Compensi ai Soci di una Associazione? E’ possibile?

Come possono essere retribuiti i collaboratori di una Associazione ed eventualmente anche i componenti del direttivo che svolgono attività all’interno della stessa? Trattiamo l’argomento di gran lunga più gettonato tra gli utenti che seguono i nostri lavori e che quotidianamente ci contattano per richiedere informazioni.

Come potete immaginare, non è possibile esaurire l’argomento in un post, in quanto la possibilità di retribuire un collaboratore e la scelta (in caso affermativo) del contratto più idoneo da utilizzare dipendono dalla situazione personale del singolo soggetto, e non dall’arbitrio di chi scrive. Cercheremo comunque di evidenziare i casi più comuni, precisando sin d’ora ogni disponibilità a verificare eventuali situazioni specifiche.

ATTENZIONE: con la risposta 452 del 30 ottobre 2019 Agenzia Entrate ha fornito nuove indicazioni interpretative in tema di distribuzione di utili e compensi ai soci per Associazioni Sportive, Enti del Terzo Settore e Società Sportive Dilettantistiche. QUI TUTTE LE NOVITÀ!

La gestione dei collaboratori per A.S.D. e S.S.D. è stata già diffusamente affrontata nell’articolo intitolato “Associazioni: quando posso percepire compensi, rimborsi e indennità?” che potete già consultare. Riepiloghiamo:
– se un istruttore sportivo si considera un professionista dovrà necessariamente aprirsi una posizione IVA (versando contributi ENPALS) emettendo regolare fattura ai propri clienti (la A.S.D. e la S.S.D. in questo caso saranno uno dei clienti dell’istruttore), oppure dovrà trovare una A.S.D. (o S.S.D.) disposta a regolarizzarlo secondo le consuete forme previste dai contratti collettivi nazionali;
– se un istruttore sportivo è uno studente (evidentemente in età da studente …), un pensionato o ha già un altro reddito di lavoro (e pertanto negli ultimi due casi ha già adempiuto ai propri obblighi contributivi nei confronti dello Stato), è possibile che lo stesso percepisca i rimborsi spesa sportivi (redditi diversi) ex Lege 342/2000 (i famosi 7.500 euro/anno in completa esenzione fiscale).

In tutti gli altri casi valgono le regole utilizzate anche dagli Enti For Profit, pertanto:
– se un collaboratore si considera un professionista dovrà aprirsi una posizione IVA emettendo regolare fattura ai propri clienti (l’Associazione in questo caso sarà uno dei clienti del collaboratore), oppure dovrà trovare un’Associazione disposta a regolarizzarlo secondo le consuete forme previste dai contratti collettivi nazionali;
– se un collaboratore ha già un altro reddito di lavoro, sarà necessario valutare quale contratto sia più idoneo (non più conveniente) e non in contrasto con il contratto di lavoro principale del soggetto. Fanno parte di questi contratti (a titolo puramente esemplificativo e non esaustivo) la collaborazione occasionale, il contratto a progetto, l’utilizzo dei voucher, ecc …;
– se un collaboratore non ha un altro reddito di lavoro, sarà necessario valutare un idoneo contratto (vedi punto precedente);
– ricorrendone i presupposti, sarà possibile eventualmente, seppur questo non possa qualificarsi come un compenso, rimborsare le spese sostenute dal collaboratore (analiticamente a piè di lista oppure forfettariamente).

Tutte queste valutazioni devono essere poste in essere a partire dal presupposto che un Ente non profit non può per nessuna via distribuire direttamente (o indirettamente) utili o avanzi di gestione. Detto profilo, nella logica della semplificazione delle norme connesse agli Enti non commerciali, potete approfondirlo consultando l’articolo intitolato “Cosa significa divieto di distribuzione di utili?”.

A tal proposito, ci permettiamo di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico “non profit: come posso guadagnare?“, “guida al non profit: come creare e gestire un’associazione” e “verifiche fiscali agli enti non profit“.

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

Tutto Non Profit © riproduzione riservata

Per saperne di più potete consultare le nostre Guide ed iscrivervi alla newsletter (che tratta di temi gestionali, amministrativi, giuridici e fiscali per SSD, ASD, ETS, ODV ed APS). I nostri account: Facebook (Movida Studio), Twitter (Movida Studio), Instagram (Movida Studio), Linkedin (MOVIDA SRL) e YouTube (MOVIDA SRL).

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291 commenti

  1. Salve, vorrei chiedere questo: Un Asd, per esempio un centro ippico, con un van trasporto cavalli intestati all’ASD puo percepire un ricavo trasportando i cavalli dei propri soci? Mi spiego meglio puo chiedere costi di trasporto superiori alle spese come carburante, autostrada o eventuale manutenzione del mezzo?
    Grazie
    Renata

    1. Buongiorno. Posto che una ASD deve in via principale organizzare e promuovere attività sportiva dilettantistica, nel rispetto del disciplinario individuato dal CONI (https://www.tuttononprofit.com/2017/02/prorogata-al-2018-la-bonifica-del-registro-coni-secondo-le-previsioni-della-delibera-1566-2016.html), se gestisce altesì attività diverse, che siano connesse a quelle istituzionali principali, scondo le indicazioni della circolare 18/E di Agenzia Entrate dell’agosto 2018 (https://www.tuttononprofit.com/2018/10/circolare-18e-attivita-connesse-associazioni-ssd-398-91.html), potrà trattare i relativi proventi come commerciali, versando imposte ed IVA alle scadenze e secondo le aliquote previste dal regime fiscale di riferimento, che solitamente per questi Enti è quello individuato dall L. 398/91. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. salve, vorrei porle questo quesito:
    è capitato, causa distrazione, che un nostro socio abbia pagato la quota con ricevuta (esempio) gg 1 gennaio, ma la domanda ammissione socio l ha consegnata 2 mesi dopo con data 1 marzo. in questo caso come mi devo comportare con la sua registrazione nel libro soci?
    Lo inserisco con data ricevuta, quindi con il verbale di gennaio o con la data della domanda quindi nel verbale di marzo?
    Grazie. Saluti.

  3. Buonasera, vorrei costituire con un’ amica una associazione culturale dedicata alla formazione artigianale in campo sartoriale, con il desiderio di offrire formazione sartoriale a soggetti fragili (immigrati accolti in centri di accoglienza, donne sole o con figli accolte in case famiglia, detenute, ecc).
    Io sarei la presidente e vorrei sapere se e in quale forma potrei ricevere una retribuizione in qualità di formatrice sartoriale. Inoltre venire retribuita dalla nostra associazione o dall’ente che ospita le persone da formare? Grazie. Resto in cordiale attesa di luna risposta.

    1. Buongiorno. Se il Suo intento è quello di promuovere una o più finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale così come individuate dal D. Lgs. 117/2017, in particolare dall’articolo 5 (intitolato “attività di interesse generale”), in assenza di finalità di lucro nonché senza la distribuzione, anche indiretta, di utili ed avanzi di gestione (ex art. 8 del citato “Codice del Terzo Settore”), è sicuramente legittima la costituzione di un futuro Ente del Terzo Settore, secondo una delle possibilità individuate dal Decreto di cui sopra. In tal caso, ribadito che non può essere un’attività professionale o commerciale mascherata, posta la necessità di evitare il configurarsi di situazioni di conflitto di interesse, i profili di lavoro negli Enti del terzo Settore sono disciplinati dall’articolo 16 del citato decreto, per cui “i lavoratori degli enti del terzo settore hanno diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81. In ogni caso, in ciascun ente del Terzo settore, la differenza retributiva tra lavoratori dipendenti non può essere superiore al rapporto uno a otto, da calcolarsi sulla base della retribuzione annua lorda. Gli enti del Terzo settore danno conto del rispetto di tale parametro nel proprio bilancio sociale o, in mancanza, nella relazione di cui all’articolo 13, comma 1”. Cordialità, Stefano Bertoletti

  4. Buonasera,
    vorrei aprire una scuola di musica nella quale fare corsi grazie a insegnanti terzi ed eventualmente organizzare nella struttura o presso altri enti, saggi di fine corso ecc. ovviamente ci sarebbe anche l’attività di promozione dei corsi e pubblicità per la scuola con eventuali presenze social ecc. di cui mi occuperei io anche presidente fondatore. ora mi domando e vi domando: se volessi creare questa scuola come associazione, io e gli altri soci fondatori non percepiremmo nulla? cioè se un’associazione è di per se non lucrativa, dove risiede il no profit se gli insegnanti che svolgono attività vengono pagati e se io (presidente che mi occuperei anche del lato pr) e altri due soci fondatori (segretario e tesoriere) veniamo pagati per il lavoro svolto e non per le nostre figure in sè? non diventa un’attività a scopo di lucro se si pagano le attività svolte? Inoltre vorrei capire: come possiamo esser retribuiti in caso? attraverso i soldi presi da iscrizioni ecc della scuola di musica o attraverso altre fonti? verrebbero considerati pagamenti diretti oppure no perchè ci lavoriamo e quindi è un compenso per l’attività svolta come quella degli insegnanti ad es, e non solo per la figura “di rilievo” che ricopriamo?
    Spero di esser stato chiaro nella mia domanda e non troppo confusionaria, di sicuro sono confuso circa il binomio “no profit – remunerazione” per attività svolta presso un’associazione non lucrativa (ho già letto i link segnalati da voi nei commenti e nell’articolo).

    Grazie mille per l’attenzione. spero in una vostra gentile ed esaustiva risposta che possa fugare i miei dubbi.

    1. Buongiorno. La questione è molto delicata. Infatti, in linea astrattamente teorica, la risposa al Suo quesito, (che banalizzato sarebbe “rivesto una carica all’interno del Consiglio Direttivo di un’Associazione: posso essere pagato?”) secondo la normativa attualmente vigente dovrebbe essere affermativa, ma tale impostazione potrebbe innescare una serie di criticità che affrontiamo quotidianamente e che cercherò ora di rappresentare. Gli Enti senza finalità di lucro infatti, a fronte delle agevolazioni fiscali ad essi riservate (http://www.tuttononprofit.com/2017/02/quali-sono-le-agevolazioni-fiscali-di-un-ente-non-profit-associazione-societa-sportiva-dilettantistica.html), non possono, per legge, distribuire in via diretta e/o indiretta utili o avanzi di gestione. Ciò significa che non è possibile che vengano corrisposti denari a membri del Consiglio Direttivo per la carica che essi ricoprono, e ovviamente nemmeno ai soci. Possono però certamente essere compensati detti soggetti (membri del Consiglio Direttivo e/o anche i soci) per le attività che essi realmente prestano (stante ovviamente il rispetto dei requisiti a monte, e dunque l’esistenza e la stipula di apposito contratto, la titolarità in capo al soggetto in questione di percepire i denari, …). La criticità in relazione a questo aspetto dunque ruota attorno alla “prova”. Mi spiego meglio: posto che esiste per legge il divieto di distribuire direttamente e/o indirettamente utili e avanzi di gestione, ma non quello di compensare chi presta la propria opera per l’Ente (libero professionista con partita IVA, dipendente, collaboratore occasionale, …), in sede di un’eventuale verifica ed a fronte di specifiche contestazioni in tale direzione occorrerà dimostrare che i denari corrisposti al Presidente/Vice/Segretario/ecc … (nell’ipotesi di libero professionista da questo ovviamente regolarmente fatturati) rispondono alle attività effettivamente prestate a favore dell’Ente e non per la carica che lo stesso riveste all’interno dell’Associazione. Va poi da sé che la “prova” dovrà superare gli eventuali conflitti di interessi che potrebbero crearsi, perchè il Presidente di un’Associazione che paga una fattura emessa dallo stesso soggetto, per quanto non ponga in essere un’attività vietata certamente instaura, quanto meno in linea teorica, una situazione potenzialmente conflittuale. Cordialità, Stefano Bertoletti

  5. Buongiorno,
    volevo sapere che differenza c’e’ tra associazione sportiva A.s.d. e unione sportiva U.s.d.
    Grazie

    1. Buongiorno. Ragionevolmente nessuna, posto che, ai sensi dell’art. 90 comma 17 della L. 289/2002 “Le società e associazioni sportive dilettantistiche devono indicare nella denominazione sociale la finalità sportiva e la ragione o la denominazione sociale dilettantistica e possono assumere una delle seguenti forme:
      a) associazione sportiva priva di personalità giuridica disciplinata dagli articoli 36 e seguenti del codice civile;
      b) associazione sportiva con personalità giuridica di diritto privato ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 2000, n. 361;
      c) società sportiva di capitali o cooperativa costituita secondo le disposizioni vigenti, ad eccezione di quelle che prevedono le finalità di lucro”.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  6. Buongiorno, sto valutando l’apertura di un APS con alcuni colleghi/amici, per l’organizzazione di laboratori e iniziative nella sede rurale in cui già abitiamo. Io però ho già un P.iva mia con cui faccio già laboratori/corsi presso altre associazioni/enti /ecc. La domanda è: se divento presidente dell’APS posso poi fare gli stessi corsi che già faccio presso altre associazioni, fornendo alla APS di cui sarei presidente regolare fattura con mia p.Iva? O è meglio che un mio collega prenda la carica di presidente? In tal caso come socia fondatrice o vice potrei offrire servizi con la mia p.iva? Grazie anticipatamente e complimenti per il blog.

    1. Buongiorno. Premesso che, a far data dal luglio 2017, la l. 383/2000 (intitolata “Disciplina delle associazioni di promozione sociale”) è stata abrogata, la nuova disciplina delle associazioni di promozione sociale è ora individuata dal D.L. 117/2017, il quale all’art. 36 stabilisce che “Le associazioni di promozione sociale possono assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo o di altra natura, anche dei propri associati … solo quando ciò sia necessario ai fini dello svolgimento dell’attività di interesse generale e al perseguimento delle finalità. In ogni caso, il numero dei lavoratori impiegati nell’attivita’ non puo’ essere superiore al cinquanta per cento del numero dei volontari o al cinque per cento del numero degli associati”. Va infine da sé che sarà in ogni caso consigliabile evitare situazioni di conflitto di interessi ai fini della necessità di rispettare il divieto di distribuzione diretta e/o indiretta di utili, che deve necessariamente caratterizzare questa tipologia di Enti: https://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  7. Salve, sono il Presidente di un’APS che svolge attività culturali; nello specifico, tra le varie attività associative, vengono svolti dei corsi di musica in favore dei nostri soci che versano annualmente una quota associativa ed inoltre sono destinatari di regolare polizza RC.
    Per i corsi ci si avvale di professionisti del settore, alcuni hanno partita Iva e ci presentano fattura, per gli altri, invece, applichiamo la ritenuta d’acconto.
    Abbiamo ricevuto dei pareri contrastanti da alcuni professionisti in merito ai requisiti che Vi porgo:
    1) i professionisti che tengono i corsi possono essere soci dell’Associazione?
    2) In caso negativo, come si procede per la loro copertura assicurativa?
    3) I compensi ricevuti dagli insegnanti dei corsi possono rientrare tra quelli di cui all’art. 67, comma 1, lettera M del D.P.R. 917/86?
    4) è necessario/obbligatorio instaurare un rapporto di lavoro/contratto con gli insegnanti? E se questi hanno già un contratto al di fuori dell’Associazione?
    5) In caso non fosse necessario il contratto, cosa dovrebbero produrre gli insegnanti per ricevere il loro compenso qualora non siano titolari di Partita Iva?
    In attesa di Vostro gentile riscontro, Vi porgo cordiali saluti.

    1. Buongiorno. Rispondo per punti:
      1) nulla vieta che, nel rispetto dello spirito associativo e delle finalità dell’Ente, anche i professionisti che prestano la propria opera in favore dell’APS decidano di iscriversi ad essa, condividendone scopi e finalità (sempre nel rispetto del divieto di distribuzione diretta e/o indiretta di utili https://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html);
      2) è in ogni caso possibile contattare il Vostro assicuratore di fiducia affinchè, individuate le Vostre necessità, Vi proponga una polizza ad hoc;
      3) i compensi di cui alla lettera m) dell’art. 67 sono riservati (escludendo gli “sportivi”) “ai direttori artistici ed ai collaboratori tecnici per prestazioni di natura non professionale da parte di cori, bande musicali e filodrammatiche che perseguono finalità dilettantistiche”: insieme a questo requisiti oggettivo, poi, occorrerà verificare la soddisfazione dei requisiti soggettivi in capo ai percettori di dette indennità/rimborsi forfettari;
      4) è certamente opportuno e consigliabile che ogni forma di collaborazione venga disciplinata da idoneo contratto scritto tra le parti;
      5) si veda il punto 4).
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  8. Buongiorno, immagino che l’argomento sia stato più volte trattato e sviscerato… ed è sicuramente una mia mancanza non avere la chiarezza sul punto. Ciò premesso, siamo un associazione che si occupa principalmente di teatro (in regime di 398). Ora, abbiamo sottoscritto un protocollo con l’ASL per tenere un corso di animazione teatrale ai disabili mentali. Un anno, due volte a settimana, ecc.
    Io stesso, nella qualità oltre che di Presidente di Direttore Artistico conduco i laboratori insieme ad alcuni giovani attori della compagnia. Siamo cioè tutti SOCI dell’associazione.
    E’ possibile, ed in che termini e riferimenti legislativi nel caso, prevedere un “rimborso” ai suddetti soci che – prescindendo dalle spese che pur ci sono, ma che è impossibile documentare nella loro polverizzazione (pochi euro di carburante al giorno, caffè, parcheggio…) – tenendo conto anche che i due attori sono ancora studenti universitari e che il sottoscritto è pensionato? Grazie infinitamente per la chiarezza che vorrà fare definitivamente (almeno per me) rispetto all’argomento nella specificità che ci riguarda. Cordialmente

    1. Buongiorno. Premessa la necessità di rispettare il divieto di distribuzione di utili (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html) nonché l’impossibilità di compensare componenti del CD e/o soci dell’associazione per la semplice carica che essi rivestono (http://www.tuttononprofit.com/2010/11/compensi-ai-soci-di-una-associazione.html), se intendete rimborsare/compensare soggetti che prestano la propria opera per l’Ente potrete analiticamente rimborsare quanto da essi speso/anticipato per conto dell’Ente oppure inquadrarli in forza delle modalità di svolgimento delle prestazioni da questi erogate. Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. Grazie intano per l’accorta risposta.
        Mi potrebbe chiarire “inquadrarli in forza delle modalità di svolgimento delle prestazioni erogate”? Cioè, anche leggendo la risposta al commento precedente il mio, Le chiedo conferma, stante il divieto di distribuzione degli utili (ed infatti qui parliamo di corsi tenuti di fatto per conto dell’Associazione) , e non avendo PIVA, i tre membri del CD che hanno tenuto i corsi, i nostri PIPPO, (comandati con verbale assembleare ecc,) possono rilasciare una ricevuta per prestazione occasionale? Grazie e scusi ancora per il disturbo.
        P.S.: Come Le dicevo il rimborso delle spese a piè di lista è irrisorio, non lo consideriamo in questo caso.

        1. Buongiorno. In assenza di contratto di assunzione nelle forme tradizionali o di titolarità di partita IVA da parte dei collaboratori, per compensarli (fermo il divieto di distribuzione di utili) è possibile, ricorrendone i presupposti, applicare le previsioni del lavoro occasionale (http://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html) o dei voucher (http://www.tuttononprofit.com/2017/07/nuovi-voucher-per-associazioni-ed-enti-non-profit-come-si-attivano-quanto-costano-quali-sono-i-limiti-sanzioni.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  9. Buongiorno,
    vorremmo costituire una associazione culturale enogastronomica, si tratta di promozione e valorizzazione della cultura enogastronomica Italiana, educazione al gusto dei buoni sapori e della buona tavola, ecc. A tale scopo organizzeremo ad esempio, lezioni di cucina, degustazioni, serate a tema, conferenze, corsi di formazione, gite, visite guidate ecc. Per realizzarlo, è necessario un lavoro importante per la produzione dei singoli progetti, realizzazione e organizzazione degli stessi, con l’impiego di risorse umane a partire dai soci, membri del consiglio e personale da cooptare ad hoc. Come potremmo remunerare tutte queste figure, e come verrebbe classificato il reddito proveniente da queste attività?

    1. Buongiorno. La questione è molto delicata. Infatti, in linea astrattamente teorica, la risposa al Suo quesito secondo la normativa attualmente vigente dovrebbe essere affermativa, ma tale impostazione potrebbe innescare una serie di criticità che affrontiamo quotidianamente (http://www.tuttononprofit.com/2017/07/movida-e-tutto-non-profit-cosa-facciamo-realizziamo-le-vostre-idee-progettuali-non-profit.html) e che cercherò ora di rappresentarLe. Gli Enti senza finalità di lucro infatti, a fronte delle agevolazioni fiscali ad essi riservate (http://www.tuttononprofit.com/2017/02/quali-sono-le-agevolazioni-fiscali-di-un-ente-non-profit-associazione-societa-sportiva-dilettantistica.html), non possono, per legge, distribuire in via diretta e/o indiretta utili o avanzi di gestione. Ciò significa che non è possibile che vengano corrisposti denari a membri del Consiglio Direttivo per la carica che essi ricoprono, e ovviamente nemmeno ai soci. Possono però certamente essere compensati detti soggetti (membri del Consiglio Direttivo e/o anche i soci) per le attività che essi realmente prestano (stante ovviamente il rispetto dei requisiti a monte, e dunque l’esistenza e la stipula di apposito contratto, la titolarità in capo al soggetto in questione di percepire i denari, …). La criticità in relazione a questo aspetto dunque ruota attorno alla “prova”. Mi spiego meglio: posto che esiste per legge il divieto di distribuire direttamente e/o indirettamente utili e avanzi di gestione, ma non quello di compensare chi presta la propria opera per l’Ente (libero professionista con partita IVA), in sede di un’eventuale verifica ed a fronte di specifiche contestazioni in tale direzione occorrerà dimostrare che i denari corrisposti al Presidente/Vice/Segretario/ecc… PIPPO (e da PIPPO ovviamente regolarmente fatturati) rispondono alle attività da PIPPO effettivamente prestate a favore dell’Ente e non per la carica che lo stesso PIPPO riveste all’interno dell’Associazione. Lo stesso dicasi per altri eventuali inquadramenti, come i voucher (http://www.tuttononprofit.com/2017/07/nuovi-voucher-per-associazioni-ed-enti-non-profit-come-si-attivano-quanto-costano-quali-sono-i-limiti-sanzioni.html) o il lavoro autonomo occasionale (http://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  10. Siamo una ASD iscritta tramite AICS al CONI.
    Essendo diversa la normativa prevista da queste due istituzioni (in particolare AICS è meno condizionante rispetto a CONI, svolgiamo attività di formazione teatrale e yoga), vorremmo sapere se i compensi rilasciati per prestazioni occasionali non continuative agli istruttori che svolgono tali attività formative ai nostri iscritti godono del beneficio dei 10.000 euro annui anche solo come AICS senza dover essere iscritti al CONI.
    Se questo non fosse possibile, quali limiti economici avrebbe lo svolgimento di tale attività sotto l’egida dell’AICS? e se lasciassimo completamente questi due enti rientrando in semplice attività associativa culturale? Grazie, cordiali saluti.

    1. Buongiorno. Premessa l’opportunità, a parere di chi scrive, di approfondire la natura del soggetto giuridico (visto che trattasi di una ASD che promuove il teatro, di certo non attività sportiva, e lo yoga, sul quale vi sono opinioni divergenti), i redditi diversi in questione, esenti fino a 10.000 euro/anno, possono essere corrisposti al rispetto di due condizioni, una soggettiva (legata all’inquadramento del percettore) ed una oggettiva (consistente nella natura del sodalizio, che deve essere sportivo oppure un coro/banda/filodrammatica). Questo il testo dell’art. 67 del TUIR sul tema: “Sono redditi diversi se non costituiscono redditi di capitale ovvero se non sono conseguiti nell’esercizio di arti e professioni o di imprese commerciali o da società in nome collettivo e in accomandita semplice, né in relazione alla qualità di lavoratore dipendente: … m) le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari di spesa, i premi e i compensi erogati ai direttori artistici ed ai collaboratori tecnici per prestazioni di natura non professionale da parte di cori, bande musicali e filodrammatiche che perseguono finalità dilettantistiche, e quelli erogati nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall’Unione Nazionale per l’Incremento delle Razze Equine (UNIRE), dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto …”. Segnalo quindi due nostri approfondimenti specifici sul tema: http://www.tuttononprofit.com/2016/10/associazioni-non-profit-e-falsi-miti-facciamo-chiarezza.html e http://www.tuttononprofit.com/2016/12/chiarimenti-sui-compensi-erogati-dalle-associazioni-sportive-e-dalle-societa-sportive-dilettantistiche.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. Grazie della risposta dott. Bertoletti. Dove si cita “… Da qualunque organismo comunque denominato (…) e che sa essi sia riconosciuto” posso intendere che AICS abbia questa caratteristica?
        – riguardo l’attività, ho semplificato dicendo attività di formazione teatrale, ma in realtà è attività fisica di educazione del corpo all’espressività ed al movimento teatrale, quindi con caratteristiche fisico sportive, tenuto da docenti non professionisti. Posta questa situazione domando nuovamente: l’iscrizione al CONI è “ridondante” rispetto ad AICS?
        Grazie per la sua attenzione

        1. Buongiorno. Il CONI è l’unico organismo certificatore dell’effettiva attività sportiva svolta da un sodalizio (http://www.tuttononprofit.com/2018/03/ginnastica-finalizzata-alla-salute-ed-al-fitness-disciplina-sportiva-n-111-secondo-la-delibera-coni-del-10-05-2017.html), motivo per il quale per corrispondere i citati rimborsi sportivi ex-lege 342/2000 occorre che l’Ente sia riconosciuto dal Registro CONI. Ciò precisato chiarisco che ai fini del riconoscimento è indispensabile che l’Ente promuova uno (o più) delle attività inserite in delibera da parte del CONI stesso, sulle quali segnaliamo un nostro approfondimento specifico comprensivo del relativo elenco: http://www.tuttononprofit.com/2017/02/prorogata-al-2018-la-bonifica-del-registro-coni-secondo-le-previsioni-della-delibera-1566-2016.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  11. Buongiorno, vorrei sapere se il presidente di una associazione culturale deve avere necessariamente il presidente italiano oppure può essere anche un residente comunitario.

    1. Buongiorno. Ad oggi, nessuna legge dello Stato, impedisce ad un residente comunitario di potersi candidare come rappresentante legale di un Ente di tipo associativo. Cordialità, Stefano Bertoletti

  12. buon giorno sono presidente di un associazione di solidarietà familiare, ci occupiamo di servizi a famiglie in difficoltà e la stessa associazione ha istituito un nido famiglia ( 5 bimbi) che sono associati e versano una quota servizi alla associazione (senza fini di lucro) . Le figure impegnate nell’associazione per i laboratori ai bimbi e per il nido famiglia oltre me presidente e pedagogista, che non percepisce ne rimborso ne compenso alcuno, sono delle ragazze volontarie che a fine mese ricevono un rimborso spese forfettario di € 250 . spesso mi sento dure che potrebbe essere configurato quale lavoro subordinato , come posso gestire questo rimborso secondo la normativa che prevede rimborsi a collaboratori e volontari entro i 7500 € l’anno e con quale qualifica, animatrice sociale, o di infanzia ?
    grazie infinite per l’attenzione

    1. Buongiorno. La norma cui Lei fa riferimento, che ha alzato a partire dal primo gennaio di quest’anno la soglia di esezione a 10.000 euro/anno si applica esclusivaemnte, ex art. 67 TUIR, per “le indennita’ di trasferta, i rimborsi forfetari di spesa, i premi e i compensi erogati ai direttori artistici ed ai collaboratori tecnici per prestazioni di natura non professionale da parte di cori, bande musicali e filodrammatiche che perseguono finalita’ dilettantistiche, e quelli erogati nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall’Unione Nazionale per l’Incremento delle Razze Equine (UNIRE), dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto. Tale disposizione si applica anche ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo-gestionale di natura non professionale resi in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche”. Nel caso prospettato pertanto (“associazione di solidarietà familiare”, evidentemente non sportiva nécoro, banda o filodrammatica) la normativa in questione non risulta applicabile, motivo per il quale occorre individuare altre modalità di retribuzione dei collaboratori (voucher: http://www.tuttononprofit.com/2017/07/nuovi-voucher-per-associazioni-ed-enti-non-profit-come-si-attivano-quanto-costano-quali-sono-i-limiti-sanzioni.html; collaborazione occasionale: http://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  13. Buongiorno,
    vorrei gentilmente chiedere un consiglio. Sono il tesoriere di una APS che fa attività corale. Abbiamo una convenzione con il comune nell’ambito della quale ci è stato riconosciuto un contributo economico.
    Di questo contributo, una parte l’abbiamo data al nostro direttore artistico perchè ha eseguito delle prestazioni per il comune previste dalla convenzione. Il compenso al direttore però non l’abbiamo formalizzato con un contratto, questo potrà essere un problema per noi? Ci consiglia di redigere per il direttore artistico un contratto di prestazione occasionale?

    Grazie in anticipo

  14. Buon giorno, sono il tesoriere di un’associazione non profit, volevo sapere se questo provoca un aumento del reddito ISEE quando vado a fare la dichiarazione dei redditi?

    1. Buongiorno. Il solo fatto di rivestire una carica all’interno del consiglio direttivo di un’associaizone non profit non comporta variazioni automatiche di ISEE; qualora invece Lei dovesse anche percepire dei denari in funzione dell’attività prestata (in quanto per la semplice carica ricoperta non è possibile), occorrerà verificare il suo inquadramento per comprendere se questo possa determinare eventuali variazioni di aliquote in sede di dichiarazione/versamento imposte. Cordialità, Stefano Bertoletti

  15. Gent.mo sig Gabriele,
    avrei bisogno di un chiarimento, vengo al dunque: sono socio ordinario presso una ASD. Uno dei ns. soci (già pensionato,) da circa 20 anni ha prestato la sua collaborazione nell’attivitò di segretariato, percependo un compenso mensile che non ha mai superato un reddito annuo di 7500 euro. Da oggi ha deciso di ritirarsi dalla collaborazione prestata esigendo una somma di euro 10.000 come trattamento di fine rapporto collaborativo. Tale trattamento preteso dal socio, gli è dovuto ?
    Resto in attesa di un suo gradito riscontro.
    Distinti Saluti .

  16. Buonasera
    Mi servirebbe un consiglio per un’associazione culturale dove per i membri di un consiglio direttivo l’assemblea ha previsto un gettone di presenza per le assemblee del consiglio stesso. Quale è il modo più esatto di gestire questi compensi? grazie

    1. Buongiorno. La corresponsione di una “fee” in capo ai componenti del CD di un’associazione viene spesso considerata (in sede di accertamento) come una violazione del divieto di distribuzione di utili (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), che deve necessariamente caratterizzare gli Enti di tipo associativo, pena la perdita delle relative agevolazioni fiscali riservate (http://www.tuttononprofit.com/2017/02/quali-sono-le-agevolazioni-fiscali-di-un-ente-non-profit-associazione-societa-sportiva-dilettantistica.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  17. Buongiorno,
    mi occupo della contabilità delle associazioni all’interno di uno studio commercialistico e mi è tornato molto utile il vostro sito.
    Mi permane un dubbio al quale spero voi possiate rispondere:
    Il Presidente della ASD di cui mi occupo percepisce un compenso di 7500 euro più vari rimborsi, lui è titolare anche di partita iva in qualità di professionista autonomo come istruttore. La domanda è se oltre ai 7500 può emettere fattura all’associazione per le prestazioni che svolge per conto della stessa.

    Grazie
    Cordiali saluti

    1. Buongiorno. Come è possibile che un soggetto titolare di partita IVA per svolgere la professione di istruttore sportivo percepisca per detta attività (che rappresenta il suo lavoro) i “rimborsi sportivi” riservati dalla normativa agli sportivi dilettanti? Se titolare di partita IVA, e come tale professionista del settore, deve sempre tassativamente emettere fattura (http://www.tuttononprofit.com/2013/11/compensi-a-istruttori-sportivi.html e http://www.tuttononprofit.com/2014/01/compensi-ai-collaboratori-sportivi-applicazione-7500-euro.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  18. Salve,
    qual è la modalità di retribuzione che un’associazione culturale che si occupa di musica deve utilizzare nei confronti degli insegnanti che prestano servizio di lezioni individuali?
    nel caso dell’utilizzo della prestazione occasionale l’aliquota deve essere versata dall’associazione, che quindi da il compenso netto, oppure l’onere è del professionista (senza partita iva) che fornisce il servizio? la forma usata in ambito sportivo, quella dei 7500 euro esentasse, può essere applicata anche in campo musicale?
    grazie mille

    1. Buongiorno, premesso il divieto di distribuzione degli utili, principio che è alla base di qualunque struttura associativa (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), è assolutamente possibile che l’Associazione benefici dell’opera di collaboratori per lo svolgimento delle proprie attività, secondo le possibilità previste dalle ordinarie disposizione di legge in materia di rapporti di lavoro (assunzione diretta, partita IVA, collaborazione occasionale, …). Per quanto concerne la ritenuta da versare, qualora si utilizzi la collaborazione occasionale (http://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html), il relativo onere spetta all’Associazione che tratterà l’importo dovuto sulla somma da corrispondere, versando, conseguentemente, il netto al prestatore. Non è possibile, infine, avvalersi delle agevolazioni ex L. 342/2000, in quanto la sua applicabilità è ristretta all’ambito sportivo. Cordialità, Stefano Bertoletti

  19. Vorrei costituire un’Associazione Culturale, ho una sede che dedicherei esclusivamente agli incontri fra Soci, io sarei il Presidente, in cambio vorrei un rimborso delle spese condominiali e delle utenze. Qual è il modo migliore e più semplice? Posso pagare io o mio marito che sarebbe Tesoriere Segretario e poi chiedere il rimborso spese con una nota? A me sarebbe comodo, anche perché non vorrei aprire un conto per l’Associazione o creare contratti di affitto e comodato che appesantirebbero la gestione. Grazie in anticipo per la risposta e complimenti per il sito, è utilissimo.

    1. Buongiorno. Premessa la necessità di rispettare il divieto di distribuzione di utili che deve necessariamente caratterizzare gli Enti di tipo associativo (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), se un soggetto concede ad un terzo (persona fisica o giuridica) la disponibilità di uno spazio, dovrà necessariamente esistere a monte un contratto che ne certifichi e legittimi la concessione, sia esso una locazione, un comodato d’uso gratuito o un altro contratto ad hoc. Cordialità, Stefano Bertoletti

  20. Salve, Le scrivo in quanto vorrei costituire un’associazione per la tutela dei diritti delle donne, una lotta che ho sempre sostenuto quotidianamente.
    Studiando giurisprudenza vorrei con altri professionisti costituire la de quo e costituirmi parte civile nei vari processi.
    La mia domanda è: l’eventuale risarcimento del danno potrebbe essere ripartito tra i vari soci? O comunque ottenere un compenso per il lavoro svolto? O in extrema ratio come verrebbe utilizzato/ripartito?
    La ringrazio per l’eventuale risposta.

    1. Buongiorno. Per poter essere con ragione considerate tali e godere altresì delle agevolazioni fiscali ad esse riservate (http://www.tuttononprofit.com/2017/02/quali-sono-le-agevolazioni-fiscali-di-un-ente-non-profit-associazione-societa-sportiva-dilettantistica.html), le Associaizoni devono necessariamente soddisfare taluni requisiti sostanziali e formali: uno su tutti è il divieto di distribuzione diretta (e indiretta) di utili e/o avanzi di gestione: http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html. In altre parole non è in alcun modo possibile ripartire tra i soci un’eventuale risultato positivo d’esercizio. Certamente potranno essere compensati coloro che presteranno la propria opera per l’Ente ed in favore dello stesso, ma ciò in forza di apposito contratto e sempre nel rispetto del divieto di distribuzione di utili sopra individuato, reinvestendo nell’associazione stessa i denari per il miglior perseguimento delle finalità sociali ideali. Cordialità, Stefano Bertoletti

  21. Sono volontario di un centro anziani come barista, abitando in un comune diverso, posso chiedere il rimborso chilometri della mia auto_

    1. Buongiorno. Al fine di evitare contestazioni il rimborso km può essere richiesto per trasferte in Comuni non confinanti ma non per lo spostamento casa-associazione. Cordialità, Stefano Bertoletti

  22. Buongiorno
    Considerato che il compenso agli sportivi dilettantistici di una ASD vanno ad anno solare, vorrei saper se per quanto riguarda il collaboratore, il compenso erogato dalla ASD a Gennaio2017 ma realtivo al mese di Dicembre 2017 , deve essere inserito nelle CU dell’anno 2016 o può rientrare nei compensi 2017.
    Ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti.
    Daniela

    1. Buongiorno. La competenza dei denari corrisposti ex lege 342/2000 è l’anno in cui vengono erogati, indipendentemente dal periodo di riferimento. Pertanto se erogati a gennaio 2017 relativamente ad un’attività di dicembre 2016 rientreranno comunque nei compensi 2017. Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. Buon giorno,
        sono una lavoratrice dipendente e da alcuni anni sono la segretaria volontaria, e a volte anche istruttrice, di una piccola ASD.
        Per l’attività saltuaria di segreteria (organizzazione attività, minima gestione della contabilità, gestione mail, ecc.) percepisco un rimborso spese forfettario di 1.200,00 Euro all’anno, importo deciso dall’Assemblea dei soci.
        Invece, per l’attività di istruttrice ho percepito 4.000,00 Euro.
        Perciò, per l’anno 2016, l’ASD mi ha rilasciato una ricevuta di compenso per complessivi 5.200,00 Euro.
        Essendo l’ASD rientrante nella legge 398 e anche nella ex-342, presumo di essere in regola e di non dover dichiarare tali redditi diversi nel mod. 730. E’ corretto?

        Tale ASD ha partita IVA e rilascia fattura, IVA inclusa, per le prestazioni di attività richieste e, visto il basso fatturato, rientra nella contabilità dei minimi.
        Visto che mi occuperò di più anche della fatturazione, cosa devo fare per attività svolte nei confronti di privati non soci?
        E se l’attività venisse svolta a favore di un’altra associazione o di un ente privato con partita IVA?
        E nei confronti di attività svolta per la Pubblica Amministrazione, è necessario anche per le piccole ASD l’emissione di una fattura elettronica? E come funziona per l’IVA?

        Grazie per la disponibilità.

        1. Buongiorno. Premesso che i molti quesiti posti renderebbero opportuno, a nostro avviso, un appuntamento funzionale ad analizzarli nel dettaglio, segnalo in ogni caso taluni nostri articoli specifici di approfondimento su ciascuno dei temi sollevati:
          – compensi sportivi (precisando che al di sotto della soglia di esenzione non esiste, ad oggi, obbligo di dichiarazione): http://www.tuttononprofit.com/2013/11/superamento-7500-euro-all-anno-per-i-collaboratori-sportivi.html;
          – attività nei confronti di non soci: http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html;
          – attività nei confronti della Pubblica Amministrazione: http://www.tuttononprofit.com/2013/11/associazioni-esenzione-iva-e-tassazione-amministrazioni-pubbliche-e-scuole.html;
          – fatturazione elettronica: http://www.tuttononprofit.com/2015/03/obbligo-di-fattura-elettronica-per-gli-enti-non-profit-senza-partita-iva.html.
          Cordialità, Stefano Bertoletti

  23. Salve
    Complimenti per il blog e per la sua professionalità

    Volevo sapere se una associazione di volontariato (protezione civile) può assumere o regolarizzare la posizione di due operatori (soccorritori ambulanza) per 2 mesi
    Vista la richiesta di un servizio di assistenza con ambulanza

    1. Buongiorno. Questo il testo dell’art. 2 della legge 266/91 (intitolata “legge-quandro sul volontariato”): “1. Ai fini della presente legge per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà. 2. L’attività del volontario non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere soltanto rimborsate dall’organizzazione di appartenenza le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata, entro limiti preventivamente stabiliti dalle organizzazioni stesse. 3. La qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l’organizzazione di cui fa parte”. Alla luce di ciò la Vostra richiesta non può purtroppo trovare accoglimento. Cordialità, Stefano Bertoletti

  24. Buongiorno,
    se un socio di una A.P.S. esegue una prestazione verso un’altro socio, incassando un corrispettivo per la stessa, deve rilasciare una ricevuta al socio che usufruisce di questa prestazione? Se si, tale ricevuta deve essere generica o fiscale?
    grazie
    Simone

    1. Buongiorno. Le associazioni sono in linea generale esonerate dall’obbligo di rilascio di scontrino o ricevuta: in proposito Le segnalo questo nostro articolo di approfondimento: http://www.tuttononprofit.com/2013/09/esiste-lobbligo-di-emettere-ricevute-e.html. Qualora però la ricevuta venga richiesta l’Ente è tenuto ad emetterla, secondo le regole del caso, che potrà verificare qui: http://www.tuttononprofit.com/2016/02/cose-una-ricevuta-non-fiscale-puo-emetterla-un-ente-non-profit-associazione-societa-sportiva.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  25. salve, sto per aprire una associazione di promozione sociale, vorrei sapere se i miei genitori possono soci fondatori insieme a me? in attesa di un riscontro porgo i miei cordiali saluti

    1. Buongiorno. Nessuna legge dello Stato Le vieta di costiuire un’associazione insieme ai suoi genitori: certo è che questo Ente dovrà avere una finalità ideale, essere regolato da principi di uguaglianza e democraticità e non essere in alcun modo un’impresa commerciale a gestione famigliare. Cordialità, Stefano Bertoletti

  26. Buongiorno, insieme ad alcune colleghe vorremmo fondare un’associazione culturale per visite guidate. Vorrei capire: se noi stesse fossimo Presidente, vicepresidente ecc potremmo poi svolgere anche l’attività di guida e fare fattura (abbiamo p.iva personale) per il totale ricevuto sulla vendita del servizio all’associazione stessa? Con quale tipo di contratto? Se altre colleghe (esterne all’associazione) svolgessero per noi servizi di guida che tipo di contratto dovrebbero avere?
    Inoltre se noi svolgessimo per l’associazione anche altre attività quali promozione, marketing, social e organizzazione potremmo dividere gli utili provenienti da altre visite per ottenerne dei compensi ed eventualmente in quale modo?
    Grazie mille

    1. Buongiorno. Se il Vostro desiderio è quello di progettare e proporre attività attraverso una Associazione Culturale (considerando bene i confini di questa impostazione, nel senso che non può essere un’attività professionale o commerciale mascherata), possiamo fornirVi il supporto necessario. La nostra società di servizi da oltre 20 anni si occupa esclusivamente di Enti Non Profit, la distanza geografica non rappresenta un problema: possiamo infatti lavorare in remoto e, per questo, abbiamo clienti in tutta l’Italia, isole comprese. E’ importante prima di tutto chiarire con precisione l’oggetto sociale (gli scopi) dell’Ente, precisando subito che l’oggetto principale per un Ente non profit deve essere sempre e comunque non commerciale. La eventuale attività commerciale (quale, a titolo esemplificativo, somministrazione di alimenti e bevande ai soci, vendita di prodotti, sponsorizzazioni, eventi, …) deve essere secondaria e sussidiaria. Un Ente non profit deve avere infatti uno scopo “ideale” e, per questo, la tassazione sulle attività istituzionali è nulla (potete approfondire questi aspetti consultando questo nostro articolo: http://www.tuttononprofit.com/2016/03/perche-costiuire-associazione-cosa-comporta-come-deve-essere-gestita.html). Non esiste un limite di entrate istituzionali e non esistono incompatibilità per l’attività professionale degli associati o dei componenti del Consiglio Direttivo, ma a condizione di una gestione corretta e democratica sia nella forma che nella sostanza. Concludo precisandoVi che le associaizoni, al fine di poter con ragione godere delle agevolazioni fiscali, devono nella fomra e nella sostanza prevedere il divieto di ditribuzione diretta e indiretta di utili, che abbiamo approfondito in quersto articolo: http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  27. Buonasera,volevo chiedere la sottonotata informazione:
    Associazione non porfit, versa al maestro del coro,anche socio, ogni anno circa 2000 euro,come si deve comportare fiscalmente,per non incorrere in sanzioni,

    1. Buongiorno. Se trattasi dei compensi erogati “ai direttori artistici e ai collaboratori tecnici per prestazioni di natura non professionale da parte di cori, bande musicali e filodrammatiche che perseguono finalità dilettantistiche” (ex art. 67) lettera m) del TUIR) occorre la sottoscrizione di idoneo contratto tra le parti e la predisposizione ed invio delle dichiarazioni fiscali previste dalla legge (certificazione unica, 770, …). Segnalo in proposito un nostro articolo specifico in materia di adempimenti: http://www.tuttononprofit.com/2016/09/quali-sono-obblighi-essenziali-di-associazione-non-profit-come-fare-per-non-sbagliare.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  28. Salve,
    Mi piacerebbe avere delle delucidazioni. Nel caso in cui un associazione culturale dovesse svolgere un attività dove poi vengono percepiti i soldi e ai soci vengono fatti dei contratti occasionali con i quali poi vengono pagati, con il presidente come bisogna comportarci? non si può fare un contratto a se stesso.

    1. Buongiorno. Premessa la necessità di rispettare il divieto di distribuzione di utili (sia indiretta che diretta) per poter a pieno titolo godere delle agevolazioni fiscali riservate agli enti senza finalità di lucro di tipo associativo (questo il nostro approfondimento sul tema http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), nel caso prospettato, al fine di evitare situazioni di palese conflitto di interesse, il suggerimento potrebbe essere quello di far sottoscrivere il contratto in questione tra il Vicepresidente, in rappresentanza dell'Ente, ed il Presidente, in qualità di collaboratore occasionale. Cordialità, Stefano Bertoletti

  29. Buonasera
    noi siamo un'associazione di promozione sociale che propone attività all'aria aperta per bambini. Per le nostre attività ci avvaliamo di educatrici con noi associate, fino ad ora venute come volontarie. Ora che abbiamo finito di coprire le spese iniziali vorremmo iniziare a retribuirle, e retribuirci anche per noi stesse (fondatrici dell'associazione, anche noi educatrici). Al momento sono eventi con cadenza settimanale o quindicinale. Qual'è il modo migliore in cui dichiarare queste "spese"? e a loro cosa dobbiamo rilasciare? una fattura? un foglio che attesta che hanno ricevuto un tot. di rimborso spese?
    grazie
    Serena

    1. Buongiorno. Premessa la necessità di rispettare il divieto di distribuzione diretta (e indiretta) di utili che deve necessariamente caratterizzare gli enti senza finalità di lucro di tipo associativo, ivi incluse dunque anche le associazioni di promozione sociale (questo il nostro approfondimento specifico in materia http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), per corrispondere un compenso ai collaboratori occorre individuare l'inquadramento corretto a fronte dei termini e dei modi di erogazione della prestazione. Nel caso di professionisti questi dovranno emettere idonea fattura, mentre si potrà valutare un pagamento con voucher o attraverso la collaborazione occasionale ricorrendone i presupposti. Occorre dunque verificare ogni singolo caso al fine di individuare l'inquadramento corretto. Cordialità, Stefano Bertoletti

  30. Buongiorno siamo tre parenti che vorrebbero costituire un Aasociazione culturale col fine di promuovere la musica nel territorio. È possibile la costituzione anche se esiste il legame di parentela? È possibile la costituzione di associazione AICS prendendone i benefici anche se trattiamo solo musica e non sport? Quanto costa un media da un commercialista la gestione minima annua di un associazione di questo tipo? Grazie per i suoi chiarimenti

    1. Buongiorno. La legge non vieta a componenti del medesimo gruppo familiare di costituire un'associazione, fatto salvo l'obbligo di rispettarne i principi che la devono necessariamente caratterizzare (segnalo in proposito due nostri articoli http://www.tuttononprofit.com/2015/06/10-regole-che-non-possono-mancare-nello-statuto-di-una-associazione.html e http://www.tuttononprofit.com/2015/06/10-regole-che-non-possono-mancare-nello-statuto-di-una-associazione.html). E' infine possibile che l'Ente si affili all'EPS che si ritiene più opportuno rispetto alle esigenze associative. Infine, per quanto riguarda i costi, Le preciso che gli stessi variano necessariamente in funzione del supporto richiesto, sia in fase costitutiva che relativamente all'assistenza annua. Se ritiene con piacere posso fornirLe un'analisi di costo a mezzo mail (stefano@movidastudio.it). Cordialità, Stefano Bertoletti

  31. Buongiorno, sono presidente di una asd con c.f. e volevo cortesemente sapere come posso erogare compensi a un istruttore che attualmente risulta disoccupato. Grazie.

    1. Buongiorno. Occorre valutare l'inquadramento contrattuale corretto a fronte delle modalità di svolgimento delle mansioni: assunzione inforza di contratto collettivo nazionale, apertura della partita IVA da parte dell'istruttore, vouchers, … A disposizione. Cordialità, Stefano Bertoletti

  32. GRAZIE PER LA TEMPESTIVA RISPOSTA, PER CHIAREZZA LE RIPORTO QUANTO DICE LO STATUTO DELL'ASSOCIAZIONE IN MERITO ALLE FINALITA' DELLA STESSA:"L'associazione ha per oggetto la promozione e la diffusione, senza fini di lucro, della conoscenza e lo studio delle diverse forme d'espressione artistica, con particolare riguardo a quello musicale,
    attraverso la partecipazione a manifestazioni ed attività culturali, la promozione di seminari, spettacoli, incontri, mostre, saggi, concerti, momenti dì studio e di approfondimento di tematiche artistiche, L'Associazione può inoltre svolgere qualunque altra attivilà comunque finalizzata al perseguimento dello scopo sociale, nonché compiere tutti gli atti e concludere tutte le operazioni
    contrattuali di natura immobiliare, mobiliare, industriale e finanziaria, pure necessarie od utili alla realizzazione degli scopi sociali e comunque sia direttamente, sia indirettamente, attinenti ai medesimi; l'Associazione potrà inoltre partecipare con borse di studio a tutte le iniziative idonee a diffondere ed a rafforzare la conoscenza e lo studio di tutti i i tipi di espressione artistica. A tali fini, l'Associazione potrà anche acquistare, permutare, trasferire e ricevere in donazione. in eredità o legato ed affittare beni immobili o mobili ed oggetti di arredamento nonché denaro o sovvenzioni di qualunque genere, contrarre mutui ipotecari attivi e passivi, amministrare ed utilizzare beni di sua proprietà; raccogliere conferimenti in denaro. o prestiti da soci, predisponendo all'uopo se opportuno, apposito regolamento nei limiti delle vigenti disposizioni.
    L'associazione non può' svolgere attività' diverse dalle suddette, salvo quelle direttamente connesse o accessorie per netura a quelle statutarie, in quanto integrative delle stesse."
    FORSE CIò LE PUò ESSERE D'AIUTO. GRAZIE

    1. Buongiorno. L'oggetto sociale pare essere coerente con la natura di un Ente non lucrativo di tipo associativo; chiaro è però che questo dovrà essere gestito correttamente secondo le prescrizioni normative al fine di poter a pieno titolo godere delle agevolaizoni fiscali. Cordialità, Stefano Bertoletti

  33. BUON GIORNO,
    VORREI UN CHIARIMENTO, SONO IN PRESENZA DI UNA ASSOCIAZIONE CULTURALE SENSA FINI DI LUCRO, COSI' COME DEFINITA DALLO STATUTO, DOVE CI SONO 12 SOCI. DI QUESTI, UNO E' UN ENTE PUBBLICO (CHE SOVVENZIONA) GLI ALTRI 11 SOCI SONO TUTTI INSEGNANTI DI MATERIE ARTISTICHE. DI QUESTI 11, 9 PERCEPISCONO CONTINUATIVAMENTE COMPENSI PER I CORSI CHE VENGONO ORGANIZZATI DALL'ASSOCIAZIONE CHE GESTISCE UNA SCUOLA CIVICA. SI PUO ANCORA CONSIDERARE L'ASSOCIAZIONE COME ENTE NO PROFIT, O SI CONFIGURA COME ASSOCIAZIONE TRA PROFESSIONISTI? DAI BILANCI, L'ASSOCIAZIONE HA RICAVI PER 170.000 EURO ALL'ANNO CIRCA E LA QUASI TOTALITA' DEL BILANCIO VIENE UTILIZZATA PER IL PAGAMENTO DEGLI INSEGNANTI.
    GRAZIE

    1. Buongiorno. Occorre analizzare e verificare quale sia lo scopo ideale dell'Ente, poichè è chiaro che in difetto non ci troveremmo in presenza di un ente senza finalità di lucro di tipo associativo. Cordialità, Stefano Bertoletti

  34. Salve! Avrei una domanda: se una associazione deve inviare denaro a una persona fisica (che non risulta essere nè dipendente nè collaboratore) può farlo tramite bonifico?
    Grazie

    1. Buonasera. Se esiste un presupposto oggettivo in forza del quale il soggetto può/deve ricevere dei denari è possibile che li percepisca a mezzo bonifico bancario. Cordialità, Stefano Bertoletti

  35. Buongiorno,
    per il compenso ad un amministratore di ssd è sufficiente avere verbalizzato l'ammontare deciso durante l' assemblea dei soci e bonificare mensilmente la cifra all'amministratore senza ulteriori incombenze o è invece è necessario sottoscrivere un contratto vero e proprio (sportivo o a tempo determinato/indeterminato) tra la ssd e l'amministratore?

    Nel qual caso il limite previsto dal DPR 645/1994 per la carica di Presidente del Collegio Sindacale delle Società per Azioni (euro 41.316,55 annui)
    sono netti, lordi o come si devono intendere?

    grazie per la sua disponibilità!

    1. Buongiorno. La figura dell'amministratore dovrà essere regolarmente iscritta in camera di commercio ed il compenso percepito, stabilito dai soci, potrà essere corrisposto a seconda degli accordi tra le parti. I compensi percepiti dal socio-amministratore per lo svolgimento
      della carica sociale costituiscono distribuzione indiretta dei proventi se superano il limite previsto dal D.P.R. 645/1994 e dal D.L. 239/1995, per la carica di presidente del collegio
      sindacale delle SPA, da intendersi in linea generale lordo. Cordialità, Stefano Bertoletti

  36. Salve il sono un'ostetrica e sono stata invitata a tenere delle lezioni frontali di matura teorica da una asd. Con quale tipo di contratto potrei entrare in collaborazione? Si tratterebbe di una lezione a settimana.

    1. Buongiorno. Se è una professionista del settore chiamata a svolgere la propria attività professionale in altra sede dovrà emettere fattura per la prestazione resa. Se invece è chiamata a svolgere un'attività diversa occorrerà verificare tra le varie tipologie contrattuali applicabili quella più idonea al caso di specie. Cordialità, Stefano Bertoletti

  37. Buonasera, vorrei porgerle una domanda sui rimborsi spese:
    l'anno scorso la mia associazione culturale ha avuto pochissime entrate, non sufficienti neppure a coprire tutte le spese sostenute. Quest'anno abbiamo avuto più entrate e vorrei procedere a rimborsi spese rimasti in sospeso. Posso fare un rimborso spese a un socio relativo a spese sostenute l'anno precedente? (si tratta di biglietti della metro e viaggi sostenutidal socio nel 2015 che posso rimborsargli solo ora). Grazie anticipate per l'attenzione.

    1. Buongiorno. Assolutamente sì: occorrerà documentare in maniera analitica e dettagliata a cosa si riferiscano i rimborsi pagati ma nulla osta alla circostanza che oggi vengano saldati rimborsi relativi all'annualità 2015. Cordialità, Stefano Bertoletti

  38. Salve. mi stavo documentando sui compensi sportivi e trovo scritto che si possono dare se non sono l'unica fonte di reddito. nel caso di uno studente che si occupa nel pomeriggo di aiutare i bambini in una palestra, come posso inquadralo?
    grazie mille

    1. Buongiorno. Se trattasi di studente a carico della famiglia che presta la propria opera nell'esericizio diretto di attività sportive dilettantistiche e che ancora non è "entrato" nel mondo del lavoro proprio perchè studente si ritiene possibile applicare in ogni caso la normativa in questione. Cordialità, Stefano Bertoletti

  39. Buongiorno. Gestisco un'associzione culturale per la divulgazione della scienza e collaboriamo, tramite opportuna convenzione, con un importante Ente di ricerca. I nostri collaboratori svolgono esclusivamente l'attività di guida scientifica che è la nostra attività istituzionale e non sono dei professionisti ma studenti universitari. Vorrei sapere se c'è obbligo di versamento di ritenuta d'acconto per la loro opera 'istituzionale' oppure se sono previste esenzioni di qualche tipo. Grazie.

  40. Salve, è possibile sapere quali sono i riferimenti normativi relativi alla distinzione tra istruttore sportivo professionista e istruttore sportivo non professionista ovvero che sia già studente/pensionato/lavoratore?? Grazie

  41. Buongiorno, interessante blog, complimenti, vorrei chiedere una informazione ,anche se in linea di massima ho abbastanza le idee chiare. In questo nuovo anno, io e altre tre persone vorremmo costituire una associazione culturale, l'obbiettivo di questa associazione sarà fare informazione sul territorio comunale, provinciale su diversi temi quali, ambiente, rifiuti, arte, urbanistica, informatica ecc, organizzare serate con esperti e via discorrendo.
    Apriremo le iscrizioni con una quota associativa ecc, il punto che vorrei chiarire è il seguente, due soci fondatori e mebri del cda svolgeranno per conto dell'associazione, lavori per un ente comunale. Tali lavori verrano liquidati dal comune all'associazione. Ora vorrei sapere come è possibile prelevare e dividere il compenso fornito dal comune all'associazione e farlo avere ai due membri, del cda? E' possibile effettuare una ritenuta d'acconto ? L'importo dei lavori che verranno svolti per il comune sarà inferiore ai famosi 7.500 a testa/annui. Grazie
    Enrico

    1. Buongiorno Enrico. Premesso che i "famosi 7500" euro non sono applicabili al caso di specie in quanto legati ad Enti Sportivi (ASD o SSD) per indennità/rimborsi da erogarsi a sportivi dilettanti, e l'Ente in questione non mi pare sarà di tale natura, se il Comune incarica l'Associazione di svolgere una certa attività e questa la svolgerà attraverso le prestazioni di taluni soggetti che intende compensare, occorrerà che tali soggetti sottoscrivano con l'associazione idoneo contratto, fermo il divieto di distribuzione di utili (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html). Le segnalo alcune alternative in materia:
      http://www.tuttononprofit.com/2013/11/voucher-cosa-sono-e-come-funzionano.html;
      http://www.tuttononprofit.com/2014/03/lavoro-autonomo-occasionale-ed-enti-non-profit.html.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  42. Buona sera, volevo rivolgerle un paio di domande sull' attività principale della nostra associazione musicale non riconosciuta:
    Ci sono 8 soci che ogni setimana impartiscono lezioni di strumento a solo soci. Ogni fine mese, gli allievi soci versano un piccolo contributo per i suddetti corsi, mentre i soci insegnanti,residenti tutti fuori comune e che vengono una volta a settimana con la propria macchina,prendono un rimborso a piè di lista, espressamente richiesto da loro (non vogliono un compenso)
    1) L'attività gestita in questo modo, resta istituzionale?
    2) erogare ogni mese 8 rimborsi chilometrici è lecito?
    Grazie per la risposta

    1. Buongiorno. L'art. 148 del Tuir deifnisce istituzionali "le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti". Non esiste un limite massimo di rimborsi chilometrici effettuabili nell'arco di un mese, fermo il rispetto della loro necessaria documentazionale analitica, e non forfettaria. Cordialità, Stefano Bertoletti

  43. il punto è sempre quello. in base a che cosa un direttore si classifica non professionale? In base a quello che ho potuto capire, un direttore dovrebbe essere o studente, o pensionato o con un contratto di lavoro diverso dalla mansione di direttore.Se riesco a trovare una persona con questi requisiti comunque non basta, perchè il compenso della banda non può essere l' unico compenso e deve essere minore rispetto alla retribuzione che ha come lavoratore. Quindi dovrei trovare uno studente che lavora e a tempo perso faccia il direttore della banda. Ma comunque non basta, perchè il lavoro come direttore della banda non deve essere svolto in modo professionale e soprattutto continuativo. Credo che l' unica cosa da fare sia rimandare tutti a casa e chiudere sia la banda che il coro.

    1. Buon giorno. Trattandosi di redditi diversi il soggetto in questione deve necessariamente avere un reddito di lavoro o trovarsi nelle altre ipotesi prospettate. E' chiaro che qualora trattasi del suo "lavoro" lo stesso non può in alcun modo percepire denari per svolgere detta attività in esenzione fiscale e contributiva. Cordialità, Stefano Bertoletti

  44. Buona sera, nella nostra associazione musicale si sono formate una banda e un coro. Entrambi hanno un direttore e un collaboratore. Teoricamente potrei retribuirli con il regime dei 7500 euro, il problema è che leggendo nei vostri blog, tali direttori: 1) devono essere dilettanti (vorrei sapere come può, un direttore di banda o di coro, essere dilettante), 2) non devono svolgere le proprie prestazioni in modo professionale, 3) le loro prestazioni non devono essere svolte con giorni e orari precisi,4) i compensi erogati a tali direttori devono essere di molto inferiori alle entrate istituzionali. Potrei avere delucidazioni? Grazie

    1. Buongiorno. La norma di riferimento, sul punto, è l'art. 67 lett m) del TUIR, il quale stabilisce che "Sono redditi diversi se non costituiscono redditi di capitale ovvero se non sono conseguiti nell'esercizio di arti e professioni o di imprese commerciali o da societa' in nome collettivo e in accomandita semplice, ne' in relazione alla qualita' di lavoratore dipendente: … le indennita' di trasferta, i rimborsi forfetari di spesa, i premi e i compensi erogati ai direttori artistici ed ai collaboratori tecnici per prestazioni di natura non professionale da parte di cori, bande musicali e filo-drammatiche che perseguono finalita' dilettantistiche …". Ciò significa che se un soggetto esercita professionalmente detta attività non potrà essere compensato secondo le previsioni della citata norma ma dovrà necessariamente considerare i proventi ricevuti per quell'attività prestata quali reddito di lavoro. Va quindi da sè che qualora trattasi di redditi diversi per il prestatore questi non potranno essere superiori ai suoi redditi di lavoro … Molte cordialità, Stefano Bertoletti

  45. buonasera
    nel caso in cui un associazione onlus con amministratore unico rimanga con un solo socio (l'amministratore appunto) a seguito di dimissioni degli altri che succede? può comunque rimanere in piedi l'ente? GRAZIE

    1. Buon giorno. Premesso che se trattasi di Ente di tipo associativo è opportuno che la "base associativa" (soci) sia più ampia possibile, se per "amministratore unico" intende "componente del consiglio direttivo", è necessario che si verifichino le previsioni statutarie relativamente al numero minimo di componenti del consiglio direttivo (sicuramente dovranno essere più di due …) e convocare quindi un'assemblea sociale avente all'ordine del giorno l'elezione di un nuovo consiglio direttivo, dal momento che senza l'ente non può essere correttamente governato. Cordialità, Stefano Bertoletti

  46. Buonasera Stefano,
    lavoro come impiegata a tempo indeterminato e avrei trovato un secondo lavoro come istruttrice in una palestra. Le ricevute che percepirei in palestra sono relative a prestazioni di attività sportiva dilettantistica presso società sportiva dilettantistica.. Il fatto è che parlandone con la commercialista mi ha spiegato che queste ricevute farebbero CUMULO col mio lavoro attuale e dovrei dichiararlo e farlo rientrare a fine anno nel mio 730.. Invece un'amica che fa il mio stesso lavoro e fa anche lei l'istruttrice mi ha detto che quest'informazione è errata perchè in quanto società sportiva dilettantistica non fa cumulo con il mio lavoro.. La prego mi dia lei una spiegazione chiarificatrice…grazie infinite!!

    1. Buon giorno, e grazie per la cortese richiesta.
      Le segnalo alcuni nostri articoli specifici di approfondimento sul tema: se ritenesse opportuno un ulteriore supporto professionale resto comunque personalmente a disposizione:
      http://www.tuttononprofit.com/2013/11/compensi-a-istruttori-sportivi.html;
      http://www.tuttononprofit.com/2014/01/compensi-ai-collaboratori-sportivi-applicazione-7500-euro.html;
      http://www.tuttononprofit.com/2013/11/superamento-7500-euro-all-anno-per-i-collaboratori-sportivi.html.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

    2. grazie infinite per la tempestività della risposta. Ho letto tutto ciò che mi ha inviato.. ma quindi nel mio caso percependo ipoteticamente una somma massima di €3000 annui ( e non continuativi dato che lavorerei per loro massimo 3 mesi all'anno ) posso evitare di presentare le ricevute a fine anno? E' corretto?

    3. Buona sera. I denari da Lei percepiti, in quanto rientranti nel novero dei "redditi diversi" e soggetti alla specifica disciplina dei compensi sportivi, non determinano in relazione alla soglia da Lei individuata alcuna variazione di aliquota: certamente l'Ente dovrà poi certificare di averLe corrisposto una certa cifra attraverso le apposite dichiariazioni/modelli, ma questo non determinerà per Lei costo alcuno (sulla cifra indicata). Cordialità, Stefano Bertoletti

  47. Buongiorno Stefano,
    siamo 4 educatori che vorrebbero costituire un associazione che si occupperebbe di attivida ludico educative e sportive per bambini in condizione autistica ma abbiamo tanti dubbi:
    1)Quale tipo di associazione
    2) Noi soci saremmo anche gli istruttori e possiamo essere rerribuiti come tali
    3) in caso quale sarebbe la tassazione
    4) quali sono le voci da mettere all'interno dello statuto
    5)dobbiamo necessariamente rivolgerci a un commercialista per la fiscalità
    Ringrazio per la disponibilità
    Marco

    1. Buon giorno Marco. Ho risposto alla Sua mail con i quesiti indicati nel commento del blog in maniera approfondita. Resto a disposizione in caso di eventuali ulteriori necessità di supporto. Cordialità, Stefano Bertoletti

  48. Buona giornata,
    vorrei fondare assieme ad altri amici una associazione culturale teatrale. In cui la maggior parte dei proventi arrivano proprio dalle richieste di Spettacolo.
    1) Anzitutto se ho capito bene spettacoli per un bubblico di non soci se a pagamento serve Partita Iva?
    2)Ho letto che le associazioni no profit possono avere attività commerciale ma non devono superare il 49% delle Entrate dell'associazione il mio dubbio è questo se gli spettacoli sono proposti in cambio di un compenso (cachet o percentuale sui bilgietti) sono da considerarsi attività propria dell'associazione o attività commerciale?
    Ricordo che nello spettacolo a livello dilettantistico i vari proventi raramente riescono a coprire le spese: riguardano l'affitto della sala un compenso per i vari attori, ma sicuramente materiale di consumo e materiale scenografico e il lavoro dell'attore prove attività di allestimento scenico ecc. non viene quasi mai compreso).
    3) quindi se fosse che i proventi degli spettacoli sono considerati come attività commerciali come si come ci si può comportare per per operare in modo corretto? Grazie mille
    Massimo

    1. Buon giorno Massimo.
      1) certamente.
      2) le associazioni devono svolgere in via principale e primaria attività istituzionale rivolta ai soci, coerenti con le finealità dell'associazione. L'attività commmerciale deve essere sussidiaria sia sul piano qualitativo che sul piano quantitativo. Impostazioni differenti o necessità differenti non rendono idoneo l'utilizzo dell'Ente di tipo associativo.
      3) occorrerà che l'associaizione organizzi e promuova attività coerenti con le finalità dell'Ente così da rendere manifesta la prevalenza dell'attività istituzionale su quella commerciale.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  49. Buongiorno, stiamo costituendo un'associazione e dovrei diventarne il presidente, oltre a questo incarico mi viene richiesto di lavorare a tempo pieno per l'associazione. Come può compensarmi l'associazione? E' possibile lavorare per la stessa ed avere la carica di presidente? In caso contrario come fare? Grazie e complimenti per il sito web e il servizio che date. cordiali saluti Luigi

    1. Buon giorno Luigi. Nessuna legge vieta che il Presidente di un'associazione venga compensato per l'opera che presta, ma non è possibile che venga compensato per il ruolo che riveste. La norma di riferimento prevede infatti il divieto di distribuzione diretta/indiretta di utili per le associazioni. Ciò premesso occorrerà con prudenza valutare l'inquadramente migliore nel caso specifico al fine di evitare il rischio di conflitti di interesse. Cordialità, Stefano Bertoletti

  50. ONLUS mandando un volontario all'estero africa devo dare i soldi per le spese vitto e varie posso giustificarle con lavoro occasionale? facendolo scrivere dal volontario?
    Se fosse una persona assunta dalla ONLUS come devo giustificare i soldi che gli do sempre per le spese di viaggio, treno traghetti ecc. sempre in africa. La non rilasciano mai ricevute regolari. Grazie paolo

    1. Buon giorno Paolo. Trattasi di problematica complessa, da verificare anche alla luce dell'inquadramento del soggetto (dipendente, collaboratore esterno, …). Per effettuare un rimborso è indispensabile la pezza giustificativa di riferimento. Cordialità, Stefano Bertoletti

  51. segretario ONLUS pensionato abitante lontano dalla sede , il problema dimostrare le spese di benzina, pasti, autostrada ecc. Posso fare una nota lavoro occasionale e essere rimborsato? all'anno saranno esagerando 3.000 euro . Albergo si paga con bonifico e fattura. grazie giorgio

    1. Buon giorno Giorgio. Le spese sostenute possono essere rimborsate attraverso la presentazione di idoneo documento riepilogativo corredato dalle pezze giustificative di riferimento (scontrino autostrada, ecc …) a sostegno della richiesta. Cordialità, Stefano Bertoletti

  52. Buongiorno,
    è possibile che il Direttore artistico – esterno non socio, nominato ed eletto dall'Assemblea – di una no-profit sia inserito "di diritto" nel Consiglio Direttivo della stessa? Saluti, Nicola

    1. Buongiorno.
      Non è possibile. Deve essere previsto dall'assemblea dei soci.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  53. Buongiorno,
    ieri ho firmato un contratto di assunzione a tempo indeterminato come docente. Mi è venuto però un dubbio atroce: sono socio fondatore di un'associazione no profit (senza partita iva) e mi chiedevo se questo rientra tra i casi di incompatibilità con la pubblica amministrazione.
    Grazie per la risposta
    Cordialmente
    Gina

    1. Buongiorno Gina.
      Essere socio fondatore di una Associazione non è incompatibile con il fatto di lavorare presso una P.A.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  54. Buongiorno Gabriele,
    come associazione no profit stiamo presentando un progetto molto esteso ed articolato di auspicato forte impatto economico, culturale e sociale per lo sviluppo territoriale della nostra regione. E' un'operazione palesemente non gestibile come volontariato (decine di seminari, workshop, eventi, mostre ….). Presidente e Vicepresidente sono autori del progetto, responsabili del medesimo e suoi attuatori in quanto portatori di competenze specifiche. Mi risulta che possano ricevere dall'associazione un incarico professionale da inserire nel budget generale di spesa, a fronte di emissione di regolare fattura da portare poi in rendicontazione. Problema: come rendere ciò compatibile con la specifica del regolamento della Fondazione invitata a sostenere l'iniziativa, che esclude: "Parcelle o corrispettivi di qualunque natura per prestazioni professionali rese, nell'ambito di progetti finanziati dalla Fondazione, da soggetti aderenti, fondatori o componenti dell'organo di gestione degli enti richiedenti"?
    Ringrazio e saluto
    Marco

    1. Buongiorno Marco.
      Se quelle sono le condizioni del bando, non è possibile adottare soluzioni differenti. Potrete dotarVi quindi solo delle collaborazione di alcuni tipi di soggetti per imputare tali spese nei costi.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  55. Ciao sono Gianluca,
    con dei miei amici stiamo formando una ASD e vorremmo partecipare al campionato di serie D di calcio a 5.
    Io ho un'attività commerciale, ma vorrei essere il presidente della squadra, a cosa vado incontro a livello fiscale?
    Vado ad intaccare qualcosa per quanto riguarda la mia partita Iva ecc…..?

  56. Buongiorno, sono il presidente di una APS senza partita iva. Due nostre socie sono state contattate per gestire delle attività nell'ambito di un centro estivo per bambini organizzato da un'altra associazione. Vorrei chiedervi come possiamo formalizzare il rapporto tra le due associazioni e poi in che modo compensare il lavoro svolto dalle socie.
    Grazie mille per l'attenzione
    Saluti
    Daniel

  57. salve, sono in cassa integrazione a 0 ore, se percepisco una somma inferiore ai 7500 euro annui rimborso prestazione di istruttore, questi fanno cumulo sul reddito eo rischio di perdere la cassa integrazione? grazie

    1. Buongiorno.
      Fino a 7.500 euro non ha l'obbligo di portare tali redditi diversi nella propria dichiarazione dei redditi. Inoltre, non si tratta di redditi di lavoro, ma di "redditi diversi".
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. la ringrazio della risposta e della disponibilità, mi sono espresso male, volevo chiedere con un contratto del genere possono levarmi la cassa integrazione?

    3. Buona sera.
      Non si è espresso male… i redditi di lavoro ed i redditi diversi sono due cose differenti, pertanto il problema ci sarebbe se percepisse un altro reddito di lavoro…
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  58. Salve vorrei un semplice chiarimento
    Siamo un associazione di volontariato che deve installare un impianto telefonico con un piano tariffario che prevede chiamate e adsl.
    vorrei sapere da voi esperti nel settore se bisogna pagare l iva sulle bollette.
    grazie

    1. Buongiorno.
      Non ci risultano agevolazioni in tal senso.
      Il consiglio è di chiedere all'erogatore del servizio telefonico.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  59. Grazie Sig. Aprile Gabriele, per il link postato, ho letto ma non ho capito se si ho no.
    Le spiego, essendo il presidente di una A.S.D. non voglio e non posso percepire retribuzioni, giusto?
    Ma nelle vesti di Istruttore porgo un servizio hai miei soci, facendoli diciamo "risparmiare" dall' istruttore precedente, offrendo loro più ore settimanali a un costo più contenuto .
    Perchè vado in conflitto di interessi essendo il Presidente, se il Tesoriere riconosce il mio ruolo di istruttore e servizio reso molto più ampio del precedente?
    Vorrei capire bene questa situazione un pò contraddittoria, per me non molto chiara, per questo chiedo a lei per non cadere in errore, vorrei fare le cose a modino e a norma di legge.
    Se mi può rispondere o indicare un altro Post per delucidarmi, le sarei grato.
    La ringrazio nuovamente porgendole distinti saluti.

  60. Mi chiamo Salvo, mi chiedevo!
    Il presidente di una ASD può svolgere anche l' attività di istruttore (qualificato) nella stessa ASD, con solita retribuzione data al precedente

  61. Salve, non so se è corretto fare questa domanda all'interno di questo articolo – la prego di scusarmi se ho sbagliato "posto".
    Ho un'amica assunta come dipendente presso un'associazione di promozione sociale, con regolare contratto a tempo determinato di 12 mesi.
    C'è un CCNL di riferimento per questo settore? Quali regole generali si applicano nell'ambito delle associazioni?

    Grazie in anticipo per la disponibilità.
    Saluti
    Nicola

    1. Buongiorno Nicola.
      Questo quesito deve essere posto ad un consulente del lavoro.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  62. Gentile dott. Aprile,
    sono una ragazza ventiquattrenne con un'idea (credo) innovativa ed efficace per quanto riguarda l'apertura di un'associazione operante nel campo dell'eco-sostenibilità, assistenzialismo e formazione. Il progetto è molto complesso ed impegnativo: per questo motivo vorrei farne la mia unica occupazione, e di conseguenza avrei bisogno di essere retribuita. Ho letto con attenzione i link che Lei ha consigliato circa i compensi al presidente di una onlus. Non volendo rischiare problemi con legge e fisco, mi chiedo se il problema sarebbe ugualmente presente qualora scegliessi di risultare unicamente come socio fondatore, e non come presidente. La mia attività all'interno dell'associazione sarebbe full-time e pienamente dimostrabile.
    La ringrazio per la sua preziosa disponibilità,
    Maddalena

    1. Buongiorno Maddalena.
      Le ho già risposto via mail.
      Se desidera possiamo confrontarci via mail.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  63. Buongiorno dott. Aprile,
    nello statuto della associazione in cui lavoro c'è scritto:"Finalità dell'associazione è la proposta costante dello sport e di attività culturali alle persone di ogni censo, età, razza, appartenenza etnica o religiosa quale strumento pedagogico ed educativo perseguita attraverso l'organizzazione di attività culturali, ricreative e sportive dilettantistiche " e in base a quanto scritto vorrei sapere se è possibile anche offrire ai soci una sorta di doposcuola in cui chi si iscrive versa una quota annuale per essere aiutato nello studio esattamente come chi si iscrive a dei corsi di calcio o altri sport. Inoltre, per questo tipo di attività di aiuto allo studio è necessario affiliarsi ad enti particolari, come al coni per promuovere attività sportive, oppure no? Le chiedo questo perchè c'era la possibilità di aiutare nello studio alcuni ragazzi nel primo pomeriggio per poi fare in un secondo momento attività sportiva.
    Scusi il disturbo e grazie per l'attenzione ela disponibilità.
    Enrico

  64. Buongiorno.
    Si consiglia un verbale di consiglio direttivo dove viene affrontata e spiegata la questione ed una approvazione da parte dei soci nella prima assemblea sociale utile.
    I migliori saluti, Gabriele Aprile

  65. Dott.Aprile buonasera,
    sono il presidente di una ASD e C (ass. Sport.Dil. e culturale).
    nella nostra struttura si fa danza, musica e teatro.
    Siamo iscritti al registro del coni, e vorrei sapere le seguenti 3 cose:
    1- gli istruttori sportivi li ricompensiamo con compenso forfettario. Non esiste un cartaceo che funge da contratto, viene rilasciata loro una ricevuta si avvenuto pagamento che loro ci controfirmano (siamo sempre nei 7500 annui). E' formalmente corretto? si può fare, serve una sorta di contratto?
    2- la persona che funge da segretaria, viene compensata allo stesso modo. Senza contratto scritto, segna le ore, noi le rimborsiamo un tot a ora, lei ci firma per ricevuta delle ore prestate. Stesse domande del punto 1.
    3-Gli insegnanti di musica e teatro vengono gestiti come gli insegnanti di danza. ovvero ricompensati con un "compenso forfettario x il mese di …" basato sulle ore lavorate. Stesse domande dei punti 1 e 2.
    Nel caso vi siano delle scorrettezze mi potrebbe suggerire l'alternativa?

    1. Buongiorno.
      Premesso che non entro nel merito della scelta di gestire tali attività con una ASD culturale, rispondo ai quesiti:
      1) il contratto non è obbligatorio, ma consigliato;
      2) è possibile, ma è necessario utilizzare una co. co. co. amministrativa, facendo una comunicazione;
      3) non è possibile utilizzare i rimborsi sportivi.
      Vi consiglio di valutare la possibilità di fare un check up gestionale. Per specifiche può contattarmi via mail all'indirizzo gabriele@movidastudio.it
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Buongiorno dottore Aprile faccio parte di un'associazione culturale no profit e volevo chiederle:
      1) è possibile avere qualche aiuto da parte di enti o del comune di residenza dell'associazione,che siano di natura economica o strutturalemateriale?
      2) sono venuto a conoscenza che esiste la possibilità di richiedere fino a un massimo di tre persone da inserire nell organigramma dell associazione come aiutanti,scelte proprio dai membri dell associazione e che vengono retribuiti mensilmente per un anno da un ente in particolare,che abbiano dai 18 ai 29 anni e che non abbiano un contratto di lavoro,è possibile che esista questa possibilità? se si,come potrei richiederla,a chi?
      3) GRAZIE

    3. Buongiorno Giuseppe:
      1) è possibile. Ovviamente dovete presentare una richiesta;
      2) riesce a darmi qualche riferimento in più? Perchè non vi sono particolari problemi nel retribuire i collaboratori dell'Associazione, indipendentemente dall'età e dal numero.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  66. buon pomeriggio , mi piacerebbe creare una associazione culturale per migliorare la posizione dei giovani del mio quartiere.
    vorrei fare dei corsi di taglio e cucito, falegnameria e quant'altro , offrendo un compenso ai corsisti , anche minimo. vi chiedo se questo è possibile .

    1. Buona sera.
      La legge non lo vieta. Ovviamente il tutto deve avvenire con le dovute accortezze.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

    2. nella mia zona ci sono marmisti, pasticcerie e altro dove mi piacerebbe "mandare"dei tirocinanti, secondo le regole degli stage, dovrebbe la mia associazione farsi carico delle spese di e penso anche dei contributi inps o quant'altro. è possibile farlo? grazie

    3. Buona sera.
      La questione è delicata e prevede ricerche e approfondimenti che dedichiamo ai clienti in abbonamento. Qualora desiderasse attivare un supporto professionale, la mia mail è gabriele@movidastudio.it
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  67. Non mi è chiara una cosa. Voglio costituire una associazione culturale come luogo di incontro culturale e ricreativo posso offrire ai soci dei laboratori/corsi a fronte di quota di iscrizione? o le associazioni culturali si fondano esclusivamente sulla quota sociale?
    Per questi corsi posso pagare l'istruttore che è anche socio?mentre se chi dovrebbe fare il corso è anche membro del direttivo sarebbe più indicato svolgere il corso in forma gratuita magari eventuale rimborso spese se ha comprato il materiale per conto dell' associazione o ha fatto commissioni per conto dell' associazione

    Grazie mille

  68. Salve,
    mi chiamo Riccardo, ho lavorato come istruttore di fitness musicale in diverse palestre milanesi per diversi anni; queste palestre risultano tutte società sportive diletttantistiche quindi mi hanno sempre pagato con i contratti di sportivo dilettante. Poichè quella era la mia unica fonte di reddito, annualmente superavo i 7500 euro e le palestre versavano la quota di irpef e aliquota regionale.
    ora il fisco mi contesta che la mia attività fosse professionale quindi soggetta a partita iva, che di ufficio mi ha aperto con decorrenza 2009 e di cui richiede il pagamento di inps e irpef! avete qualche indicazione da darmi per chiarire la mia posizione?
    grazie in anticipo

    1. Buongiorno.
      La contestazione del fisco è corretta, in quanto avrebbe dovuto dotarsi di partita iva o farsi assumere.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  69. Buongiorno,
    avremmo bisogno di sapere se è possibile erogare rimborsi spese ai non soci che non siano soggetti all'applicazione della R/A.
    grazie
    cordiali saluti

    1. Buona sera.
      E' possibile a condizione che siano rimborsi spese a piè di lista documentati con idonee pezze giustificative.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

    2. Buona sera,
      La ringrazio, quanto mi ha scritto vale per qualsiasi tipo di associazione? Sono riconosciute tutte le tipologie di spese o ci sono alcune spese escluse dal rimborso?
      Grazie

    3. un'ultima cosa, c'è un modello da seguire per il rimborso spese ? o è sufficiente un modello excel riepilogativo con allegati i giustificativi inerenti? (pranzi, rimborsi km, carburante ecc)
      grazie
      Saluti

  70. Buongiorno, sono presidente di un'associazione culturale ONLUS.
    Se organizziamo una mostra, (al massimo 2 volte l'anno) possiamo vendere a chiunque venga ( soci e non) bibite che abbiamo comprato precedentemente? (sarebbe una specie di bar occasionale al massimo 2 volte l'anno)
    Grazie!

  71. Buonasera,

    sono una socia fondatrice (ex presidente) di un'associazione culturale non commerciale, attiva dal 2012. Negli anni abbiamo organizzato diversi corsi e laboratori per i soci, gratuitamente o con richiesta di piccoli contributi.
    Da un paio d'anni è attivo un progetto che ho sempre seguito in prima persona gratuitamente, come responsabile e "prestatrice del servizio", in qualità di esperta del settore.
    Al momento il progetto sta però crescendo e richiede un impegno settimanale costante.
    L'idea sarebbe quella di un contratto di lavoro con un monte ore ancora da definire (8/10 ore/sett al massimo) finanziato dai contributi del progetto stesso.

    La nostra paura, anche basandoci sulle vostre precedenti riposte, è quella di trovarci in una situazione di conflitto di interesse.
    Sarebbe questo il caso?
    Preciso che al momento non faccio parte del cd e sono disoccupata.

    Grazie mille per la vostra davvero incredibile disponibilità!

  72. salve, sono un dipendente privato a contratto indeterminato a 1300 euro al mese. inoltre la sera lavoro come segretario in una ASD e percepisco 300 euro al mese da settembre a maggio. la domanda è, questi soldi della ASD devo dichiararli???? firmo una ricevuta per prestazioni ad associazione sportive come segreteria. grazie.

  73. Salve ho un contratto di prestazione sportiva dilettantistica presso una ssd e percepisco 10500 euro all'anno. Vorresi sapere se superando i 7500 l'anno il contratto è valido o posso richiedere un'altro contratto??grazie

    1. Buongiorno Elisa. Se si tratta del Vostro lavoro, DOVETE richiedere un altro contratto (dipendente), oppure aprire una partita IVA come libera professionista.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  74. salve, sono istruttrice in asd, avevo una domanda per voi: i corsi di formazione che faccio per adoperare nella stessa asd vengono detratti dai 7500 qualora li superassi?

  75. Buonasera, sono presidente di una aps e svolgo varie attività per la gestione ordinaria, oltre ad essere speaker negli eventi culturali e docente nei corsi di formazione. Finora l'ho fatto volontariamente, anche perché ho un contratto di lavoro a tempo indeterminato con una azienda. Dato che ci dedico molto tempo e sopporto anche diverse spese, vorrei riprendere qualcosa. Con quale formula giuridica mi consiglierebbe di farlo? E' possibile avere dei rimborsi forfettari? Come è meglio precedere un compenso fisso o magari dei compensi relativi al singolo evento?Grazie in anticipo per la risposta.

  76. Buongiorno,
    ho un'associazione culturale che ha preso accordi con delle scuole per lavorare in orario scolastico. E'entrata in vigore per la pubblica amministrazione l'obbligo della fatturazione elettronica. Come associazione noi non siamo obbligati ad emettere fattura.Ora sorge il dubbio. Non essendo la scuola una persona fisica ,quindi un'associato, come possiamo farci pagare da questa? abbiamo per forza bisogno di aprire una partita IVA?oppure esistono altri modi?
    Grazie mille

  77. Salve
    sono direttore musicale di un coro, una associazione musicale. Premesso che insegno in conservatorio e che quindi percepisco uno stipendio mensile, io presto il mio lavoro presso questa associazione (non sono socio) regolarmente 2 volte alla settimana per un rimborso annuale di 4200 euro netti. Vorrei sapere se sono obbligato ad aprire una partita IVA o se rientro nel regime dei 7500 euro. Preciso inoltre che durante l'anno può capitare di percepire altre piccole somme per concerti,esibizioni,ecc.
    In pratica: posso essere considerato lavoratore occasionale se eseguo le prove per due volte alla settimana (superando i 30 gg) e percepisco sotto i 5000 euro?
    Grazie per la risposta

    1. Buongiorno.
      Per assistenza approfondita in merito a consulenza del lavoro, apriamo una scheda cliente a seguito di approvazione di preventivo.
      Qualora interessato, può contattarmi scrivendo a gabriele@movidastudio.it
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  78. Buongiorno,
    La ringrazio per il blog utile, chiaro e accessibile. Avrei un quesito riguardante la ONLUS che opera nel settore diritti umani, sostenendo progetti all'estero. Abbiamo vinto un finanziamento che ci consentira' (fra altre cose) di pagare un consulente straniero, residente all'estero nel paese di svolgimento del progetto (extra UE). L'impiego in questione risulterebbe superiore ai 30 giorni nel corso dell'anno, quindi non qualificherebbe come prestazione occasionale. Come bisogna comportarsi con la ritenuta d'acconto? Il soggetto impiegato non e' titolare di partita IVA (essendo straniero).
    Grazie della disponibilita'
    FF

    1. Buongiorno.
      Si ritiene che il quesito debba essere posto ad un consulente del lavoro.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  79. salve a tutti, sono uno studente lavoratore presso una S.s.d. a r.l. con la mansione di istruttore di nuoto. Annuamente non percepisco uno stipendio superiore a 7500 euro, e mensilmente ricevo un compernso superiore a 77.47 euro. quando ricevo il compenso mi viene fatto firmare un foglio che porta la seguente dicitura:
    quietanza delle somme corrisposte ai sensi dell'art. 83, comma 2, del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917.
    1) QUESTO FOGLIO CHE FIRMO VA INTESO COME UNA RICEVUTA EMESSA DA ME NEI CONFRONTI DELLA SOCIETA?
    Dopo aver svolto alcuni approfondimenti, presso l'agenzia delle entrate, la GdF e la sede di un commercialista in seguito alla questione 2) È NECESSARIO METTERVI UNA MARCA DA BOLLO PER IMPORTI SUPERIORI A 77.47 € mi sono posta in primis 3) CHI DEVE METTERE LA MARCA DA BOLLO: IO OPPURE CHI MI VERSA LA SOMMA.
    Inoltre vorrei capire 4) SE METTENDO QUESTA MARCA DA BOLLO A TRARRE BENEFICI È LA SOCIETÀ AI FINI DI DETRAZIONI A FINE ANNO, come mi è sttato spiegato dagli esperti che ho citato, perchè in questo caso vorrei capire se mi stanno facendo carico di responsabilità che non sono mie. C'è eventualmente un termine di legge che possa chiarirmi la situazione? La questione nasce dal fatto che mi viene imposto l'obbligo di apporre a mie spese questa marca da bollo su un foglio che neanche è redatto da me soltanto da quest'anno, mentre l'anno scorso era a spese della società. diversamente negli anni precedenti non mi è mai stata applicata la marca da bollo sul foglio di quietanza e quando il centro era gestito da una precedente società mi veniva fatto firmare una sorta di busta paga. AIUTATEMI A FARE LUCE SU QUESTA QUESTIONE PERCHÈ MOMENTANEAMENTE NON MI È PER NULLA CHIARA E NON VORREI CHE LA MIA GIOVANE ETÁ INCENTIVI AD APPROFITARE DELLA MIA INESPERIENZA.
    GRAZIE ANTICIPATAMENTE

  80. Buongiorno, una domanda: la mia associazione dovrebbe ricevere un contratto d'opera da parte di un'azienda per lo svolgimento di un lavoro che realizzerà un membro del nostro consiglio direttivo. E' compito dell'associazione stipulare a quel punto il contratto di lavoro con il socio del direttivo, o dell'azienda committente?

    1. Buongiorno.
      Se il corrispettivo viene corrisposto all'Associazione, la stessa dovrà poi fare il contratto con il componente del direttivo. Se invece l'Associazione resta esterna, l'azienda stipula il contratto direttamente con la persona fisica.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  81. Salve, sono il presidente di un'associazione culturale specializzata in attività teatrali (laboratori teatrali e spettacoli).
    Ho bisogno del vostro aiuto. Vi faccio alcune domande.
    1) Essendo il presidente vorrei sapere se presentando i scontrini per viaggi, alberghi etc etc posso essere rimborsato. I rimborsi valgono anche per il presidente?
    Se si, sul rendiconto annuale come deve essere giustificato? Cioè come deve esser scritto?
    Devo riportare la motivazione per la quale ho speso ad esempio 100 euro di viaggio legata al progetto teatrale che l'associazione sta portando avanti o basta soltanto presentare lo scontrino?
    Facendo un esempio. Ho fatto un viaggio e ho speso 100 per conoscere degli insegnanti per un laboratorio di teatro oppure per comprare delle scenografie. Devo solo allegare lo scontrino? Se la risposta è no, mi dite come dovrei scrivere?
    2) In quanto presidente dell'associazione culturale, e in quanto esperto e insegnante di teatro, posso fare a me stesso un contratto per un laboratorio di teatro verso terzi, per esempio gli alunni di una scuola? O si tratta di conflitto di interesse?
    E se posso farlo, fino a quale cifra? 7500 euro per le associazioni culturali?
    Grazie mille

  82. Buonasera sono stata socio lavoratore in impresa commerciale fino a dic 2011 quando la ditta è cessata ed ho versato INPS gest. commerc. regolarmente. Dal 2011 ad oggi ho avuto per ogni stagione sportiva un contratto di prestazione sportiva con ASD rinnovato ogni anno e ricevendo compensi sportivi entro 7500 euro e non ho più versato contributi. La ASD ad oggi sta interrompendo il contratto di questa stagione per problemi legati ad insufficienza di lavoro per gli istruttori. Se mi iscrivo al centro per l'impiego avrò diritto a qualche tipo di indennità di disoccupazione? Grazie Daniela

    1. Buongiorno Daniela.
      La prestazione sportiva non è un reddito di lavoro, ma sono redditi diversi.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  83. Buonasera, percepirò la disoccupazione a breve. Questo entra in qualche modo in conflitto con la presidenza di una associazione culturale? Grazie

    1. Buongiorno.
      Con il fatto di essere presidente no, fino a quando non percepisce alcun compenso.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  84. Mi scusi vorrei sottoporle un quesito: sono titolare di partita iva iscritto al codice attività 96.09.04 Servizi di cura degli animali da compagnia (esclusi i servizi veterinari) in quanto "addestratore" educatore cinofilo.
    Attualmente fatturo ad una Società specializzata (una srl) prestazioni professionali in qualità di docente per corsi formativi per educatori cinofili.
    Vorrei sapere se sia possibile poter realizzare stage prettamente di formazione cinosportiva presso ASD usufruendo del tetto dei famosi € 7.500.

    Qualcuno mi avrebbe suggerito di cambiare il codice chiedendo il 85.59.20 Corsi di formazione e corsi di aggiornamento professionale; e di fatturare a miglior ragion veduta i corsi formativi e contestualmente riservare la possibilità del tetto degli € 7.500 a prestazioni effettuate presso ASD solo se svolte in qualità di Istruttore e/o giudice.
    Ringraziandola per l'attenzione approfitto per porgerle gli auguri di un buon anno nuovo.

    1. Buongiorno Antonio.
      Premesso che questo quesito deve essere posto al Vostro commercialista/consulente del lavoro, se si tratta di attività professionale (e dal codice attività direi proprio di si), non potete usufruire del regime di favore delle ASD e dovete emettere fattura.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  85. Buonasera, sono presidente di una aps sorta qualche mese fa che promuove alcune discipline sportive. A un istruttore studente socio ho fatto un contratto di prestazione sportiva con rimborso forfettario (tetto max dei 7.500 euro, ecc). Mi è stato detto qualche giorno fa che solo le ASD possono fare quel tipo di contratto. E' vero? Per una sola giornata di promozione sportiva ai soli soci come posso inquadrare il contratto?

    1. Buongiorno.
      E' vero, non poteva utilizzare quel contratto.
      Può utilizzare la collaborazione occasionale oppure i voucher. Nel nostro blog, nella casella di ricerca, in alto a destra, inserendo queste parole chiave trova i relativi articoli.
      I migliori saluti e buon anno, Gabriele Aprile

  86. Salve!
    Sono il presidente di un'associazione culturale senza scopo di lucro che si occupa di teatro. Mi occuperò della realizzazione delle scenografie del nostro prossimo spettacolo.
    1) Occorre stilare una prestazione occasionale (con ritenuta d'acconto), oppure è sufficiente una dichiarazione di rimborso spese in carta semplice? Sottolineo che io sono, in questo caso, sia il presidente dell'associazione sia il prestatore d'opera.
    2) In caso di prestazione occasionale, questa soluzione è compatibile con il fatto che ho un contratto a tempo indeterminato con un'azienda privata che si occupa di tutt'altro?
    3) In caso di prestazione occasionale, entro quando bisogna presentare e pagare l'F24?

    Grazie?

    1. Buongiorno.
      1) collaborazione occasionale o voucher, ma sarebbe il caso di approfondire;
      2) non ci dovrebbero essere problemi di sorta;
      3) entro il 16 del mese successivo al pagamento della Vostra prestazione.
      I migliori saluti e buon natale,
      Gabriele Aprile

  87. salve vorrei qualche delucidazione sulle a.s.d.
    io sono il presidente di un a.s.d. , posso percepire uno stipendio o compenso ? e in che forma ?

  88. Salve dott. Aprile,
    Vorrei sapere:
    1) un asd cambia presidente e cd i nuovi incaricati in caso di controllo fiscale corrispondono anche del retroattivo o partono dalla data di entrata in carico
    2) Ne corrisponde solo il presidente o anche il cd
    Grazie a presto

  89. Gentile Dott. Aprile,
    sono disoccupato e percepisco la miniAspi, mi è stato offerto un contratto di collaborazione con una S.S.D. e non riesco a capire se tale contratto interromperebbe il recepimento dell'indennità di disoccupazione. Grazie, distinti saluti.

    1. Buongiorno.
      I rimborsi sportivi che percepirebbe dalla S.S.D. (immagino stia parlando di quelli) non sono redditi di lavoro (immagino sia questa la Sua preoccupazione), ma redditi diversi.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  90. Salve Dott. Aprile,
    sono il presidente di un associazione culturale sportiva dilettantistica associata all'Aics. Con la mia associazione (fondata l'8Gennaio 2014) ci occupiamo di organizzare principalmente eventi musicali e culturali. Vorremo somministrare e vendere al pubblico durante i nostri eventi, bevande e cibo. I ricavati sarebbero fondi utili solo ed esclusivamente per far crescere la nostra associazione, questo è possibile? E nel caso, è possibile farlo senza aprire partita iva e senza emettere scontrino?

    La ringrazio per avere aperto questo sito, è veramente molto utile!

    1. Buongiorno.
      Premesso che non si comprende per quale motivo costituire una ASD per lo svolgimento di attività culturali (mi auguro non per retribuire i collaboratori con i benefici dei rimborsi sportivi esenti fino ai 7500 euro/anno), l'attività di somministrazione alimenti e bevande è attività commerciale e prevede l'apertura di partita IVA, come indicato qui http://www.tuttononprofit.com/2013/10/come-distinguere-le-attivita.html
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  91. Salve, vorrei un'informazione,
    sono un insegnate di aerobica, fin'ora mi ho sempre avuto il reddito sotto i 7500 €, adesso che li supero, posso aprire la p.iva nel regime dei minimi o è considerato come una mera prosecuzione?
    Che regime fiscale mi consigliate?
    Grazie mille

    1. Buongiorno.
      Non trattandosi di reddito di lavoro ma di reddito diverso, la maggior parte delle correnti di pensiero indica che non si tratta di mera prosecuzione. Si consiglia di aprire la p.iva entro fine anno perchè poi le condizioni cambieranno…e non in meglio…
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  92. Buongiorno se il presidente di una ASD riceve compenso(i famosi 7500) perchè svolge anche il ruolo di giocatore. L'asd o il soggetto va incontro a sanzioni ??

    1. scusi ancora il disturbo, in pratica non si potrebbe fare ma se si dimostra la bontà della cosa (ed è dimostrabile con le gare giocate etc etc) non è perseguibile?. L'unica soluzione e dimettersi da presidente. Ma che sanzioni sono previste per il pregresso se ci sono sanzioni?anche perche' una asd è tutto tranne che una società camuffata.

    2. Buongiorno. Non abbiamo indicato che non si possa fare, ma che per una questione di opportunità sarebbe meglio che il C.D. fosse il più neutro possibile. La soluzione di dimettersi da presidente non è risolutiva perchè se il soggetto comunque percepisce compensi che possono essere inquadrati quale suddivisione di utile non cambia molto. Non sono in grado quantificarLe importi di eventuali sanzioni.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  93. Buongiorno, sono il presidente di un'Associazione Musicale no-profit che si occupa di gestire la banda comunale.
    Sono mesi che sto cercando di capire come possiamo inquadrare il nostro maestro nella maniera fiscale corretta.
    Mi par di capire che noi possiamo usufruire delle stesse agevolazioni fiscali delle ASD per quanto riguarda il pagamento di compensi fino a 7500€. Giusto?
    Quindi se il compenso è inferiore posso retribuirgli direttamente l'intera somma senza applicare alcuna ritenuta d'acconto o tasse varie?
    Il nostro maestro è un dipendente pubblico (insegnante) e quindi ha già un reddito; con esso sfora il reddito di 7500 o la quota è solo per le attività di nostra competenza?
    Per fare questo c'è bisogno di alcuni documenti specifici?
    Grazie mille e complimenti per il portale.

  94. Gentile Gabriele,
    Sto per fondare una aps i cui fondatori e membri direttivo saranno mio padre , io e una mia "collega". Siamo attori ( tranne mio padre, da poco in pensione) abbiamo un'ass. Culturale da 20 anni che lavora in tutt'Italia. Quella verrebbe chiusa e la nuova aps prenderà il suo posto e gestirà un locale che prenderemo in affitto per creare un piccolo teatrino di 99 posti nella nostra città nelle marche. Ecco il punto: io e collega saremo retribuiti con contratto( attori? Insegnanti? Direzione artistjca? Responsabile palco?) . Altro buon numero di soci appassionati di teatro ma con altri mestieri svolgono l'attività di attori gratuitamente. Tutti gli altri soci sono di fatto quelli che assisteranno agli spettacoli o parteciperanno ai corsi ( io e collega siamo gli insegnanti). Questa è la panoramica. 1)Esiste secondo lei una possibilità di essere contestati per conflitto d'interesse? 2) la vecchia Ass. Del 92 fondata con atto notarile , necessita del notaio per essere sciolta? 3)Il patrimonio di quest'ultima ( attualmente nel mio garage da 4 anni) non è mai stato segnalato. Senza contestazioni può essere omesso allo scioglimento? Naturamente finirà nella nuova aps come concesso gratuitamente da me.
    La ringrazio anticipatamente.

    1. Buongiorno.
      La situazione da Lei prospettata presenta una serie non indifferente di criticità.
      Se desidera un nostro supporto professionale al fine di evidenziarLe le problematiche, può contattarmi via mail all'indirizzo gabriele@movidastudio.it o al numero 0125633211.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  95. Buongiorno, vorrei se possibile avere delucidazioni in merito alla seguente situazione:
    attualmente io e mia moglie siamo disoccupati ed entrambi risultiamo a carico di nostra figlia (unico reddito familiare). Io dovrei collaborare come istruttore in una ASD con compensi fino a 7500. Ho letto che tale tipo di collaborazione è consentita solo se si è studenti, pensionati o con altro reddito. Nel mio caso come funziona? Nel caso sia possibile che io percepisca tali compensi, devo essere dichiarati nella dichiarazione dei redditi di mia figlia? Vi ringrazio e complimenti per il vostro lavoro.

    1. Buona sera.
      Come indicato nell'articolo, i requisiti per poter percepire i rimborsi sportivi senza preoccupazioni sono quelli. Altre possibilità che non siano l'utilizzo di voucher, collaborazione occasione, contratti di lavoro subordinati,… potrebbero essere contestate.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  96. Buongiorno, vorrei sapere se una Onlus che si occupa di solidarietà familiare, può dare rimborsi ai suoi collaboratori esterni con P.Iva. I collaboratori devono docementare queste spese? Quali sono le voci che possono rientrare nei rimborsi spesa? E' anche possibile calcolarli in maniera forfettaria e non a pie' di lista? C'è un limite oltre il quale non è possibile dare i rimborsi spesa?

    1. Grazie per la risposta immediata, nei rimborsi forfettari o quelli a piè di lista sono comprese anche le spese telefoniche, quelle per la connessione ad internet visto che le consulenze sono fatte anche tramite skipe, pasti o solo vitto in caso di pernottamento? Al momento della stipula del contratto di collaborazione con il professionista, la Onlus deve specificare che ci saranno dei rimborsi spesa, e se si, distinguere se sono a piè di lista o forfettari? Cordiali saluti.

    2. Le spese documentate sostenute in nome e per conto dell'Associazione. Se ci saranno rimborsi spesa, si ritiene opportuno specificarlo. Gabriele

  97. Gent.mi, desidero sapere se è presente un documento o una bozza nel quale sono esposte le "varie" voci che specifichino quali sono le mansioni retribuite come redditi diversi ex 342/2000 (i famosi 7.500 euro/anno in completa esenzione fiscale) forniti da soci che già hanno un reddito principale; esempio:
    sig.ra Pina retribuita per "pulizie", oppure sig. Mario retribuito per "tintura delle pareti" sono accettabili? altri esempi?

    1. Buongiorno.
      Non trattandosi di attività sportive o di attività di segreteria, le attività da Lei indicate non possono essere retribuite con i benefici della 342/2000.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Grazie, oltre a queste due quali altre attività sono retribuite con i benefici 342/2000 per attività di segreteria invece quali operazioni si intendono?

    3. Buongiorno.
      Le consiglio di porre il quesito al Suo consulente o al collocamento in quanto le co.co.co. amministrative devono essere comunicate a quest'ultimo.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  98. Gent.mi,
    trovo i vostri articoli molto interessanti. Continuo però a non capire una questione; prendiamo ad esempio un'associazione onlus di educatori, che decidano di creare un progetto da proporre alle scuole per la prevenzione del fumo. Ipotizziamo che la scuola paghi l'associazione 1000 euro per questo progetto. Una parte dei soldi serve per comprare dei materiali, ma con una parte bisogna pagare il lavoro dei soci che attuano il progetto nelle scuole. E' possibile pagarli ad ore (ipotizzando 20 euro all'ora)? Questo pagamento è un rimborso spese? E' necessario fare un contratto? Nel caso in cui i suddetti educatori facessero parte del consiglio direttivo sarebbe un problema?
    Grazie, saluti.
    Giovanna

  99. Buongiorno volevo sapere un'associazione culturale con licenza commerciale (bar) se i volontari che prestano la loro attività (pulizie,cucina,banco) devono essere assicurati all'Inail. Grazie Marco

  100. buongiorno sono presidente di un associazione no profit volevo chiedere se ricevo compensi da attività per pubblicità e gli faccio regolare fattura al fisco la devo verare tutta o essendo associazione ho delle agevolazioni…grazie

    1. Buongiorno.
      Dipende…se l'Associazione ha partita iva ed è in regime 398/91 si deve versare solo il 50% dell'iva incassata. Diversamente, il trattamento fiscale è lo stesso degli Enti commerciali.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  101. Buongiorno,
    volevo chiederle un presidente di un'associazione culturale senza scopo di lucro
    può percepire compensi per le prestazioni che svolge all'interno della stessa? in caso affermativo con che tipo di contratto? Andrebbe bene anche questo "RICEVUTA PER PRESTAZIONI DI COLLABORAZIONE CON ASSOCIAZIONE ARTISTICA
    AI SENSI DELL’ART. 81 C 1 LETT. M) T.U.I.R. CON AUTOCERTIFICAZIONE" Grazie

  102. Buonasera,
    qualche anno fa sono stato membro del direttivo di un'associazione di promozione sociale. Ora vorrei aprire la partita iva e mi chiedevo, posso usufruire del regime dei minimi?
    grazie

  103. Salve, sono il presidente di un associazione culturale, gestisco quotidianamente il sito internet dell'associazione, posso ricevere un compenso per questo? se si come inquadrare questi compensi?

    Grazie

    1. Buongiorno,
      si, utilizzando la forma di retribuzione più idonea (collaborazione occasionale, voucher, …).
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  104. Salve
    Sono il presidente di un associazione sportiva dilettantistica e culturale, vi scrivo per chiedere una semplice delucidazione, riguardo una notizia letta su altri siti e di cui ho sentito parlare.
    E' vero che, entro certi limiti stabiliti dalla legge, al presidente può spettare un compenso a titolo di "Indennità di carica"?
    Grazie mille in anticipo.

    1. Buongiorno.
      Sappiamo che qualcuno fa riferimento a quanto da Lei indicato, ma non siamo assolutamente dell'idea che si possano retribuire i componenti del direttivo con una indennità di carica.
      Inoltre, mi permetto di suggerirLe di fare attenzione alla tipologia di Associazione che gestisce in quanto Associazioni sportive dilettantistiche ed associazioni culturali hanno agevolazioni anche differenti e sarebbe piu opportuno che una Associazione fosse o ASD o culturale. Se ha piacere di mandarmi lo statuto all'indirizzo gabriele@movidastudio.it posso dare un'occhiata.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  105. Buongiorno, sono il presidente di una ASD, con altri membri del gruppo ci accingiamo ad acquisire un nostra location dove effettuare vari corsi. Da quello che ho capito e mi corregga gentilmente una ASD con solo codice fiscale può erogare con ex legge 342/2000 i famosi 7500 euro/anno a soggetti come studenti, pensionati o dipendenti privati o statali. La mie domande sono, come posso erogare altri compensi a soci o collaboratori disoccupati? La dicitura di compenso sul libro contabile annuo sarà "compenso 342/2000" oppure mi tocca pagare qualcosa allo stato? chi percepisce la 342/2000 dovrà versare la ritenuta di acconto o no? Và consegnata la ricevuta per la 342? Aprendo la partita IVA che vantaggio ho in una ASD?
    Grazie

    Distinti saluti

    1. Buongiorno.
      Considerati i diversi argomenti delicati che ha trattato, Vi invito a scrivermi a gabriele@movidastudio.it in modo da poter programmare un incontro telefonico o via skype per chiarire la questione.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  106. Salve,siamo un gruppo di ragazzi che vorremmo fondare un associazione per il risparmio energetico. La mia domanda è Se possiamo proporre contratti ai nostri soci e con il ricavato (oltre a pagare le spese di gestione) investirlo per far risparmiare ulteriormente gli Associati.

  107. Buongiorno, sono socia di un'Associazione no profit di promozione sociale.
    Produciamo oggetti artigianali (all'uncinetto), finora ci siamo limitati a partecipare ad alcuni mercatini locali dell'artigianato, devolvendo in beneficenza l'incasso (tolte le spese). Attualmente abbiamo la possibilità di utilizzare una sede fisica, quindi la domanda è: sarebbe possibile svolgere attività di vendita all'interno della sede, fissando i prezzi dei prodotti (cosa che durante i mercatini abbiamo sempre fatto), destinando una percentuale alla beneficenza?
    In questo modo avremmo più possibilità di vendere i prodotti (non dovendo aspettare le date dei mercatini) ma al tempo stesso avremmo più spese (energia elettrica, tassa rifiuti, ecc.).
    Grazie mille per la vostra professionalità e disponibilità.
    Giulia

    1. Buongiorno. Si è possibile, ma attenti a due aspetti:
      – dovete aprire partita iva in quanto questi incassi (compresi quelli dei mercatini) sono commerciali;
      – gli incassi commerciali devono essere secondari e sussidiari a quelli istituzionali.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  108. Buongiorno, sono il Tesoriere di una società no profit di carattere culturale, volevo sapere:
    1 – è possibile dare un rimborso spese non documentato a soci che svolgono un attività di guida oppure un gettone presenza e se si come si deve regolamentare?
    2 – come Tesoriere che responsabilità ho e inoltre se non autorizzo alcune spese il Direttivo e o l'Assemblea dei soci possono autorizzare e by passarmi ?
    3 – esiste conflitto di interesse se l'Associazione paga l'impaginazione e la stampa di una guida fatta dal Presidente e dal Vicepresidente per poi effettuare vendite speciali il cui ricavato andrà all'Associazione ?
    4 – il Direttivo può autorizzare i rimborsi spese al Presidente e Vicepresidente e agli altri volontari no ?
    Grazie mille in anticipo per la vs. attenzione e disponibilità

    1. Buongiorno.
      1) se il rimborso non è documentato sarà soggetto a ritenuta d'acconto. Per quanto riguarda la possibile retribuzione sarà opportuno valutare la modalità più idonea (collaborazione occasionale, voucher, ecc…);
      2) è responsabile delle azioni intraprese in nome e per conto dell'Associazione. In una associazione vige il principio della democraticità, pertanto se in fase di riunione di cd o di assemblea la maggioranza dei soci è contro la Vostra opinione, la maggioranza vince;
      3) Se il testo è scritto da presidente e vice ma è edito dall'Associazione non vi è conflitto di interesse a mio avviso;
      4) la legge non lo vieta. Sono scelte di ordinaria amministrazione in capo al direttivo.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Buongiorno.
      1) se il rimborso non è documentato sarà soggetto a ritenuta d'acconto. Per quanto riguarda la possibile retribuzione sarà opportuno valutare la modalità più idonea (collaborazione occasionale, voucher, ecc…);
      2) è responsabile delle azioni intraprese in nome e per conto dell'Associazione. In una associazione vige il principio della democraticità, pertanto se in fase di riunione di cd o di assemblea la maggioranza dei soci è contro la Vostra opinione, la maggioranza vince;
      3) Se il testo è scritto da presidente e vice ma è edito dall'Associazione non vi è conflitto di interesse a mio avviso;
      4) la legge non lo vieta. Sono scelte di ordinaria amministrazione in capo al direttivo.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  109. salve ho trovato il dibattito su alcune questioni molto interessante. In particolare vorrei sapere se una associazione Onlus operante nel campo ambientale, erogando anche servizi, studi e consulenze nel settore, può a tal proposito servirsi a sua volta di contratti (anche in maniera reiterata) con i propri membri di consiglio direttivo per queste stesse prestazioni.
    E' legale o ciò si configura in una elusione fiscale o conflitto di interessi come avete posto l'attenzione in alcuni casi? Anche se tale concetto appare abbastanza discrezionale.
    Molte grazie

    1. Buongiorno.
      La Legge non lo vieta. Per questioni di opportunità e di buon senso, si consiglia di valutare ogni singola situazione prima di procedere alla stipula di eventuali contratti (soprattutto tra Associazione e componenti del direttivo). I migliori saluti, Gabriele Aprile

  110. Salve avrei bisogno di alcune informazioni.
    Come sede dell'associazione culturale vorrei utilizzare un terreno agricolo di mia proprietà dove vorrei mettere un chiosco mobile, cioè su ruote, per consentire agli associati di mangiare e bere qualcosa. Per far ciò ho bisogno di permessi e rispettare alcuni requisiti come quelli sanitari, acustici e paesaggistici, saprebbe a chi mi posso rivolgere per tutto questo e quali sono i parametri da rispettare?
    Grazie

  111. Buona sera. Volevo chiedere un'informazione. Sono un grafico editoriale. Lavoro per una rivista con ritenuta di acconto. Faccio anche altri lavoretti per un'associazione sportiva dilettantistica. Quest'ultima mi ha chiesto di stipulare con loro un contratto di collaborazione sportiva, graiz eal quale posso effettuare lavori per loro per un compenso annuo di € 7.500. Posso lavorare per tutti e due, quindi sia con ritenuta d'acconto che con il contratto di collaborazione sportiva, contemporaneamente?
    Poi volevo chiedere, riguardo la ritenuta d'acconto, se si superano i 5.000 euro l'anno, a quali sanzioni sono soggetta?
    Attendo risposta.

    Grazie mille

    1. Buongiorno Claudia.
      I rimborsi sportivi ex lege 342/2000 (i famosi 7500 euro/anno) possono essere erogati solo a chi è studente, pensionato o ha un altro lavoro. Ovviamente il reddito di lavoro deve essere superiore ai rimborsi sportivi. La collaborazione occasionale non deve superare i 30 giorni/anno e i 5000 euro/anno. Esistono altre forme di retribuzioni con ritenuta, differenti dalla collaborazione occasione. Le consiglio di rivolgersi ad un consulente del lavoro.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  112. Buonasera,
    sono presidente di un'associazione culturale che a breve aprirà un sito web per offrire servizi letterari (solo per i soci, a pagamento). Si tratta di attività istituzionale espressamente citata nello statuto e l'associazione organizza anche altre attività gratuite per cui personalmente non ricevo compensi, tuttavia per i servizi letterari sia io che altri soci riceveremo un compenso. Il problema è questo: in quanto presidente, posso firmare un contratto (ad es. di collaborazione occasionale) sia come lavoratore che come rappresentante dell'associazione? è meglio delegare la firma ad un altro membro del Consiglio?

    1. Buona sera.
      La Legge non lo vieta, ma consiglio (come giustamente Lei ha indicato) che il Vostro contratto venga firmato dal vicepresidente o altro consigliere.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Il contratto può essere firmato dal vicepresidente, o altro membro del consiglio direttivo, anche se non ha la rappresentanza legale?

    3. In caso di assenza del presidente, la sua funzione viene ricoperta dal vicepresidente o componente del c.d. più anziano. Gabriele Aprile

  113. Salve, sono il presidente di un' associazione culturale senza scopo di lucro e vogliamo insegnare lingue straniere.Il tetto massimo del rimborso per gli insegnanti e per chi sta in ufficio è sempre 7500 euro l'anno e sono essenti tasse ? Oppure dobbiamo fare un contratto o altro?
    Grazie Gabriela

    1. Buongiorno.
      Non è mai esistito per le Associazioni culturali il famoso contratto dei 7500 euro/anno. Quel contratto può essere utilizzato solo da enti sportivi, cori, bande e filodrammatiche. E' possibile utilizzare le forme di retribuzione tipiche anche degli enti commerciali (voucher, collaborazione occasionale, collaborazione a progetto, lavoro subordinato, ecc…). Ovviamente non è opportuno utilizzare il contratto più conveniente, ma quello più adeguato.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  114. Salve, vorrei porvi una domanda.
    Siamo un'associazione di promozione sociale nata il 4 novembre del 2013. Possiamo svolgere dei corsi (ovviamente per i soci) fin da subito o dobbiamo rispettare determinate tempistiche? Sentivo parlare di almeno un anno, in modo da risultare iscritti al registro provinciale… E' così?
    Grazie in anticipo.

  115. Salve, vorrei se possibile alcune delucidazioni.
    Se io sono titolare di partita iva in regime dei minimi, posso ugualmente percepire compensi con rimborso sportivo ? Grazie mille.

    1. Buongiorno.
      Può percepirli solo se non ha aperto partita iva come istruttore sportivo ovviamente. Il lavoro deve essere diverso.
      I migliori saluti,
      Gabruele Aprile

    2. Quindi se ho la partita iva come attività para-sanitarie e facendo si l istruttore ma di attività motoria adattata, posso percepire i rimborsi se invece altrove faccio l istruttore di nuoto o psicomotricità ad esempio ? Ancora grazie per la risposta !

    3. L'attività motoria non necessariamente è attività sportiva. Inoltre, se le due attività sono ben distinte non vedo problemi. Diversamente ritengo che si tratti di una situazione di palese conflitto di interesse.
      Saluti,
      Gabriele

  116. Salve, siamo un gruppo di ostetriche che vorremmo formare un'associazione di promozione sociale, per far conoscere il ruolo dell'ostetrica alla comunità ed offrire un servizio alle donne.
    Vorremmo sapere se è possibile farci pagare per i servizi erogati alle donne (come per esempio le visite domiciliari); e poi vorremmo sapere se è possibile che ognuna di noi si possa aprire in futuro una partita iva con il regime dei minimi anche se ha fatto parte nei mesi precedenti o continua a far parte dell'APS o se questo è un fattore di esclusione dal regime dei minimi.
    La ringrazio. Attendiamo una sua risposta.

    1. Buongiorno.
      Ho il timore che questo possa essere visto, da un eventuale accertatore, quale "studio associato" camuffato da Associazione. Se ha piacere può inviarmi una mail in modo che possa capire meglio la Vostra situazione.
      Gabriele Aprile
      gabriele@movidastudio.it

  117. Buongiorno
    Sono Alberto Marcolongo presidente di una associzione comunale di insegnanti di educazione fisica, come associazione ( senza fini di lucro e con finalità di promozione sportiva nelle scuole) siamo regolarmente costituiti e siamo in possesso di un codice fiscale ma non di una partita IVA. Non siamo affiliati al CONI o altre federazioni sportive ma semplicemente iscritti ad un albo comunale delle associazioni. Quest'anno abbiamo promosso, tra le altre cose, dei corsi di alfabetizzazione motoria nelle scuole elementari. A tenere i corsi sono dei nostri associati (laureati in scienze motorie) che come tanti neo-laureati sbarcano il lunario lavorando a ore presso palestre o società sportive oltre che con noi ( naturalmente non hanno partita IVA perchè non se la possono permettere) Da noi dovrebbero percepire una somma complessiva annuale di circa 1600 €. La domanda è come posso pagare le loro prestazioni in forma legale ? ho letto tutti i vostri approfondimenti in materia ma francamente ( sarà la scarsa dimestichezza con la burocrazia) non mi è sembrato di trovare la soluzione al mio problema. Ringrazio anticipatamente coloro che avranno la cortesia di rispondermi.

    1. Grazie per la celere e precisa risposta ! Considerando che ciascuno degli insegnanti coinvolti opererà per circa 110 ore nell'arco dell'anno ho valutato che 30 giorni lavorativi corrispondono a circa 240 ore ( 30 x 8 ore = 240), quindi penso che utilizzerò la collaborazione occasionale.

    2. Buongiorno.
      Anche solo un'ora al giorno corrisponde ad un giorno lavorato, pertanto non credo che vengano rispettati i limiti dell'occasionalità.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    3. Quindi se voglio essere in perfetta regola non mi resta che usare i voucher ?
      che però fanno lievitare il costo orario del 25% contro il 20% del rapporto occasionale. Gli istruttori intervengono per 4 ore la settimana da ottobre a maggio …. non c'è altro modo per essere in regola ?

    4. Buona sera.
      Non bisogna fare un discorso di convenienza, ma di contratto più idoneo da utilizzare.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  118. Buongiorno,
    in una associazione culturale, i soci possono esercitare una professione rilasciando la regolare fattura, ritenuta d'acconto, retribuzione come collaboratori o comunque in una delle modalità previste per i collaboratori. Per fare un esempio: se io socio (presidente, vice o semplice associato), tengo come docente un corso di chitarra, posso fatturare all'associazione la mia prestazione?

    1. Buongiorno.
      La Legge non lo vieta. L'importante è non rischiare di trovarsi in una situazione di palese conflitto di interesse.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. C'è una normativa di riferimento rispetto a questo caso? Nel senso se un socio o consigliere aiuta l'associazione culturale a svolgere l'attività di docenza al fine di usare gli utili dell'associazione per proporre servizi a basso costo ed alcuni anche gratuiti a questo socio o consigliere è possibile pagare le prestazioni con voucher? se si quale legge posso considerare come rifermento? grazie

    3. Buongiorno. E' possibile che vengano compensati soggetti (soci o meno), ovviamente in esito alla sottoscrizione di apposito contratto, che prestano la propria opera in favore dell'Associazione prestando attenzione al necessario obbligo di rispettare il divieto di distribuzione di utili diretta e/o indiretta (http://www.tuttononprofit.com/2013/07/cosa-significa-divieto-di-distribuzione.html), prescrizione obbligatoria per gli Enti senza finalità di lucro. Cordialità, Stefano Bertoletti

  119. Buonasera e complimenti per il sito, lo sto trovando molto utile.
    Avrei bisogno di sapere se i membri del consiglio direttivo di un'associazione di promozione sociale possono godere della stipula di un contratto di lavoro per aver svolto delle attività per l'associazione. Ad esempio se si ottiene un finanziamento è possibile che i diretti esecutori (indi lavoratori) delle attività siano anche alcuni membri del cd? Esiste un limite di incarichi che è possibile ricevere, oppure un limite monetario che è possibile percepire in un determinato periodo di tempo?

    Grazie mille in anticipo

    1. Buongiorno.
      La Legge non lo vieta. L'importante è non rischiare di trovarsi in una situazione di palese conflitto di interesse. Il limite economico dipende dal contratto che si utilizza ovviamente…
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  120. Salve, vorrei porvi alcune domande:
    1) Le APS che svolgono la propria attività istituzionale all’interno di un locale con annesso bar, può avere dei soci volontari per la gestione del bar?

    2) I circoli privati possono avere dei soci volontari?

    3) Dopo aver svolto l’attività istituzionale in un circolo per un anno (requisito essenziale, per il riconoscimento di APS) posso chiedere il riconoscimento per diventare una APS ?

    4) All’interno di un locale dove si svolge l’attività istituzionale dell’APS possono entrare solo i soci. E’ corretto?

    5) Queste attività che non riguardano gli scopi istituzionali possono essere a pagamento anche se rivolte ai soli soci?

    6) Per la somministrazione di bevande bisogna pagare l’IVA e far si che l’incasso di queste attività commerciali non sia predominante rispetto alle attività istituzionali. Ma a quanto può ammontare questo incasso?

    7) E’ per forza necessario che i soci paghino una quota associativa annua?

    8) Il presidente del circolo deve essere sempre presente o basta che vi sia o lui o il vice presidente?

    9) Se non sono affiliato a nessuna associazione nazionale posso produrre io le mie tessere?

    10) Se un socio è iscritto regolarmente ma ha perso la tessera associativa, devo per forza rifarla o posso anche lasciarlo senza dato che ho tutto registrato sul computer? Cioè se arrivano dei controlli potrebbero farmi una multa?

    11) Tutte le attività che svolgo per conto della APS e che servono per l’attuazione degli scopi istituzionali devono essere iscritti sullo Statuto o sull’Atto Costitutivo?

    Vi ringrazio anticipatamente, in attesa di una Vostra risposta.

    Cordiali Saluti

    1. Buongiorno. Rispondo per punti:
      1) si
      2) 2
      3) a condizione che si sia registrata già come APS
      4) corretto, o comunque le persone che entrano per chiedere informazioni sulle attività che fate
      5) in linea generale si, anche se non comprendo di quale attività stiate parlando
      6) non vi è un indicazione a riguardo, ma l'attività commerciale deve essere secondaria e sussidiaria a quella istituzionale
      7) no
      8) non è indispensabile che sia sempre presente
      9) certo, ma per somministrare deve essere affiliato a qualche Ente di Promozione o Federazione
      10) l'importante è che i suoi dati siano presenti sul libro soci e che abbiate conservato e approvato la sua domanda di ammissione a socio
      11) devono essere indicate sugli atti le attività che l'associazione avrà intenzione di svolgere.

      In conclusione, al fine di aiutarLa a comprendere ulteriormente le peculiarità proprie dell'Ente di cui Le ho precisato gli aspetti richiesti, Le indico infine che sia sul nostro sito web istituzionale (www.movidastudio.it) che sul nostro blog (www.tuttononprofit.com) può trovare talune Guide dedicate esclusivamente al tema degli Enti non commerciali e della loro corretta costituzione e gestione. Le segnalo in particolare:

      – Guida al Non Profit 2012 – Come creare e gestire un'associazione: http://movidastudio.it/ebook_dettaglio.php?pag=2;

      – Non profit: Come posso guadagnare? 2010: http://www.movidastudio.it/ebook_dettaglio.php?pag=6;

      – Accertamenti e verifiche fiscali agli enti non profit: guida operativa 2012: http://movidastudio.it/ebook_dettaglio.php?pag=5.

      I migliori saluti,

      Dott. GABRIELE APRILE

  121. Salve avrei bisogno di alcune informazioni.
    1) La gestione di un bar, di una Associazione di Promozione Sociale, può essere svolto da soci volontari?
    2) Da quanto ho capito una APS è esente da IVA per le attività istituzionali mentre non rientrano nella detassazione, quelle che non sono affini allo scopo istituzionale. E' corretto?

    La ringrazio anticipatamente, in attesa di una sua risposta.

    Cordiali Saluti

    1. Buona sera.
      1) si. il servizio deve essere riservato ai soci e i volontari devono avere i titoli per la somministrazione
      2) non rientrano nella detassazione le attività commerciali.
      A tal proposito Le consiglio la consultazione di "guida al non profit: come creare e gestire un'Associazione" reperibile al link http://www.movidastudio.it/edizioni.php . I migliori saluti, Gabriele Aprile

    1. Buongiorno Luciano.
      Se con "valore" intende il compenso erogato, Le segnalo che un contratto di assunzione presso un'Associazione è uguale ad un contratto di assunzione presso un Ente commerciale. Seguono pertanto entrambi i Contratti Collettivi Nazionali.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  122. Buongiorno,
    vorrei avere una delucidazione riguardo i rimborsi spesa sportivi (redditi diversi) ex Lege 342/2000 (i famosi 7.500 euro/anno in completa esenzione fiscale). Ho letto che oltre agli istruttori sportivi (con le clausole sopra indicate) questi rimborsi spese si possono applicare anche a chi esegue dei lavori di gestione dell'amministrazione all'interno dell'associazione sportiva. è corretto?
    Se cosi fosse, qualora una persona fosse un istruttore sportivo ma si occupasse anche dell'amministrazione come verrebbero suddivisi i cosiddetti rimborsi (o compensi visto che sono riferiti alla retribuzione di ore lavorative)? Sarebbe possibile che le 2 cose si sommino (es. 7.500 annui + 7.500 annui? ) o devono restare separati e nel totale complessivo non devono superare i 7.500 annui?
    Vorrei avere un po di chiarezza in merito.
    Grazie

    1. Buongiorno.
      Quanto Lei espone è corretto. Il limite dei 7500 euro/anno deve tenere conto anche dei diversi committenti e delle differenti mansioni svolte, pertanto non si possono sommare ma valgono come voce unica. I 7500 euro possono essere superati ed in quel caso l'eccedenza è soggetta ad una ritenuta del 23% + addizionale regionale. A tal proposito Le consiglio la consultazione della guida "Istruttori sportivi e personal trainer" che può trovare al link http://www.movidastudio.it/edizioni.php
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

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