Cosa significa divieto di distribuzione di utili?

Parliamo di divieto di distribuzione di utili. Cerchiamo di rispondere ad  una delle domande più ricorrenti che sono soliti porsi la maggior parte degli operatori degli Enti Associativi: rivesto una carica all’interno del Consiglio Direttivo: posso essere pagato”?

ATTENZIONE: con la risposta 452 del 30 ottobre 2019 Agenzia Entrate ha fornito nuove indicazioni interpretative in tema di distribuzione di utili e compensi ai soci per Associazioni Sportive, Enti del Terzo Settore e Società Sportive Dilettantistiche. QUI TUTTE LE NOVITÀ!

La questione è molto delicata. Infatti, in linea astrattamente teorica, la risposa al quesito secondo la normativa attualmente vigente dovrebbe essere affermativa, ma tale impostazione potrebbe innescare una serie di criticità che cercheremo di delineare nelle prossime righe.

Gli Enti senza finalità di lucro infatti (Associazioni Sportive Dilettantistiche, Culturali, di Promozione Sociale e ONLUS) non possono, per legge, distribuire in via diretta e/o indiretta utili e avanzi di gestione (così l’art. 10 co. 1 lett. D del D. Lgs. 460/1997). Ciò significa che non è possibile che vengano corrisposti denari a membri del Consiglio Direttivo (e ovviamente nemmeno ai Soci del sodalizio) per la semplice carica che essi ricoprono. Detti soggetti possono però certamente essere compensati per le attività che essi realmente prestano (stante ovviamente il rispetto dei requisiti imposti dalla normativa nel singolo caso di specie, e dunque ad esempio l’esistenza e la stipula di apposito contratto di lavoro/collaborazione, ecc …).

La criticità che emerge in relazione a questo aspetto ruota dunque attorno alla dimostrabilità certa che i compensi percetti da un membro del Consiglio Direttivo di un’Associazione o da un socio della stessa siano riconducibili ad attività che effettivamente sono state svolte per il bene del sodalizio. In parole più semplici: posto che, come precisato, esiste per legge il divieto di distribuire direttamente e/o indirettamente utili e avanzi di gestione, ma non quello di compensare chi presta la propria opera per l’Ente, in sede di un’eventuale verifica ed a fronte di specifiche contestazioni in tale direzione occorrerà dimostrare che i denari corrisposti ad un membro qualsiasi del Consiglio Direttivo od anche ad un Socio (e da questo soggetto ovviamente regolarmente fatturati) rispondono alle attività che questi hanno effettivamente prestato a favore dell’Ente e per la crescita del sodalizio, non per la carica rivestita all’interno dell’Associazione né tantomeno per trarne un lucro ed un beneficio strettamente personale (sotto tale profilo precisiamo che fanno eccezione le Associazioni di Volontariato costituite ai sensi della l. 266/1991 per le quali è espressamente vietata dalla legge la possibilità di corrispondere compensi a soci e amministratori). I compensi dovranno pertanto essere proporzionati all’attività svolta, oltre che ovviamente al volume delle entrate dell’Ente, nella consapevolezza che non esiste un parametro o una regola precisa, salva la previsione del già citato art. 10 del D. Lgs. 460/1997 (questa volta co. 6) in base al quale “si considerano in ogni caso distribuzione indiretta di utili o di avanzi di gestione: 

a) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi a soci, associati o partecipanti, aifondatori, ai componenti gli organi amministrativi e di controllo, a coloro che a qualsiasi titolo operino per l’organizzazione o ne facciano parte, ai soggetti che effettuano erogazioni liberali a favore dell’organizzazione, ai loro parenti entro il terzo grado ed ai loro affini entro il secondo grado,nonché alle società da questi direttamente o indirettamente controllate o collegate, effettuate a condizioni più favorevoli in ragione della loro qualità …;
b)
l’acquisto di beni o servizi per corrispettivi che, senza valide ragioni economiche, siano superiori al loro valore normale;
c)
la corresponsione ai componenti gli organi amministrativi e di controllo di emolumenti individuali annui superiori al compenso massimo previsto dal decreto del Presidente della Repubblica … per il presidente del collegio sindacale delle società per azioni;
d)
la corresponsione a soggetti diversi dalle banche e dagli intermediari finanziari autorizzati, diinteressi passivi, in dipendenza di prestiti di ogni specie, superiori di 4 punti al tasso ufficiale di sconto;
e) la corresponsione ai lavoratori dipendenti di salari o stipendi superiori del 20per cento rispetto a quelli previsti dai contratti collettivi di lavoro per le medesime qualifiche ”.Ferme tutte le considerazioni di cui sopra, precisiamo infine che sono sempre possibili i rimborsi per le spese effettivamente documentate nell’ambito delle attività dell’Associazione.

Restando a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento, auguriamo a tutti i migliori auguri di buone vacanze.

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

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52 commenti

  1. Salve , non vorrei portarvi via molto tempo , quindi basterebbero dei riferimenti da poter leggere ed informarmi :
    ho necessita’ di capire con certezza se in una Associazione Sportiva dilettantistica no profit sia possibile che un Presidente assuma la moglie come Segretaria e le elargisca uno stipendio ……..non siamo in presenza di qualche forma di conflitto o profit indiretto ? E’ il caso che il Presidente venga chiamato a dimettersi ? ………La liquidita’ che avanza a fine anno puo’ essere mantenuta dalla Asd oppure deve essere versata all’ Amministarzione Comunale che con convenzione a messo a disposizione le strutture sportive alla ASD ‘ … GRAZIE U. R.

    1. Buongiorno. In via generale la fattispecie evidenziata non si configura in espressa violazione di norme di legge (poichè nessuna norma entra precisamente nel merito dell’ipotesi prospettata) ma certamente potrebbe (il condizionale è doveroso) rappresentare una situazione di possibile conflitto di interessi, posto l’obbligo di rispettare i principi di assenza di scopo di lucro e di divieto di distribuzione diretta e/o indiretta di utili che devono necessariamente caratterizzare tutti gli Enti di tipo associativo. Così l’art. 8 del D. Lgs. 36/2021: “Le associazioni e le societa’ sportive dilettantistiche destinano eventuali utili ed avanzi di gestione allo svolgimento dell’attivita’ statutaria o all’incremento del proprio patrimonio. Ai fini di cui al comma 1 e fatto salvo quanto previsto dai commi 3 e 4-bis, e’ vietata la distribuzione, anche indiretta, di utili ed avanzi di gestione, fondi e riserve comunque denominati, a soci o associati, lavoratori e collaboratori, amministratori ed altri componenti degli organi sociali, anche nel caso di recesso o di qualsiasi altra ipotesi di scioglimento individuale del rapporto. Ai sensi e per gli effetti di cui al presente comma, si applica l’articolo 3, comma 2, ultimo periodo, e comma 2-bis, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 11”. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2020/01/compensi-soci-amministratori-associazioni-ssd-ets-quali-limiti.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. Salve,
    1) se l’associazione acquista per una festa palloncini e cioccolatini (diciamo per 30,00 euro di spesa) per gli associati più piccoli, si potrebbe configurare distribuzione di utili? se fosse possibile è sempre meglio che ci sia una delibera del direttivo?
    2) per l’acquisto di un portatile (anche usato) e una stampante è sufficiente la delibera del direttivo o serve approvazione assemblea?
    Grazie

    1. Buongiorno. Se un’associazione organizza un’attività coerente con le proprie finalità istituzionali è ovviamente legittimo che impieghi le risorse economiche ritenute necessarie ai fini dell’attività in questione. Se si ritiene di deliberare con anticipo le spese autorizzate, chiaramente, nulla osta. Idem dicasi per l’acquisto di portatile e stampante, per i quali anche in questo caso si ritiene sufficiente una delibera di direttivo, salvo che lo statuto non disponga diversamente. Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. Buonasera,
    Sto sciogliendo un’associazione e lo Statuto prevede che quello che è rimasto sul nostro conto venga dato in beneficienza ad un’altra associazione simile. Si puo’ fare semplicemente un bonifico ad un’altra assoiazione? Puo’ avere la sede anche all’estero?
    Grazie !

    1. Buongiorno. Premessa la necessità di verificare le disposizioni staturie sul punto, Le segnalo il testo dell’articolo 148 n. 8 lettera b) del TUIR, il quale stabilische per gli enti di tipo associativo “l’obbligo di devolvere il patrimonio dell’ente, in caso di suo scioglimento per qualunque causa, ad altra associazione con finalita’ analoghe o ai fini di pubblica utilita’, sentito l’organismo di controllo di cui all’articolo 3, comma 190, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e salvo diversa destinazione imposta dalla legge”. Segnalo in propositio il nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2013/12/procedura-per-chiusura-associazione-non-profit.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  4. Buongiorno
    Nel consiglio direttivo uno dei consiglieri si presta sempre a fare molti lavori, pulizie ambienti, spostamento attrezzature, accompagnatore allievi, e molti altri impegni non richiesti. Voleva sapere se fosse possibile omaggiarlo di uno dei corsi di ballo oppure se si profila anche in questo caso una indiretta cessioni di utili.
    Ringrazio

  5. Siamo una ASD, il Consiglio Direttivo deve decidere se donare una somma di denaro a una famiglia del paese, hanno un figlio con problemi di saluti, tutte le Associazioni del paese hanno donato, ci sentiamo in obbligo anche noi.
    Tra l’altro questa famiglia è legata ad un membro del Consiglio Direttivo! Padre-figlia!
    1. si configura un conflitto di interessi?
    2. questo donazione si configura come distribuzione di fondi/avanzi di gestione (vietati a quanto capisco)?
    Grazie mille, cordiali saluti.

    1. Buongiorno. Visto il caso di specie, che vede coinvolto l’Ente con un famigliare di un componente del Consiglio Direttivo della stessa Associazione, si ritiene sicuramente preferibile sottoporre il vaglio di questa ipotesi alla decisione dell’assemblea sociale, chiamata a decidere se, ed eventualmente quanto, donare per la causa in oggetto. Cordialità, Stefano Bertoletti

  6. Salve,

    innanzitutto complimenti per il vostro lavoro di informazione. Stiamo costituendo un’associazione no profit, ma non ci è chiaro se e come destinare compensi a titolo di indennità ai soci. I dubbi sono questi:

    1. Nel caso di indennità di rimborso spese per trasferimento (ad esempio benzina) o per vitto, questi compensi quando possono essere distribuiti? (a fine anno, alla fine di ogni mese?)

    2. Il socio che ha diritto a tali indennità, se non erro, deve richiederle con formale richiesta scritta in cui dichiara le spese sostenute, ma è anche obbligato ad allegare scontrini o ricevute fiscali (ad esempio per la benzina)?

    3. Come si dichiarano queste indennità? Il socio deve inserirle nella dichiarazione dei redditi? Sono esentasse per il socio e/o per l’associazione?

    Grazie in anticipo per la disponibilità!

    P.S. Vorrei acquistare i vostri e-books, ma ho visto che sono stati pubblicati nel 2010-2011 e, a quanto mi è stato riferito, recentemente ci sono state radicali riforme riguardo le associazioni, sono pertanto i vostri e-books ancora validi negli aspetti normativi che oggi regolamentano le associazioni o li dovrete aggiornare a breve?

    1. Buongiorno. Rispondo per punti. 1 – Quando preferite, in esito ad ogni trasferta, mensilmente, … Non esiste una regola definita sul punto. 2 – I riborsi spese analitici a pié di lista richiedono la certificazione delle spese sostenute, corredate dalle relative pezze giustificative a sostegno di quanto richiesto a titolo di rimborso. 3 – I rimborsi analitici non rientrano in dichiarazione dei redditi, mentre rientrano invece quelli forfettari. Preciso infine che le nostre Guide sono in fase di restyling, vista la prossima operatività della riforma del terzo Settore. Cordialità, Stefano Bertoletti

  7. Salve! Sono Presidente e istruttrice di corsi sportivi di una ASD. Per ricevere compensi come tecnico sportivo posso usufruire dei soldi provenienti dal pagamento dei corsi sportivi svolti dai minorenni? Cioè questi pagamenti che hanno tracciabilità dalle ricevute per attività sportiva non agonistica entrano nel fondo cassa dell’Asd e poi una parte verrebbe utilizzata per i compensi a me istruttrice. Si può fare?

    1. Buongiorno. Ferma la necessità di rispettare il divieto di distribuzione di utili che deve necessariamente caratterizzare sotto il profilo formale e sostanziale le associazioni sportive dilettantistiche, è assolutamente legittimo che con parte dei corrispettivi incassati dai soci dell’Associazione venga corrisposto un compenso (evidentemente in forza di idoneo contratto) ai collaboratori dell’Ente stesso. Cordialità, Stefano Bertoletti

  8. Buongiorno, ho cercato informazioni dappertutto ma non ho proprio trovato risposta, quindi mi tocca chiedere, prima di dover procedere con un eventuale interpello: sono presidente di una ASD con piccoli numeri e piccole entrate mensili (vogliamo diffondere l’attività motoria) ma sono anche titolare di partita iva in ambito sportivo. Finora non ho avuto alcun problema in quanto avendo prestato soldi alla ASD per acquisti vari mi sono fatto un rimborso di tutte le spese sostenute con fatture (come poi riportato in diversi verbali). Adesso che i debiti sono saldati, però, vorrei percepire un compenso in quanto professionista che eroga il proprio servizio. E qui cominciano i dubbi: posso fare fattura alla ASD di cui sono presidente o sarebbe un conflitto di interessi? Se sì, dovrei comunque sottopagarmi per non rischiare che ciò venga interpretata come distribuzione di utili? Certo, potrei sicuramente farmi un compenso amministrativo in quanto mi sono occupato e mi occupo del sito, della contabilità, della promozione e di tutto il resto, ma al di là di quello preferirei avere un compenso per il mio effettivo lavoro di istruttore dei corsi.
    Grazie mille!

    1. Buongiorno. Nessuna legge dello stato attualmente vigente Le vieta di emettere fattura all’ASD di cui è Presidente, fatto salvo il rispetto del divieto di distribuzione di utile ed il buon senso. In questa linea il suo compenso (che non necessariamente dovrà sottostimato) sarà necessario che venga paramentrato in funzione dell’attività sportiva da Lei prestata (essendo professionista del settore titolare di apposita partita IVA), sia nei confronti dell’ASD che dei suoi ulteriori clienti. Va infine da sè che, essendo Lei professionista del settore, non potrà beneficiare della norma agevolativa di cui alla legge 342/2000 (redditi diversi: http://www.tuttononprofit.com/2016/12/chiarimenti-sui-compensi-erogati-dalle-associazioni-sportive-e-dalle-societa-sportive-dilettantistiche.html). Se reputasse opportuno un ulteriore supporto professionale funzionale ad inquadrare ancor più nel dettaglio la questione verificando anche l’impostazione adottata dall’Ente, con piacere resto a disposizione. Cordialità, Stefano Bertoletti (stefano@movidastudio.it)

  9. Buonasera,
    come avvengono quindi i rimborsi per un presidente/istruttore di una asd?
    Con lo stesso criterio utilizzato per un socio/istruttore? Ovvero con incarico per prestazione diretta di attività sportiva dilettantistica e successiva certificazione compensi sportivi dilettantistici?
    Grazie.

    1. Buon giorno.
      Se il presidente dell'asd presta la propria opera come istruttore sportivo occorrerà che lo stesso sottoscriva idoneo contratto e che vengano poi svolti tutti gli obblighi successivi a questo connessi (inserimento dell'anagrafica nel modello 770, certificazione unica, certificazione dei compensi). Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. Vorrei un chiarimento se possibile. Un istruttore sportivo che svolge anche le mansioni di Presidente della stessa società ADS no profity, senza alcun contratto sottoscritto, può percepire compensi,ovvero stipendio?Inoltre vi è compatibilità tra le due cariche dal momento che oltre il Presidente fa anche l’istruttore? ringrazio anticipatamente .

        1. Buongiorno. Premessa la necessità di evitare situazioni di palese conflitto di interesse, il compenso percepito dal soggetto deve esere corrisposto in funzione dell’attività dallo stesso prestata (istruttore, nei limiti delle ultime indicazioni http://www.tuttononprofit.com/2016/12/chiarimenti-sui-compensi-erogati-dalle-associazioni-sportive-e-dalle-societa-sportive-dilettantistiche.html) e non della carica che egli ricopre (Presidente). Cordialità, Stefano Bertoletti

  10. Salve quindi non ho capito se sono presidente di una ASD e ho la qualifica per dare delle lezioni ai soci dove questa attività è riconosciuta nello statuto e fa parte dello scopo della ASD la divulgazione culturale io posso essere pagato dalla ASD come docente o no? Grazie

    1. Buongiorno.
      La legge non lo vieta. Ovviamente ciò deve avvenire con le opportune accortezze.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  11. Salve! Grazie per questo post chiarificatore. Fermo restando che l'attività di un corso possa essere retribuita al docente in coerenza con le tariffe attuali, anzi, con prezzi inferiori alla norma, c'è una somma o una percentuale, insomma un dato concreto per delimitare la retribuzione possibile? Per esempio se un'associazione riceve 600 euro al mese da tutte le attività, per scansare la distribuzione degli utili si può retribuire ad esempio una persona esterna al direttivo per 300 e un membro del direttivo che lavora per 300? Qual è il rapporto legale, fermo restando che il membro del direttivo lavorerebbe più degli altri soci, con più continuità? Meglio comunque assumere una persona esterna al direttivo e retribuirla con un importo pari a quello del membro del direttivo lavoratore? E se le entrate arrivassero a 1000, il membro del direttivo potrebbe, lavorando, prendere 500 euro al mese e retribuire due lavoratori esterni per 250 e 250?

    1. Buongiorno Ornella.
      Non esiste un rapporto numerico definito, altrimenti immagino che in molti resterebbero sempre leggermente sotto alla soglia….
      Esiste il buon senso sia nella definizione degli importi, sia nella definizione del contratto di lavoro più idoneo da utilizzare (che non coincide con il contratto più conveniente).
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  12. Salve a tutti!
    Sono il legale rappresentante di una onlus. come tale mi chiedo se posso percepire un emolumenti come amministratore e essere assunto dalla stessa onlus come dipendente e se posso fare il cumulo dei redditi non avendo altro lavoro se non questo. grazie
    Distinti saluti GianPiero

    1. Buongiorno.
      Il consiglio è di dimettersi dalla carica di presidente, di non ricoprire cariche sociali ed in un momento successivo farsi assumere dall'Associazione.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  13. Buongiorno.
    La SPA e la ASD devono essere ben distinte. Non è possibile utilizzare l'ASD per liquidare quote di una SPA.
    I migliori saluti, Gabriele Aprile

  14. buongiorno. vorrei sottoporre la situazione in cui si trova l'ASD di cui sono socio. Nel nostro caso esiste una società per azioni creata dai fondatori 50 anni fa, composta da 240 azioni di cui ormai la metà "in mano" a persone defunte. tale società ha affidato la gestione del circolo ad una ASD creata 3 anni fa e che usufruisce del sistema fiscale agevolato. nei due anni precedenti i bilanci si sono sempre chiusi praticamente in pareggio e quindi non è sorto nessuno problema. quest'anno la situazione è decisamente migliorata e se continuasse questo trend arriveremmo a fine anno con un certo gruzzolo da poter investire nel rinnovamento delle strutture. Alcuni dei soci azionisti però si sono fatti richiedendo la liquidazione delle loro quote, che al momento vengono valutate, dal presidente della società per azioni, 800 €. Tralasciando il fatto che il valore è puramente simbolico in quanto non è frutto di una valutazione reale, mi chiedevo se l'eventuale liquidazione di tali quote della società per azioni con i soldi avanzati alla fine della stagione dalla gestione dell'ASD entrerebbe nella categoria delle "ridistribuzione degli utili" e quindi andrebbe a crearci dei problemi. Da parte del direttivo dell'ASD non ci sarebbe alcuna intenzione di liquidare le quote richieste da alcuni azionisti, ma se la cosa fosse proibita dalla legge si eviterebbero un sacco di discussioni a cui, inevitabilmente, si andrà incontro.
    grazie dell'attenzione

  15. Buongiorno sono un segretario di di un'associazione sportiva dilettantistica no profit, all'interno ci sono due soci che si occupano dei lavori di pura manutenzione straordinaria (piccoli problemi ma che necessitano un intervento immediato). Solitamente noi abbiamo sempre elargito un contributo nei loro confronti, motivandolo come un contributo una tantum al socio XXXXX e socio YYYY per lavori di manutenzione straordinaria. Si tratta di piccole cifre, nell'arco di un anno si arriverà massimo a 200-300€. I soci sono entrambi pensionati, non hanno partita iva. Possiamo continuare ad operare in questa direzione?
    Grazie mille

    1. Buona sera.
      Non è possibile erogare un contributo una tantum per queste attività.
      Considerati i dubbi già emersi dai Vostri precedenti quesiti, Vi invito, qualora fosse di Vostro interesse, a contattarmi all'indirizzo gabriele@movidastudio.it in quanto vorrei fare con Voi alcune riflessioni.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  16. Buongiorno
    Avrei un dubbio in merito. Qualora si trattasse di un'associazione culturale che svolga attività di organizzazione eventi musicali, culturali e spettacoli, i socio che al contempo suonano nelle manifestazioni possono percepire compensi? Se si, se trattasi di prestazioni occasionali dovranno semplicemente compilare un autocertificazione con ritenuta d'acconto (quale percentuale?) da consegnare all'associazione oppure considerando che si tratta di lavoratori che gia' versano i contributi devono inserirli nelle proprie dichiarazioni 730 dei redditi annuali.
    Grazie

    1. Buongiorno.
      Se si tratta di collaborazione occasione, la ritenuta è del 20% e deve versarla l'Associazione, producendo una ricevuta, firmata dalle parti, in cui si dichiara quanto corrisposto.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  17. Buonasera, mio marito intende fondare un'associazione di tipo ricreativo (per mamme e bambini), una specie di ludoteca con in più vari corsi per bambini; lui lavora full time, quindi durante la settimana saremmo io (che lavoro part time) ed un'amica (disoccupata) a gestire la sede: possiamo essere retribuite? Con che genere di inquadramento? Grazie! Michela

    1. Buongiorno.
      Potete essere retribuita. La scelta del contratto più idoneo da utilizzare va definita con il Vostro consulente in quanto non tutte le forme di retribuzione possono essere utilizzate per qualsiasi occupazione.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  18. Buonasera
    Avrei un dubbio in merito. Qualora si trattasse di un'associazione culturale che svolga attività di organizzazione eventi musicali, culturali e spettacoli, il socio che al contempo riveste la carica di Direttore Artistico può percepire compensi? Se si, dovrà semplicemente riportarli nella propria dichiarazione dei redditi?
    Grazie

  19. Che significato ha: prestazioni di servizi ai soci, ai fini della corretta interpretazione del divieto di distribuzione degli utili? Non capisco, perchè se fondo una associazione culturale, la fondo anche per fornire dei servizi "culturali" ai soci. Quindi di che parliamo? Grazie.

    1. Buongiorno.
      Se sta parlando del primo punto elencato sul fondo dell'articolo, Le consiglio la lettura attenta di tutto il punto in oggetto.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  20. Certo, la risoluzione è in risposta all'interpello di una SSD, ma in tutto il testo è proprio la normativa delle SSD ad essere continuamente equiparata a quella delle ASD "… alle società sportive dilettantistiche costituite in società di capitali senza fine di lucro si applicano "le disposizioni della legge 16 dicembre 1991, n. 398 e successive modificazioni, e le altre disposizioni tributarie riguardanti le
    associazioni sportive dilettantistiche (…) ". e ancora… "ivi
    previste (comprese le associazioni sportive dilettantistiche), che in mancanza di espressa indicazione legislativa soccorrono, in proposito, "i criteri
    stabiliti all'art. 10 comma 6" del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460… nell'individuare alcune fattispecie che
    "…. costituiscono in ogni caso distribuzione indiretta di utili o avanzi di gestione", può, infatti, considerarsi come norma di VALENZA GENERALE…. naturalmente, si chiarisce che in ogni caso occorrerà valutare l'entità dei proventi dell'Associazine… È evidente che se l'Ass incassa 50.000 euro non può pagare il presid con 40.000 senza che si configuri distribuzione indiretta, ma l'esclusione totale a priori mi sembra eccessiva.

    1. Buongiorno.
      Per avere una risposta certa da parte dell'Agenzia delle Entrate, Le consiglio di fare un interpello come presidente dell'ASD.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  21. Noi però intendiamo proprio compensi per la qualifica di presidente, citando la Risoluzione 25 genn 2007 n 9/E che verso la fine recita così:

    "Tutto quanto considerato, con riferimento alla fattispecie oggetto d'interpello si ritiene, in primo luogo, che i compensi percepiti dal socioamministratore per lo svolgimento della carica sociale costituiscono distribuzione indiretta dei proventi SE SUPERANO il limite previsto dal DPR n. 645 del 1994 per la carica di presidente del collegio sindacale delle società per azioni…

    Ne dovebbe conseguire che se NON SUPERANO il limite non sono distribz. indiretta, non vi pare?

    1. Buongiorno. Lei però sta parlando di presidente di una ASD, mentre la risoluzione riguarda una srl sportiva dilettantistica nella quale certamente gli amministratori possono percepire un compenso di amministrazione…
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  22. Perdonatemi. Potete citare la normativa secondo cui il presidente (o membri del CD) non possono ricevere compensi per la loro carica?
    Noi abbiamo trovato una risoluzione dell'AE 9 e del 25/01/2007 che precisa che le associazioni/società possono erogare compensi al socio-amministratore in relazione alla carica sociale ricoperta, purché entro il limite previsto dal D.P.R. n. 645/1994
    e ancora… l’art. 10, comma 6, del D. Lgs. n. 460 del 1997 spiega che (anche per le ASD) si considera distribuzione indiretta la corresponsione ai componenti gli organi amministrativi e di controllo di emolumenti individuali annui superiori al compenso massimo previsto dal D.P.R. 10 ottobre 1994, n. 645, e dal D.L. 21 giugno 1995, n. 239 per il presidente del collegio sindacale delle SPA.
    A oggi tale compenso massimo è fissato in Euro 41.316,55. Non penso che la nostra ASD sia economicamente in grado di raggiungere quella cifra, ma da qui a gratis ce ne passa. D'accordo le interpretazioni restrittive, ma nei rarissimi casi in cui le norme lasciano un po' di respiro, perchè ignorarle?

    1. Buongiorno.
      Mi perdoni, ma non abbiamo indicato da nessuna parte che il presidente (o membri del CD) non possono ricevere compensi. Possono percepire compensi per le attività che svolgono per raggiungere gli scopi sociali dell'Ente. I compensi ex lege 342/2000 possono essere erogati anche a chi svolge attività di coordinamento e di segreteria.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  23. Ma dunque in qualità appartenente al consiglio direttivo e fisicamente di prestatore d'opera in una associazione posso essere retribuito anche se non sono dipendente dell'associazione? E la tassazione come funziona? e l'INPS vuole la sua parte? Diciamo che per un'anno intero di lavoro l'associazione mi riconosca 1000 Euro, fatto il bonifico quale documentazione bisogna preparare?

    1. Buona sera.
      Dipende dalla contratto in base al quale percepisce i denari in questione. Se si tratta di indennità o compensi "sportivi" occorrerà la stipulata di un contratto ex lege 342/2000, se si tratta di una prestazione d'opera occasionale, stante il rispetto dei requisiti imposti dalla legge, occorrerà il versamento della ritenuta d'acconto, ecc … In entrambi i casi l'Associazione dovrà predisporre nei termini di legge apposito 770.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    1. Riteniamo che sia opportuno verificare caso per caso. Non esiste in senso assoluto un riferimento che indichi quando si tratta di distribuzione di utile o meno.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  24. "la corresponsione ai componenti gli organi amministrativi e di controllo di emolumenti individuali annui superiori al compenso massimo previsto dal decreto del Presidente della Repubblica … per il presidente del collegio sindacale delle società per azioni"

    Cosa vuol dire? Che se si rimane sotto a quel compenso massimo (di quant'è?), non ci sono problemi? Cioè si possono pagare i membri del consiglio (se per organi amministrativi si intenda il consiglio)?

    1. Buona sera.
      Nella frase da Lei citata si parla di società per azioni e non di ente non profit. La nostra personale opinione, anche alla luce dei numerosi verbali di accertamento che abbiamo analizzato, è che non si possano mai retribuire i componenti del direttivo per il fatto di comporre lo stesso.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

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