'indirizzo stefano@movidastudio.it. Cordialità, Stefano Bertoletti

  32. Salve,

    faccio parte del direttivo di un'associazione culturale senza scopo di lucro e la nostra principale attività è la fotografia. Per escursioni fotografiche, vogliamo organizzare dei bus per i soci che ci chiedono di poter portare anche le loro famiglie o amici. Per pagare il pullman facciamo una ricevuta al socio con causale: "Contributo bus per escursione", come possiamo giustificare i contributi dei non soci?
    Grazie,
    Salvatore

    1. Buongiorno Salvatore.
      Si consiglia di chiedere a chi fornisce il bus l'autorizzazione a raccogliere le quote per conto loro in modo che non entrino nella Vostra contabilità.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  33. Salve,
    ho un' associazione no profit APS e vorrei chiedere se nel caso alcuni soci, occasionalmente, rendessero disponibile il proprio tempo ed impegno nella ricerca di fondi, contributi, erogazioni liberali esterne, destinate alla sopravvivenza e crescita dell'associazione, poi si potrebbero emettere dei rimborsi spesa forfettari verso i soci interessati, per la funzione svolta?
    Nel caso non sia possibile, cosa si potrebbe prevedere per tale rapporto?
    Grazie!

    1. Buona sera Alessandro.
      Potrebbe avere più senso utilizzare la collaborazione occasionale, oppure i voucher.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  34. Buongiorno , sono il presidente di un' asd equestre , l'amministrazione comunale di un paese limitrofo vorrebbe affidarci per tutto il periodo estivo il proprio maneggio comunale per svolgervi attività equstri ! possiamo associare gli allievi nella nostra ASD o essendo un paese diverso dovremmo istituire una nuova ASD ?

    1. Buongiorno.
      Potete associare gli allievi alla Vostra ASD. Si consiglia di predisporre un verbale di direttivo nel quale si indica che ci sarà per il periodo estivo una sede operativa differente dalla sede legale.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  35. Buongiorno
    sono vice presidente di una onlus. Posso fondare e far parte del direttivo di altra associazione culturale?
    grazie

  36. Salve vorrei aprire un centro yoga a casa dove tenere lezioni settimanli e seminari. Non so che tipo di associazione mi conviene utilizzare ne i costi da sottenere non solo per l'apertura ma anche successivamente. Come mi può aiutare?

  37. Buongiorno.
    Con una collega vorremmo aprire un'associazione per attività culturali, sociali e di formazione teatrale. Cosa è preferibile, un'associazione culturale o di promozione sociale? è possibile far parte – all'interno del direttivo, non coprendo lo stesso ruolo – sia di un'associazione culturale sia di un'associazione di promozione sociale?
    Grazie davvero,
    L

    1. Buongiorno.
      Direi associazione culturale. E' possibile far parte di due direttivi di due associazioni differenti (culturale ed aps).
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  38. Buonasera Dott. Aprile,

    sono il presidente di un'Associazione Culturale non riconosciuta di promozione della scrittura e della lettura. Organizziamo corsi gratuiti di scrittura per bambini e stampiamo piccoli libretti che poi diamo ai partecipanti. Il punto è questo: abbiamo intenzione di pubblicare un libro che riteniamo sia la sintesi degli obiettivi della nostra Associazione e vorremmo venderlo agli associati, con il guadagno ottenuto procederemmo con altre stampe e così via. Associarsi alla nostra Associazione è gratuito, ma stiamo valutando l'ipotesi di vendere su larga scala il libro di cui sopra. E' chiaro che se andiamo in libreria facciamo attività commerciale. Ma se vendessimo il libro unicamente a chi si associa per comprarlo questo rientrerebbe comunque solo all'interno delle operazioni previste dallo Statuto? C'è un tetto massimo da tener presente di introiti provenienti da libri venduti, oltre il quale va redatto un F24? E se l'autore del libro è lo stesso presidente dell'Associazione come si può sottoscrivere un contratto tra il presidente dell'Ass e l'Associazione stessa? Grazie per la risposta che vorrà darmi. Francesco.

  39. Buongiorno, sono Alberto, un vostro assiduo lettore.
    vorrei chiedere un’ ulteriore informazione.
    sono socio di un aps che ha 14 mesi e che si occupa di attività artistica.
    svolgiamo attività di volontariato e non abbiamo dipendenti, però se sia i soci sia i membri del cda percepiscono rimborsi documentati e a pie di lista per spese sostenute per conto dell’associazione. rimborsi contenuti nella cifra naturalmente proporzionali alla dimensione dell’aps.
    a gennaio dovremmo aprire partita iva visto il buon numero di attività che stiamo svolgendo.
    la sede dell’associazione è situata nella ditta del presidente che la mette a disposizione per riunioni.
    il presidente però, presto potrebbe trasferire la ditta e cambiare residenza e di conseguenza dovrebbe lasciare la carica.
    in questo caso dovremmo cambiare sede e presidente.
    il quesito è questo:
    1)a oggi anche mia moglie fa parte dell’associazione e svolge attività artistica e mio papà è segretario dell’associazione. meglio cambiare cda?
    2) chiedo questa cosa anche perché la mia attività professionale è quella di educatore professionale in area sanitaria e formazione legata sempre a questa area. lavoro per enti privati part time e da marzo 2014 ho partita iva a regime dei minimi.
    non credo però costituisca problemi in quanto non è attività artistica e in conflitto con attività dell’associazione. me lo confermate?
    3) se utilizzassi casa mia e diventassi io presidente, potrei continuare a svolgere le mie attività per l’associazione e contemporaneamente:
    a) percepire i rimborsi a piè di lista ?
    b)eventualmente emettere una ritenuta d’acconto o essere pagato come cocopro in caso di effettivo intervento professionale artistico risultando l’unico membro in possesso delle abilità per compiere l’intervento?
    Naturalmente non sarei l’unico socio a percepire compenso. ci serviremmo anche di professionisti esterni.
    cosa ne pensate?
    saluti

    1. Buongiorno Alberto.
      Ho rilevato alcune problematiche nell'impostazione presente (rimborsi a piè di lista compresi) e nella proposta per il futuro e mi permetto di suggerirLe un check gestionale come indicato in rosso sul fondo dell'articolo.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  40. salve mi sono tesserato in una asd e faro l'allenatore a titolo gratuito x il momento. volendo sapere essendo socio non dirigente nel caso l'asd un domani dovesse chidere..come socio ho degli obblighi economici ?? grazie

  41. Buonasera, a vostro avviso, può un agente di commercio che si occupa di commercializzare scarpe da running, essere presidente di una ASD associata alla FIDAL federazione italiana di atletica leggera? Non c'è conflitto d'interessi e se si, qual è la normativa di riferimento?

  42. Buonasera,
    sono il Tesoriere di un'associazione culturale senza scopo di lucro.
    Vorrei sapere come deve comportarsi il Tesoriere nel momento in cui viene a sapere casualmente che un membro del Consiglio Direttivo sta svolgendo dei corsi per alcuni soci facendosi remunerare senza fare passare il denaro dalla cassa dell'associazione, cioè senza coinvolgere il Tesoriere e ignorando quindi le ricevute fiscali etc…
    Il Tesoriere non è responsabile di tutte le entrate ed uscite?
    e soprattutto, se un socio ordinario chiede al Tesoriere di mostrargli i libri contabili, per la trasparenza il tesoriere non è dovuto a mostrarglieli?
    Grazie

    1. Buongiorno.
      Si ritiene opportuno che il tesoriere informi il resto del consiglio direttivo e, nel caso in cui non si trovi la soluzione, affronti la questione con l'assemblea dei soci.
      Un socio può richiedere di prendere visione dei libri contabili.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  43. Salve chiedo se è possibile in qualità di infermiere assunto nella pubblica amministrazione posso costituire un'associazione e percepire dei rimborsi spesa. Si crea conflitto di interessi? È incompatibile? Devo chiedere il permesso all'azienda? Grazie

    1. Buongiorno.
      Costituire un'Associazione non è sicuramente un problema. Percepire rimborsi spesa e/o compensi potrebbe esserlo, motivo per cui Vi invito a chiedere il permesso all'azienda.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  44. Salve sono il presidente di una associazione di protezione civile volevo chiederle se è possibile avere un minore di 17 anni anni come segretario regolarmente votato dai maggiorenni della associazione
    Cordiali saluti

    1. Buongiorno.
      Mi spiace ma non è possibile in quanto i componenti del direttivo devono essere maggiorenni. Inoltre i minorenni non hanno potere di firma.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  45. Buongiorno, sono il presidente di un APS. E' possibile assumere quale dipendente con regolare contratto un membro del consiglio direttivo???? Oppure in sede di controllo può essere considerato come distribuzione indiretta di utili??Grazie.

  46. Salve, volendo aprire un'associazione no profit e volendo fare dei corsi di teatro, volevo capire alcune cose:
    1 – se io in quanto presidente potevo tenerli e percepire un rimborso spese. E in che forma, cioè se con un contratto o altro.
    2 – alla fine dell'anno l'associazione deve trovarsi in pareggio?
    faccio un esempio: se in un anno guadagno 3000, pagati i collaboratori per i corsi di teatro diciamo 2000. Rimangono 1000. Questi 1000 dovrebbero essere messi come fondo dell'associazione. Ma se ci sono state delle spese, come fitto, viaggi, acquisto di materiali (carta, fotocopie, etc etc) possono essere scalate da quei 1000 rimanenti?
    E se le spese sono più di 1000 cosa succede?
    Grazie mille per la disponibilità

    1. Buongiorno:
      1) si, con il contratto più idoneo (che non significa piu conveniente)
      2) ci mancherebbe altro, può esserci una situazione di pareggio, avanzo o disavanzo
      3) qualcuno dovrà fare un prestito o un anticipo di spese nei confronti dell'Associazione.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  47. Salve, la domanda che pongo è semplice: I soci, il presidente, i componenti del direttivo possono essere anche fornitori dell'associazione?

    Faccio un esempio: una piccola associazione culturale vince un bando (o ottiene un contributo) per realizzare un insieme di iniziative culturali che richiedono la realizzazione di un sito, la stampa di una pubblicazione, la redazione di uno e dell'altro.
    La stampa viene affidata ad una tipografia che emetterà fattura;
    l'hosting ad un provider che emeterà fattura a sua volta;
    a realizzare il sito è uno dei soci che fa questo di mestiere ed emette regolare fattura;
    il presidente e un altro socio si occupano della redazione e anche loro emettono fattura.
    C'è qualcosa di irregolare in ciò? I soci, il presidente, i componenti del direttivo possono essere anche fornitori dell'associazione?
    Dopotutto i compensi sarebbero tassati regolarmente, no?
    Grazie dell'attenzione

    1. Buongiorno.
      La Legge non lo vieta, ma per una questione di buon senso sarebbe opportuno che non vi siano conflitti di interesse.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  48. in caso di un'associazione culturale o promozione del territorio, i soci fondatori o il presidente, possono tenere dei corsi di formazione ( recitazione, corso di lingua) e percepire un rimborso o un compenso per la prestazione lavorativa ?

  49. Buongiorno.
    E' possibile richiedere un contributo alle scuole. Le consiglio la consultazione dell'art. 143 del tuir a tal proposito.
    Per quanto riguarda i compensi, la Legge non lo vieta. L'importante è non rischiare di trovarsi in una situazione di palese conflitto di interesse. Il limite economico dipende dal contratto che si utilizza ovviamente…
    I migliori saluti,
    Gabriele Aprile

  50. Salve, siamo un'aps e vorremmo proporre un progetto in coerenza con gli scopi istituzionali.
    Si tratta di un laboratorio rivolto alle scuole.
    Il presidente e il segretario si incaricherebbero di organizzarlo nella pratica, prestando il loro tempo per recarsi nelle scuole, parlare con alunni e insegnanti. E' possibile chiedere alle scuole un contributo? Se sì, come si giustifica? Si può dare un compenso orario al presidente e al segretario per l'organizzazione del laboratorio?
    Grazie anticipatamente.
    Cordiali saluti,
    Beatrice

  51. Salve,
    sono il vice presidente di un ass cult con p iva.
    Da un paio di anni ci ritroviamo a effettuare attivita commerciale prevalente.. Volevo sapere se possiamo iscrivere l assocazione alla camera di commercio per le attivita commerciali svolte in modo da renderla societa di fatto (sempre per l ambito commerciale).

    1. Buona sera.
      Se Vi siete resi conto che di fatto l'Associazione eroga attività commerciale in via prevalente o esclusiva, ritengo più opportuno valutare la possibilità di costituire un Ente commerciale per erogare le attività che in questo momento state erogando attraverso un ente improprio.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  52. Buongiorno,
    sono il presidente di un asd di judo, da settembre gestisco insieme al vice presidente e segretaria l'asd. Io 2 volte a settimana mi occupo di montare la materassina a titolo di volontariato. Da settembre ho fatto un contratto di collaborazione con 2 istruttori proprio per evitare conflitti di interessi, ad oggi pero uno dei 2 istruttori ci ha dovuto abbandonare urgentemente e senza preavviso per problemi personali. Ad oggi io sarei l'unica che potrebbe sostituirlo, potrei percepire un compenso per le ore in cui tengo lezione agli atleti ? Essendoci un altro istruttore pagato e verrebbe pagato piu di me risulterebbe comunque un conflitto ? capisco che di principio il conflitto esista sempre, ma dedicando il mio tempo all'asd volto a portare avanti le lezioni che altrimenti chiuderebbero, per non far risultare il conflitto dovrebbe essere solo a scopo di volontariato o c'è un modo per percepire un compenso ?

    1. Buona sera. Le consiglio la consultazione dei seguenti articoli che potranno sicuramente rispondere ai Vostri quesiti:
      http://www.tuttononprofit.com/2013/09/compensi-ai-soci-di-una-associazione-e.html
      http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire
      un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

  53. Gentili,
    siamo 2 fratelli e 2 amici che hanno intenzione di aprire una associazione. Siamo tutti laureati in ambiti diversi e abbiamo altro lavoro. Lo scopo sarebbe effettuare visite guidate, corsi di lingue, intrattenimento e servizi alle famiglie dei soci (baby sitter, assistenza agli anziani). Avremmo diversi dubbi:
    – Aprire una associazione culturale o di promozione sociale? Qual è la differenza?
    – I soci fondatori devono essere anche i membri del CD?
    – Saremmo soprattutto noi a lavorarci all'inizio, ci conviene figurare come semplici soci non fondatori e mettere altri familiari nel CD?
    – Ci sono attività non compatibili tra quelle elencate?
    – è possibile iniziare l'attività e poi chiedere il riconoscimento, visti i tempi buricratici (per non rispondere col proprio patrimonio).
    Ringraziando,
    cordiali saluti

  54. Salve.
    Attualmente sono il presidente (socio fondatore) di una APS e vorrei abbandonare tale carica per iscrivermi successivamente come socio ordinario. In tal caso, potrei percepire uno stipendio (contratto a progetto o altro) per attività di segreteria e di insegnamento in modo lecito? Oppure non dovrei neanche risultare come socio per fare le cose in regola?
    Attualmente l'associazione possiede una partita iva che si vorrebbe chiudere perché non svolge attività commerciale (se non di entità minore). Difatti, nel caso di una 'vendita' (es: un oggetto realizzato durante i corsi, la cessione di un bene associativo, ecc…) come ci si deve comportare a livello fiscale
    senza partita iva? Si emette ricevuta con codice fiscale e si pagano le tasse sulla vendita? Non si emette ricevuta? O cosa? Dico questo perché avere una partita iva richiede tutta una serie di adempimenti che vorremmo evitare per non appesantire troppo l'attività di gestione.
    Un'ultima domanda, se mi è consentita, riguarda l'affitto o sub affitto di un locale dell'associazione ad un Ente Pubblico (proloco) per attività di informazione turistica. E' possibile, quindi, percepire un affitto ospitando quest'attività in uno spazio dedicato?
    Ringrazio anticipatamente.

  55. Buongiorno,
    Vorremmo fondare un’asd, affiliata al coni, per aprire una piccola palestra, uno “studio”o piccolo centro di personal trainers; il consiglio direttivo non percepirà nulla ( i membri però potranno a volte avere rimborsi spese documentati?), e ci sarà un nostro amico qualificato , gia dipendente pubblico, che sarà socio , che si occuperà dei corsi: come sarà inquadrato? Legge 342/2000? .
    Avendo questa sala , di cui pagheremmo l affitto, ed essendo essa, in molti momenti della giornata vuota, possiamo far venire altri personal trainer ( con e senza p.iva ) e altri istruttori per tenere ad esempio corsi a piccoli gruppi? Ed in questo caso come si deve procedere per essere tutto in regola?
    E’ possibile inoltre, volendo, “affittare “ gli spazi a eventuali fisioterapisti? In che modo? Se possiedono p.iva? e se non la possiedono, come possono essere inquadrati?
    Grazie mille per le risposte e scusate per il numero di domande e la mia poca conoscenza di questo campo

    1. Buongiorno.
      Le consiglio la consultazione dei seguenti articoli che potranno sicuramente rispondere ai Vostri quesiti:
      http://www.tuttononprofit.com/2013/09/compensi-ai-soci-di-una-associazione-e.html
      http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi inoltre la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire
      un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit", "istruttori sportivi e personal traners". Le guide potete trovare, insieme ad altre sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore supporto professionale.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

  56. Buongiorno,
    la nostra asd usufruisce per una sera a settimana di un locale messo gratuitamente a disposizione da un socio ordinario. Dovremmo comunque stipulare un contratto ad uso gratuito? O non è necessario?

    1. Buona sera.
      Non trattandosi di un contratto di comodato d'uso gratuito, in quanto l'Associazione non utilizzerebbe gli spazi in modo esclusivo, consigliamo di fare una scrittura privata non necessariamente da registrare nella quale il proprietario dell'immobile autorizza l'Associazione all'utilizzo non esclusivo di spazi, attrezzature e servizi in modo gratuito.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  57. Come associazione vorremmo organizzare un corso per soci e non, su argomenti inerenti allo scopo dell'associazione. L'associazione ha CF. Non ha mai fatto dichiarazione dei redditi.
    Il corso sarà a pagamento e il docente (che è socio e fa parte del consiglio direttivo) riceverà un compenso.
    Naturalmente si vuole fare tutto in maniera regolare.
    Due domande:
    1. che tipo di ricevuta può emettere l'associazione verso i corsisti? Ci sono tasse?
    2. come può essere pagato il docente? Devono essere versate tasse? Si vorrebbe evitare di far fare la dichiarazione dei redditi all'associazione, rimanendo come in passato. E' vero che fino a un max di 7500€ basta una semplice notula senza dover pagare contributi?
    Grazie per l'interessantissimo post!

    1. Buongiorno.
      Rispondo per punti:
      1) una semplice ricevuta numerata con i dati dell'Associazione ed i dati del socio che paga. L'attività istituzionale rivolta ai soci è detassata. Non potete svolgere, con il solo c.f., attività rivolta ai non soci;
      2) i famosi 7.500 euro/anno in completa esenzione non possono essere utilizzati in questo caso e possono essere utilizzati solo da una a.s.d.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire
      un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento e per un eventuale supporto professionale.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

  58. Buongiorno avrei bisogno di un informazione di carattere fiscale : la nostra aps si avvale di educatori e di formatori che collaborano con noi per conto del comune che presentano regolare notula o fattura con ritenuta d'acconto che a nostra volta noi emettiamo agli enti preposti ovvero comuni ecc..Mi hanno detto che in qualità di associazione di promozione sociale noi non possiamo emettere nota spese con ritenuta d'acconto .. è vero? In caso positivo come possiamo fare? grazie

    1. Buongiorno.
      E' corretto, in quanto l'Associazione non è persona fisica. Dovrete emettere fattura.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  59. Salve. Vorrei un chiarimento. Io sono Vicepresidente di un'Associazione ONLUS che si occupa di sostegno scolastico. Vorrei sapere se è possibile ed è legale dare un compenso mensile sotto forma di rimborso ad altri due soci che svolgono questa attività nell'Associazione.Grazie

    1. Buongiorno.
      E' certamente possibile compensare i collaboratori, ma è assolutamente indispensabile utilizzare il contratto più idoneo che tenga conto di ogni singola situazione personale (non esiste un contratto che vada bene per tutti). Pertanto, Le consiglio la consultazione delle guide che potete trovare al link http://www.movidastudio.it/edizioni.php o un contatto diretto avesse bisogno di approfondire la questione. I migliori saluti. Gabriele Aprile

  60. Buon giorno,
    gestisco una associazione sportiva dilettantistica, e vi chiedo se nel pagamento dell'attività svolta dagli istruttori io posso utilizzare i rimborsi km calcolati con le tabelle aci e se questi importi vanno a sommarsi ai rimborsi forfetari per il calcolo del limite dei 7500.

    Grazie per la vostra risposta.

    Gilberto Seretti

    1. Buona sera Gilberto.
      I rimborsi spesa a piè di lista (che comprendono il rimborso km secondo tabelle ACI) non si sommano ai rimborsi sportivi ex. Lege 342/2000.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  61. Buongiorno, vorrei fondare un ASD di ippica e vorrei sapere se come Presidente mettessi mio padre molto appassionato del settore io eseguissi full time attività varie come pulizia degli spazi, controllo e rifocillamento cavalli, lavaggio cavalli e i molti altri incarichi all'interno del centro ippico di associazione e la mia ragazza svolgesse attività di insegnante del campo potrei avere problemi a livello legale se venissimo ricompensati per i nostri servizzi?

    1. Buona sera Andrea.
      Ritengo possibile percorrere piu di una strada per gestire questa situazione.
      Se ha piacere possiamo confrontarci privatamente via mail o telefonicamente o via skype. Ci trova in studio dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.
      gabriele@movidastudio.it
      0125633211
      skype: studiomovida
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  62. Buongiorno,
    sono il presidente di un'ASD a struttura federativa (i soci sono a loro volta ASD), che intende trasformarsi in APS: è possibile con una semplice modifica dello statuto?
    Grazie

  63. Salve. Ho una ASD con diversi corsi di yoga tenuti da diversi insegnanti. I corsi sono differenti tra di loro per durata e per caratteristiche. Ho sentito dire che i corsi all'interno della stessa ASD devono avere tutti lo stesso prezzo a prescindere dalle sue caratteristiche. E' mai possibile questo?

    1. Buongiorno.
      Premesso che la gestione delle attività di yoga tramite asd è altamente rischiosa in quanto lo yoga (almeno sino ad oggi) non è sport, non vi è una norma che sostenga che i corsi all'interno della stessa ASD debbano avere tutti lo stesso prezzo.
      A disposizione per qualsiasi chiarimento, sia pubblico che privato.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile
      gabriele@movidastudio.it

  64. Salve,
    io e altri tre ragazzi vorremo iniziare un'attività di dopo scuola in un locale. Siamo obbligati a seguire determinate disposizioni igienico sanitarie, e potremo essere oggetto di controllo in questo senso? Inoltre vi è un massimale di rimborso spese che ciascun socio può richiedere all'associazione? Nel senso si possono ricoprire interamente le entrate dell'associazione con le relative spese?
    Grazie e complimenti per la lodevole iniziativa

    1. Buongiorno.
      Se queste attività vengono svolte come Associazione, per quanto riguarda il locale è opportuno che la destinazione d'uso sia compatibile con la presenza di persone. Trattandosi di locale privato, se non viene svolta somministrazione di bevande e alimenti e non vengono pagati dei lavoratori (obblighi legati al decreto 81 sulla sicurezza) non ci sono altri particolari obblighi. Per quanto riguarda il massimale, Vi consiglio di leggere questo recente articolo che abbiamo editato http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html Inoltre mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

  65. Buongiorno,

    insieme ad altre 3 persone, ho di recente fondato un'ASD di cui sono presidente e altri 2 soci sono vice e segretario (consiglio).
    L'attività è di palestra fitness, con varie tipologie di corsi, e abbiamo già organizzato con 7/8 insegnanti i corsi. Tra contratti sportivi e 2 istruttrici con P.IVA pagheremo circa 3.000 euro al mese di compensi per istruttori.
    Se io, come presidente, che ho un altro lavoro da dipendente, mi occupo della parte burocratica/contabile/rendiconti posso essere ricompensato sotto la famosa soglia dei 7.500 all'anno (ad esempio 300/400 euro al mese oppure saltuariamente)?
    Se il segretario, pensionato (e membro del consiglio), si occupa di fare le pulizie, di fare qualche commissione in banca, etc. può essere ricompensato?
    L'associazione sarà in affitto presso un edificio di proprietà del segretario, si può fare un regolare contratto di affitto e relativo pagamento?
    I costi che stiamo sostenendo per costituire l'associazione, comprare il materiale per le attività di fitness, etc., possiamo vederceli rimborsati quando ci saranno abbastanza fondi nell'associazione?

    Grazie

  66. Buongiorno. Siamo una Associazione Culturale senza fini di lucro che ha ottenuto dal Comune, tramite bando pubblico, la gestione della locale Scuola Di Musica. Preciso che si tratta di una realtà molto piccola con poche decine di allievi e una dozzina di corsi di strumento, coro e formazione bandistica, tenuti da tutti diversi insegnanti (facenti parte della Associazione). Il bando di assegnazione impone delle quote associative, per gli allievi, piuttosto basse. Non abbiamo altre entrate se non quelle delle rette mensili degli allievi. Abbiamo pensato di regolarizzare la posizione degli insegnanti (che ricevono una cifra mensile in base alle ore di insegnamento effettuate) tramite rimborsi spese, erogate con assegno dal c/c della Associazione, fino a un tetto massimo di 7500 euro annuali come riconosciuto alle associazioni sportive, ai cori e alle bande. Il nostro commercialista ci ha fatto capire che si tratta di una soluzione "al limite" non del tutto regolare. D'altronde qualsiasi altra soluzione (partite IVA regime minimo, cocopro) avrebbe dei costi tali da rendere il netto orario irrisorio.
    Possiamo continuare in questo modo o esistono altri modi? Ci siamo consultati con i responsabili di altre piccole Scuole di Musica Comunali della nostra zona ma sembrano tutti brancolare nel buio… molte grazie per la risposta, cordiali saluti

    1. Buongiorno.
      Concordo con quanto detto dal commercialista, in quanto questa tipologia di contratto può essere utilizzata solo nei confronti dei direttori artistici e collaboratori tecnici che sono studenti, pensionati o che abbiano un altro reddito di lavoro, non nel confronto di tutti i collaboratori.
      Comprendo che altre soluzioni possano essere economicamente meno vantaggiose, ma questa non è una giustificazione per poter utilizzare i rimborsi per cori e bande nei confronti di tutti.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .

      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

  67. Buongiorno,
    ho qualche dubbio su eventuali rimborsi spese o "compensi" del presidente di un ASD.

    Sono presidente di un ASD che offre corsi di ginnastica, movimento e simili e per questi paga istruttori appositamente assunti.

    Sono anche uno psicologo dello sport.

    Non ho mai percepito niente dalla associazione e svolgo la mia attività professionale privatamente (e separatamente dall'associazione), con partita iva.

    Mi chiedo: posso organizzare, che so, un ciclo di seminari per l'associazione, seminari che terrei io stesso sui temi della psicologia dello sport, e ricevere per la mia prestazione (quindi come professionista, non come presidente) un compenso? O, essendo anche presidente, non posso?

    E se si in che forma posso avere il compenso? E c'è un tetto massimo (ho letto dei 7,500 annui….)?

    Sono nuovo in questo ambito (l'associazione è di recente costituzione) e non vorrei commettere irregolarità.
    Grazie
    Francesco

    1. Buongiorno Francesco.
      La Legge non dice che come presidente non possa percepire compensi se svolge attività all'interno dell'Associazione. In questa particolare situazione bisogna valutare le opportunità e pertanto valutare se forse non sarebbe meglio, qualora dovesse svolgere attività retribuita da parte dell'Associazione, rassegnare le dimissioni per evitare qualsiasi tipo di conflitto di interesse. Tenga conto che, essendo Lei professionista, non potrebbe fare altro che emettere fattura, come se l'Associazione fosse un Suo cliente….
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  68. Salve, sono il presidente di una associazione culturale che fa ricerche sociali e organizza corsi di formazione. Abbiamo tutti i registri in regola (assemblee soci, direttivo, registro soci, libro cassa), paghiamo regolarmente l'iva, ma ho sempre timore che non sia sufficiente per stare tranquillo. Mi spiego meglio: i nostri corsi sono "aperti al pubblico" ma tutti coloro che partecipano "diventano" soci sostenitori e in quanto tali la loro quota figura come quota associativa. Periodicamente io, in qualità di presidente, presento dei rimborsi spese documentati e ogni anno il bilancio è sempre in pareggio, non ci sono avanzi. Sono però l'unico a presentare rimborsi spese (anche se parliamo di cifre che al massimo hanno toccato i 5 mila euro l'anno scorso)e questi comprendono soprattutto cene sociali, viaggi, carburante. Vorrei sapere se rischio qualcosa o se devo operare accorgimenti (tipo rimborsi spese documentati agli altri soci, sedi operative in diverse località (vivo a Roma e molti rimborsi sono per spese sostenute qui ma la sede dell'associazione è a Lecce). A volte i corsi sono fatturati (qualche corsista richiede fattura). Posso inoltre continuare a farmi pubblicità sui social network o sul web(pubblicizzo i corsi specificando la cifra ma indicando che sono riservati agli associati)? credo che il mio comportamento sia nella legge ma ditemi voi… fino a che cifra annuale credete che possa passare "inosservato"?

    1. Buona sera.
      Credo sia opportuno considerare alcuni punti:
      – mi auguro che i soci "sostenitori" abbiano comunque gli stessi diritti degli altri soci e dei componenti del direttivo;
      – il bilancio a pareggio è un falso mito. Com'è possibile chiudere un anno in pareggio al centesimo? Considerate che un discorso è l'avanzo di gestione ed un altro è la suddivisione di utili. Un'Associazione può avere un avanzo di gestione, ma questo non può essere suddiviso tra i soci;
      – se i Vostri rimborsi spesa a piè di lista sono effettivamente tutti documentati e le trasferte sono in nome e per conto dell'Associazione, non vedo problemi di sorta. In realtà mi fa un pò strano che non venga nemmeno erogato un rimborso e/o compenso ad altri soggetti…chi viene pagato per i corsi?
      – com'è possibile che un socio Vi chieda fattura? Se si tratta di attività istituzionale, l'unico giustificativo che può chiederVi è una ricevuta.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

  69. Salve dott. la ringrazio anticipatamente per la sua pazienza. le volevo porgere una domanda: io insieme ad altri 5 miei amici impartiamo privatamente delle lezioni di musica (canto, piano, chitarra ecc..) stiamo pensando seriamente di evolvere questo "status" creando una associazione che abbia una sede con stanze adibite per le lezioni e una sala prove dove avviare attività ricreative (con, si spera, la possibilità, anche, di partecipare ad attività formative bandite da altri enti. Il problema (e quesito)iniziale è: come, noi futuri soci o membri del consiglio direttivo, possiamo essere pagati dagli utenti che svolgono le lezioni?
    cordiali saluti
    raffaele

    1. Buona sera.
      Mi spiace ma la Vostra idea è idealizzabile tramite una società o un insieme di liberi professionisti e non tramite un'Associazione. Che senso avrebbe una Associazione se gli utenti dovrebbero pagare Voi?

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire
      un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

  70. Buonasera,
    sono anche io Presidente di una APS. In tutto siamo 3 soci (gli stessi del consiglio direttivo) e di fatto, per ora, la nostra attività consiste in un unico progetto annuo finanziato dal comune.
    Il progetto consiste in un corso di musica di insieme rivolto ai ragazzini delle scuole medie del paese. Io ho un lavoro fulltime in un'altra azienda che non c'entra niente con la musica e gli altri due ragazzi vanno ancora all'università. Visto che parliamo di 5000 euro all'anno (in totale) da cui detrarre manutenzione, spese siae ecc e questi soldi li prendiamo noi per la nostra attività di "insegnanti" siamo a rischio perchè la nostra attività può essere considerata d'impresa? Il fatto è che facciamo questo corso per 9 mesi l'anno in un paio di incontri a settimana e a testa prendiamo poco più di 1000 euro, lo facciamo per piacere personale ma se rischiamo di finire nei guai il gioco non vale la candela. La ringrazio in anticipo

    1. Buongiorno.
      Comprendo assolutamente la questione e sicuramente gli importi contenuti difficilmente possono far pensare ad una suddivisione di utile o comunque ad un'impresa camuffata da Associazione. Sicuramente, un consiglio direttivo più neutro potrebbe essere un'alternativa meno pericolosa.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .

      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

  71. Gentile Dr. Aprile,
    desidererei sapere alcune cose, che Le elenco per praticità di risposta:
    1 – il socio onorario va dichiarato nel mod, Eas?
    2 – possono esserci due soci onorari, cioè uno istituzionale (ispiratore dell'associazione ma deceduto, quindi l'erede indicato come socio onorario – tipo fondazione) ed uno eletto anualmente tra coloro che sono meritevoli?
    3 – il socio onorario può svolgere attività retribuita? o essere dipendente?
    scusate la particolarità della domanda, ma per me è di primaria importanza.
    grazie per tutto quello che riuscite a trasmettere. Laura

    1. Buongiorno Laura.
      Rispondo per punti:
      1) se è componente del consiglio direttivo si;
      2) ci possono essere più soci onorari, basta che lo statuto lo preveda;
      3) la legge non impone il contrario, pertanto è possibile, con le dovute accortezze…eviterei di creare situazioni di palese conflitto di interesse in considerazione della carica all'interno dell'Associazione e delle attività svolte.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Buongiorno Laura.
      Rispondo per punti:
      1) se è componente del consiglio direttivo si;
      2) ci possono essere più soci onorari, basta che lo statuto lo preveda;
      3) la legge non impone il contrario, pertanto è possibile, con le dovute accortezze…eviterei di creare situazioni di palese conflitto di interesse in considerazione della carica all'interno dell'Associazione e delle attività svolte.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  72. Buongiorno,

    le scrivo a nome dell'associazione culturale di cui sono, insieme ad altre 5 persone, socio fondatore.
    Abbiamo appena realizzato uno spettacolo richiestoci da una fondazione onlus che ora dovrebbe effettuare il pagamento pattuito.

    Ci troviamo però in difficoltà perchè, essendo la prima volta, non sappiamo qual'è il modo più corretto e "legale" per ricevere questi introiti che, oltre a coprire le spese di ciò che abbimo acquistato e dei km effettuati per raggiungere la location, ci servirebbero per pagare 3 collaboratori (non facenti parte della nostra associazione) che sono intervenuti nella messa in scena.

    Le faccio presente che come associazione culturale abbiamo il Codice Fiscale.

    Ci hanno paventato la possibilità di pagare l'intero ammontare dividendolo tra i singoli soci ma questo è corretto? Noi vorremmo capire se fosse possibile emettere il pagamento direttamente in capo all'associazione come "prestazione occasionale".
    E' possibile? Pro e contro? Implicazioni?

    Vi ringrazio enormemente,
    saluti.

    Andrea Meroni

    1. Buongiorno Andrea.
      La questione è delicata e se desidera possiamo confrontarci privatamente o telefonicamente o via skype.
      Le lascio la mia mail in modo che ci si possa organizzare.
      gabriele@movidastudio.it

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  73. BUON GIORNO,SIG. GABRIELE, Volevo chiederLe gentilmente delle informazioni

    In data 01/04/2013 io e miei tre amici abbiamo costituito una associazione culturale a promozione sociale con oggetto promuovere la musica in tutte le sue forme.

    Non abbiamo ancora iniziato l'attività vera e propria , ma abbiamo depositato per ora solo lo statuto e l'atto costitutivo e ottenuto il codice fiscale. L'associazione si occuperà di organizzare lezioni di musica, per i soci, organizzare eventi con scuole enti, e ai soci ordinari che hanno dei complessi musicali e fanno serate, si occuperà di risolvere le pratiche amministrative per l’agibilità ex enpals e versamento dei contributi.

    Ora nell'ultima attività (pratiche gestione agibilità ex enpals) ci potranno essere sue soci che aderiranno all'associazione musicale:

    1) Coloro che possiedono già una loro partitiva iva

    2) Non possessori di partita iva

    Per adempiere alle pratiche per la gestione ex epals in caso quesi vadano e fare serate musicali:

    1) coloro che possiedono partita iva procederemo a fargli ottenere l'agibilità in loro nome e versagli i contributi ex enpals

    2) Coloro che non hanno partita Iva, l'associazione una volta aperta la partita Iva, fatturerà direttamente Lei stessa al locale dove il socio si esibirà e nel contempo vereserà i contributi al socio registrandolo su sito inps ( al posto del libretto enpals adesso vi è una registrazione da fare sul sito ex enapls per poi versargli contributi).

    Ora in questo secondo caso come avviene il rapporto con il soco che si esibisce, può ricevere il suo compenso per la prestazione musicale in qualche modo od essendo socio non deve essere retribuito? e Se puoi essere retribuito con che forma? (assunzione a chiamata ( qualora ci siano i requisiti oggettivo/soggettivi) , assumerlo con il lavoro occasionale accessorio ( Vaucher) , oppure con una mini coco, oppure una sempilce prestazione occasionale con ritenuta di acconto?

    La ringrazio per l'attenzione

  74. salve, io e la mia collega vorremmo fondare un'associazione culturale, nello specifico abbiamo formulato dei progetti rivolti alle scuole del nostro territorio per lavorare con bambini e ragazzi. Abbiamo capito la parte dell'atto costitutivo e dello statuto ma vorremmo presentare i nostri progetti alla Regione Siciliana e non ci sono state date informazioni chiare sui requisiti che deve avere un progetto per essere accettato e sull'iter per presentarlo! Vorremmo un consiglio su quali guide consultare e su come muoverci in questo territorio ancora per noi sconosciuto!
    grazie mille per l'attenzione

    1. Buongiorno.
      Non ci sono dei requisiti particolari per presentare un progetto. Sicuramente un buon business plan risulterà più interessante di un progetto approssimativo.
      Se desiderate potete mandarmi una mail e Vi invio una presentazione che avevamo fatto tempo fa circa il business plan.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  75. Buona sera,
    perchè alcuni dei soci fondatori di una ASD possano percepire dei compensi per attività svolte all'interno dell'associazione (allenamenti, lezioni..) è necessario stipulare un contratto tra l'associazione e il socio che presta l'attività?
    Qual'è il limite per i compensi oltre il quale si parla di distribuzione indiretta di utili?

    Grazie per gentile collaborazione.

    1. Buongiorno.
      E' indispensabile che venga firmato un contratto. Se vengono soddisfatti i requisiti, è possibile stipulare un contratto ex lege 342/2000 (sul web tutte le info del caso). Non c'è un limite per i compensi, ma ovviamente è consigliato il buon senso. Se si tratta di una ASD con un volume di entrate interessante, Vi invito a pensare anche ad una Società Sportiva Dilettantistica in srl. Se avete necessità di chiarimenti sono a disposizione.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  76. Buon giorno,
    utilizzo la vostra competenza per due quesiti relativi ad una asd in regime di 398/91:
    1) i componenti del consiglio direttivo (tutti) oltre a 4/5 altre persone percepiscono per l'attività svolta come istruttori o aiutanti un rimbosro (quasi esclusivamente entro i limiti dei 7.500)può essere un problema in un eventuale controllo?
    2) l'aeroclub italia, al quale l'associazione è affilità richiede la modifica dello statuto in quanto in quello originario il presidente del consiglio direttivo è nominato dal consiglio stesso e non dall'assemblea. L'associazione però non è un associazioen riconosciuta! la loro richiesta è corretta?

    Vi ringrazio in anticipo.

    Cordiali saluti

    1. Buongiorno.
      1) può essere un problema se in fase di controllo riescono a dimostrare che il c.d. suddivide gli utili;
      2) la loro richiesta non c'entra con il fatto che siate o meno associazione riconosciuta, ma è una richiesta di modifica per poter continuare ad essere affiliati a loro. Se volete continuare ad affiliarVi a loro dovrete modificare lo statuto.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  77. Buona sera Dott. Aprile,
    avrei bisogno di un suo parere in materia di mancati rimborsi a collaboratore di una ASD.
    Da settembre a giugno dell'anno 2011 ho prestato servizio presso una Associazione sportiva dilettantistica svolgendo mansioni di segretaria, gestione cassa nonchè consulente. A partire dal mese di febbraio 2011, quello che io chiamavo "stipendio", consapevole che tale non era poichè non esisteva alcun contratto di assunzione, i gestori hanno sospeso i pagamenti, o rimborsi spesa (come si preferisce chiamarli), con la promessa che avrebbero provveduto non appena ci fossero stati i fondi.
    La collaborazione si è interrotta a giugno 2011, salvo poi riprendere a settembre dello stesso anno. Ovviamente non avrei mai accettato di riiniziare questa collaborazione se non con le dovute garanzie, che presto sono arrivate. La ASD sarebbe stata rilevata da un nuovo facoltoso socio che avrebbe risanato la situazione economica. La ASD cambia nome anche se 5 dei 6 "vecchi" soci rimangono nel direttivo. la collaborazione si è definitivamente interrotta a giugno 2012..io sto ancora aspettando i soldini che ho con fatica lavorato..oltre il danno la beffa! E' possibile fare qualcosa dal punto di vista legale per pretendere quanto mi spetta?
    Grazie in anticipo.
    Cordiali saluti, Monica

    1. Buongiorno Monica.
      L'unica cosa che può fare è prendere contatti con un legale presentando la situazione. Avevate almeno firmato un contratto?
      Avete documentazione a sostegno?
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  78. buona sera dr, aprile, volevo farle una domanda. mia figlia lavora come socia o dipendente non ho capito bene la sua collocazione, in una associazione onlus e viene pagata settimanalmente in contanti senza firmare nessuna ricevuta. ho cercato di sapere dall'associazione a che titolo pagano mia figlia ma mi hanno risposto che devono chiedere al loro commercialista. secondo lei mia figlia come viene pagata con ritenuta d'acconto o rimborso spese o altro e in qualsiasi caso la onlus deve rilasciare una certificazione per i compensi percepiti da mia figlia oppure potrebbe essere tutto in nero?

    1. Buongiorno.
      Purtroppo non sono in grado di risponderVi non avendo alcun elemento sul quale poter effettuare una valutazione. Non avendo (immagino) ricevuto una certificazione dei compensi, escludo pagamenti con ritenuta d'acconto…
      Vi consiglio di contattare direttamente il commercialista dell'Associazione.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  79. Salve volevo sapere in che modo un'Associazione può fare iscrizioni per corsi di formazione ai propri soci ed allo stesso tempo far concidere la data di ratifica a socio con quella di effettiva iscrizione al corso avvenuta mediate bonifico o bollettino? Ovvero mi spiego meglio nel momento in cui una persona si iscrive all'associazione con la volontà di partecipare ad un corso di prossima programmazione e contestualmente versa una quota di iscrizione (comprensiva di quota sociale e acconto corso)tramite bollettino postale, come può risultare alla data del versamento già socio se non è stato ancora ratificata la sua ammissione dal Consiglio direttivo?
    Grazie Giupy

  80. Buondì io vorrei fondare un asd di softair . sono già un dipendente di un azienda privata in altro settore e vorrei sapere cosa devo fare e se posso avere dei profitti da questa asd e in che modo percepirli

    1. Buongiorno.
      Premesso che al momento da sito CONI il softair non è considerato disciplina sportiva, è assolutamente possibile costituire un'Associazione (magari culturale) per la promozione e diffusione di questa attività ludico/motoria. Il termine profitti è improprio nel settore di riferimento.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire
      un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

  81. Buona sera,
    ho letto sopra che "le associazioni sportive dilettantistiche godono di un regime particolarmente interessante: la Legge 342/2000. Nel caso in cui il collaboratore sia nella posizione di studente, pensionato o abbia un altro reddito di lavoro attraverso il quale versa i contributi, è possibile erogare nei suoi confronti rimborsi spesa sportivi fino ad un tetto di 7500 euro/anno in completa esenzione fiscale".
    La domanda è: esiste una scappatoia del genere anche per associazioni culturali o di promozione sociale con codice fiscale?
    Grazie

    1. Buongiorno.
      La 342/2000 non può essere utilizzare da associazioni culturali o APS.
      I migliori saluti

      Dott. GABRIELE APRILE

  82. Buon pomeriggio,
    vorrei sapere se per costituire una A.S.D. potrebbe andar bene mettere come soci-fondatori e anche come componenti del C.D. (Presidente, VicePresidente e Segretario) Papà, mamma e figlia. Avendo poi bisogno di una persona che gestisca il discorso amministrativo per l'accoglienza dei soci e delle iscrizioni dare un compenso al socio che è marito della figlia, tramite rimborso spese.
    A loro volta i componenti del C.D. potrebbero eventualmente percepire compensi/rimborso spese? Grazie e cordiali saluti.

    1. Buongiorno,
      la situazione che mi ha presentato ha un altissimo livello di rischio, in quanto i componenti del direttivo ed un soggetto direttamente collegato ad uno di essi sarebbero gli unico a percepire compensi. Avete mai sentito parlare si S.S.D.? Negli articoli più letti (è il secondo) potete trovare un articolo interessante. Ritengo opportuno dare seguito a questa conversazione via mail (gabriele@movidastudio.it) o telefonicamente 0125633211 o via skype (studiomovida).

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  83. Buon giorno sono il presidente di una piccola associazione musicale senza scopo di lucro, regolarmente registrata e con partita iva.
    Il comune in cui risiedo organizza corsi di vario genere dando la possibilità ad associazioni come la nostra di poter operare.
    Il comune ci rimborsa le spese affrontate per lo svolgimento del corso.
    Essendo che noi abbiamo una limitata entrata finanziaria non abbiamo un conto corrente bancario, il comune per effettuare il rimborso spese ci chiede o un numero IBAM oppure la copia di una legge che non vincola le associzioni culturali a possedere un conto corrente per risquotere compensi da enti locali.
    Vorrei sapere se esiste una tale legge e qual'è.
    Grazie

    1. Buongiorno.
      Non è espressamente citato che ci sia un obbligo di apertura di conto corrente per una Associazione, ma nel momento in cui ci sono movimentazioni di denaro (anche pochi), è opportuno che questi possano essere tracciabili e trasparenti, motivo per cui riteniamo indispensabile che le Associazioni abbiano un conto corrente.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  84. Buongiorno,
    come associazione culturale vorremmo attivare dei seminari e corsi di aggiornamento riservati ai nostri soci. Tali corsi sarebbero tenuti da un socio stesso dell'associazione. E' possibile erogare un rimborso a questo socio? O è necessario che il socio fatturi con ritenuta di acconto (visto che non è un professionista e non ha partita iva?) E poi questo socio può essere ordinario o anche un socio onorario dell'associazione?
    Grazie per l'attenzione
    Roberto

    1. Buongiorno Roberto.
      E' possibile retribuire il socio dell'Associazione, ovviamente prevedendo la metodologia di contratto più idonea. Se si tratta di una occasionalità al di sotto dei 30 giorni lavorati e dei 5000 euro/anno, potete pensare ad un contratto di collaborazione occasionale.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  85. Buongiorno,
    mi occupo della gestione di una associazione culturale in ambito musicale in regime L. 398. Lo scopo principale dell'associazione è la diffusione della cultura musicale in special modo folkloristica. Organizza corsi di musica per i soci, organizza serate con musica e ballo, e alcuni dei soci eseguono serate presso locali da ballo, circoli, feste all'aperto ecc. Chiedo: ho letto che essendo prevalente l'attività commerciale siamo obbligati ad uscire dal regime della L.398 ma possiamo comunque mantenere lo stato di associazione continuando a svolgere in modo prevalente attività commerciale? fino ad ora i soci hanno percepito solo rimborsi spese per l'utilizzo dei mezzi propri, a questo punto ci chiediamo se possiamo erogare anche dei piccoli compensi. Grazie.

    1. Buongiorno.

      Il problema non è legato all'uscita dal regime 398, ma alla credibilità che continui a trattarsi di un ente non profit. Lo stesso vale per i compensi ai soci.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .

      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

      I migliori saluti.

      Dott. GABRIELE APRILE

  86. Buongiorno Dott. Aprile,
    ho intenzione, con quattro amici, di fondare un'associazione con lo scopo di divulgare una rivista mensile di cui ne saremmo i completi autori. Quindi noi scriveremmo gli articoli e noi ne faremmo le grafiche. Di questi quattro, compreso il sottoscritto, uno solo è attualmente inoccupato e vorrebbe poter "tirare su qualcosa" con l'associazione. Veniamo quindi ai miei dubbi:
    -in quanto socio, credo non possa percepire stipendio o sbaglio? Però ho letto che, per le prestazioni di lavoro, anche un socio può ricevere retribuzione. Qual è la verità?
    -dato che il ragazzo in questione ci tiene particolarmente a far parte dei soci (è un'idea che abbiamo avuto e maturato tutti insieme), non c'è un modo per evitare il conflitto di interessi che deriverebbe dalla sua retribuzione?

    Grazie dell'aiuto.
    Cordiali saluti.

    1. Buongiorno.
      La verità è che anche chi fa parte del c.d. può percepire compensi per attività svolte all'interno dell'Associazione (non per fare parte del c.d.), ma ovviamente questo non significa che ci si possa comportare come se l'Associazione fosse dei componenti del c.d. (altrimenti non saremmo di fronte ad una associazione, ma…).
      Per evitare conflitto di interessi potrebbe essere tra i soci fondatori e non fare parte del c.d.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .

      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.

      Dott. GABRIELE APRILE

  87. Buonasera,
    approfitto della vostra gentilezza per porVi una questione di particolare importanza. Siamo 3 soci fondatori e abbiamo vinto un bando regionale per costituire una APS che tratta di scambi all'estero. Nel progetto abbiamo previsto retribuzione mensile per una risorsa interna per la durata di un anno. La risorsa interna sarà il Presidente. Che forma di contratto ci consigliereste? Il nostro commercialista parlava di indeterminato ma ci sembra un pò troppo esoso a livello di tasse.
    Vi ringrazio anticipatamente.

  88. Buonasera, sono un VdS ed ho delle domande da porle in merito al consiglio direttivo dell'associazione:
    1)I membri del CD in fase di approvazione, devono essere presenti o possono decidere via telefono?
    2) Ho letto in altri siti, che i verbali del CD devono essere firmati da tutti i partecipanti e non solo da presidente e segretario, è esatto?
    Le sarei molto grato se mi indicasse anche i riferimenti di legge in merito.
    La ringrazio molto
    Gianni59

    1. Buongiorno:
      1) è opportuno che siano presenti, altrimenti non è possibile firmare un verbale e quindi non è possibile dimostrare che la riunione sia avvenuta realmente;
      2) esatto, per lo stesso motivo evidenziato nella prima risposta.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  89. Buongiorno,
    Rappresento in modo schematico il quesito.
    Associazione sportiva dilettantistica con sede nel centro italia e soci distribuiti in varie regioni. Presente un coordinatore operativo in ciascuna regione.
    Può essere "girato2 a ciascuna regione un importo pari ad 1/3 della quota versata dai soci a titolo di rimborso spese forfettario senza configurare la distribuzione di utili (diretta/indiretta)? Il rimborso forfettario è destinato alle spese automobilistiche sostenute per sopralluoghi e gite effettuate dai soci.(si tratta di escursionismo). Parliami di cifre molto basse (il totale generale delle quote introitate si aggiorna sui 1.500 euro) .
    Grazie mille.
    marina celestini

    1. Buona sera Marina.
      La situazione è delicata e necessita di un approfondimento altrettanto delicato.
      Se vuole possiamo continuare a confrontarci via mail.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

      gabriele@movidastudio.it

  90. Salve e complimenti per il servizio.
    Che contratto suggerite tra un'associazione e il docente di un corso? Quali contributi dovrebbero essere versati? E in che modo? L'associazione ha solo il codice fiscale.
    Il compenso non supererebbe nemmeno i 1000€ …
    Nel caso in cui fosse il presidente a tenere un corso, il contratto, da parte dell'associazione, dovrebbe essere firmato dal vice-presidente?
    Grazie infinite e buon lavoro!

    1. Buongiorno e grazie!
      Il fatto che l'Associazione abbia solo c.f. non è un problema per quanto riguarda la stipulazione di contratti. Nel caso in cui non vengano superati i 30 giorni lavorativi ed i 5000 euro/anno, può essere utilizzata la collaborazione occasionale.
      Si può in alternativa pensare anche ad i buoni voucher ed al lavoro autonomo occasionale. In qualsiasi caso il consiglio è, per quanto riguarda questi contratti, rivolgersi ad un consulente del lavoro.

      Nel caso in cui il presidente tenesse il corso, sicuramente il contratto sarebbe opportuno fosse firmato dal vicepresidente. Attenzione però! Verificate solo che non siano solo i componenti del direttivo a percepire compensi…

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  91. Salve,
    Siaomo due ragazzi che vorebbero aprire una associazione nella zona di borgomanero, l'associazione si chiama ANTICA ITALIA ONLUS e la sede principale è a novara.
    Ma non ho capito se noi due quindi il presidente e il segretario dobbiamo aprire una partita iva?
    Ma come funziona "lo stipendio" del presidente e del segretario? e i contribuiti lavorativi? ci servirebbe la partita iva.
    sarebbe una onlus sul trasporto di ragazzi disagiati,disabili e via dicendo.
    faccio fatica a capire come noi, che dovremmo fondare questa associazione, possiamo gestire il nostro "stipendio" .
    spero di essermi spiegato bene, perchè non ho le idee molto chiare sul funzionamento.
    grazie

    1. Buona sera.
      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .

      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

  92. Salve vorrei porre una domanda… la mia asd ha fatto un torneo federale di tennis giovanile, ogni iscritto ha pagato 13€ di cui 3 vanno alla FIT e il resto alla mia associazione… vorrei sapere come devo far risultare le entrate dato che non ho rilasciato nessun tipo di fattura perchè di solito nessuna associazione la emette durante queste manifestazioni… nel rendiconto comunque le ho riportate… Grazie

    1. Buongiorno,
      non avendo l'obbligo di emettere ricevuta o fattura, è corretto inserirli sul rendiconto anche se non avete le pezze giustificative. Inoltre, ex art. 148 del tuir, le entrate sono istituzionali se la Vostra asd è iscritta FIT e i partecipanti che hanno pagato hanno la tessera FIT. Pertanto, le pezze giustificative non sarebbero fatture, ma ricevute.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Grazie Dott. Aprile… cmq si la mia asd è iscritta alla fit e i partecipanti al torneo erano tutti iscritti alla federazione… quindi dato che non ho rilasciato nessuna ricevuta posso allegare alle altre entrate istituzionali un foglio con tutti i nomi dei partecipanti e la quota versata?
      Grazie ancora…

  93. Buongiorno, sono Presidente di un Comitato Genitori, vorrei creare una Associazione, quale modalità per noi è la migliore? APS, ADV, o altro? Potremo associare anche i ragazzini della scuola? (con approvazione dei genitori), potremo vendere pizzette durante l'intervallo? (per finanziare le attività) Potremo partecipare a mercatini? Potremo ricevere aiuti economici da Regione , Provincia o Comuni? Pensavo di fare una APS registrata alla Agenzia delle Entrate, compilazione EAS e Codice fiscale, registrazione all'Ufficio Registro. Sarei regolare? Grazie 1000 per l'aiuto!
    Michela

    1. Buona sera Michela.
      Comprenderà che i quesiti da Lei posti richiedono ragionamenti ed approfondimenti che mi viene difficile poter fare in questo form di risposta.
      Vi invito quindi a contattarmi via mail.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

      gabriele@movidastudio.it

  94. buongiorno,
    volevo domandarvi se secondo voi è corretto che lo Statuto di un'associazione culturale preveda la esclusione automatica del socio che non abbia pagato la quota associativa annuale, decorso un certo tempo dalla scadenza. Come si legge tale disposizione alla luce della prescrizione di cui all'art. 148, comma 8, lett. c) TUIR che prevede che lo statuto debba garantire l'effettività del rapporto dei soci ESCLUDENDO ESPRESSAMENTE LA TEMPORANEITA' DELLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA ASSOCIATIVA? Che vuol dire che un socio rimane socio a vita? Grazie in anticipo per la risposta.

    1. Buongiorno.
      La qualifica di socio è annuale e scade quando termina l'anno sociale. Quello che Lei legge nello statuto significa che il socio che ha ripresentato la domanda e che a seguito dell'approvazione della stessa attraverso un verbale di consiglio direttivo non ha pagato la quota sociale entro un termine temporale, perde la qualifica di socio.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Buongiorno.
      La qualifica di socio non si rinnova automaticamente con il pagamento della quota sociale, ma con la presentazione di una nuova domanda di ammissione a socio, altrimenti al termine dell'anno sociale la qualifica di socio decade.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  95. Buongiorno, con riguardo alle modalità di convocazione dell'assemblea di una associazione culturale trovo che possono esserci problemi, quando nello Statuto si prevede la semplice pubblicazione in bacheca dell'avviso giorni prima dell'assemblea. Il problema è provare al Fisco, nel caso di accertamento, che la pubblicazione c'è stata ed è stato quindi rispettato il requisito della democraticità. Ciò soprattutto quando all'asssemblea risulta che si presentano solo i 10 soci fondatori e tutti gli altri, oltre 50 si disinteressano. Così sembra quasi che gli altri non siano stati nemmeno avvertiti. Propongo una soluzione: lo Statuto può già prevedere una data precisa (che so il primo APrile di ogni anno) di convocazione dell'assemblea, con possibilità per il CD solo di posticiparla con idoneo avviso pubblicato con particolari modalità? Così se il verbale di assemblea porta la stessa data prevista dallo Statuto si presume che la convocazione sia effettivamente stata a conoscenza di tutti i soci. Fatemi sapere come la pensate. Grazie

    1. Buongiorno.
      Preferiamo che sul foglio convocazione ci sia uno spazio (o più fogli) in cui raccogliere le firme per presa visione dei soci che durante il periodo della convocazione hanno letto il foglio appeso in bacheca. Inoltre consigliamo anche la convocazione con posta elettronica, meglio PEC.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  96. Buonasera
    sono presidente di un'associazione sportiva dilettantistica affiliata a federezione sportiva nazionale, iscritti al registro CONI, modello EAS compilato etc…Svolgiamo esclusivamente attività istituzionale, prendiamo parte a competizioni di rilievo nazionale e per natura della nostra disciplina ci rivolgiamo a bambini tra i 3 e i 18 anni massimo.
    Gli istruttori che si occupano della parte tecnica sono dieci, tra cui tre membri del consiglio direttivo, un'altro istruttore (non membro del direttivo)è stretto parente. Tutti percepiscono un compenso parametrato alle ore di lavoro effettuate, chi lavora più ore, anche 30 alla settiamana, percepisce di più e supera la soglia dei 7500 euro, altri meno.Tutti sono sportivi dilettanti.
    So che a prima vista chiunque penserebbe a una distribuzione di utili tra i soci, ma chi prende un compenso svolge effettivamente delle mansioni sotto gli occhi di tutti. Non è possibile cambiare i membri del direttivo, tantomento il presidente, nessuno vuole assumersi le responsabilità che questo ruolo comporta.La domanda è: in base a quali criteri è possibile subire un accertamento? Cosa si rischia a livello civile e penale se le argomentazioni non dovessere apparire convincenti?

    1. Buongiorno.
      L'importante è che tutte queste persone siano o studenti, o pensionati o abbiano un altro reddito di lavoro, altrimenti percepire rimborsi sportivi è altamente rischioso.
      Non esistono particolari criteri in base ai quali è possibile subire un accertamento. Sicuramente, soprattutto a seguito delle dichiarazioni del direttore dell'Agenzia delle Entrate, prima o poi cercheranno di accertare tutti gli enti non profit.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .

      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.

      Dott. GABRIELE APRILE

  97. Egregio Dott. Aprile, le volevo porre una domanda : se una persona, ad esempio un laureato in scienze motorie, è disoccupato( quindi non è più studente ma neanche pensionato ) può collaborare con una ASD o SSD ( palestra ) percependo un compenso inferiore ai 7500 euro all'anno ?
    Volevo anche chiederle : ma tutte le situazioni fino a qui elencate e trattate si applicano anche alle SSD ( società sportive dilettantistiche ) ?
    Nel caso in cui un laureato in scienze motorie che avesse collaborato "lavorato !" in qualità di istruttore per anni e per diverse ore al giorno percependo un compenso inferiore alle 7500 euro all'anno venisse improvvisamente "licenziato" senza aver riscosso le ultime mensilità potrebbe far valere le proprie ragioni ? A quale ente dovrebbe rivolgersi ?

    1. Buongiorno.
      Riprendo la Vostra domanda e rispondo di seguito ad ogni quesito in maiuscolo: se una persona, ad esempio un laureato in scienze motorie, è disoccupato( quindi non è più studente ma neanche pensionato ) può collaborare con una ASD o SSD ( palestra ) percependo un compenso inferiore ai 7500 euro all'anno? LA SITUAZIONE E' AD ALTO RISCHIO DI CONTESTAZIONE, IN QUANTO QUESTO SAREBBE IL VOSTRO LAVORO ED I RIMBORSI EX LEGE 342/2000 (I FAMOSI 7500 EURO/ANNO IN COMPLETA ESENZIONE) NON SONO REDDITI DI LAVORO
      Volevo anche chiederle : ma tutte le situazioni fino a qui elencate e trattate si applicano anche alle SSD ( società sportive dilettantistiche ) ? SI
      Nel caso in cui un laureato in scienze motorie che avesse collaborato "lavorato !" in qualità di istruttore per anni e per diverse ore al giorno percependo un compenso inferiore alle 7500 euro all'anno venisse improvvisamente "licenziato" senza aver riscosso le ultime mensilità potrebbe far valere le proprie ragioni ? ASSOLUTAMENTE NO, ANCHE PERCHE' LICENZIAMENTO E' UN TERMINE IMPROPRIO IN QUESTA CIRCOSTANZA, NON TRATTANDOSI DI LAVORO A quale ente dovrebbe rivolgersi ? CONSIGLIO DI RIVOLGERSI A NESSUNO, IN QUANTO PER VOI SAREBBE UN CLAMOROSO AUTOGOAL. DOVREBBE APRIRE PARTITA IVA ED EMETTERE REGOLARI FATTURE O TROVARE UN ENTE CHE SIA IN GRADO DI ASSUMERVI.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  98. Buongiorno a tutti, vorrei se possibile un informazione. Essendo la nostra una associazione no profit la partecipazione dei soci è totalmente gratuita ad eccezione del direttore artistico. I nostri soci sono divisi tra cantanti e musicanti. A quest'ultimi quando abbiamo concerti/esibizioni avremmo la necessità di dare un compenso quale rimborso spese per spostamenti e per l'utilizzo del proprio strumento musicale che mettono a disposizione gratuitamente. E' possibile effettuare un rimborso spese o necessariamente occorre effettuare la ritenuta d'acconto? grazie

    1. Buongiorno,
      se il rimborso a piè di lista e documentato e queste persone si spostano tra comuni non confinanti, è possibile prevedere un rimborso spese a piè di lista. Diversamente consigliamo la ritenuta d'acconto.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  99. Buongiorno Dott. Aprile e complimenti… ho costituito da poco una asd il mio commercialista mi ha detto che una volta che un socio si iscrive lo fa a vita… inoltre mi ha detto che il libro soci è unico e riporta solo i nuovi soci, di fianco ad ogni socio devo riportare per quali anni è stato in regola col versamento della quota sociale. Quando dovesse cessare di essere socio, riportare a fianco la data di cessazione… Ho qualche dubbio sull'argomento perchè altri gestori di asd mi hanno detto che la qualifica di socio è annuale e il libro soci deve riportare ogni anno tutti i soci iscritti quindi anche i vecchi e non solo i nuovi… Scusate ma non so a chi dare ragione…

    1. Buongiorno e grazie per i complimenti!
      Hanno ragione i gestori delle asd con i quali si è confrontato.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

      I migliori saluti.

      Dott. GABRIELE APRILE

    2. Grazie mille per la risposta… quindi basta anche un semplice libro soci della buffetti e riportare ogni anno gli iscritti…però vorrei sapere se il numero progressivo ad inizio anno deve ripartire dal num. 1 oppure se deve continuare con il progressivo dell'anno precedente… Grazie

    3. Buongiorno.
      Deve ripartire da 1 perchè ogni anno i soci devono ricompilare la domanda di ammissione, in quanto non si può essere soci a vita, ma la qualifica di socio dura fino a fine anno sociale.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  100. Buonasera,
    siamo tre ragazzi sotto i 35 anni, vorremmo fondare una associazione culturale finalizzata alla produzione e diffusione del libro, soprattutto di autori calabresi. attualmente, infatti, chi vuole pubblicare un libro con una casa editrice che si occupi anche della diffusione, di organizzare presentazioni e vendita del libro con isbn non può farlo senza spendere meno di 1000-1500€ e comunque ottiene un servizio non eccezionale. Noi vorremmo facilitare la diffusione delle capacità letterarie locali garantendo un servizio completo, che probabilmente si inserisce in una attività commerciale secondaria, dalla pubblicazione alla diffusione, facendo pagare solo le spese vive (tipografia, grafico per l'impaginazione, organizzatore di eventi e relatori per le presentazioni, per una spesa totale media di 500€). Ovviamente le principali attività dell'associazioni sarebbero non commerciali: organizzazione di thè letterari, concorsi letterari, serate a tema, progetti gratuiti per le scuole ecc.
    Le domande sono:
    1) come possiamo vendere durante le presentazioni da noi organizzate i libri da noi stampati senza percepire guadagno e sui quali l'autore avrebbe una percentuale? I ricavi rimanenti della vendita rimarrebbero, ovviamente, all'associazione.
    2) se l'organizzatore di eventi e il grafico sono nel CD dell'associazione è un problema? non sarebbero i soli "remunerati" (tipografo, relatori e distributori eventuali sarebbero esterni). In ogni caso, devono emettere fattura con partita IVA all'associazione?
    3) L'associazione deve adempiere obblighi previdenziali nei confronti di chi compie le suddette prestazioni, soci e non?

    1. Buongiorno.
      Premesso che, a mio avviso, in sede di eventuale accertamento facilmente verreste inquadrati quale casa editrice camuffata da Associazione, con la differenza che il Vostro servizio costa meno, rispondo per punti:
      1) di seguito il referimento dell'art. 148 del tuir punto 3: "Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attivita' svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attivita' e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un'unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonche' le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati.". Nel caso in cui le cessioni vengano indirizzate prevalentamente a soggetti terzi, questa è attività commerciale. Attenzione quindi a valutare se sia più opportuno fare solo promozione degli autori o editare direttamente libri;
      2) è opportuno che il C.D. sia il meno possibile in palesi situazioni di conflitto di interesse. Come percepire compensi dipende dal regime fiscale di ogni soggetto;
      3) esatto, ovviamente in corrispondenza al contratto sottoscritto.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire
      un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

  101. Buongiorno,
    sono il segretatio di una asd senza scopo di lucro e che non svolge nessun tipo di attività commerciale, solitamente veniamo contattati da altre associazioni per svolgere delle attività dedicate ai bambini, e alle quali rilasciamo una ricevuta semplice con la quale dichiariamo di ricevere un contributo per l'attività svolta, poche volte la nostra attività è richiesta direttamente dal comune, e anche in questo caso emettiamo la solita ricevuta, ora un comune ,sempre per una attività occasionale,invece ci richiede il durc. la mia domanda è : premesso che la nostra associazione non ha dipendenti, ma i collaboratori svolgono la lora attività in modo volontario, e ricevendo al massimo un rimborso spese, è giusta la richiesta del durc da parte del comune oppure possiamo emettere come in tutti gli altri casi sino ad ora la nostra ricevuta?

    ho cercato di capire, facendo un ricerca in rete, ma se prima non ero sicuro, dopo la ricerca sono ancora meno sicuro che larichiesta di durc sia legittima

    vi ringrazio anticipatamente per la risposta che mi darete,

    saluti
    Gian Piero

    1. Buona sera.
      Il problema è che i contributi non possono essere dei corrispettivi camuffati. Se Vi rivolgete a soggetti terzi, questa sarà attività commerciale, a meno che si tratti di soggetti affiliati al Vostro stesso Ente di Promozione Sportiva o Federazione (ex art 148 tuir).
      Per quanto riguarda gli Enti pubblici invece, se la collaborazione avviene in regime di convenzione (ex art. 143 tuir) allora potrete emettere ricevuta, altrimenti dovrete aprire partita iva ed emettere fattura, senza nessuna richiesta di DURC da parte dell'Ente pubblico.

      I migliori saluti
      Gabriele Aprile

  102. Gentile Dott. Aprile, sono il segretario di una asd vorrei sapere se vi è l'obbligo di tenuta del libro cassa dove vanno riportate tutte le entrate e uscite numerando le fatture o basta presentare il rendiconto economico che viene approvato durante l'assemblea dei soci.
    Grazie

    1. Buongiorno.
      In realtà è sufficiente presentare il rendiconto economico che verrà approvato durante l'assemblea, ma noi consigliamo, soprattutto per garantire una maggiore trasparenza e tracciabilità delle operazioni, ma soprattutto per dimostrare (in sede di eventuale accertamento) che non c'è nulla da nascondere… che venga anche aggiornata una semplice prima nota.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  103. Salve,Desidero costituire un'associazione culturale insieme a tre soci.Lo scopo dell'associazione e'quello di favorire le iscrizioni per una universita',per tale impegno rivolto alla formazione e l'orientamento dei giovani verso la nuova realta'formativa, l'universita' riconosce dei contributi per le spese e la gestione dell'associazione.
    All'interno dell'associazione ci sono soggetti(soci) con lavori diversi,sia come dipendenti privati che come liberi professionisti, che nel tempo libero prestano il loro impegno per la crescita dell'associazione culturale.
    La mia domanda e'questa, perche'dovrei essere il presidente e/o l'amministratore ed ho diverse responsabilita', nel momento in cui questi soci dovessero richiedermelo, possono percepire compensi e rimborsi per le loro prestazioni inferiori ai parametri dei 7500 euro senza avere obblighi fiscali?se invece non dovessero richiedermelo posso lasciare i contributi dell'universita'al netto dei rimborsi spese vari e delle spese di fitto all'interno del fondo dell'associazione per farla crescere e favorire manifestazioni benefiche che favoriscono la cultura?
    Grazie …prima di procedere attendo un lesto e dotto contributo sulla faccenda.
    Complimenti per la competenza.

    1. Buongiorno.
      Dalle poche righe che posso leggere posso desumere che Lei abbia reperito informazioni sul web o da diverse fonti, senza però approfondire circa l'applicabilità o meno delle stesse. Mi spiego meglio: i rimborsi sportivi ex lege 342/2000 (i famosi 7500 euro/anno in completa esenzione fiscale) possono essere erogati solo da associazioni o società sportive dilettantistiche o filarmoniche. Gli altri enti non possono beneficiare di tale agevolazione.

      Inoltre, non è molto chiara la missione dell'Associazione.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?". Le guide potete trovare, insieme ad altre sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .

      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento, direi privato…

      I migliori saluti.

      Dott. GABRIELE APRILE
      gabriele@movidastudio.it

  104. Buonasera e scusatemi per l'orario, volevo sapere se questo canale era ancora aperto per fare eventuali domande in merito a rimborso soci per ASD.
    Grazie, Daniele

  105. salve! vorrei sapere se in un'associazione di promozione sociale oltre ai soci anche il presidente ed il vicepresidente possono ricevere rimborsi e piccole remunerazioni per attività a scopo sociale.
    Grazie.

    1. Buongiorno.
      Si, è possibile, ovviamente con le dovute cautele. A tal proposito le consiglio la consultazione della guida indicata nell'articolo.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  106. Salve, vorrei sapere se il presidente di un associazione può dare in comodato d'uso gratuito la propria autovettura e se è meglio fare una nota spese come rimborso.
    Grazie
    Ros

    1. Buongiorno.
      Se un'autovettura è in comodato ci sarà bisogno di una scheda carburante. Diversamente, senza comodato, il presidente potrà percepire un rimborso spese a piè di lista per le trasferte (non all'interno dello stesso Comune e non tra Comuni confinanti) effettuate in nome e per conto dell'Associazione.

      Attenzione solo al fatto che il mantenimento di un'autovettura del Presidente a carico dell'Associazione potrebbe essere inquadrata, in sede di eventuale accertamento, quale distribuzione indiretta di utile.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  107. Buon Giorno nel 2007 e nel 2008 ero iscritto ad una associazione ,con il pagamento di tessere di iscrizione regolari e così via .
    La settimana scorsa sono arrivate a tutti i soci della suddetta delle raccomandate inviate dall'avv. del presidente chiedendoci di versare nel suo conto una cifra suddivisa in parti uguali tra i soci , in quanto la guardia di finanza ha emesso una sanzione amministrativa all'associazione .
    La sanzione è dovuta a circolazioni di denaro contante senza spiegazione e da mancata consegna del bilancio .
    Ora come mi dovrei comportare ?Dovrei versare in un conto personale dei soldi e poi come posso essere io come altri soci responsabili senza mai aver avuto assemblee o comunicazione sulla contabilità ?
    Grazie per la sua attenzione

    1. Buongiorno.
      In questo caso il Presidente sta cercando di coinvolgere in toto l'assemblea dei soci. Tenga conto che in un'Associazione le responsabilità sono in capo a chi ha agito in nome e per conto dell'Associazione. Pertanto se le obbligazioni o le azioni sono state assunte dal Presidente, la responsabilità è solo in capo a lui. Vi consiglio di rivolgerVi ad una avvocato. Se non avete un avvocato di fiducia che possa aiutarVi, posso fornirVi il contatto del nostro.
      Mi contatti pure privatamente, se necessario.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

      gabriele@movidastudio.it

  108. Salve e complimenti per il servizio…sono nuovo nel campo delle asd, vorrei sapere se il libro dei soci va compilato ogni anno per esempio un registro per l'anno 2011, un altro per il 2012 e così via…oppure se deve essere unico e riportare solo il nuovo socio di anno in anno e scrivere il giorno in cui esce… Grazie

    1. Buongiorno.
      Potete compilare un libro unico e terminato un anno iniziare da quello successivo.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire
      un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

    2. Grazie per la risposta Dott. Aprile. Quindi posso avere lo stesso libro soci sia per il 2012 che per il 2013 senza comprare un altro… Però vorrei sapere se un socio iscritto nel 2012 e riportato sul libro soci va riscritto nel libro anche nel 2013 (se ovviamente si iscrive di nuovo)…
      GRAZIE E MI SCUSI PER IL DISTURBO…

    3. Buongiorno.
      La qualifica di socio è annuale, pertanto il socio che lo è sia nel 2012 che nel 2013 verrà scritto sul libro soci in entrambi gli anni.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  109. Buonasera, volevo una semplice delucidazione. Sono consigliere di una ASD che gestisce un'impianto sportivo o meglio un campo da calcetto, come letto nelle mail precendenti ho visto che gli organi del consiglio direttivo non possono percepire compensi, quale altra soluzione ci potrebbe essere per dare una "paga simbolica" a queste persone appartenenti al c.d. visto che senza loro l'associazione non potrebbe andare avanti?? Preciso che il nostro regime è quello della 398/1991.
    Salutoni e grazie.
    Daniele.

    1. Buona sera.
      I componenti del c.d. non possono percepire compensi per il fatto di fare parte del c.d. ma possono percepire compensi e/o rimborsi spesa per l'attività svolta. Ovviamente questo non deve essere inquadrabile quale distrubizione di utile.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  110. Salve dott. Aprile, girovagando su internet per avere delucidazioni mi sono imbattuto nel Vostro sito, tra l'altro ben fatto…avrei delle domande da porvi.
    Io, mia moglie e un mio amico vorremmo costituire un associazione non profit ed aprire un parco divertimenti per cani, con relativo biglietto d'ingresso, tesseramento dei soci ecc…vorrei sapere se si può impostare la cosa in modo da ricevere un compenso per il lavoro svolto da noi tre, e se abbiamo bisogno di istruttori cinofili, come retribuirli senza incorrere in problemi fiscali…converrebbe fare il tutto aderendo al regime fiscale agevolato (e se sì c'è bisogno di P.IVA) o c'è qualche altro modo…la ringrazio per l'attenzione e le auguro una buona giornata…Simone

  111. Buonasera dottore,
    intanto complimenti per questo blog, è davvero utile e interessante.
    Volevo chiedere se in un'associazione non riconosciuta si possano prevedere dei rimborsi spese forfettari (quindi non documentati) per i componenti del consiglio direttivo.
    In caso invece si tratti di compensi per dei servizi prestati, è possibile che il presidente sia pagato dall'associazione, con prestazione occasionale visto che lo stesso non ha partita IVA.

    Chiedo anche un'altra cosa, essendo l'associazione un coro che ogni tanto fa concerti per i quali riceve compensi e contributi, è necessario che l'associazione abbia partita IVA, o, essendo di carattere occasionale, il compenso possa figurare come contributo, esiste un limite (tipo non più di 5.000 euro all'anno)?
    Grazie mille per la sua disponibilità

    1. Buongiorno e grazie per i complimenti.

      Alla prima domanda rispondo dicendo che è possibile. L'agenzia delle entrate ha fatto una guida per le Associazioni non profit gratuita dove spiega che tipologie di rimborsi possono essere erogate.

      Alla seconda domanda rispondo dicendo: dipende! Se l'Associazione incassa contributi o corrispettivi a seguito di convenzioni con enti pubblici è sufficiente il c.f. ma se l'Associazione viene incaricata da soggetti non soci per svolgere concerti o altro, allora è attività commerciale e l'Associazione deve dotarsi di partita iva.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  112. Vorrei sapere come fare a retribuire un socio che tiene dei corsi ad altri associati. L'associazione percepisce per questi corsi oltre alla tessera associativa anche una quota per l'utilizzo della struttura sociale. Vi ringrazio per la risposta.

    1. Buongiorno. Dipende dalla tipologia di Associazione che siete e dipende da cosa fa nella vita questa persona.

      A disposizione per un approfondimento, anche privatamente, porgo i migliori saluti

      Gabriele Aprile
      gabriele@movidastudio.it

  113. buonasera:Siamo due amici con la passione dell'equitazione.Per una serie di circostanze, insieme alle mogli abbiamo fondato una asd. Io sono il vice presidente l'altro amico il presidente e le mogli, una tesoriere l'altra consigliere.Abbiamo iniziato ad avere dei bambini che vengono a fare lezione,quindi per tutelarci un attimino io ho preso il brevetto di istruttore,soprattutto per avere una copertura assicurativa.Premetto che questo si fa solamente per passione e non è una attività.Le domande sono 1:Possiamo noi 4 fare delle erogazioni liberali per auto finanziarsi 2: Posso io percepire un compenso forfettario alla fine del'anno per recuperare le spese che sostengo per mantenere il brevetto e il tempo che dedico alle lezioni. GRAZIE

    1. Buongiorno.
      1) sicuramente potete erogare dei contributi liberali nei confronti dell'Associazione per autofinanziarla. Questo significa ovviamente che essendo liberali non avete intenzione di riprendere indietro nulla.
      2) diciamo che come presidente, essendo l'unica persona che percepirebbe rimborsi, questo potrebbe essere frainteso in sede di eventuale accertamento. Sicuramente si può tenere in considerazione la possibilità di dimettersi dalla carica, restando un socio operativo, al fine di evitare situazioni di palese conflitto di interesse. In qualsiasi caso è anche una questione di numeri (totale entrate, totale uscite per rimborsarVi, ecc…).

      I migliori saluti
      Gabriele Aprile

      gabriele@movidastidio.it

  114. Buona sera Dott. Aprile, ho una domanda quale non riesco a risolvere.
    Sono presidente dell'associazione no profit. Stiamo organizzando concerti di musica classica. Essendo anche io una musicista, potrei percepire cachet in qualità di pianista? Grazie

    1. Buona sera.
      Potrebbe percepirli, ma il mio consiglio è di valutare bene questa possibilità in quanto il fatto di essere presidente potrebbe generare un contrasto con il fatto di percepire dei compensi. Io piuttosto preferirei rassegnare le dimissioni, restanto comunque un socio operativo. Sicuramente, se oltre a Lei ci sono altre persone che percepiscono dei cachet, la situazione è meno preoccupante (in caso contrario in fase di eventuale accertamento potrebbero sostenere che si tratti di una ditta individuale camuffata da Associazione).

      Oltre all'ebook suggerito nell'articolo, mi permetto di suggerirVi la consultazione della guida "verifiche fiscali agli enti non profit" che trova allo stesso link.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Buonasera dottor Aprile e grazie per il suo lavoro.
      Mi associo alla domanda a cui ha risposto perchè il nostro è un caso simile. Organizziamo concerti a cui partecipano musicisti sia soci della nostra associazione che non.
      Trattandosi di una piccola orchestra sosteniamo numerose prove, acquistiamo le partiture in proprio e via dicendo. Per i rimborsi spese che riusciamo a distribuire utilizziamo un modulo intestato all'associazione(ereditato dalla precedente gestione) dove indichiamo:
      il CF del ricevente il rimborso spese, l'entità del rimboso spese (abbiamo fissato un tetto massimo con una delibera del consiglio), l'attività per cui è stato erogato il rimborso. In calce è indicato che tale pezza giustificativa verrà utilizzata dall'associazione come giustificativo di spesa.Questo modulo giustificativo è a noi molto comodo perchè ci semplifica la compilazione e la raccoltà di pezze giustificative altrimenti numerose.
      Vorrei però capire se legalmente e fiscalmente è valito o meno.
      La ringrazio per la consulenza

    3. Buongiorno,
      purtroppo non può funzionare questo sistema, nel senso che il rimborso spese che Voi erogate può essere inteso quale compenso camuffato in sede di eventuale verifica fiscale.
      Consigliamo pertanto due possibilità:
      – Rimborsi spesa a piè di lista: bisogna tenere conto delle tabelle ACI per quanto riguarda i km e possono essere erogati se la trasferta non è all'interno dello stesso Comune o tra Comuni confinanti. Possono essere rimborsate anche altre spese legate alla trasferta (pasti, pernottamenti, ecc…);
      – Rimborsi forfettari: a nostro avviso sono facilmente contestabili, pertanto consigliamo di versare la ritenuta d'acconto del 20%.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    4. Nel settore delle associazioni di volontariato quanto fin qui ventilato non mi pare applicabile: la n. 266/1991 (legge quadro sul volontariato) recita all'art. 2 comma 2 che la qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l'organizzazione di cui fa parte. Questo vuol dire che tutti i soci (ed a maggior ragione presidenti o membri degli organi dirigenti) non possono ricevere alcun compenso per le prestazioni svolte né avere altri tipi di rapporto economico con l'associazione, eccezion fatta per i rimborsi per le spese effettivamente sostenute per conto dell'associazione stessa e formalmente documentati.

    5. Gentile Gruppo Modiva,
      vorrei farvi due domande precise:
      ! – la nostra Circoscrizone (come penso in tutta Italia sia la stessa cosa) per darmi un piccolo contributo vuole la partita IVA – (noi siamo una semplicissima associazione culturale, retta solo dal Codice Civile) – con queste "rossee" premesse di non avere P.IVA, non potremo mai accedere a pubblici contributi?!?
      2 – Stiamo lavorando ad un progetto: ci mettiamo materiale e il nostro tempo e soprattutto tanto entusiasmo: facciamo ciò, perchè la nostra associazione ha più di 600 euro di debito per spese di registrazione, assicurative ecc. e con questo progetto si vorrebbe fare un po' di colletta. Potremo fare una esposizione di queste cose (sono da vedere, non da comprare) e pensavamo a: A) una piccola cifra d'ingresso o B) un contributo libero?
      Siao Stati chiari? Grazie di cuore Maria Teresa

  115. Buonasera,
    sono Presidende di una ASD (palestra) e di questa seguo anche tutte la parte amministrativa e di segreteria, fino ad ora non ho mai percepito compensi ma, se non ho intepretato male alcuni post precedenti, visto che la palestra retribuisce istruttori con compensi art. 69 tuir, potrei anch'io avere un compenso per l'attività svolta?
    Grazie per la gentile risposta.

    1. Buongiorno.
      Dipende dalla Vostra posizione personale. Avete già un altro reddito di lavoro, siete studente o siete in pensione? Se non soddisfate uno di questi requisiti non potete usufruirne.

      L’Agenzia delle Entrate con la circolare 22 aprile 2003, n. 21/E ha chiarito che rientrano in tali rapporti le prestazioni connesse ai compiti tipici di segreteria svolte dall’associazione o società sportiva dilettantistica, quali ad esempio la raccolta delle iscrizioni, la tenuta della cassa e la tenuta della contabilità da parte di soggetti non professionisti.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. In pratica le Associazioni da un punto di vista umano – psicologico non hanno senso ! ma chi si mette come Presidente con tutta le responsabilità che ha ricoprire questa carica senza percepire un minimo compenso ?! … mah ???? …. forse un BABBO NATALE UBRIACO !
      Al presidente mi sembra spetti la responsabilità legale verso terzi, quindi è anche il responsabile civile verso i terzi.
      Insomma a mio giudizio è una realtà molto strana questa delle Associazioni.

    3. Buonasera,
      anche io sono presidente di una ASD (palestra) ed ho un altro reddito di lavoro dipendente. Nella ASD io gestisco la contabilità, un po' le iscrizioni e la gestione: posso per cui ricevere un compenso (diciamo non oltre i 7.500 annui) senza problemi?

      Grazie.

    4. Buongiorno.
      La Legge non viene che anche chi compone il direttivo possa ricevere compensi per il fatto di svolgere delle attività al fine di raggiungere gli scopi sociali. Un discorso è la possibilità ed un altro è l'opportunità. Nel caso in cui decidiate di percepire rimborsi spesa sportivi ex lege 342/2000 per coordinamento di attività di segreteria, Vi consiglio di farlo con i dovuti accorgimenti.

      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre
      sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  116. Buongiorno, siamo in procinto di fondare un Associazione i cui soci parteciperanno anche a gare motoristiche in qualità di garanti della sicurezza per il pubblico ed i partecipanti. (Esempio: Commissario di percorso).
    Gli organizzatori ci assicurano un "compenso" che verrà elargito all'associazione dato dalla somma dei rimborsi chilometrici dei singoli più una quota fissa per associazione.
    Esempio: ((la somma dei chilometri percorsi X quota per chilometro) + 150 euro per l'associazione).
    Come si può gestire la cosa?
    Fermo restando la messa a bilancio dell'entrata totale, come si può distribuire poi la quota ai singoli in base ai chilometri percorsi?
    (giustificare il fatto che in associazione entrano 2500 euro e ne rimangono 150…)
    Vi chiedo lumi in quanto non riusciamo a trovare altri spunti su associazioni già formate che abbiano le nostre stesse problematiche…
    Salve e grazie!

  117. buongiorno, sono Presidende di un associazione culturale che si occupa di laboratori didattici con i bambini, la mia domanda è: volendo presentare un progetto al comune per poter accedere a dei fondi destinati alle associazioni, come mi potranno rimborsa se non in contanti? parlo naturalmente di cifre molto basse, che non superano nemmeno 1000 euro. grazie della sicura risposta!

    1. Buongiorno,
      solitamente fanno un bonifico o un assegno. Sicuramente non contanti, altrimenti non potrebbero mettere nella contabilità del Comune la voce di uscita.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  118. Salve e complimenti per l'efficienza del servizio… Sono il presidente di una ASD, nel bilancio di fine anno 2012 le uscite dell'associazione sono state superiori alle entrate, per questo motivo ho dovuto anticipare di tasca mia…vorrei sapere cortesemente come comportarmi per la restituzione della somma…inoltre se devo riportarlo nel verbale d'assemblea e sul registro cassa… Grazie

    1. Buongiorno.
      In questo caso è indispensabile che Lei abbia comunque le pezze giustificative e sicuramente che gli anticipi da parte Vostra vengano verbalizzati e resi pubblici anche durante l'assemblea. Non appena l'associazione avrà sufficienti risorse, potrà rimborsare i Vostri anticipi attraverso un bonifico indicando nella causale "restituzione anticipo per….". Nel bilancio preventivo indicatelo comunque.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  119. Buona sera, ho letto tutti i post ma mi sono rimasti dei dubbi..
    sto pensando di fondare una ASD con alcuni amici per insegnare pescasubacquea (siamo tutti e tre istruttori). Soci lo diventerebbero i frequenratori dei corsi e tutti quelli che si vogliono allenare con noi.
    – Quante persone sono necessarie per "mandare avanti" una ASD? I tre soci fondatori posso ricoprire anche altri incarichi? (tesoriere, ecc..)
    – Quali altri incarichi sono previsti/obbligatori?
    – Se i soci istruttori fossero anche i soci fondatori, sarebbe un problema per eventuali retribuzioni? (abbondatemente sotto i 7500€ a testa!!)
    – Le retribuzioni agli istruttori come si giustificano? Basta una dichiarazione del Presidente dell'ASD all'istruttore? E al presidente/istruttore la può fare il Vice presidente?

    Grazie mille!!

    1. Buona sera.
      Rispondo per punti.
      – i 3 soci fondatori possono ricoprire la carica di presidente, vicepresidente e segretario senza che facciano parte del consiglio direttivo altre persone;
      – bastano le figura indicate nella risposta al quesito precedente;
      – potrebbe essere un problema, in quanto in fase di eventuale accertamente potreste essere inquadrati quale società camuffata da Associazione;
      – esatto. Sarebbe opportuno però che venisse firmato un contratto.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  120. Faccio parte di una ASD in qualità di socio dirigente (segretario /tesoriere)sono impiegata a tempo indeterminato presso un ente pubblico, mi occupo all'interno dell'associazione di tutte le mansioni amministrativo-gestionali, potrei usufruire anche io dei compensi di cui all’articolo 25 legge 133/1999 (modificata dalla legge 342/2000).
    Grazie Paola

    1. I redditi diversi di cui all'articolo 25 legge 133/1999 (modificata dalla legge 342/2000) sono connessi all'esercizio di attività sportiva dilettantistica. Non sono configurabili quali "fee" per la carica ricoperta. Nel caso in oggetto peraltro, ci permettiamo di sottolineare come possibile sia il rischio di configurarli quale distribuzione di utili visto il ruolo da Lei ricoperto all'interno dell'asd.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  121. Compensi di cui all’articolo 25 legge 133/1999 (modificata dalla legge 342/2000).

    art.90 L.289/2002 e successive variazioni.

    Gentilmente, potrei essere informata quale di queste leggi deve essere riportata su un contratto di incarico per un giovane studente che presta la sua collaborazione presso una ASD.
    Ringrazio per l'attenzione.
    Paola

    1. Buona sera.
      E' sufficiente indicare "Compensi di cui all’articolo 25 legge 133/1999 (modificata dalla legge 342/2000)."

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  122. Buonasera, sono stato vicepresidente di un circolo culturale ed ho pagato sempre dal mio conto corrente le spese del circolo (affitto, luce …etc.)queste spese non mi sono state mai rimborsate per la metà dal presidente, il quale mi aveva promesso il rimborso. Oggi la società è estinta, ma questi soldi non li ho più avuti. Posso agire in giudizio chiamando l'ex presidente affinchè mi restituisca la metà delle spese????Faccio presente che ho in mano tutta la documentazione relativa alle spese e lui no!!!. Grazie

    1. Buona sera.
      Prima di estinguere l'Associazione, durante l'assemblea sociale questa questione sarebbe dovuta emergere e si sarebbe dovuta risolvere prima del termine dell'assemblea.

      Se inoltre non c'è alcuna obbligazione per iscritto da parte del presidente nella quale si impegna a restituirVi la metà delle utenze o alcun verbale firmato dallo stesso e da altri presenti in cui si indica che il Vostro è un anticipo e che l'associazione si sarebbe impegnata a restituirVelo in tempi e modi definiti, si desumerebbe che il Vostro è un contributo liberale (che pertanto non richiede un rimborso). Mi dispiace.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  123. salve scrivo per avere una delicidazione,sono un asd e opero in una sede molto grande,mi è stato chiesto di dare in affitto una delle sale ad un altra associazione .cosa devo fare perchè sia tutto regolare???Grazie

    1. Buongiorno,
      essendo attività commerciale, deve emettere fattura, dotandosi preventivamente di partita iva (optando per il regime 398/1991 avrete accesso ad una serie interessante di agevolazioni).
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  124. Buonasera,
    per quanto concerne il tetto massimo di 7500 € anno
    riporto sotto quanto dice la guida ASD:
    "I compensi erogati per queste prestazioni non subiscono alcuna trattenuta Irpef fino all’importo
    di
    7.500 euro. Inoltre, fino a questa cifra, non concorrono alla formazione del reddito imponibile
    ai fini dell’Irpef di chi li percepisce.
    La mia domanda è, ciò ha vale solo per l'ASD o per qualsiasi tipo di associazione culturale?
    Grazie

    1. Buona sera.
      Vale solo per le ASD, le Società sportive dilettantistiche in srl e le filarmoniche.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  125. VORREI PORRE UNA DOMANDA… FORSE E' LO SPAZIO SBAGLIATO, SPERO DI NO.
    NEL CASO DI COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA, SE UNA PERSONA E' GIA'PRESIDENTE DI UN'ALTRA ADS, PUO' ESSERNE PARTE IN QUALITA' DI MEMBRO?
    SI TRATTEREBBE DI ADS DELLA STESSA ATTIVITA' SPORTIVA.
    INOLTRE, L'ADS DI CUI PARLO, ESSENDO QUESTO SPORT ANCHE ATTIVITA' DI INTEGRAZIONE SOCIALE PER PERSONE DISABILI, PUO' ESSERE ANCHE ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO? INFINE, UNA ADS HA CONVENIENZA A DIVENTARE ONLUS?

    1. Buongiorno,
      se questa persona non ricopre la stessa carica (presidente) all'interno della seconda asd, non ci sono problemi.

      E' possibile costituire una asd di volontariato o una asd onlus, ma ovviamente si devono interpolare i riferimenti normativi e soprattutto rispettare i requisiti di entrambe le tipologie. Nel caso di asd di volontariato, ovviamente i volontari non potranno beneficiare dei rimborsi spesa ex lege 342/2000 (i famosi 7500 euro/anno in completa esenzione).

      Resto a disposizione per approfondire la questione, magari via mail.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

      gabriele@movidastudio.it

  126. Buonasera,
    costituendo un'associazione culturale che tratti: esposizioni pittoriche, fotografiche, progetti, proiezione corti e video, angolo lettura con zona wi-fi, spazio per prove di gruppi musicali ecc… è possibile richiedere un noleggio degli spazi per le varie attività? Ed è obbligatorio stare sotto il numero delle 99 presenze?
    Grazie,
    attendo una vostra gentile risposta.

  127. Buongiorno, sarò a breve presidente di una ASD. È possibile che il presidente possa essere anche tesoriere? Visto che la responsabilità ricade sul presidente, vorrei comunque avere il controllo dei conti, che ovviamente saranno resi accessibili e visibili a tutti gli associati. La trasparenza sarà una peculiarità della nostra ASD.
    Grazie
    Riccardo

    1. Buongiorno,
      la carica di tesoriere non è obbligatoria, pertanto il Presidente può avere il controllo dei conti (ovviamente non dovrà considerare il conto dell'Associazione al pari del conto personale…).
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  128. Buonasera.

    Vi scrivo separatamente esclusivamente perché i due argomenti non sono tra loro correlati, se non marginalmente.
    Potreste essere interessati a tenere un corso di formazione dal vivo a Messina nel mese Gennaio/Febbraio?
    Da laureando posso attingere ad un bacino piuttosto ampio di potenziali uditori, tutti colleghi e pertanto interessati in primis dagli argomenti da voi trattati.
    Pensavo a un numero minimo di 15-20 persone da suddividere in più gruppi/giorni in caso di un numero sostanzialmente maggiore.
    Stanza e ausili di proiezione non dovrebbero essere un problema che potrei riuscire a risolvere senza grossi problemi/spese.
    Giusto per chiarezza di intenti preciso che non intendo lucrare sull'evento; non è nelle mie abitudini fare il procacciatore di formazione e se propongo la cosa è solo perché avendo provato io stesso il disagio derivante da una profonda ignoranza in materia ho ritenuto valutare la possibilità di levare un pò di dubbi in materia, a tanta della "mia" gente. L'idea che ho in mente è una giornata formativa con tanta sostanza e poche se non nessuna civetta commerciale stile "certificato colorato e ricolmo di loghi firmato da persone mai viste" o "svendita di CFU universitari" che tra l'altro richiederebbe la benedizione di viscidi soggetti alla perpetua ricerca di vantaggi derivanti dalla propria posizione e che in tutta sincerità preferei tenere fuori dalla questione.
    L'unica idea di stampo "commerciale" che mi sembrerebbe opportuno attuare potrebbe essere quella di offrire agli uditori la possibilità di acquistare una pen-drive, coi vostri loghi, contente tutti i vostri eBook ad un prezzo forfettario, da voi prestabilito per l'evento.
    Comprendo che la presenza di più figure dello studio configuri un prezzo a persona proibitivo se rapportato agli intenti scarsamente commerciali da me proposti. Ma vista la natura informativa e solo marginalmente consultiva dell'evento suppongo che la anche una sola persona possa essere un buon compromesso.
    Si tratterebbe in ogni caso di instaurare un rapporto preliminare con dei potenziali fruitori dei vostri servizi di consulenza.

    Mi scuso per i toni duri con il quale mi sono posto in alcuni punti, e spero non riteniate ciò un offesa alla vostra morale professionale che non permetterei mai di mettere in dubbio vista la disponibilità con la quale rispondete a chiunque in rete. Potete anche non pubblicare questo commento se lo ritenete più opportuno e rispondermi direttamente tramite email.

    Cordiali saluti,

    Gianpaolo Messina.

  129. Buonasera.

    Con altri 6 colleghi (siamo tutti dottori in "Scienze motorie e sportive") stiamo valutando l'opportunità di costituire una ASD da trasformare, eventualmente in futuro, in una SSD.
    Ho letto sia l'articolo sia i numerosi commenti e gradirei, nel limiti del possibile, la conferma/smentita a proposito di quanto ho compreso:
    in base alla legge 342/2000 all'interno di un ASD (e solo per queste), un socio (indistintamente se fondatore o meno) può essere retribuito fino ad un massimo di 7500 € senza dover nulla al fisco. Superata questa soglia si configura un rapporto di "lavoro dipendente" dove l'ASD assume a tutti gli effetti il socio come istruttore/amministratore/manutentore secondo la normativa vigente in merito.
    Ciò è fattibile indipendentemente dall'eventuale carica che il socio retribuito riveste all'interno del CdA. Nell'eventualità questo fosse l'unico a percepire dei compensi e rivestisse il ruolo di presidente è bene che si dimetta da tale ruolo per via del palese conflitto di interessi derivante (illecito di "società mascherata da associazione").

    Grazie per la disponibilità, cordiali saluti.

    1. Buona sera.
      Quello che Lei dice è in parte corretto, nel senso che la 342/2000 può essere utilizzata solo per chi è studente, pensionato o ha un altro reddito di lavoro. Diversamente, se il soggetto effettivamente svolge questo lavoro nella vita, o decide di aprire partita IVA (indipendentemente dai 7500 euro/anno o meno) ovviamente avendo più committenti, o diventa dipendente dell'Associazione. E' anche per gestire queste situazioni che l'idea di una SSD diventa interessante.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  130. Egregio studio, vorrei porvi un quesito. Come presidente di una asd posso ricevere dei fondi da parte di terze persone e rinvestirle alla'interno di essa. Sé di fs fatto dei documenti particolari?. Grazie stefano.

    1. Buongiorno,
      potete ricevere contributi liberali e donazioni sia da soci che soggetti terzi. Nel caso in cui il soggetto chiedesse ricevuta, l'Associazione dovrà produrla, altrimenti non avete obbligo di legge di emetterla (ma ovviamente registrare in prima nota, si!).
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  131. Salve, approfitto anche io della sua gentilezza e preparazione: con altri due persone ho aperto un'associazione culturale per svolgere attività rivolte ai bambini ( doposcuola-laboratori-organizzazione feste di compleanno) alle persone che pagheranno per usufruire di questi servizi dobbiamo fare una ricevuta e giustificarla come contributo associativo iscrivendo gli stessi all'associazione? Grazie per la disponibilità.

    1. Buongiorno,
      è opportuno che i soggetti siano soci, altrimenti si tratterebbe di attività commerciale (per il quale sarebbe necessario aprire partita iva). Nel caso in cui il socio chiedesse ricevuta, l'Associazione dovrà produrla, altrimenti non avete obbligo di legge di emetterla (ma ovviamente registrare in prima nota, si!).
      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .

      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      GABRIELE APRILE

  132. Buongiorno,

    Siamo ricercatori specializzati nella storia culturale e arte indiana, e medicina ayurvedica. Desideriamo continuare a coltivare la nostra passione fondando un’associazione culturale equiparabile ad un vero e proprio centro di ricerca, che produce pubblicazioni scientifiche, conduce ricerche (ayurveda, arte e storia dell’India)e partecipa a congressi scientifici, scrive gratuitamente e sotto compenso per riviste, fa conferenze sia gratuite sia pagate per i soci, collabora con l’università nella ricerca, tiene corsi a pagamento legati alle attività del centro stesso per i soci.
    Possiamo fondare un’associazione culturale? Come membri del consiglio direttivo possiamo ricevere rimborsi? Vale in questo caso il rimborso dei 7500 euro?
    Grazie
    Cordiali saluti

    1. Buona sera.
      Potete fondare un'Associazione culturale per la mission indicata. Come membri del c.d. potete ricevere rimborsi per spese sostenute in nome e per conto dell'Associazione, ma non per il fatto di fare parte del c.d. Non valgono i rimborsi fino a 7.500 euro/anno perchè utilizzabili solo da associazioni sportive dilettantistiche, srl sportive dilettantistiche e filarmoniche. I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Grazie per la risposta,
      Se teniamo corsi a pagamento nel nome o per l'associazione, possiamo ricevere un compenso? In caso affermativo quali sono le soluzioni per poter essere in regola?
      Cordiali saluti

    3. Buongiorno, potete ricevre un rimborso e/o compenso, utilizzando i normali contratti di lavoro (collaborazione occasionale, a progetto, lavoro subordinato, ecc….).
      Ovviamente ogni situazione personale deve essere affrontata con le dovute cautele e con la scelta del contratto più idoneo (che non significa il più conveniente).
      A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .

      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      GABRIELE APRILE

  133. buongiorno, vorrei sapere come può esser remunerato il presidente di una onlus.
    -come dipendente visto che sta in sede tutto il giorno
    -oppure come cococo a progetto coincidente con la durata del mandato

    grazie

    1. Buongiorno,
      se questo è effettivamente il lavoro del presidente, è opportuno che lo stesso dia le dimissioni, trovandosi in palese conflitto di interesse. In questo modo potrà diventare dipendente dell'Associazione. Diversamente, ci troveremmo di fronte ad una ditta individuale camuffata da Associazione.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  134. Buonasera,
    approfitto della Sua disponibilità per chiederle qualche informazione sulla possibilità di costituzione di un associazione.
    Si tratterebbe di un centro educativo per minori di età tra i 6 anni e i 17 anni il quale svolge servizi educativi,sostegno scolastico, ecc..durante il giorno.
    Vorrei sapere se si può ricorrere alla legge 398/91 per le attività commerciali.
    Inoltre con p.iva e c.f. la fatturazione a terzi è esente da iva?
    come ultima cosa vorrei chiederle che modalità di erogazione compensi agli educatori professionali si potrebbe utilizzare.
    La ringrazio Cordiali Saluti.

    1. Buongiorno.
      E' possibile ricorrere alla 398/91 per le attività commerciali. La fattura sia a soci che a terzi non è esente IVA. Se gli educatori sono professionisti allora emetteranno fattura. Diversamente, bisognerà verificare la situazione personale di ogni collaboratore. Vi consiglio la consultazione delle guide che può trovare all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento, anche via mail.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile
      gabriele@movidastudio.it

    2. Provvederò ad un acquisto di una guida che penso possa chiarirmi meglio le idee. Le richiedo intanto un' ultima cosa.
      Per i compensi agli educatori potrò seguire il modello che si ha nelle associazioni sportive oppure no?

    3. I compensi ex legge 342/2000 (redditi diversi) possono essere utilizzati solo da Associazioni Sportive Dilettantistiche, Società sportive dilettantistiche in srl e filarmoniche.
      I migliori saluti
      Gabriele Aprile

  135. Buonasera.
    Ne approfitto anch'io per chiederle alcuni consigli e delucidazioni.
    Faccio parte di un'associazione culturale che sta producendo uno spettacolo con attori professionisti.
    Trattandosi di un associazione, gli attori (che diventeranno soci a partire da gennaio) avranno una copertura assicurativa garantita da una convenzione annua stipulata con un'ente che tutela le compagnie amatoriali.
    La mia domanda è:
    possiamo stipulare per ogni socio un contratto a progetto (o altro tipo) in modo da dare un compenso per le loro prestazioni? (per ogni replica)
    Inoltre è possibile che l'associazione paghi i pranzi, vitti, viaggi, trasferte, ecc?

    Grazie della risposta, saluti.

    1. Buongiorno,
      se i collaboratori sono professionisti, gli stessi dovranno necessariamente emettere fattura nei confronti della Vostra Associazione.

      E' possibile che l'Associazione paghi pranzi, vitti, viaggi, trasferte, solo se gli stessi sono in nome e per conto dell'Associazione.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Gentile sig. Aprile,
      mi correggo. Gli attori non sono professionisti nel senso che hanno una partita iva, ma sono professionisti nella concezione "professionale" del mestiere di attore. Quindi in tal caso come posso dare loro un rimborso spese forfettario, ad esempio da gennaio a maggio, per l'allestimento dello spettacolo?

      Inoltre, l'associazione di cui faccio parte vorrebbe vendere dei prodotti al banco merchandising V/ terzi. E' necessario dotarsi di partita iva?
      Dovendo vendere lo spettacolo ad enti e/o privati, come potremmo farlo regolarmente?
      Sempre con partita iva e quindi fattura?

      Grazie della risposta.
      Cordialità.

  136. Preciso che saranno solo un paio di persone in più del cda e non che si occuperanno di dare una mano ai professionisti a cui abbiamo chiesto aiuto, per risparmiare un pò sui costi che già appena iniziato sono abbastanza elevati e che abbiamo dovuto anticipare personalmente poichè avendo appena iniziato non abbiamo molti soldi in cassa .
    La ringrazio moltissimo….

    1. Buona sera,
      grazie per la precisazione, ma (se permette) non è importante convincere me, bensì l'eventuale accertatore…
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  137. Buonasera, stiamo costituendo un APS e ci stiamo affiliando ad un associazione di 2 livello.
    Alcuni membri del consiglio direttivo in collaborazione con professionisti non soci (con partita iva) e collaboratori dipendenti (faranno r.a.) cercheranno contributi per poter organizzare eventi gratuti (mostre, presentazione libri etc.al fine di aumentare i tesserati, ma gli eventi chiaramente hanno dei costi, che saranno pagate dall' associazione, i professionisti ed i soci hanno un bel costo è possibile per alcuni alcuni componenti del direttivo che già per fortuna svolgono molta attività gratutamente , avere un piccolo compenso (che dichiareranno a norma di legge) oltre un rimborso spese a piè di lista visto che il tempo impegnato è davvero molto? Si potrebbe usare un socio, ma è evidente che per un piccolo rimborso (tipo 300 euro) sopratutto in questo periodo nessuno impegna così tanto tempo…diventa un cane che si morde la coda…Grazie mille

    1. Buongiorno,
      anche i componenti del c.d. possono percepire rimborsi spesa e/o compensi (ovviamente non per il fatto di fare parte del c.d.). Vi consiglio comunque di fare attenzione agli importi e alle persone che li percepiscono. Nel caso in cui le persone che percepisco rimborsi e/o compensi siano quasi esclusiamente i componenti del direttivo, il rischio è che la Vostra realtà possa essere inquadrata quale società camuffata da associazione. Vi consiglio la consultazione di un paio di guide, nello specifico "verifiche fiscali agli enti non profit" e "non profit: come posso guadagnare?" che trovate all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  138. Salve. Complimenti per l'idea di questo sito molto utile.
    Subito la domanda:
    Un'associazione di promozione sociale può gestire una casa vacanza-rifugio-B&B?

    1. Buona sera e grazie per gli apprezzamenti!
      Non è possibile gestire una casa vacanza-rifugio-B&B con una APS, spiacente.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  139. Salve siamo un A.s.d. (con opzione legge 398 con partita iva soci/nonsoci) associata all'ente di promozione sportiva C.s.e.n. Volevo porle alcune domande:

    1. Un socio collaboratore che ha esperienze nel campo della danza con un vasto curriculum e attestati di formazione può svolgere prestazioni didattiche all'interno dell'A.s.d. senza avere un Diploma di Maestro o Insegnante di ballo riconosciuto dal Coni?

    2.Puo usufruire ugualmente della legge dei 7.500 oppure bisogna remunerare la prestazione con ritenuta d'acconto?

    3.Chi svolge la collaborazione deve essere ugualmente associato?

    3.Che tipologia di contratto bisogna fare ad un socio collaboratore?Il contratto E' obbligatorio farlo anche con utilizzo della ritenuta d'acconto?

    Nell'A.s.d. svolgiamo da statuto corsi di Pilates,Aerobica,Zumba,Step,Aerojump,Ballo,Danza,Trattamenti reiki,Piloga,Meditazione "DOMANDA"!!!

    NEll'eventualità vogliamo convertire A.s.d. in Associazione Culturale si può fare? E i corsi sopra elencati si possono svolgere ugualmente? Quanto è conveniente essere un Associazione Culturale?

    Le pongo queste domande perchè abbiamo sentito dire che le Associazioni Culturali non sono soggette al Coni.

    Giovanni

    1. Buongiorno.
      1) certo;
      2) dipende da cosa fa per vivere questa persona. Se è studente, pensionato o ha un altro reddito di lavoro (che ovviamente non deve essere quello di insegnare danza sportiva) è possibile applicare la normativa di favore (342/2000). Diversamente, questa persona dovrà aprirsi partita iva ed emettere fattura, oppure stipulare un contratto di lavoro subordinato con l'Associazione. Altre forme contrattuali (collaborazione occasionale, a progetto, ecc…) a mio avviso sono di facile contastazione:
      3) sarebbe opportuno, anche al fine di garantire una copertura assicurativa tramite csen;
      4) dipende dalla tipologia di contratto utilizzato;
      5) si può convertire in culturale, ma non è possibile utilizzare i benefici della 342/2000. Il consiglio è di costituire un'Associazione culturale che svolga la seconda parte delle attività…ovviamente sarebbero due enti differenti.

      Per qualsiasi ulteriore questione, Vi invito a contattarmi privatamente.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile
      gabriele@movidastudio.it

  140. Salve
    Disturbo ancora per un'altra situazione, che ho accennato nel mio messaggio di stamattina, in particolare una ASD che si occupa sempre di danze, ma in questo caso tango argentino, che gestisce con partita IVA una scuola di ballo.
    La partita IVA di per se non dovrebbe creare equivoci di nessun tipo, dato che le entrate vengono regolarizzate con ricevuta fiscale agli allievi, che sono anche soci dell'associazione.
    Anche qui però il problema che mi pongo riguarda alcuni compensi erogati ai membri del consiglio direttivo, in particolare abbiamo il presidente (che non ha altri redditi), il vice-presidente (che presumo ha altre attività fuori dall'associazione, per cui altri redditi) che entrambi verrebbero a percepire compensi nei limiti dei 7.500 euro in quanto istruttori dei corsi, a cui si aggiungerebbe un altro compenso ad un insegnante esterno che però non ha alcuna funzione direzionale…… anche in questo caso chiedo se è una situazione rischiosa…. se esiste una via d'uscita per dimostrare che si tratta di puri compensi per l'attività di insegnamento??…. nella sola ipotesi in cui si decidesse di far uscire dal CD uno dei due istruttori, con la sostituzione con altra persona senza compenso, per cui trovandosi un membro del CD che percepisce un compenso di insegnante in esenzione IRPEF, e altri due insegnanti esterni al CD, saremmo in regola e tranquilli in questa circostanza???
    Resto in attesa di ricevere dritte a questi dubbi importanti, anche alla situazione che prospettato questa mattina per l'altra ASD, e ringrazio vivamente in anticipo.
    Cordiali saluti

    1. Buongiorno Maurizio.
      I quesiti da Lei proposti richiedono ricerche e ragionamenti al di fuori dell'ordinario… Mentre su semplici quesiti rispondiamo in base alle esigenze dell'ufficio, su quelli più complessi, articolati e impegnativi, che richiedono anche una nostra assunzione di responsabilità instauriamo un rapporto differente. Pertanto, l'invito è di contattarci privatamente al fine di definire la soluzione operativa più adeguata.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile
      gabriele@movidastudio.it

  141. Salve
    Sono un commercialista e da poco gestisco, come professionista, per la prima volta due asd con un mare di dubbi, perplessità nonchè paure per problematiche spesso ambigue e discutibili non avendone gestite mai in passato.
    Comincio a porre il quesito per la prima ASD, che si occupa di balli caraibici, organizzando eventi, serate di danza e gestendo anche una scuola di ballo… il vice-presidente del consiglio direttivo è la persona che al momento gestisce i corsi di ballo e percepisce un compenso come maestro di ballo in esenzione di imposta fino a 7.500 euro (non so ancora, devo chiedere, se svolge altre attività fuori dall'ASD)…. non ci sono altri insegnanti, almeno al momento, essendo questa associazione costituita da poco…. è a rischio questa posizione?… c'è un modo per dimostrare che questi sono compensi puri di insegnante a prescindere dalla sua carica nel cd?…. mi domando ancora…. a questa ASD, su consiglio di un incaricato dell'ente sportivo a cui è affiliata, è stata sconsigliata, in quanto non obbligatoria, l'apertura della partita iva per la gestione della scuola, in quanto lo statuto all'oggetto prevede l'attività didattica diretta ai soci tra le attività istituzionali…. è corretto procedere in questo modo o è pure un rischio, essendo comunque l'attività di una scuola di ballo, una prestazione di servizi dietro pagamento di un corrispettivo, oltre la normale tessera sociale?
    Ringrazio vivamente inn anticipo per i chiarimenti che riuscite a formirmi, e appena ho un attimo Vi sottopongo l'altra casistica di cui ho prima accennato…. grazie ancora.

    1. Buongiorno Maurizio.
      I quesiti da Lei proposti richiedono ricerche e ragionamenti al di fuori dell'ordinario… Mentre su semplici quesiti rispondiamo in base alle esigenze dell'ufficio, su quelli più complessi, articolati e impegnativi, che richiedono anche una nostra assunzione di responsabilità instauriamo un rapporto differente. Pertanto, l'invito è di contattarci privatamente al fine di definire la soluzione operativa più adeguata.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile
      gabriele@movidastudio.it

  142. Buongiorno,
    sto per aprire un'associazione che sviluppi percorsi culturali a sfondo sociale. Mi è stato detto dal centro servizi per il volontariato della mia città che finchè non sarò iscritta ai registri delle APS (è questa la formula costitutiva che voglio dare alla mia associazione) posso muovermi solo come associazione generica.Mi è stato chiesto da una scuola di ripetere un corso che ho tenuto l'anno scorso con uno dei soci fondatori dell'associazione in una scuola (eravamo andati appoggiati daun'altra associazione di cui facciamo parte) ma ho letto che un'associazione non può stipulare una convenzione con un ente pubblico se non dopo 6 mesi dall'iscrizione al Registro, cioè tra un anno e mezzo…come posso fare? Se consideriamo questo corso come la prestazione di un servizio dell'associazione, verrà tassato? Se sì quanto? E per attività di questo tipo, finché non potremmo stipulare le convenzioni, dovremmo aprire la p.iva dell'associazione? A quale normativa posso fare riferimento? Vi ringrazio in anticipo per la vostra attenzione!
    Cordiali saluti e buon lavoro
    Tania

  143. Buongiorno…
    per 10 anni ho lavorato in un villaggio turistico come responsabile del settore sportivo…quest'anno ho preso la decisione di chiedere in gestione lo stesso settore creandomi una societa sportiva srl…dove io sarei il presidente o socio unico…essendo anche la figura che si occuperebbe delle manutenzioni ordinarie della struttura posso essere assicurato fulltime all'interno della mia stessa società sportiva srl??…

    1. Buongiorno,
      immagino che Lei sia anche amministratore, pertanto può percepire i compensi di amministrazione per l'attività svolta. Essendo comunque un argomento delicato, Le consiglio di contattarmi privatamente qualora volesse approfondire la questione.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

      gabriele@movidastudio.it

  144. Sono il presidente di un'associazione senza scopo di lucro che ha come oggetto sociale la promozione di prodotti alimentari tipici, artigianali e di qualità. Il mio lavoro è totalmente estraneo alle attività sociali, nessuno lavora ll'interno dellAssociazione, che è realmente senza scopo di lucro ed ha introiti annuali derivanti solo da quote associative e corsi, per non più di 2000€ annui.
    Effettuo viaggi occasionali 4/5 volte l'anno per visistare fiere e contattare produttori e responsabili di altre associazioni, per cui direi che le spese relative potrebbero essere inquadrate come spese di rappresentanza.
    Posso chiedere, con adeguati giustificativi, il rimborso di viaggio, alloggio, biglietti d'ingresso (che comproverebbero anche la natura del viaggio)? Alcune ricevute potrei richiederle a nome dell'Associazione ma altre (p.e. voli aerei RyanAir) dovrebbero essere a mio nome, anche se eventualmente pagati con carta di credito appoggiata al conto dell'Associazione.
    Se possibile, come verrebbero tassati questi rimborsi? Segnalo che già percepisco 7200€ annui da un'altra associazione (in questo caso un'associazione sportiva dilettantistica) come compenso per l'attività svolta, che non sono tassati perché inferiori al limite consentito.
    Gli eventuali rimborsi si cumulerebbero o sono di due tipologie diverse?
    Ringrazio anticipatamente per la risposta.

    1. Buongiorno,
      di seguito l'art. 69 del Tuir, che, al punto 2, risponde in pieno al Vostro quesito:

      Art. 69 – Premi, vincite e indennita'.

      Testo: in vigore dal 01/01/2004
      modificato da: DLG del 12/12/2003 n. 344 art. 1

      1. I premi e le vincite di cui alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 67 costituiscono reddito per l'intero ammontare percepito nel periodo di imposta, senza alcuna deduzione.

      2. Le indennita', i rimborsi forfettari, i premi e i compensi di cui alla lettera m) del comma 1 dell'articolo 67 non concorrono a formare il reddito per un importo non superiore complessivamente nel periodo d'imposta a 7.500 euro. Non concorrono, altresi', a formare il reddito i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all'alloggio, al viaggio e al trasporto sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale.

      I migliori saluti,
      Stefano Bertoletti

  145. buona sera siamo un gruppo di ragazze che vorrebbero creare un associazione ma non sappiamo quale..ci siamo conosciute a dei corsi di danza presso una scuola alcuni anni fa.Adesso vorremmo creare un gruppo nostro e poter fare anche spettacoli pubblici e corsi di danza ,ma non sappiamo come richiedere rimborso spese o come pagare la siae .che tipo di associazione ci consigliate? datemi piu consigli che potete. grazie

  146. Scusi, ma essendo a pagamento, sarebbe stato più corretto pubblicare almeno l'indice degli argomenti trattati nella guida, in modo da chiarire di cosa tratta realmente e consentire di valutare se acquistarla o meno.

    Per il resto, ottimo lavoro.

    Cordiali saluti.

  147. Salve,
    siamo un gruppo di giovanissimi professionisti e vorremmo capire come costituirci giuridicamente in base a determinate nostre esigenze.
    Prima fra tutte, l'apertura. noi crediamo nella condivisione delle competenze e nella crescita collettiva. Questo ci frena a formare una srl (anche se semplificata) perchè vogliamo che chiunque partecipi al progetto rientri poi nel progetto stesso.
    La seconda esigenza è che chiunque lavori ad un determinata cosa guadagni dalla cosa, anche se risulta che il lavoro è stato fatto dal collettivo.

    Avevamo pensato per questo ad un'associazione culturale…ma lì purtroppo non crediamo sia possibile poter poi fare lavori di progettazione architettonica etc.

    So che forse la mia domanda è fuori contesto, ma cercando su internet sono arrivato qui e ho letto informazioni molto più dettagliate e stimolanti di tutte le consulenze ricevute dai vari comemrcialisti…

  148. Buongiorno,
    complimenti per il sito.
    Volevo chiedere: è possibile per una persona essere allo stesso tempo Presidente di due Associazioni Culturali. Esiste una regolamentazione a riguardo? Ringrazio per l'attenzione,
    Cordiali Saluti.

    Alberto Facchin

    1. Buona sera Alberto e grazie per i complimenti.

      Nulla vieta che un soggetto ricopra la stessa carica all'interno di due Associazioni culturali. Cosa diversa sarebbe se si trattasse di due Associazioni sportive dilettantistiche.

      Le consiglio la consultazione del Decreto 460/1997.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  149. Buongiorno,
    leggendo queste poche righe direi che si possa ipotizzare l'apertura di una Associazione culturale, al limite di un'Associazione di Promozione sociale.

    La formula di pagamento non può essere quella utilizzata dalle ASD, ma deve tenere conto dei contratti tipici degli enti commerciali (collaborazione occasionale, a progetto, a chiamata, lavoro subordinato part-time o full-time, pagamento di una fattura ad un professionista,…). Ciò premesso, è opportuno valutare le singole situazioni con un consulente del lavoro o commercialista.

    I migliori saluti,
    Gabriele Aprile

  150. Buongiorno,
    siamo un gruppo di docenti e stiamo per aprire una associazione per la formazione di ragazzi e giovani, che impartirà corsi gratuiti e corsi a pagamento (gestire un giornale on-line per ragazzi, corsi di arte e pittura gratuiti e non, corsi gratuiti per imparare a gestire da soli un sito internet, una biblioteca gratuita, concorsi a premi gratuiti). Abbiamo acquistato e letto 2 vostre pubblicazioni (ONLUS E NO PROFIT). Vi Domandiamo: Per svolgere le attività, per iniziare, dovremmo retribuire almeno 2 docenti in attività (saranno soci e non membri del consiglio direttivo) e retribuirli mensilmente. Credo le nostra attività saranno al 50% gratuite.1) Potreste consigliarci quale associazione potremmo aprire? Onlus, APS, associazione culturale? 2) La formula del pagamento potrebbe essere per ognuno dei 2 docenti, un contratto a progetto ogni anno ? Fino a 7500 euro possiamo retribuirli come fa una ASD?

  151. Buongiorno,

    vorrei sapere se è legalmente e fiscalmente possibile che un Consigliere di una ASD possa stipulare un Contratto di Comodato con la medesima ASD per utilizzare in forma gratuita parte delle strutture dell'ASD per svolgere la propria attività professionale nei confronti sia dei Soci che non Soci.

    Grazie e saluti

    1. Buongiorno,
      è possibile, ma è sconsigliato in quanto potrebbe essere inquadrato, in sede di eventuale accertamento, quale distribuzione indiretta di utile (mancato pagamento di un canone di affitto, benefit, ecc…).

      In qualsiasi caso, anche se il consigliere dovesse dimettersi per trovarsi in una palese situazione di conflitto di interesse, il consiglio sarebbe quello di richiedere un canone di affitto allo stesso.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  152. buona sera,
    se una asd riconosciuta deve "assumere" degli istruttori per la propria attività sportiva, che cosa deve fare? se gli istruttori fossero alcuni componenti del cda ci sarebbero problemi? ho sentito anche che oltre a fare un contratto scritto bisogna registrarlo al centro per l'impiego, è vero? se rimane comunque sotto i 7500 euro si devono dichiarare lo stesso nel 730 che si fa per la principale attività?

    1. Buongiorno,
      penso che ci sia parecchia confusione sull'argomento, pertanto Le propongo due possibilità per proseguire:
      – contattarmi privatamente in quanto l'argomento è delicato e necessità di un'accorto approfondimento;
      – consultare due guide che abbiamo editato sull'argomento intitolate "l'istruttore sportivo e il personal trainer" e "non profit: come posso guadagnare" che può trovare all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile
      gabriele@movidastudio.it

  153. Buonasera,
    sono il presidente di un associazione culturale no profit.
    Vorremmo aprire una sorta di scuola di musica all'interno della quale i soci dell'associazione(insegnanti) danno lezioni ad altri soci (allievi).FIn qui nessun problema (almeno spero…..).
    Vorrei sapere come comportarmi con il pagamento degli insegnanti in quanto i soci pagheranno una quota mensile.
    Inoltre molti dicono che se questi insegnanti non superano il reddito di 8.000 euro annui questi soldi non devono essere dichiarati ne dall associazione ne da loro….datemi una mano VI PREGO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    1. Buongiorno Stefano,
      quanto indicato nell'ultimo verso non è corretto, in quanto probabilmente è stata fatta confusione con la normativa tipica di associazioni sportive e filarmoniche (che comunque è ancora differente).
      In questo caso gli insegnanti con partita iva dovranno emettere fattura (all'Associazione o direttamente ai Soci), mentre nel caso di collaboratori non professionisti, l'Associazione deve analizzare (possibilmente con l'aiuto di un consulente del lavoro o commercilista) la situazione personale di ogni collaboratore al fine di applicare il contratto più idoneo.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  154. Buongiorno,
    avrei bisogno di un consiglio su una questione abbastanza urgente.
    Sono presidente di un'associazione culturale senza fini di lucro che organizza corsi di attività teatrale. Dopo due anni di attività svolta nel completo rispetto della legge, senza che nessuno percepisse alcuno stipendio, reinvestendo il misero capitale nell'associazione, ecc., ho deciso di sospendere l'attività dell'associazione e spostarmi nella palestra gestita da un amico, presidente di associazione sportiva dilettantistica (alla base della palestra). Dunque, senza alcun legame con l'associazione, ho svolto dei corsi teatrali presso quella palestra, pagando un affitto sala per le ore di utilizzo e percependo un rimborso annuo inferiore ai 7500 euro (in linea teorica – non sono mai riuscito a percepire niente nella realtà). Adesso mi è offerta la possibilità di portare questi corsi presso altra sede, dove non pagherò alcuna quota di affitto sala, dunque potrò avvalermi dell'aiuto di altri insegnanti ed ampliare l'offerta, ma per farlo devo fare domanda in qualità di associazione.
    Giungo al punto: questi corsi non sono la mia unica fonte di guadagno, ma nonostante ciò vorrei riuscire a percepire qualcosa da quest'attività. Per questo mi chiedo, come posso fare quella domanda? Se la faccio in qualità di associazione culturale escludo la possibilità di avere una retribuzione; potrei convertire l'associazione in sportiva dilettantistica per poter poi accedere alla relativa normativa fiscale (in modo da accedere a quei 7500 euro) ma dovrei dimostrare l'adeguatezza dell'attività svolta, oppure cosa potrei fare? Cercando informazioni su internet ho scoperto soltanto la possibilità di aprire una cooperativa teatrale, esistono alternative?
    Ringrazio in partenza e mi scuso se sono stato un po' prolisso.

    1. Buona sera,
      le attività teatrali non possono essere considerate attività sportive dilettantistiche, pertanto non è possibile costituire una asd per svolgere attività teatrali o trasformare la culturale in asd per usufruire della 342/2000 (i famosi 7500 euro/anno).

      E' possibile sicuramente proporre questi corsi con l'associazione culturale, ma i collaboratori (Lei compreso) potranno essere retribuiti utilizzando i contratti tipici degli enti commerciali (collaborazione occasionale, a progetto, contratto di lavoro subordinato part-time, full-time, ecc…).

      Considerati i dubbi sull'argomento mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide:
      – guida al non profit: come creare e gestire un'Associazione;
      – non profit: come posso guadagnare?
      Queste guide potete trovarle, insieme ad altre guide sull'argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  155. Buona sera,
    sono il presidente di un aps. Vorremmo far pagare i servizi ai nostri associati ma abbiamo solo il codice fiscale. è possibile farlo? o occorre aprire partita iva? e se si quali sono le agevolazioni di cui gode un aps? e un aps onlus??? grazie per il tempo dedicatoci.

    1. Buongiorno.
      Le quote sociali e le quote attività percepite da soci sono per legge detassate, pertanto se un socio paga 20 euro di quota sociale e 100 euro per partecipare alle Vostre attività, per l'Associazione si tratta di 120 euro netti. Considerati i dubbi sull'argomento mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide:
      – guida al non profit: come creare e gestire un'Associazione;
      – Associazione di Promozione sociale;
      – ONLUS
      Queste guide potete trovarle, insieme ad altre guide sull'argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  156. Buona sera,
    le scrivo perchè con alcuni amici stiamo costituendo un associazione culturale. Lo scopo è quello di poter intervenire in ambito sociale ed economico nel territorio in cui risediamo. L'associazione sarà costituita dal sottoscritto ed altre 5 persone dove tutti faremo parte del c.d. solo due sono possessorei di p.iva gli altri no. Da quello che ho letto il rimborso spese per i componenti del c.d. potrebbero essere un problema, maggiore per chi non possiede la p.iva?
    Inoltre la strada dell'assunzione dei componenti non è percorribile in quanto alcuni sono dipendenti altri sono lavoratori autonomi, quindi l'unica cosa sarebbe l'emissione di fattura o ricevuta. L'apertura della p. iva dell'associazione potrebbe migliorare i rapporti legati ai rimborsi spese dei soci?
    La ringrazio anticipatamente

    1. Buona sera,
      credo che ci sia un pò di confusione sulla questione e con piacere cerco di chiarire alcuni dubbi.
      Il consiglio direttivo può essere composto da persone con o senza partita iva.

      A proposito dei rimborsi spesa, questi possono essere erogati nei confronti dei componenti del direttivo, a condizione che si tratti di rimborsi spese a piè di lista per una trasferta o delle spese documentabili sostenute in nome e per conto dell'Associazione.

      Per quanto riguarda invece i compensi, la questione è molto delicata ed è il caso di approfondire la situazione personale di ogni soggetto (possibilmente con un consulente del lavoro). In qualsiasi caso, è opportuno evitare di creare situazioni di palese conflitto di interesse (ad esempio consiglio direttivo formato dalle persone che guarda caso sono le uniche a percepire compensi).

      Per approfondire la questione possiamo scriverci o sentirci privatamente. Mi permetto di consigliarVi la consultazione della "guida al non profit: come creare e gestire un'associazione". La potete trovare all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  157. Buona sera,
    un mio amico ha aperto da pochi mesi una associazione sportivo dilettantistica tramite la quale gestisce una palestra e io ne sono il Vice Presidente. Io tengo due volte a settimana nella stessa sede e una terza volta in altra sede un mio corso i cui compensi sono finiti per ora all'associazione per pagare affitto e spese varie. Se io volessi invece da ora trattenere un compenso mi sembra di aver capito che potrei scegliere tra l'essere:
    – dipendente assunto
    – istruttore con partita iva
    – collaboratore

    Tenuto conto che rimango sotto i 7500 euro l'anno ( lavorando però 12 giorni al mese, un' ora al giorno), quale opzione pensate mi convenga a livello fiscale? Grazie in anticipo per la risposta

    1. Buongiorno,
      la scelta dell'opzione da utilizzare non dipende dalla convenienza, ma da quello che Voi fate nella vita. Se avete già un altro lavoro, ovviamente differente rispetto a quello di istruttore sportivo, potete usufruire della 342/2000 (i famosi 7.500 euro/anno), altrimenti se questo è il Vostro lavoro dovete pensare ad una delle prime due possibilità elencate.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Salve,
      in merito alla suddetta risposta volevo chiedervi se ciò è possibile dal momento che la persona in merito è un componente
      dell'organo direttivo.
      Grazie
      Gianfranco

    3. Buongiorno, è possibile, ma sarebbe opportuno fare una valutazione che tenga conto delle opportunità e di possibili conflitti di interesse. Nulla vieta che questa persona si dimetta dalla carica ricoperta nel c.d. e resti solo un operativo.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  158. buona sera,
    io insieme a due miei colleghi studenti in Massofisioterapia e laureati in scienze motorie vorremmo impartire dei corsi di tecnica di base del massaggio costituendo un'associazione legata alla UISP o al CONI per poter così rilasciare attestati riconosciuti. Oltre a far pagare la quota di associazione compresa nel costo del corso come potremmo far risultare i ricavi in surplus alla quota ,come stipendio per ognuno dei soci?aprire una partita iva ed emettere fattura ai corsisti o all'associazione?aprire una partita iva dell'associazione?grazie 1000 intanto

    1. Buona sera Alberto.
      Questa attività non può essere gestita da un'Associazione, ma deve essere gestita attraverso una società o più ditte individuali, anche perchè in fase di eventuale accertamento questa realtà rischierebbe di essere inquadrata (giustamente) quale una società camuffata da Associazione per abbattere l'imposizione fiscale.

      Mi permetto di consigliarVi la consultazione della guida "Non profit: come posso guadagnare?" in modo che possiate comprendere il perchè della mia risposta. La potete trovare all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  159. Ciao , noi abbiamo una associazione no profit che si dedica allo sviluppo di progetti musicali ed eventi di vario genere (concerti, rassegne ,ecc.)
    Sappiamo che durante una serata musicale dobbiamo registrare i compensi per i musicisti (che non sono soci dell' associazione). Va bene utilizzare il rimborso spese o dobbiamo per forza chiedere fattura? E se va bene il rimborso spese, c'è bisogno di una semplice ricevuta fiscale e basta, o c'è bisogno anche di documentare tali spese?

    Grazie in anticipo.

    1. Buona sera.
      La scelta dipende da Voi. Se il collaboratore è un professionista allora Vi esporrà una fattura. Diversamente, è necessario utilizzare altri contratti (collaborazione occasionale, progetto, chiamata, ecc…). In qualsiasi caso, è possibile prevedere un rimborso spesa a piè di lista, pertanto il collaboratore potrà indicarVi la tratta percorsa ed esporVi le ricevute/fatture per le spese sostenute in nome e per conto dell'Associazione.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  160. Salve ho un'associazione onluns, voglio organizzare dei corsi yoga con u'insegnante esterna; posso farlo visto che l'associazione è onlus?? cosa mi occorre??
    se tessero i partecipanti al corso, possono entrare a far parte del direttivo??
    Distinti saluti

    Claudio

    1. Buongiorno Claudio,
      innanzitutto occorre prendere visione dello statuto per comprendere quali attività possano essere promosse. Nel caso in cui si possano organizzare corsi di yoga, è possibile rivolgersi ad un'insegnante esterna. La stessa, se professionista, emetterà fattura nei confronti dell'Associazione o dei soci, altrimenti, se non professionista, dovrà stipulare un contratto con l'Associazione.
      I soci, se maggiorenni, possono certamente candidarsi per ricoprire cariche nel consiglio direttivo. Bisognerà convocare un'assemblea dei soci per eleggere i nuovi componenti.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  161. Buonasera,
    dovendo aprire una ASD ed essendo l'ideatore e il finanziatore delle spese di impianto (affitto locali,ristrutturazione e anticipo spese varie) volevo sapere in che modo poter ottenere il rimborso di quanto da me anticipato (e le successive locazioni dal momento che sarei l'intestatario della locazione)e dal momento che sarei presente in palestra almeno 6 ore al giorno in qualità sia di istruttore che di coordinatore di altri istruttori, in che modo far risultare questi rimborsi e che carica sarebbe opportuna che vada a ricoprire.
    Grazie e a presto
    Gianfranco

    1. Buongiorno Gianfranco,
      ci sono diverse soluzioni, ma quella che ritengo più idonea è l'apertura di una Srl sportiva dilettantistica.
      Trattandosi di un argomento complesso e delicato, la invito a contattarmi senza impegno alla mail gabriele@movidastudio.it o telefonicamente allo 0125-633211 al fine di fornirLe maggiori informazioni in merito.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  162. Salve,
    l'Associazione culturale femminile che rappresento ha ottenuto un progetto a ore (80h)per la realizzazione di un corso di ricamo e manualità.L'esperta ( non professionista) che terrà il corso ai soci ( che devono essere disoccupati)è una socia del direttivo. In sede di consiglio direttivo si è deciso a maggioranza dei votanti di concedere un compenso simbolico a questa socia per l'impegno occasionale e per la conduzione del corso stesso. Dal contributo ricevuto dall'Ente finanziatore il progetto, escluse le spese per l'acquisto del materiale e l'affitto della sede dove si svolgerà il corso, si è pensato di dare il compenso simbolico alla socia mentre la rimanenza del contributo andrà nel fondo comune dell'Associazione stessa come utile. Chiedo: è legalmente fattibile questa operazione? Esiste una percentuale specifica per fissare la quota del compenso?
    Grazie. Francescamaria

    1. Buongiorno Francescamaria,
      è possibile erogare rimborsi spese e/o compensi anche a componenti del direttivo, se questi svolgono attività finalizzate al raggiungimento degli scopi sociali. Non parlerei di percentuale (assimilata ad una suddivisione di utile), ma di buon senso. E' possibile utilizzare i normali contratti utilizzati anche dagli enti commerciali. Se questa persona svolge meno di 30 giorni e percepisce meno di 5000 euro, è possibile prevedere il contratto di collaborazione occasionale.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  163. Salve,
    siamo un'associazione culturale nata con atto notarile, che si occupa principalmente di teatro e musica a livello professionistico. Avrei alcune domande da porvi:
    1- Siamo nati come onlus, ma vorremmo far decadere questa dicitura, in quanto l'attività, pur svolgendosi anche per fasce meno abbienti o comunque ad alto rischio sociale, è orientata maggiormente su produzione di spettacoli teatrali (siamo infatti possessori anche di partita iva).
    2- Per il cambio di sede nella stessa città, è possibile un semplice verbale di assemblea? E se si, bisogna comunque comunicarlo all'agenzia delle entrate? (il notaio ci ha chiesto per la modifica, qualcosa come 600 euro!)
    3- Cambiando Presidente, e dovendo comunicarlo alla banca, mi è stato chiesto addirittura il timbro notarile o la copia conforme da far autenticare al Comune! ( a me sembra una rchiesta assurda!)
    Grazie mille per la disponibilità!

    1. Buongiorno,
      rispondo per punti:
      1) attenzione perchè una questione è realizzare spettacoli teatrali come fine ed un altro è realizzarli come mezzo per raggiungere un fine. Nel primo caso il rischio è di essere inquadrati da eventuali accertatori come una società camuffata da Associazione;
      2) è sufficiente un'assemblea dei soci se indicato cosi nello statuto ed un successivo invio del modello AA7/10. Tenete comunque conto che l'assemblea dei soci è sovrana e se pertanto l'assemblea dei soci decide che le prossime comunicazioni verranno fatte direttamente nei confronti dell'agenzia delle entrate, anzichè attraverso atto pubblico, allora così sarà;
      3) vale il punto precedente.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Grazie mille,
      preciso per il punto uno che la produzione di spettacoli è assolutamente un mezzo previsto dallo statuto per raggiungere ovviamente un fine. Forse mi sono spiegato un po' male, chiedo scusa. Non è assolutamente la nostra unica attività, che anzi si snoda moltissimo anche sulla formazione dei ragazzi, in collaborazione con enti pubblici e senza fini di lucro.
      Grazie mille per le risposte, siete molto gentili. Posso ancora approfittare della vostra competenza in futuro? 🙂

  164. Buonasera,
    volevo chiedere se un'associazione culturale no profit con codice fiscale che si occupa di
    spettacoli teatrali,organizza uno spettacolo con vendita di biglietti al pubblico,non a tesserati,e da questo spettacolo dopo aver pagato tutte le spese ne ricava un guadagno ,come si deve comportare fiscalmente,può usufruire e come del regime forfettario legge 398/91? e sopratutto cosa ne può fare di questo guadagno? come si può ripartire tra i membri dell'associazione che sono tre presidente,vice e consigliere? grazie

    1. Buongiorno.
      Innanzitutto un'Associazione con solo codice fiscale non può fare uno spettacolo con vendita dei biglietti al pubblico, ma deve prima aver aperto partita IVA (può optare per il regime 398/1991 solo dopo averla aperta).
      Per quanto riguarda la seconda parte, mi permetta di non risponderle. Vi consiglio la consultazione della 460/1997 dove potrete leggere che non è possibile una suddivisione diretta o indiretta di utile.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  165. Buonasera Dott. Aprile,
    siamo uno studio commerciale e seguiamo diverse associazioni.
    Abbiamo un problema con un'associazione (asilo nido), il presidente che lavora esclusivamente all'interno della stessa vuole percepire un compenso/retribuzione, quale è la forma migliore?(visto che il presidente non può percepire nulla).
    Inoltre si possono stipulare dei contratti a progetto dopo la riforma del lavoro( in quanto il progetto non deve consistere in una mera riproposizione dell'oggetto sociale)?
    Grazie
    Saluti Cristina

    1. Buona sera Cristina.
      Premesso che non entro nel merito della gestione di un asilo nido attraverso un'Associazione (in sede di eventuale accertamento è una situazione sicuramente contestabile!!), è opportuno che il presidente dia le dimissioni dalla carica rivestita a causa di un palese conflitto di interesse. Successivamente potrebbe diventare dipendente dell'Associazione.

      Se la proposta di contratto a progetto è nei confronti dell'attuale presidente, sconsiglio questa forma contrattuale. A meno che questa persona apra partita IVA fatturando ad Associazione e, ovviamente, ad altri soggetti (altrimenti sarebbe un dipendente camuffato), non vedo possibilità differenti dal lavoro subordinato.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Grazie Dott. Aprile
      è come pensavo e come sto cercando di far capire al nostro cliente.
      Grazie mille
      Saluti
      Cristina

  166. salve abbiamo aperto da poco un'associazione culturale non riconosciuta. abbiamo ricevuto dei contributi per delle iniziative portate a termine e ora è necessario procedere ai rimborsi delle spese sostewnute dai soci, e a dare dei piccoli compensi ai soci che hanno collaborato alla realizzazione degli eventi in questione. nessun socio ha partita iva. non avendo aperta alcuna posizione inps e non essendo conveniente data l'esiguità dei contributi ricevuti e dei compensi da elargire, fare dei contratti di collaborazione,ci si chiedeva quale potesse essere la formula migliore per dare un minimo di compenso. nei formulari per gli enti non commerciali sono npresenti due possibilità che sembrano adatte: una il lavoro occasionale art 2222 e l'altra la ricevuta per prestazioni occasionali senza obbligo contributivo. cosa comportano queste due formule? inoltre… in vista del pagamento della ritenuta d'acconto tramite f24 si va incontro a delle spese?
    grazie per l'attenzione

    1. Buongiorno,
      se non vengono superati i 30 giorni ed i 5000 euro/anno lordi, è possibile prevedere un contratto di collaborazione occasionale (grava di una ritenuta del 20% da versare tramite f24 a cura dell'Associazione). Diversamente si può pensare ai buoni lavoro (voucher), per i quali il percepiente versa circa il 25% compresi i contributi.
      Per qualsiasi ulteriore questione, Vi invito a prendere contatti con un consulente del lavoro.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  167. Salve,
    vorrei un informazione in merito ai rimborsi spese/ compensi in un'associazione culturale. Se per la pulizia dei locali e la gestione stessa di essi, nonchè di un servizio di segretariato si utilizzano persone esterne all'associazione (non soci) e queste persone non hanno partita iva,ma superano i 30 giorni previsti per poter rientrare in un regime di prestazione occasionale, come far risultare nel rendiconto/bilancio i compensi attribuiti a queste persone? Inoltre possono alcuni soci che prestano servizio all'interno dell'associazione (es.insegnante corso di cucito)non pagare la quota d'iscrizione?Ovviamente non percepiscono compensio ma è una pretsazione gratuita.
    Ancora Vi chiedo se un'associazione culturale organizza un concerto o una manifestazione all'interno della propria sede e per i propri soci (così come previsto dalla Statuto) deve pagare la SIAE?
    Ringrazio Cordialmente

    1. Buongiorno,
      rispondo per punti:
      – per quanto riguarda il contratto da utilizzare, il consiglio è di prendere contatti con un consulente del lavoro. In qualsiasi caso potete tenere conto dei buoni lavoro (voucher);
      – è possibile che alcuni soci, per i motivi elencati, non paghino la quota sociale. Devono comunque compilare la domanda di ammissione a socio;
      – per quanto riguarda la SIAE, se non pagate un abbonamento annuale allora dovete pagarla, altrimenti solitamente gli eventi musicali all'interno della sede sono compresi nell'abbonamento annuale più ampio.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  168. buongiorno
    siamo un'associazione di promozione sociale. i nostri soci hanno utilizzato i loro autoveicoli per recarsi nei luoghi dove si svolgono le attività dell'associazione (scuole e comuni). vorremmo sapere come si calcolano i rimborsi kilometrici aci riguardanti questi viaggi (e specifico: solo per i km relativi all'attività), visto le diverse opinioni date in merito da colleghi e commercialisti. mi spiego: chi consiglia di utilizzare le tabelle aci non specifica qual'è il coefficiente esatto da utilizzare (mi riferisco alla tabella percorrenza annuale, suddivisa per fascie di 5000 km: si intende percorrenza legata all'attività da rimborsare o i km totali percorsi dall'auto su base annua?).
    c'è chi dice che invece l'auto dovrebbe essere data in comodato d'uso all'associazione e le spese rimborsate ammonterebbero al 40 % (ma non possiamo richiedere questo ai soci in quanto prestano la loro opera in forma praticamente gratuita e non possiamo rimborsare loro solo il 40% ). altre voci dicono invece che l'amministrazione pubblica rimborsa tali spese calcolando 1/5 del prezzo della benzina (ma senza citare nessuna legge o consuetudine e senza specificare su quali basi calcolare il costo medio del carburante), e moltiplicando il tutto per il numero di km percorsi.
    qual'è la vostra opinione in proposito?
    Vi ringraziamo anticipatamente per la risposta
    Gentili Saluti

    M.S.

    1. Buona sera.
      Innanzitutto è importante indicare che il rimborso spesa a piè di lista può essere erogato solo se la trasferta in nome e per conto dell'Associazione non viene effettuata all'interno dello stesso Comune o tra Comuni confinanti.
      Il rimborso spesa km può essere effettuato tenendo conto di 1/5 del costo del carburante o utilizzando le tabelle ACI. Nel secondo caso, la percorrenza annuale tiene conto dei km totali percorsi dall'auto in base annua. La quasi totalità dei nostri clienti utilizza le tabelle ACI.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  169. Salve,
    siamo una aps che si occupa di laboratori di cinema e teatro presso scuole e Comuni. L'associazione è stata costituita a novembre del 2011 e nell'estate del 2012 abbiamo stipulato una convenzione con un Comune.
    Siamo venuti ora a conoscenza che le aps possono stipulare convenzioni dopo 6 mesi dall'iscrizione ai registri regionali e che la stessa iscrizione non può essere effettuata prima di un anno dalla nascita della stessa.
    La convenzione quindi è valida? Come si configura questa situazione?

    Aggiungiamo che dal Comune in questione non hanno richiesto informazioni riguardanti l'iscrizione dell'associazione.

    Grazie
    G.

    1. Buona sera.
      Non ci risulta attualmente vigente, anche se dovremmo approfondire la questione nel dettaglio, alcuna normativa di legge in base alla quale sia possibile per un'Associazione di Promozione Sociale stipulare convenzioni con Enti pubblici non prima che siano decorsi almeno sei mesi dall'iscrizione al registro delle APS. Discorso differente va invece fatto per l'iscrizione a suddetto registro, che Vi confermiamo fattibile esclusivamente decorso un anno dalla costituzione.
      Ciò premesso Vi suggeriamo di approfondire le previsioni relative il Vostro territorio (eventuali leggi regionali sul punto è possibile che le abbia emanate la Vostra Regione) per comprendere successivamente la valenza o meno della convenzione.

      Riguardo la validità della convenzione, premesse le considerazioni di cui sopra, se era necessario che passassero sei mesi, sussiste evidentemente un vizio formale.

      I migliori saluti,
      Stefano Bertoletti

    2. grazie per la vostra pronta risposta. scendo nello specifico: la legge del 7 dicembre 2000 n.383, che disciplina le associazioni di promozione sociale, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.300 del 27/12/2000, all'art. 30 (che regola le convenzioni) dice "1. Lo Stato, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, le province, i comuni e gli altri
      enti pubblici possono stipulare convenzioni con le associazioni di promozione sociale, iscritte da almeno
      sei mesi nei registri di cui all’articolo 7 (ndme: il registo nazionale), per lo svolgimento delle attività previste dallo statuto verso terzi". detto questo, e seguito il Suo suggerimento di consultare eventuali leggi regionali in proposito, ed essendo l'associazione operante e avente sede in Sardegna, ho trovato nelle LINEE GUIDA PER LA DISCIPLINA DELL’ISCRIZIONE AL REGISTRO REGIONALE DELLE
      ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE della Regione Autonoma della Sardegna un articolo 5 che dice questo "L'iscrizione nel Registro regionale è condizione necessaria per stipulare le convenzioni di cui
      all'articolo 12 della legge istitutiva e per usufruire dei benefici previsti dalle leggi in materia".
      rimane il dubbio a quale art. 12 si riferisca: la legge istitutiva (nazionale )delle aps, la 383 del 2000, all'art. 12 indica il "funzionamento e attribuzioni dell'osservatorio nazionale sulle associazioni". quindi non si capisce a quali convenzioni si riferiscano.
      sperando che nel dirimere questo busillis si possano aiutare altre aps nella medesima situazione, Vi ringraziamo in anticipo per l'ottimo lavoro svolto su queste pagine.
      G.

    3. Buongiorno,
      quello che Lei ha evidenziato è corretto. Tenga solo conto che il registro delle APS in Piemonte (ad esempio) è stato istituito nel 2006, pertanto mi chiedo come possano aver operato prima in regime di convenzione APS in Piemonte nate tra il 2000 e il 2006 (e ce ne sono state…).
      Ciò premesso ovviamente la 383/2000 è la normativa di riferimento alla quale ovviamente è necessario che si adeguino anche i Comuni…
      I migliori saluti,
      Gabriele e Stefano

  170. Buongiorno.
    Premesso che non entro nel merito della questione legata alla somministrazione di bevande ed alimenti (se in capo da una Associazione può essere rivolta ai soli soci), trattandosi di attività continuativa è opportuno che venga stipulato un contratto di lavoro subordinato (dipendente part-time o full-time). In questa situazione, preoccupateVi che i due soci non siano rispettivamente presidente e vicepresidente (o comunque componenti del consiglio direttivo), in quanto ci troveremmo di fronte ad una società camuffata da Associazione, sanzionabile in fase di eventuale accertamento!
    I migliori saluti,
    Gabriele Aprile

  171. Salve,

    in un'ipotetica associazione culturale – affidataria della gestione di un museo (attività istituzionale) e di una caffetteria/enoteca annessa (attività commerciale non prevalente) – è possibile prevedere la remunerazione di due soci per l'attività da loro prestata quotidianamente (una per il museo, l'altra per la caffetteria/enoteca)?

    Se sì, in quale forma e a quali condizioni?

    Grazie in anticipo.
    A.

    1. Buona sera.
      E' obbligatorio per qualsiasi tipologia di Associazione attiva.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  172. Buongiorno dr. Aprile,
    voglio creare un'associazione che svolge fondamentalmente due tipologie di attività connesse tra loro: una informatica ed una artigianale.
    Lo scopo è la produzione di manufatti artistici.
    Per la riuscita dell'obbiettivo è necessario garantire un compenso ai due operatori (uno informatico e uno artigianale).
    1 – che tipo di associazione devo costituire?
    2 – compresi i 2 operatori, qual è il numermo minimo di soci per costituire l'associazione?
    3 – i due operatori, che svolgeranno attività continuativa, possono rivestire cariche all'interno dell'associazione o e meglio che non ne facciano parte? uno di essi può essere presidente o tesoriere?
    4 – considerate le premesse, come mi consiglia di impostare l'organizzazione dell'associazione e che tipo di retribuzione mi consiglia per gli operatori?
    Grazie per l'ottimo servizio che offrite.
    Giorgio

    1. Buona sera Giorgio.
      Rispondo per punti:
      1) direi Associazione culturale;
      2) il numero minimo è due, anche se consigliamo almeno 3;
      3) meglio che non facciano parte del direttivo, ma possono essere soci fondatori;
      4) se si tratta di lavoro continuativo o gli operatori aprono partita iva o sottoscrivono con l'Associazione un contratto di lavoro subordinato (part-time o full-time).

      Grazie a Lei per l'intervento. Possiamo approfondire la questione privatamente per ulteriori chiarimenti. gabriele@movidastudio.it
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  173. Buon giorno,
    siamo 3 psicologhe e 2 quasi psicologhe,vorremmo costituire un'associaizone non riconosciuta che lavora nel sociale per offrire servizi sia per la disabilità che per il disagio.
    Abbiamo già tutte la Partita IVA ma desideriamo l'associazione per presentare progetti e partecipare a bandi pubblici.
    Essendo totalmente inesperte e impaurite dal fisco volevamo sapere se il Presidente, il Vice Presidente e tutto il CDA si possono retribuire.
    Ad esempio, presenteremo un progetto ad una scuola per un doposcuola destinato a ragazzi svantaggiati e disabili, le famiglie verseranno una quota di 2 euro l'ora.
    – Io che dovrei essere Presidente dell'Associazione dovrei anche lavorare per questo progetto!Posso retribuirmi?ho partita IVA.
    – Posso fatturare all'Associazione pur essendone il Presidente?
    Mi scuso per le tante domande ma non vorremmo commettere errori prima di iniziare…
    In attesa di risposta porgo un saluto

    1. Salve
      avrei da porre lo stesso quesito che hanno posto le ragazze. Sarebbe possibile leggere la risposta? Ringrazio in anticipo

    2. Buon giorno,
      e grazie per la cortese richiesta.

      La questione è molto delicata, semplicemente perchè la risposta al Suo quesito ("io che sarei il Presidente dell'associazione .. posso pagarmi?") secondo la normativa attualmente vigente dovrebbe essere "sì", ma questo innesca una serie di problemi che ora Le vado ad elencare. La norma di riferimento per questi tipi di realtà (Associazioni senza finalità di lucro, siano esse ONLUS, APS, Associazioni Culturali o ASD) vieta tassativamente la distribuzione, diretta e/o indiretta, di utili tra i membri del Consiglio Direttivo ed i soci, ma non vieta che coloro che si adoperano e che materialmente "fanno le cose" percepiscano un compenso per l'attività svolta. Ciò significa che è possibile essere pagati per ciò che si fa, ma non per il ruolo che si ricopre (circostanza che nel Suo caso verrebbe rispettata).
      In ogni caso, la Sua situazione (così come quella delle Sue colleghe) risulterebbe probematica per un evidente conflitto di interesse: il Presidente infatti autorizzerebbe il pagamento di un professionista che "fa le cose" (e pertanto potrebbe essere pagato) e che al contempo è se stesso (e quindi che in qualità di presidente, per il ruolo svolto, non potrebbe essere per questo solo motivo, essere pagato). Tale circostanza, agli occhi di un eventuale accertatore, appariribbe infatti molto probabilmente come una vera e propria Società cammuffata da Associazione al sol fine di non pagare le imposte.

      Sarebbe dunque meglio, a nostro avviso, che i membri del Direttivo non rivestirrero anche il ruolo di professionisti che prestano la propria opera per l'Associazione, mettendoVi dunque al riparo da qualsiasi contestazione relativa alla distribuzione di utile (come Le dicevo per queste tipologie di Enti assolutamente vietata per legge).

      All'infuori di questo mi permetto di segnalarLe alcune Guide da questo Studio prodotte sul tema degli Enti non commercili e reperibili sul nostro sito web istituzionale (www.movidastudio.it) oltre che sul nostro blog (www.tuttononprofit.com). In particolare Le segnalo:
      – "Guida al Non Profit 2012 – Come creare e gestire un'associazione": http://movidastudio.it/ebook_dettaglio.php?pag=2
      – "Accertamenti e verifiche fiscali agli enti non profit: guida operativa 2012": http://movidastudio.it/ebook_dettaglio.php?pag=5

      Resto a disposizione in caso di ulteriori necessità di chiarimento e/o supporto.
      Cordiali saluti

      Dott. Stefano Bertoletti

  174. Buongiorno, sono un dipendente pubblico.
    Mi è stato chiesto di di tenere un corso di musica presso un'associazione culturale; in che modo posso farmi retribuire dall'associazione (essendo dipendente pubblico, non posso avere partita iva, posso eventualmente fare una prestazione occasionale)?
    Diventando socio dell'associazione le cose potrebbero semplificarsi?

    Ringrazio sentitamente per l'attenzione e saluto cordialmente

    1. Buongiorno.
      Il contratto di collaborazione occasionale potrebbe essere una possibilità a condizione che venga informato il Vostro responsabile e lo stesso sia d'accordo.
      Diventando socio dell'Associazione non ci sono complicazioni.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  175. Buongiorno,
    sono il presidente di una neonata APS che si occuperà di ripetizioni scolastiche a ragazzi di tutte le età. Tra l'altro l'iniziativa è partita dal Comune, con cui siamo in partnership e che ci ha fornito un periodo di formazione educativa con degli operatori del Progetto Giovani. Siamo 13 soci/insegnanti, e ci stiamo interrogando sulla modalità più opportuna per avere dei compensi (su base mensile, verso tutti i soci, compreso il sottoscritto) provenienti dalla nostra attività, ben sapendo di non poterlo fare sotto forma di distribuzione di utili (e non aspirando a considerarlo il nostro lavoro, anche se per il momento siamo quasi tutti inoccupati). L'alternativa che sembra porsi è quella tra l'uso dei cosidetti buoni lavoro/voucher oppure prestazioni di lavoro autonomo occasionale, ma in entrambi in casi si violerebbe il vincolo della non continuità della prestazione. Lei cosa ci consiglia? Un commercialista con cui ho parlato ci ha consigliato il passaggio a cooperativa, ma al momento non siamo in grado tutti insieme di sostenerne i costi, anche perchè l'attività deve ancora partire. La ringrazio per la risposta.
    Cordiali saluti

    1. Buona sera,
      l'unica alternativa al lavoro subordinato (che comunque vedrei come soluzione ottimale, non fosse per i costi che l'Associazione dovrebbe sostenere) è il contratto a progetto (ma ci deve essere davvero un progetto), oppure l'apertura di partita IVA per ogni soggetto collaboratore (il problema però sarebbe l'unico committente).
      Non essendo però nostra materia, ma materia di un consulente del lavoro, è opportuno richiedere una consulenza in questa direzione ad un consulente del lavoro.
      Nella speranza possa apprezzare la schiettezza con la quale Vi ho risposto, porgo i migliori saluti.
      Gabriele Aprile

  176. buonasera,
    ho letto tutte le vs risposte e ora mille dubbi affollano la mia mente; io, le mie due figlie e altre due persone (non parenti) abbiamo da poco fondato un'associazione ASD che promuove la danza, solo una delle mie figlie impartisce lezioni e ricopre anche il ruolo di presidente.
    Chiaramente si tratta per ora di compensi irrisori (300 € al mese – nelle buste paga specifichiamo che tale cifra è un acconto di quanto avrebbe dovuto effettivamente percepire), mi pare di capire che non vada bene che il presidente sia anche l'unica persona a percepire compensi(lei ha ha regolare contratto di istruttore); a breve vorremmo cmq introdurre altri corsi tenuti da personale esterno.
    Ecco le domande1) mia figlia dovrebbe dimettersi dalla carica di presidente ? 2) posso in tal caso assumere io tale carica(ora sono vice presidente) ?3) l'altra mia figlia (segretario dell ASD)si occupa delle segreteria a titolo gratuito, nel caso la scuola dovesse avviarsi può percepire redditi da tale attività? 3) io sono consigliere direttivo anche in una associazione culturale (non ASD) , devo dimettermi dall'altra carica?
    Nella fase costitutiva ci siamo avvalsi della consulenza di un avvocato che segue le Associazioni proprio x evitare errori…possibile che invece ne abbiamo fatti cmq? Infine mia figlia ha sborsato molto denaro suo per avviare la cosa (lavori all'interno di un capannone , mobili, attrezzature etc), potrà un giorno recuperarli avendo specificato la cosa chiaramente nei verbali(soprattutto potrà riaverli se dovrà dimettersi dalla carica di presidente)? Dimettersi dalla carica di presidente non lo trovo giusto perchè lei con la sua volontà e le sue risorse si è imbarcata in questo progetto e fa di tutto perchè tutto sia regolare: riunioni, verbali,tenuta libri soci….. voglio dire che uno non fonda un 'Associazione dove poi un altro è Presidente col rischio che quest'ultimo possa prendere decisioni in contrasto con quelli che sono i principi e le volontà di chi l'ha fondata. Grazie per le vs preziose risposte.

    1. Buongiorno,
      nel pomeriggio riceverà una mail di risposta a quella che ci avete inviato stamattina.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  177. Salve, sono tesoriere di una piccola e neonata associazione culturale. Tra le varie iniziative che vorremmo proporre vi è un corso di fotografia digitale che terrebbe un membro del direttivo (è un esperto professionista che fa questo di mestiere e ha quindi partita iva). Mi sembra di capire che è possibile retribuire un socio per una prestazione di questo tipo. Come dobbiamo comportarci? lo si paga direttamente a seguito fattura con ritenuta d'acconto??? o ci sono altri modi??? bisogna fare un contratto di collaborazione professionale???
    L'associazione chiederebbe ai corsisti una quota di partecipazione che comprende la tessera dell'associazione. Oltre che pagare il socio-docente l'associazione può ottenere dei ricavi???
    grazie.
    I.D.

    1. Buona sera.
      Il professionista dovrà necessariamente emettere fattura all'Associazione o direttamente ai partecipanti.
      L'Associazione può richiedere sia la quota sociale (che può essere anche nulla) che la quota per la partecipazione ai corsi. Quello che resta all'Associazione dopo aver pagato il collaboratore servirà per sostenere le altre spese atte a raggiungere gli scopi sociali.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  178. Salve, sono un magazziniere e socio simpatizzante retribuito di €500 in nero, di una asd di calcio da più di 15 anni. Ora per una serie di motivi mi vogliono mandare via ma senza darmi niente. Ho dei diritti? inoltre gli faccio da custode ma non pago ne luce ne acqua.

    1. Buona sera.
      Non esiste per definizione alcuna forma di tutela di un lavoratore "in nero". Trattandosi di associazione sportiva, è certo che non fosse retribuito secondo i benefici previsti dalla legge 342/2000?
      I migliori saluti
      Stefano Bertoletti

  179. Buona sera, sono presidente di una Asd dove si pratica danza classica, posso essere anche presidente di un'altra asd dove la pratica principale è sempre la danza?
    Grazie

    1. Buongiorno,
      non è possibile per Legge ricoprire la stessa carica all'interno di un'altra asd con gli stessi scopi sociali.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  180. Salve, siamo un'associazione che costruisce carri allegorici. Il ns. statuto prevede una figura di socio (fondatore) che ha poteri più importanti di nomina del direttivo, di indirizzo, ecc.., rispetto ai soci sostenitori.
    Innanzitutto ho letto che eventuali compensi possono essere dati con le normali discipline del lavoro (es.compenso occasionale, con versam della ritenuta).
    In particolare però:
    – Vorrei sapere se è possibile con la ns. differenza di soci accedere ad agevolazioni per ricevere contributi (cioè se potremmo essere aps).
    – Ultimamente si sta prospettando la possibilità di vendere i ns. pezzi ma a tal proposito ci interessa sapere come poter regolarizzare la vendita, (anche per cifre non esigue tipo 4/5mila euro), e se possiamo vendere gadgets durante le sfilate e come.
    Vi ringrazio per l'attenzione.
    Saluti.
    Ivan

    1. Buongiorno Ivan.
      Innanzitutto è scorretto che ci siano limitazioni sui diritti sei soci. Ogni socio maggiorenne ed in regola con il versamento della quota sociale ha lo stesso diritto di voto dei soci fondatori.
      La scelta di modificare la tipologia di Associazione in APS non deve dipendere dalla possibilità di accedere a delle agevolazioni, ma dalla natura dell'Ente. Se l'Associazione rispecchia i requisiti richiesti dalla 383/2000 per configurarsi quale APS, allora è consigliabile modificare lo statuto, altrimenti no.
      Per quanto riguarda la vendita di carri e di gadgets, questo è possibile previa apertura di partita IVA.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  181. salve,sono il presidente di un'associazione che vorrebbe aprire una scuola di danza con docenti che lavorerebbero da ottobre a maggio dell'anno successivo.come faccio a pagare i docenti?Tasse, Iva e altro, rimborsi spese ecc.Le sarei grato se mi delucidasse su queste questioni di cui la vedo preparatissimo.Cordialmente

    1. Buongiorno.
      La tipologia di contratto da utilizzare dipende dalla situazione lavorativa di ogni collaboratore, pertanto è opportuno verificare caso per caso.

      In qualsiasi caso le associazioni sportive dilettantistiche godono di un regime particolarmente interessante: la Legge 342/2000. Nel caso in cui il collaboratore sia nella posizione di studente, pensionato o abbia un altro reddito di lavoro attraverso il quale versa i contributi, è possibile erogare nei suoi confronti rimborsi spesa sportivi fino ad un tetto di 7500 euro/anno in completa esenzione fiscale. Superata la soglia dei 7500 euro, sulla parte eccedente bisogna versare una ritenuta d'acconto del 23% e l'addizionale regionale.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  182. Gent.mo Dott. Aprile,
    sono il presidente di un aps e avrei alcune domande da porle:
    – sarà ancora possibile per le aps(dopo la riforma del lavoro)effettuare dei contratti in caso ci si avvalga di lavoratori dipendenti?

    – un aps può avere sede legale nel comune x e "sede operativa" nel comune y?

    – cosa prevedono le normative in caso di rimborsi spese?

    ringraziando anticipatamente per l'attenzione porgo cordiali saluti

    1. Buona sera.
      Rispondo per punti:
      – sarà ancora possibile avvalersi di personale dipendente;
      – ci possono essere sede legale ed operativa in Comuni differenti;
      – dipende dalla tipologia di rimborsi spese. Se a piè di lista, è indispensabile indicare modello dell'auto utilizzata per eventuali trasferte ed utilizzare le tabelle aci. Per le spese sostenute in nome e per conto dell'Associazione è indispensabile presentare le pezze giustificative per richiedere il rimborso.

      I migliori saluti e buone vacanze.
      Gabriele Aprile

    2. Buonasera,
      Vi contatto per chiedere maggiori informazioni in merito all'Associazione ONLUS. A livello di consiglio direttivo e di altri collaboratori offriamo un servizio di redazione testi web allo scopo di valorizzare il territorio. E' possibile da parte nostra ricevere contributi da parte di una società commerciale e come devono essere dichiarati?

      Ringraziando anticipatamente, l'occasione mi è gradita per porgere cordiali saluti.

    3. Buonasera,
      chiedo un'informazione:
      – un'associazione ONLUS può ricevere compensi per il lavoro di redazione web da una società commerciale?
      – nel caso quale deve essere la forma?
      Grazie, cordiali saluti.

    4. Buona sera.
      E' possibile ricevere contributi. Se si tratta di donazione o contributo liberale, sarà sufficiente emettere una ricevuta e questa entrata sarà per Legge detassata (ovviamente non si deve trattare di un corrispettivo. Se si tratta invece di sponsorizzazione, è indispensabile aprire partita IVA come Associazione ed emettere una fattura nei confronti della società commerciale. Bisognerà versare iva e imposte nella misura richiesta dal regime fiscale adottato (consigliamo 398/91).
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  183. Buongiorno!
    Un informazione.
    Sono il cassiere/tesoriere di un'associazione.
    Un giorno non funzionava la carta di credito dell'associazione ed ho dovuto anticipare personalmente delle spese (cambusa al supermerato ed al bar).
    Volevo sapere come recuperare la somma. ho in mano gli scontrini del supermercato e del bar!

    grazie mille
    fabio

    1. Buongiorno, potete fare una restituzione anticipo (meglio se con bonifico o assegno) dell'intero importo, conservando ovviamente le pezze giustificative nella documentazione dell'Associazione.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  184. Salve, sto valutando se si può ed ha senso costituire un’associazione per questo mio caso. A livello hobbistico, mi occupo di artigianato manuale (in fattispecie tinture naturali di filati e recupero/riciclo di tessuti) e mi interessa coinvolgere altre persone in questa ed in altre attività manuali (non solo quelle di cui mi posso occupare direttamente io) a vari livelli, per esempio dimostrazioni, corsi (non solo miei, anzi in minima parte miei, spero che futuri soci diano la loro disponibilità per portare avanti altre attività, immaginavo con compenso anche se basso), conferenze/dibattito, partecipazione a fiere, raccolta di informazioni e brevi opuscoli e pubblicazioni informative (prodotte in proprio, magari pubblicate su internet), incontri di scambio esperienze, raccolta di dati su persone interessate a vari livelli a tali argomenti (sia come fruitori di “servizi” sia come possibili erogatori), ecc. Preciso che fino ad ora ho partecipato a livello individuale ad uno/due mercatini all’anno ed ho organizzato uno/due eventi/corsi all’anno, né ho intenzione e tempo per il futuro di farne molto di più, ma mi interessa diffondere la cultura del saper fare manuale e condividere questa mia passione, problematiche annesse. Ho già amici che sono appassionati di attività manuali e che hanno esigenze simili alle mie. Tutto quanto detto sopra può essere configurata come un’associazione culturale e avrebbe senso farlo? Se si, che tipo di associazione (pubblica, non pubblica, riconosciuta o meno)? Rimando eventualmente ad una futura domanda chiarimenti su ulteriori dettagli tecnici. Ringrazio in anticipo e saluto.

    Alberto

    1. Buongiorno Alberto.
      E' assolutamente possibile pensare ad un'Associazione nel Vostro caso. Si può pensare, oltre ad un'Associazione culturale, anche ad una Associazione di promozione sociale. Se desidera approfondire la questione può contattarmi via mail all'indirizzo gabriele@movidastudio.it
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  185. Gent.mo Dott. Aprile,

    sono un dottore commercialista abilitato da pochi mesi e assieme ad un gruppo di amici anche loro liberi professionisti (avvocati e consulenti) stiamo creando un'associazione con la finalità di creare eventi legati alla ristorazione e mettere in contatto i ragazzi che escono dalle scuole alberghiere con i ristoratori che ne hanno bisogno …

    Volevo sapere se come soci possiamo comunque fatturare l'attività svolta verso questa associazione oppure si configurerebbe un conflitto d'interesse?

    Grazie in anticipo
    Enrico

    1. Buongiorno Enrico.
      Se il Consiglio Direttivo decide di affidare alcuni compiti a Soci o soggetti esterni non ci sono problemi.
      Se invece il Consiglio Direttivo è composto da soci che svolgono attività e vengono retribuiti per questo, ci troviamo di fronte ad una società camuffata da Associazione, senza ombra di dubbio.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Gent.mo Dott. Aprile

      innanzitutto grazie per la risposta —

      mi potrebbe confermare se nel nostro caso in cui il consiglio direttivo sarà composto da solamente uno dei soci e altri soggetti esterni potremmo avere problemi con gli accertatori ?
      Inoltre avrei bisogno di sapere se fosse possibile in un secondo momento costituire una società collegata all'associazione per gestire le attività commerciali e continuare a gestire tramite l'associazione le attività istituzionali

      Grazie in anticipo
      Enrico

    3. Buongiorno Enrico.
      Non posso confermare che non dovrebbero esserci problemi con gli accertatori. Sicuramente un consiglio direttivo composto da persone che non percepiscono compensi è meno attaccabile.
      Un'Associazione può svolgere attività commerciale, purchè secondaria e sussidiaria a quella istituzionale. Pertanto, se ci troviamo in questa situazione l'Associazione potrà aprire partita IVA e svolgere attività commerciale connessa, altrimenti è opportuno gestirla con un vero e proprio ente commerciale.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  186. Buongiorno,

    sono socia di un’associazione culturale di Tango, nel senso che ogni anno abbiamo un tesseramento da rinnovare su un corrispettivo di € 15,00.
    Il CD è costituito da 7 persone (Presidente, Vice Presidente, 5 consiglieri). Tutti quelli che lavorano all’interno dell’Associazione, tra i quali anch’io, sono volontari (maestri, assistenti, gestori di milonghe, dj, etc). Ultimamente si stanno dimettendo in diverse persone, perché alcuni del CD hanno atteggiamenti per niente democratici: o la pensi come loro, o sei fuori! Il “cerchio magico” è costituito dal Presidente, dal Vice e da 2 consigliere che a prescindere sono sempre d’accordo con loro due. Un consigliere si è già dimesso, e sugli altri 2 viene fatto mobbing per buttarli fuori.
    Verbali e Statuto sono stati resi pubblici solo in questi giorni (dopo 10 anni di attività), e solo perché abbiamo cominciato a far sentire la nostra voce. Di bilanci non se ne sono mai visti, e guai a chiederli… salta fuori un mare di scuse.
    A malapena siamo riusciti ad ottenere un’assemblea straordinaria a settembre. Vorremmo chiedere che le decisioni venissero prese con regolare votazione, e che il CD fosse ampliato almeno a 9 membri, dando la possibilità di eleggere persone alternative.
    Altra cosa allucinante: hanno sempre monopolizzato la comunicazione (il moderatore – il Vice – delle mailing list decide cosa far passare e cosa no), e ora che abbiamo creato una mailing list libera, si sono inca…..ti!
    Cosa ci consigliate di fare? Come prepararci per l’assemblea di settembre?

    Grazie.
    Lorenza

    1. Buona sera Lorenza.
      Non voglio fare del terrorismo psicologico, ma questo è proprio l'esempio di quello che vanno cercando gli accertatori (Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza, ecc..): un Ente (diverso dall'Ente associativo) camuffato da Associazione.

      Questa situazione non va per nulla bene.

      L'assemblea dei soci (che tra l'altro in modalità ordinaria si deve riunire solo una volta all'anno entro 4 mesi dalla chiusura dell'anno sociale) è l'unico organo sociale che ha il potere di approvare i bilanci, eleggere il consiglio direttivo, sciogliere l'associazione, ecc… In sostanza, tutta la straordinaria amministrazione è in capo all'assemblea dei soci, non al consiglio direttivo.

      Potete procedere dimettendoVi (consapevoli che tutte le obbligazioni che Vi hanno vista partecipe negli anni precedenti restano comunque obbligazioni per cui risponderete almeno fino a 5 anni indietro), e/o invitare un notevole numero di soci a convocare un'assemblea straordinaria (oppure aspetterete quella di settembre) dove saranno proprio i soci a proporre l'ordine nel giorno ed uno dei punti sarà la caduta del consiglio direttivo e l'elezione di un nuovo consiglio direttivo. Potete anche proporre all'ordine del giorno lo scioglimento dell'Associazione. Se la maggioranza dei soci indicata in statuto voterà a favore, si procederà con l'elezione di un nuovo direttivo o l'estinzione dell'Associazione.

      Se desiderate un supporto professionale, restiamo a disposizione.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Gent.mo Dott. Aprile,

      in che percentuale rispondiamo alle obbligazioni? Mi auguro solo in base alla quota associativa annuale!

      Grazie in anticipo.
      Lorenza

    3. La responsabilità è in capo a chi ha agito in nome e per conto dell'Associazione. Pertanto, se non è documentato da alcuna parte che ci sono delle obbligazioni sottoscritte da Lorenza personalmente, Lorenza non è responsabile di nulla.
      Non si tratta di un discorso di percentuali.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  187. salve, curiosità…
    se il presidente o membri del direttivo di una onlus viene preso dal lavoro della stessa e quindi impossibilitato a svolgere il lavoro primario dalla quale percepisce lo stipendio,può essere retribuito avendo così la possibilità di svolgere a tempo pieno i compiti dell'associazione?

    1. Buongiorno,
      certamente. E' ovviamente indispensabile che venga cessato il precedente rapporto di lavoro (a meno che si tratti di part-time per il primo e part-time per il secondo) ed è opportuno che il componente del consiglio direttivo consegni le proprie dimissioni trovandosi in una situazione di palese conflitto di interessi.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  188. buona sera
    la domanda che vorrei porvi è questa: un aps può far pagare una quota associativa ad un ente pubblico? e se si deve essere una quota mensile, annua o entrambe? grazie

    1. Buongiorno.
      Nonostante non sia vietato che un ente pubblico diventi socio, il nostro consiglio è che diventi socio una persona fisica che rappresenti l'ente stesso. Se questo soggetto non parteciperà alle attività proposte dall'Associazione è sufficiente richiedere il pagamento della sola quota sociale, altrimenti entrambe.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  189. Salve,
    è possibile sapere se un'associazione di promozione sociale può presentare un progetto per un bando indetto esclusivamente per le organizzazioni di volontariato? Viene fatto preciso riferimento alle OdV e non alle aps.
    Grazie anticipatamente.
    Cordialmente
    Paola

    1. Buongiorno Paola,
      se il bando è aperto esclusivamente alle OdV, non è possibile partecipare come APS.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  190. Salve,
    siamo una giovane aps e abbiamo una serie di dubbi, tra cui: una cooperativa ci ha proposto di far partecipare alcuni ragazzi con disabilità e non, minori e maggiorenni alle nostre attività. E' possibile non far versare la quota associativa perché già coperti da assicurazione dei servizi a cui fanno riferimento (cooperativa e a altri servizi). Noi crediamo che debbano comunque associarsi perché entrerebbero sotto la responsabilità dell'associazione per i singoli eventi.

    E per iscriversi al registro regionale bisogna attendere 6 mesi dalla prima attività e dalla richiesta decoronno 90 giorni? Fino ad allora, l'associazione non può attivare convenzioni e partecipare a bandi?

    Grazie anticipatamente.

    Cordialmente
    Francesco

    1. Buongiorno,
      essendo attività somministrate dalla Vostra Associazione, è opportuno che siano soci della Vostra Associazione, con relativa compertura assicurativa.

      Per iscriversi al registro delle APS, dovete aspettare un anno dalla costituzione.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  191. buona sera. le scrivo perchè avrei bisogno di informazioni circa le aps. noi siamo tre ragazze che stanno per ufficializzare la creazione di un aps che si occuperà di ripetizioni. i clienti ai quali ci rivolgeremo sono famiglie e scuole stesse.come possiamo far pagare le lezioni mensilmente? partendo dal presupposto che di ciò noi vorremmo farne (almeno in parte) il nostro lavoro, è possibile remunerare i tre soci? in che modo? ed è possibile remunerare terzi? la ringrazio per l'attenzione
    cordialmente

    1. Buona sera,
      leggo che parla di "clienti" e di far diventare questa attività il Vostro lavoro. Con queste basi, non mi sento di proporVi lo strumento associativo quale strumento più idoneo per poter svolgere le attività indicate. Piuttosto penserei ad una vera e propria società di servizi o all'apertura di una partita IVA personale. Perdoni la schiettezza, ma soprattutto a seguito degli accertamenti fiscali, non posso suggerirVi altro.

      Vi consiglio comunque la consultazione di una delle guide che può trovare nella pagina "Le nostre pubblicazioni" intitolata "Non profit: come posso guadagnare?". In questo modo ritengo che possiate avere le idee più chiare.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  192. Salve, rappresento la sezione locale di un'Associazione di rilievo nazionale. Durante i tre mesi estivi necessitiamo della collaborazione per un servizio da offrire essenzialmente ai soci stessi (anche se di altre sezioni). L'impegno è per l'intera giornata ed intendiamo richiederlo ad uno o più soci. Visto l'impegno richiesto si rende necessario un compenso (che comunque sarà limitato agli 800/1000 euro al mese). Vorrei un consiglio su come gestire al meglio la registrazione e la fase amministrativa del compenso in considerazione che per le caratteristiche della collaborazione (impegno per oltre 30 giorni ed orario stabilito) è difficile farlo ricadere nelle fattispecie della "prestazione occasionale" e del lavoro a progetto. Però, ripeto, si tratterebbe di soci ordinari e dovrebbe esserci qualche soluzione per stare nelle regole (anche assicurative), evitando però un rapporto di lavoro subordinato. Ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione che vorrete riservarmi. S. D'Ambrosio

    1. Buona sera Signor D'Ambrosio.
      I contratti da utilizzare sono quelli tipici degli enti commerciali. Per poterVi fornire una risposta corretta, è necessario capire la posizione personale di ogni collaboratore.
      Se desidera possiamo confrontarci privatamente.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile
      gabriele@movidastudio.it

  193. Salve,
    vorrei alcune informazioni rispetto alle associazioni di promozione sociale. Qualora una aps ricevesse una donazione o vincesse una gara d'appalto di xxxxx euro, oltre a utilizzare l'entrata per le finalità dichiarate secondo lo statuto, è possibile dividerne parte per il consiglio direttivo che se ne è occupato? E se si, in che misura? Al presidente spetta comunque la percentuale più alta perchè ne detiene la responsabilità legale o spetta al progettista interno?

    Cordialmente
    PL

    1. Buongiorno,
      per legge non è possibile suddividere gli utili. Non è inoltre possibile percepire dei compensi per il fatto di fare parte del consiglio direttivo. E' comunque possibile anche per i componenti del c.d., purchè questo non sia inquadrabile quale una divisione diretta o indiretta di utile, percepire rimborsi spesa e/o compensi per aver contribuito alla realizzazione degli scopi istituzionali.
      Se desidera approfondire la questione può contattarmi privatamente scrivendo a gabriele@movidastudio.it

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  194. Salve, vorrei fondare un'associazione sportiva dilettantistica e culturale come si può accedere a fondi regionali,statali ecc.?
    Cosa includere nello statuto per averli?

    1. Buongiorno,
      per accedere ai fondi bisogna partecipare ai bandi pubblici o fare una richiesta diretta. Non vengono erogati fondi per il semplice fatto di essere un'Associazione. Se desidera approfondire la questione può contattarmi privatamente.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile
      gabriele@movidastudio.it

  195. Buongiorno,
    una associazione no profit che impartisce lezioni di ricamo può partecipare a fiere e vendere oggetti confezionati dal presidente dell'associazione?i ricavi della fiera possono essere prelevati dal presidente?il costa della fiera può essere scaricato?
    Grazie

    1. Buongiorno.
      Un'Associazione può partecipare alle fiere e inserire nelle spese le uscite per l'evento, ma la vendita di ricami è attività commerciale ed il Presidente non può utilizzare la facciata dell'Associazione per vendere produzioni personali. Se desidera approfondire la questione, può contattarmi privatamente.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  196. Buongiorno, presiedo un'associazione culturale che si occupa di divulgazione scientifica. Mi sembra che non abbiate affrontato in nessuna faq l'argomento della retribuzione attraverso vaucher. Se si devono retribuire prestazioni estemporanee (da qualche ora a qualche settimana) di persone DIVERSE, a volte soci a volte collaboratori esterni, è possibile utilizzare questo strumento (in entrambi o in una sola delle tipologie di persona)? Nel caso quest'informazione fosse pubblicata nell'e-book (che ho appena acquistato), non serve risposta. Grazie comunque e complimenti per il vostro originale lavoro.

    1. Buongiorno,
      il tema del lavoro accessorio è un tema che volutamente non abbiamo considerato perchè pone numerose limitazioni non sempre così condivise e chiarite preggo gli uffici accertatori. Certamente è un tema che ci siamo riproposti di descrivere non appena la nuova riforma sul lavoro andrà in approvazione definitiva. Dalle informazioni che abbiamo pare che il lavoro accessorio andrà ad essere ulteriormente e notevolmente limitato. In questo momento è ancora possibile utilizzare i voucher secondo quanto prevede la normativa sul lavoro accessorio, con tutti i rischi e le complicazioni del caso.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  197. Buongiorno, sono il Presidente di un gruppo folkloristico senza scopo di lucro.
    Vorrei cortesemente sapere se io, in qualità di socio regolarmente tesserato, posso percepire un corrispettivo per le lezioni di ballo da me impartite all'interno della mia Associazione.
    Ringrazio anticipatamente per la risposta.

    1. Buongiorno,
      potete percepire compensi per il fatto di impartire lezioni. L'importante è che questo non comporti una palese conflitto di interessi con la Vostra posizione di Presidente (magari l'unico a percepire compensi o la persona che ne percepisce di più) e che non possa mai far pensare ad una società (o ditta individuale) camuffata da Associazione.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. buon giorno….serve la partita iva a nome dell associazione??? per fare le spese di alcolici e per il cibo….se si….servono i registratori di cassa???

    3. Buongiorno. La somministrazione di alimenti e bevande dietro il pagamento di un corrispettivo si configura quale attività commerciale, per l'esercizio della quale occorre che l'Ente sia titolare di partita IVA e versi le imposte alle scadenze e secondo le misure stabilite dal regime opzionato. Segnalo quindi due nostri articoli specifici in materia: http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html e http://www.tuttononprofit.com/2015/07/ricevute-emesse-dalle-associazioni-10-cose-da-ricordare.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  198. Salve, vorrei che analizzaste la fattibilità pratica di questa ambigua situazione.
    Associazione Culturale composta da Mamma, Papà, Figlio.
    L'associazione paga l'affitto di una struttura e offre diversi corsi di tipo culturale tradizionale orientale come: corsi di coltivazione bonsai, corso yoga, corso danza polinesiana.
    I corso sono usufruibili in cambio di una corrispettiva quota mensile da pagare… con un ricavo mensile di 5000 euro da utilizzare per affitto locale, acquisto attrezzi utili alle lezioni offerte.
    I corsi sono TUTTI tenuti dal Figlio.
    Sarebbe possibile dare al figlio lo status di istruttore dipendente che percepisce un salario da parte di questa associazione… magari un buon 1500 euro di retribuzione mensile?
    Nel caso in cui questo fosse IMPOSSIBILE, lo sarebbe solamente perchè il dipendente dell'associazione sarebbe un socio fondatore ?
    O ci sono altri motivi ?
    In questo caso allora può essere dichiarato come dipendente una quarta persona ?
    La questione è abbastanza ambigua ma volevo capire se fosse fattibile una realtà di questo genere o si entra vigliaccamente in società cammuffate.

    1. Buongiorno,
      nella situazione evidenziata il consiglio direttivo (soprattutto il figlio) si deve rendere conto del possibile rischio e della necessità (a mio avviso) che il figlio si dimetta dalla carica che ricopre all'interno del consiglio direttivo, diventando (assolutamente possibile) dipendente fulltime dell'Associazione, trattandosi a tutti gli effetti del suo lavoro.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. E sarebbe possibile per il figlio trovare lavoro in questo modo in termini puramente legali (con relativi salario, contributi e contratto a tempo indeterminato)? 🙂
      Avevo pensato ad inserire il figlio tra i fondatori perchè devono necessariamente essere 3 all'atto di costituzione.
      Quindi se i 3 soci fondatori fossero: Tizio, Caio e Sempronio.
      Può il figlio di uno di essi essere collaboratore retribuito per il lavoro che puntualmente esegue ?
      Questo metodo di distribuzione degli utili nei confronti di un'unica persona è possibile oppure, a fronte di un possibile controllo, si rischia di andare in contro a problemi ?

    3. Buona sera,
      i compensi che derivano da redditi di lavoro percepiti secondo le disposizioni di legge nulla hanno a che fare con la "dstribuzione degli utili" (PER LEGGE IMPOSSIBILE NEGLI ENTI SENZA FINALITA' DI LUCRO). Eventuali rapporti di lavoro devono evitare situazioni di imbarazzo connesse a palesi conflitti di interesse (Presidente che si firma contratto di assunzione….).
      I migliori saluti,
      Stefano Bertoletti

  199. Buongiorno,
    premesso che le responsabilità sono sempre in capo a chi ha agito in nome e per conto dell'Associazione, per quanto riguarda il discorso rimborsi spesa/compensi si tratta di una questione di buon senso.

    E' normale che tra le persone che percepiscono rimborsi spesa e/o compensi ci siano anche componenti del consiglio direttivo. E' facilmente contestabile una realtà in cui solo il c.d. (a volte anche solo il Presidente) percepisce rimborsi spesa e/o compensi. Ho anche conosciuto realtà in cui il Presidente affittava all'Associazione, era dipendente della stessa e l'Associazione non aveva soci oltre i componenti del Consiglio Direttivo….direi che si tratta di vere e proprie società o ditte individuali camuffate.

    I migliori saluti,
    Gabriele Aprile

  200. Buona sera,
    quindi se in un asd il presidente, il vice e il consiglio direttivo nonchè altri istruttori percepiscono compensi 342/2002 non ci sono problemi?
    Se gli organi principali dell' asd (pres. vice ecc..) fatturano per la stessa potrebbe essere considerata distribuzione di utili?
    Quando si parla di associazioni si cade sempre nel discorso di distribuzione diretta e indiretta degli utili, ma le sanzioni nello specifico quali potrebbero essere?amministrative, penali o che so io?e su chi ricaderebbero, sul presidente o sugli organi del consiglio?

  201. Buongiorno.
    Per quanto riguarda i rimborsi spese a piè di lista, è sufficiente un documenti riepilogativo dei km percorsi moltiplicati per il rimborso km previsto dalle tabella ACI a cui allegare le eventuali pezze giustificative delle spese sostenute durante la trasferta in nome e per conto dell'Associazione.
    Tali rimborsi non sono tassati sia per le Associazioni riconosciute che per quelle non riconosciute.
    I migliori saluti.

  202. Buona sera,
    vorrei una piccola delucidazione in merito ai rimborsi spese. Come va documentato il rimborso ottenuto da parte del socio nonchè da parte dell'associazione stessa? Tali rimborsi non sono tassati solo per le associazioni riconosciute o anche per quelle non riconosciute?
    Grazie.

  203. Ciao,
    in merito al discorso dei rimborsi spese vorrei che tu mi chiarissi dei passaggi.
    Il sottoscritto presidente di un'associazione, nel cui statuto è previsto il rimborso spese, tramite calcolo predisposto dall'ACI, può ricevere il rimborso delle spese effettuate per i km prodotti con proprio mezzo per attività dell'associazione? Se è no, perchè? Qualora fosse si, in che modalità bisogna fare questa operazione affinchè non ci siano problemi di contabilità in sede di controllo ispettivo?

  204. Ciao Chiara.
    Se hai un altro reddito di lavoro puoi percepire compensi fino a 7.500 euro/anno in completa esenzione, questo anche se sei Presidente.
    La situazione diventa problematica nel momento in cui l'unica persona che a percepire questi rimborsi sei tu, oppure gli altri componenti del direttivo. Questo potrebbe essere inquadrato quale distribuzione di utile. Se invece oltre a te ci sono anche altri collaboratori, direi che il problema non si pone.
    A presto,
    Gabriele

    1. Salve, mi introduco per chiedere info in merito a una cosa.
      Faccio parte di un'associazione la quale mi ha chiesto di versare una quota piuttosto alta per partecipare ad una fiera.
      tenendo presente che esistono gia degli sponsor che versano cospicue somme mi domando come mai sono state chieste cifre agli associati?

    2. Buona sera.
      Il motivo non sono in grado di spiegarVelo, ma posso confermarLe che l'Associazione può richiedere delle quote per partecpare ad una fiera.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  205. Ciao. Quindi se io sono il Presidente di una ASD non posso prendere i compensi perchè sono presidente? E allora per cosa? E la legge dei 7500? Grazie
    Chiara Lat

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