Associazioni Non Profit, esenzione IVA e tassazione: attività per Amministrazioni Pubbliche e Scuole

Capita frequentemente che le Associazioni non profit (siano esse sportive o culturali) si trovino ad organizzare attività presso Enti pubblici (soprattutto Scuole ma anche Comuni). Ebbene, le prestazioni fornite dall’Ente devono considerarsi esenti IVA? Soggette ad IRES e IRAP?

ATTENZIONE: in calce tutti i più recenti aggiornamenti sul tema, con i relativi articoli di approfondimento!

COSA DICE LA LEGGE?
Art. 10 n. 20, D.P.R. 633/1972
Sono esenti dall’imposta:

20) le prestazioni educative dell’infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l’aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, rese da istituti o scuole riconosciuti da pubbliche amministrazioni e da ONLUS, comprese le prestazioni relative all’alloggio, al vitto e alla fornitura di libri e materiali didattici, ancorché fornite da istituzioni, collegi o pensioni annessi, dipendenti o funzionalmente collegati, nonché le lezioni relative a materie scolastiche e universitarie impartite da insegnanti a titolo personale;
”.

Art. 143, D.P.R. 917/1986 (TUIR)

3. Non concorrono in ogni caso alla formazione del reddito degli enti non commerciali di cui alla lettera c) del comma 1 dell’articolo 73:
a) i fondi pervenuti ai predetti enti a seguito di raccolte pubbliche effettuate occasionalmente, anche mediante offerte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione;
b) i contributi corrisposti da Amministrazioni pubbliche ai predetti enti per lo svolgimento convenzionato o in regime di accreditamento di cui all’articolo 8, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, come sostituito dall’articolo 9, comma 1, lettera g), del decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517, di attività aventi finalità sociali esercitate in conformità ai fini istituzionali degli enti stessi“.

Art. 148, D.P.R. 917/1986 (TUIR)

3. Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonché le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati.
“.

COSA SIGNIFICA?
1) Sono esenti IVA ai sensi dell’art. 10 n. 20 del D.P.R. 633/1972 le prestazioni effettuate da istituti o scuole riconosciuti da pubbliche amministrazioni o ONLUS finalizzate all’educazione dell’infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, inclusa la formazione, l’aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale.
2) Non concorrono a formare il reddito (imponibile) degli Enti non commerciali (e dunque non sono soggetti a tassazione IRES e IRAP) i contributi corrisposti da Amministrazioni pubbliche ai predetti Enti per lo svolgimento in regime di convenzione o accreditamento di attività aventi finalità sociali esercitate in conformità ai fini istituzionali degli enti stessi, e questo ai sensi dell’art. 143, del D.P.R. 917/1986.
3) I corrispettivi specifici versati per attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali e rivolte agli iscritti, associati o partecipanti non si considerano commerciali, e pertanto dette somme rientrano nel novero delle attività non costituenti reddito imponibile (o istituzionali).

Aggiornamento del 22/11/13: sicuramente sarà un caso, ma proprio ieri è uscita la circolare n. 34/e dell’Agenzia delle Entrate intitolata “Trattamento agli effetti dell’IVA dei contributi erogati da amministrazioni pubbliche – Criteri generali per la definizione giuridica e tributaria delle erogazioni, da parte delle pubbliche amministrazioni, come contributi o corrispettivi“. Utile documento per approfondire una parte di quanto abbiamo trattato.

Aggiornamento del 27/5/14: il prossimo 6 giugno diverrà operativo un obbligo la cui origine si deve alla legge 244/2007 (finanziaria 2008) con la quale si è stabilito che nei confronti delle Amministrazioni la fatturazione dovrà avvenire esclusivamente in forma elettronica (FatturaPA). QUI tutti gli approfondimenti.

Aggiornamento del 3/2/2015: pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale il decreto che ha attuato la disciplina dello “split payment”. ATTENZIONE quindi alle fatture emesse. Leggete QUI.

Aggiornamento del 16/3/2015: esiste l’obbligo di fattura elettronica per gli Enti Non Profit senza partita IVA (che dunque non esercitano attività commerciale)? QUI la risposta!

Aggiornamento del 1/1/2017: elevato a 400.000 euro/anno il limite di proventi commerciali incassabili da Associazioni/Società Sportive in regime 398/91. QUI l’approfondimento specifico.

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

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168 commenti

  1. Buongiorno,
    siamo un’associazione di promozione sociale che organizza una piccola fiera di paese con 30-40 bancarelle.
    Queste dovrebbero renderci un corrispettivo (dai 15 ai 40 euro) per parteciparvi, come inquadriamo questa operazione? Fattura ad ognuno? O basta una ricevuta?

    Grazie

    1. Buongiorno. Questo il vigente testo dell’articolo 148 n. 3 del TUIR: “Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti …”. Pertanto, se il corrispettivo in questione soddisfa i requisiti individuati dall’articolo di cui sopra questo potrà essere considerato istituzionale, ed in quanto tale de-commercializzato (emettendo dunque, se richiesta, apposita ricevuta). Qualora invece dette somme non dovessero soddisfare i requisiti individuati dal 148 n. 3 del TUIR (o rappresentassero un semplice “affitto” di spazi) dovranno essere ritenute rilevanti ai fini commerciali, e pertanto fatturate, con relativo versamento su di esse delle imposte e dell’IVA secondo le aliquote ed alle scadenze previste dal regime fiscale di riferimento. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. Salve, la nostra associazione ambientale ha da poco aperto p. Iva e aderito al regime agevolato 398/91. É ancora possibile in fattura indicare l’esenzione Iva prevista dall’articolo 10 comma 22 DPR 633/72 o siamo legati alle detrazioni Iva indicate dal regime 398/91? Grazie

    1. Buongiorno. I corrispettivi istituzionali, disciplinati in forza della previsione di cui all’articolo 148 n. 3 del TUIR, sono da considerarsi decommercializzati, e come tali esenti da IVA ed imposte. Quelli commerciali, invece, individuati sempre dal medesimo articolo, questa volta al numero 4, sono da considerarsi sempre assoggettati ad imposte ed IVA: su questi ultimi, pertanto, l’Ente dovrà sempre versare le imposte oltreché l’IVA (con le aliquote ed alle scadenze previste dal regime fisclae di riferimento, in questo caso quello disciplinato dalla L. 398/91), prediponendo poi le relative dichiarazioni fiscali. Segnao in proposito alcuni nostri articoli di approfondimento: https://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html e https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. Buongiorno, siamo un’associazione culturale che si occupa di diffusione della storia nelle scuole e sul territorio, come divulgatori della storia. Tutti i proventi (se ve ne siano, e solo come donazioni liberali) vengono totalmente veicolati a supporto del restauro delle opere pubbliche legate alla storia. Non riusciamo a capire cosa l’associazione deve pagare come tasse considerato che non facciamo attività commerciale ma solo divulgativa storica. L’unica entrata certa è costituita dalle quote associative.
    Grazie per ogni eventuale chiarimento

    1. Buongiorno. Se il Vostro Ente ha solo codice fiscale, e pertanto non esericta attività commerciali marginali (per le quali sarebbe peraltor indispensabile la partita IVA) connesse a quelle istituzionali, e gli unici proventi incassati consistono in quote associative ed eventualmente donazioni/liberalità, nulla è dovuto dall’Associaizone in termini di imposte di alcun tipo. Cordialità, Stefano Bertoletti

  4. Salve,
    siamo un’associazione senza scopo di lucro, abbiamo un locale affittato destinato a nostra sede, siamo soggetti a iva ? se si in che misura.
    Grazie

    1. Buongiorno. In via generale assolutamente sì (al 22%), posta la necessità di verificare il regime fiscale del locatore per comprendere se èpossano esistere ragioni di possibilità di non applicazione dell’imposta. Cordialità, Stefano Bertoletti

  5. BUON GIORNO SIAMO UNA APS NO PROFIT E DOBBIAMO PAGARE DELLE FATTURE AD UNA SOCIETA’ CHE SI OCCUPA DI FORMAZIONE DEL PERSONALE , SIA SULLA SICUREZZA SIA LA DOCUMENTAZIONE SULLA VALUTAZIONE DEI RISCHI. QUESTI CI HANNO RILASCIATO FATTURA CON IVA E A LORO HO POSTO IL QUESITO: NOI ESSENDO UNA ASSOCIAZIONE PROMOZIONE SOCIALE NO PROFIT NON DOVRESTE APPLICARE IVA. LA RISPOSTA E’ STATA NEGATIVA IN QUANTO LORO NON STANNO CEDENDO GRATUITAMENTE BENI.
    A VOI PONGO IL QUESITO : COME CI DOBBIAMO COMPORTARE?
    GRAZIE NELL’ATTESA DELLA VOSTRA RISPOSTA PONIAMO DISTINTI SALUTI
    UMBERTO CUTOLO

    1. Buongiorno. Le condizioni di esonero dall’imposta sul valore aggiunto sono indicate nell’articolo sopra riportato. Al di fuori dei casi di cui sopra, pertanto, l’IVA per le Associazioni rappresenta un costo dovuto. Cordialità, Stefano Bertoletti

  6. Salve, un’asd, può integrare la propria associazione in ASD e CULTURALE, considerando che nell’oggetto sociale sono già previste attività culturali e ricreative? Se sì, come bisogna procedere burocraticamente? E’ necessario un nuovo statuto?
    Cordialità

  7. Rivolgo un’altra domanda: Come Ass. Scout senza scopo di promozione sociale, per acquisto ,attrezzature per cucina-Container-Tende per dormire;uniforme o attrezzature per varie; lavori di murature su terreno avuto in comodato d’uso gratuito. Siamo esenti di pagare IVA al fornitore?

    1. Buongiorno. A fronte di quanto indicato non ritengo esistano gli estremi per poter beneficiare dall’esenzione dell’imposta. Tutt’al più potrà essere prevista un’aliquota ridotta, in funzione dell’attività e del servizio che acquistate, che dipende ovviamente dallo stesso fornitore. Cordialità, Stefano Bertoletti

  8. Buongiorno,
    volevo sapere se un ente no-profit che vende prodotti per generare ricavi che verranno completamente ed esclusivamente usati per comprare beni destinati gratuitamente a terzi a scopo benefico verrebbero comunque tassati – nello specifico caso si tratterrebbe di computer per ragazzi che non hanno l’opportunità di permetterselo.
    In tal caso i profitti dell’ente sarebbero pari a zero, dunque in ogni caso non ci sarebbero profitti da tassare per la PA, è corretto ?
    RingraziandoLa anticipatamente per l’aiuto e il Suo tempo,
    Cordiali saluti,
    Achille.

    1. Buongiorno. Le “cessioni di beni nuovi prodotti per la vendita”, ex art. 148 n. 4 del TUIR, sono da considerarsi sempre commerciali, e pertanto i proventi che ne derivano dovranno essere soggetti a tassazione secondo quanto previsto dal regime fiscale di riferimento adottato in esito all’apertura della partita IVA della Società. Se in 398/91, occorrerà procedere al versamento del 50% dell’IVA incassata pagando el imposte con aliquota ordinaria sul 3% dell’imponibile. Segnalo in proposito due nostri articoli specifici di approfondimento: http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html e http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

    2. Buongiorno siamo una associazione religiosa senza fine di lucro HO bisogno sapere SI noi siamo assenti di pagare l’Iva

  9. Buongiorno,
    siamo una Onlus che si occupa di promozione in un territorio disagiato. Per farlo conoscere organizziamo anche piccoli eventi sportivi tipo camminate e gare podistiche non competitive con quota di iscrizione a copertura della spese. Come dobbiamo regolarci con l’IVA? Grazie mille

    1. Buongiorno. Il vigente art. 148 del TUIR stabilisce che “Per le associazioni … non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti …”. Ciò significa che le liberalità o i corrispettivi incassati da soci per la partecipazione ad attività coerenti con le finalità istituzionali dell’Ente stesso sono da considerarsi istituzionali, e come tali detassati e non soggetti ad imposte o ad IVA (http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html). Discorso diverso per le attività a pagamento svolte nei confronti di terzi (o per sponsorizzazioni, somministrazione alimenti, …), i cui corrispettivi sono da considerare commerciali, e su di essi occorrerà versare imposte ed IVA alle scadenze e secondo gli importi previsti dal regime fiscale di riferimento (http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  10. Buongiorno,
    sono il presidente di un ASD che per svolgere le attività sportive previste dallo statuto prende in affitto una palestra da una società sportiva dilettantistica che si occupa della gestione della struttura stessa. Tali prestazioni sono soggette ad IVA o sono esenti?
    Grazie

  11. buongiorno.. volevo un info…. praticamente noi un assocciazione culturale islamica abbiamo comprato un immobile ex officina meccanica e la abbiamo ristutturata tutto in regola per far diventare l immobile una moschea. la mia domanda è questa: dopo aver chiesto in comune io cambio di uso da officina a moschea ci è arrivata una tassa da pagare di 17.000 euro volevo capire se noi come assocciazione culturale la dobbiamo pagare oppure abbiamo qualche esinzione. il mio numero è 3336372069 grazie mille

    1. Buongiorno. Salvo che esistano previsioni comunali specifiche sul punto, non esistono agevolazioni per le associazioni sotto il profilo del cambio di destinazione urbanistica. Cordialità, Stefano Bertoletti

  12. buongiorno, sono presidente in una associazione culturale abbiamo avuto la brillante idea di fare un corso di lingue per gli associati il costo del professore (che e un esterno dell’ associazione) che fa ripetizioni de essere compreso di I.V.a.. distinti saluti pierpaolo

    1. Buongiorno. Per rispondere al quesito occorre prima di tutto comprendere il regime fiscale della persona con la quale collaborerete (trattasi di lavoratore autonomo con partita IVA? … dipendente pubblico? … disoccupato?). In seconda battuta, in forza di quanto precedetemente verificato, sarà possibile inquadrare il rapporto di collaborazione in maniera corretta per entrambe le parti (Associazione e collaboratore). Cordialità, Stefano Bertoletti

  13. Sono il presidente di una Pro Loco iscritta all’albo nazionale delle APS 383/2000.
    Per le attività di noleggio attrezzature ad altre associazioni o comitati festa. Sono esente ad applicazione dell’Iva ?

    1. Buongiorno. Il noleggio, per un’associazione, si configura sempre necessariamente come un’attività rilevante ai fini commerciali, e pertanto soggetta ad imposizione fiscale e ad IVA (http://www.tuttononprofit.com/2016/06/il-noleggio-di-beni-ai-soci-di-una-associazione-e-attivita-commerciale-o-istituzionale.html). L’Ente potrà pertanto svolgerla solo al rispetto di talune condizioni e con tutte le conseguenze del caso (dichiarazioni fiscali, pagamento imposte, versamento IVA, …). Cordialità, Stefano Bertoletti

  14. Buonasera,
    si chiede se un’associazione di promozione sociale (o culturale) può svolgere ripetizioni scolastiche nel doposcuola per ragazzi delle scuole elementari e medie; in caso di risposta affermativa, dev’ essere stabilito dall’assemblea un importo per ogni ora di lezione svolta? In tal caso bisogna far associare i ragazzi ed i loro genitori?
    Grazie

    1. Buongiorno. Per rispondere al quesito occorre verificare le previsioni statutarie sul punto, analizzando l’oggetto sociale dell’Ente ed individuando la finalità (ideale) per la quale è stato costituito (http://www.tuttononprofit.com/2016/03/perche-costiuire-associazione-cosa-comporta-come-deve-essere-gestita.html). L’importo dei corrispettivi dovrà dunque essere stabilito, meglio se dell’assemblea dei soci, mentre “soci” dell’Ente è ragionevole che siano coloro che beneficiano della prestazione (anche per beneficiare della decomercializzazione dei corrispettivi da questi pagati: http://www.tuttononprofit.com/2017/02/quali-sono-le-agevolazioni-fiscali-di-un-ente-non-profit-associazione-societa-sportiva-dilettantistica.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  15. Salve ho appena fondato 1 aps con cf e piva.
    La domanda e per un corso in 1 liceo conviene fare fattura con l associazione e poi autorimborsarmi con scontrini certificati o fare prestazione occasionale?
    Economicamente come converrebbe?

    1. Buongiorno. Premesso che i rimborsi non concorrono a formare il reddito imponibile a condizione che siano analitici e documentati nel dettaglio, la collaborazione occasionale prevede invece il versamento di una ritenuta pari al 20% dell’importo, stante il rispetto degli ulteriori requisiti per poterla applicare (http://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html e http://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-puo-davvero-essere-unalternativa-ai-voucher-parte-seconda.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  16. Buongiorno,
    la mia associazione, che ha come scopo fra gli: “fornire un servizio all’infanzia, proponendo di intervenire sull’informazione e prevenzione rispetto ai più comuni disturbi dell’età evolutiva”,
    ha sottoscritto una convenzione con una scuola per un progetto attinente all’oggetto sociale.
    Il corrispettivo pattuito dovrà essere fatturato con Iva o esente Iva art.10.

    1. Buongiorno. Condizione di esenzione dall’imposta, ex art. 10 n. 20 DPR 633/72 è l’erogazione di “prestazioni educative dell’infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l’aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, rese da istituti o scuole riconosciuti da pubbliche amministrazioni e da ONLUS, comprese le prestazioni relative all’alloggio, al vitto e alla fornitura di libri e materiali didattici, ancorche’ fornite da istituzioni, collegi o pensioni annessi, dipendenti o funzionalmente collegati, nonchè le lezioni relative a materie scolastiche e universitarie impartite da insegnanti a titolo personale”. Per beneficiare dell’esenzione pertanto occorre che l’erogazione di una prestazione specifica effettuata da un soggetto giuridico ben individuato (istituti o scuole riconosciuti da pubbliche amministrazioni o ONLUS). Cordialità, Stefano Bertoletti

  17. sono il presidente si una associazione di promozione sociale senza scopo di lucro che si occupa di organizzare eventi per i suoi soci. Non abbiamo partita IVA ma il codice fiscale. Dovendo affittare una sala per un evento siamo esenti dal pagamento dell’IVA e cosa dobbiamo produrre? Basta una autocertificazione?

  18. Buonasera, faccio parte di un’associazione culturale senza scopo di lucro con finalità artistiche e di difesa ambientale. Non abbiamo partita IVA, ma solo codice fiscale. Una persona che ha collaborato con noi deve rilasciarci la ricevuta di quanto gli dobbiamo. Non mi è chiaro se deve inserire nella sua ricevuta la ritenuta d’acconto o meno.
    La ringrazio anticipatamente per il prezioso aiuto che potrà darmi.
    Cordialmente

    1. Buongiorno. Occorre verificare quale contratto abbia disciplinato il Vostro accordo di collaborazione: se trattasi di una “collaborazione occasionale” sugli importi corrisposti l’Ente dovrà versare la ritenuta d’acconto del 20% (http://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html), mentre se trattasi di professionista munito di partita IVA lo stesso dovrà emettere una fattura coerente con il suo regime fiscale. Cordialità, Stefano Bertoletti

    1. Buongiorno. L’articolo 9 del decreto legge 83/2012 ha cambiato il regime Iva nel settore immobiliare, apportando delle modifiche all’articolo 10, commi 8, 8-bis ed 8-ter, del D.P.R. 633/1972. Il nuovo comma 8 dell’articolo 10 conferma un generale regime di esenzione Iva, a esclusione di taluni casi specifici da verificarsi nel dettaglio. Cordialità, Stefano Bertoletti

  19. Buonasera,

    scrivo come presidente di una ASD, che gestisce palestra e piscina,con partita iva. Ogni anno stipuliamo apposito contratto con le scuole delle zone limitrofe per l’attività di “nuoto post – scuola”. La retta del corso nuoto è versato dai genitori degli alunni direttamente alla scuola. A fine anno, poi, noi rimettiamo fattura elettronica alle scuole stesse. Il mio dubbio è il seguente, ogni anno è sempre stata indicata l’imposta IVA in fattura, è corretto o comunque siamo esentati secondo il sopra citato art. 10 n.20 dpr 633? Il reddito, poi, è imponibile ai fini del calcolo delle imposte IRES e IRAP?
    Saluti

    1. Buongiorno. Se l’attività non sviene svolta nei confronti di soci dell’ente ma viene, di fatto, erogato/venduto un servizio a terzi (la scuola paga TOT corsi di nuoto) è corretto che l’attività in questione rientri nel novero di quelle commerciali gestite dall’associazione, con consegente assoggettamento ad imposte e versamento dell’IVA in funzione del regime fiscale opzionato in sede di apertura della partita IVA, emettendo idonea fattura elettronica (http://www.tuttononprofit.com/2015/03/obbligo-di-fattura-elettronica-per-gli-enti-non-profit-senza-partita-iva.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  20. Buongiorno sono la presidente di una Associazione di promozione sociale senza partita iva e per statuto facciamo interventi educativi nelle scuole o privatamente. Solitamente pagano i genitori e rilasciamo una ricevuta. Ora una scuola ci vorrebbe coinvolgere ma dicono che non possono perche non avendo la partita iva non possiamo emettere fattura. Ma se predisponiamo una convenzione con la scuola con un rimborso forfettario concordato possono farci fare l’intervento emettendo soo una ricevuta?
    Grazie

    1. Buongiorno. E’ possibile per una ONLUS ricevere contributi/liberalità a sostegno delle proprie attività sociali (in assenza di un rapporto sinallagmatico tra l’Ente che effettua la donazione e l’Associazione stessa), oppure in alternativa il pagamento di corrispettvi (+ IVA) per prestazioni rese nei confronti di terzi. Esiste infine l’ipotesi di quote (istituzionali) versate da soci per la partecipazione ad attività coerenti con le finalità dell’Ente stesso. Non esistono alternative a quelle sopra indicate. Cordialità, Stefano Bertoletti

  21. Buongiorno,
    siamo un'aps che svolge un'attività commerciale non prevalente per la quale dovremmo essere esenti da IVA (vero?). Quale dicitura dovremmo inserire nella ricevuta?
    Grazie

    1. Buongiorno. L'esercizio di attività rilevante ai fini fiscali (e dunque non istituzionale) comporta il versamente delle imposte (e dell'IVA) secondo le aliquote e le scadenze previste dal regime fiscale di riferimento. Alla luce di ciò, salvo la verifica del caso specifico, l'attività commerciale non prevalente esercitata dal Vostro Ente prevede l'esposizione del 22% di IVA. Segnalo in proposito due articoli di approfondimento: http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html e http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  22. Salve. Siamo una Associazione culturale no prifit con codice fiscale, che opera nell' ambito della musica, organizzando corsi e manifestazioni. Siamo in possesso di diversi strumenti musicali acquistati, tramite contributi, parecchi anni fa. Suddetti strumenti, non vengono più utilizzati per i corsi che svolgiamo attualmente, percui vorremmo venderli ad un' altra Associazione e con il ricavato acquistarne di nuovi.
    E' possibile l' emissione di una fattura senza P.Iva? E se non fosse, come dobbiamo comportarci per poter effettuare l' operazione di vendita?
    Grazie, e buona giornata.

    1. Buongiorno. La cessione di beni si configura come attività commerciale, circostanza che implica che per il suo esercizio occorre che l'Ente sia titolare di partita IVA e versi sui proventi incassati per l'esercizio di detta attività imposte ed IVA alle scadenze e secondo le aliquote individuate dal regime fiscale di riferimento. Segnalo in proposito due nostri specifici articoli sul tema: http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html e http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html. Restoa disposizione in caso di eventuali necessità di chiarimento. Cordialità, Stefano Bertoletti

  23. Buongiorno, ho una domanda alla quale spero possiate rispondere perché vorrei capire: ma una scuola materna privata onlus può richiedere una retta mensile? perché non vogliono dichiarare per iscritto la retta a in genitori che paghiamo

  24. Salve, ho un associazione culturale no profit con codice fiscale, riceveremo dei soldi dal comune per coprire le spese di un festival di fotografia senza fini commerciali, in cui il comune copre i costi della mostra e della pubblicazione del catalogo della stessa, che tipo di ricevuta dobbiamo emettere? È sotto regime iva?

    1. Buongiorno. I contributi corrisposti ad Enti non commerciali da parte delle Amministrazioni pubbliche non concorrono a formare il reddito imponibile degli stessi, e pertanto non sono soggetti a tassazione (rientrando di fatto nel novero delle attività istituzionali), al verificarsi contemporaneo delle seguenti condizioni:
      – le somme corrisposte dall’Amministrazione pubblica all’Ente non commerciale devono avere necessariamente la natura di “contributo” (e dunque non di “corrispettivo”);
      – deve esistere un rapporto di convenzionamento/accreditamento fra l’Ente non commerciale e l’Amministrazione pubblica (evidentemente attraverso idoneo accordo sottoscritto dai legali rappresentanti di entrambi);
      – l’attività erogata dall’Ente non commerciale deve avere una finalità sociale che risulti altresì conforme e coerente con gli scopi istituzionali dello stesso. Cordialità, Stefano Bertoletti

  25. Buongiorno,
    da poco abbiamo creato un'associazione di promozione sociale e culturale. Vorremmo offrire attività di doposcuola e ricreativa ai nostri soci. Chi fornirà il servizio (soci anch'essi) potrà ricevere un rimborso spese? Quali obblighi fiscali e contabili nascono in capo all'associazione?
    In attesa di una risposta colgo l'occasione per porgere cordiali saluti.

    1. Buongiorno,
      prima di rispondere al suo quesito occorre una breve premessa. L'art. 18 c.1 e 2 della L. 383/2000 recita:
      "1. Le associazioni di promozione sociale si avvalgono prevalentemente delle attivita' prestate in forma volontaria, libera e gratuita dai propri associati per il perseguimento dei fini istituzionali. 2. Le associazioni possono, inoltre, in caso di particolare necessita', assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo, anche ricorrendo a propri associati."
      Tali sono le condizioni a cui una APS può retribuire i propri associati: ciò può avvenire tramite voucher, prestazione occasionale o secondo inquadramenti da definirsi a seconda delle necessità. I rimborsi spese erogati (per essere tecnicamente configurati tali) dovranno dunque necessariamente essere a pié di lista.
      Potrà trovare informazioni utili anche al nostro articolo
      http://www.tuttononprofit.com/2013/09/compensi-ai-soci-di-una-associazione-e.html
      Cordialmente, Giacomo Marchesi

  26. Buongiorno,
    un'associazione no profit (aspirante aps, non ancora iscritta ai registri regionali) cui è stato chiesto di fare un corso per delle classi in una scuola (il progetto è didattico e finanziato da ente pubblico, inoltre sarà inserito nel POF) ha la possibilità di fare una convenzione con la scuola e presentare alla fine una semplice ricevuta non fiscale? Grazie mille, Silvia

  27. buongiorno,
    un contributo sponsor concesso da un'azienda privata ad una onlus per organizzare un evento a scopi di beneficenza, è gravato da i.v.a. ? La onlus si occupa della raccolta fondi e sostenere progetti per fronteggiare il problema della sottoalimentazione dei bambini del continente africano. grazie

  28. Buongiorno, sono il presidente di una associazione sportiva dilettantistica che ha stipulato convenzione con una scuola pubblica per fare attività motoria di base applicata alla pallavolo rivolta agli studenti.Abbiamo l'obbligo della fattura elettronica oppure basta una semplice ricevuta in quanto tali emolumenti sono esenti da iva art 10 c. 20 633/72 e non concorrono al reddito e quindi non soggetti a IRES e IRAP?
    Cordialità.Florio Giontella

    1. Buongiorno,
      sono il presidente di una neonata Associazione Culturale senza fini di lucro e ci accingiamo a pubblicare un libro sull'oggetto delle nostre attività, che diffonderemo prevalentemente tra i soci. Mi risulta che la vendita sia esente IVA (non siamo iscritti), ma mi domando se l'esenzione vale anche per le fatture dei fornitori (tipografo, grafico, fotografo, redattore). Eventualmente quale articolo va citato?
      Grazie
      Matte Faglia, Firenze

  29. Buongiorno, sono presidente di un'associazione sportiva, il Comune sulla base di apposite convenzioni eroga all'associazione sportiva dei contributi a copertura delle spese, per manutenzione dell'impianto sportivo, e per le utenze (luce, acqua e gas). Tali contributi vengono da noi fatturati al Comune con applicazione di IVA. Volevo sapere è corretto fatturare tali contributi applicando l'IVA, o possono essere considerati in qualche modo esenti/esclusi? Se fosse corretta l'applicazione dell'IVA, come Associzione la devo versare sempre in maniera forfettaria quindi al 50%, oppure può essere considerata in qualche modo un'entrata istituzionale? Grazie.

    1. Buongiorno. Nell'articolo sopra riportato è precisata la disciplina dei corrispettivi incassati dalla pubblica amministrazione al fine di verificarne l'assoggettabilità o meno ad IVA ed imposte varie. Occorre quindi verificare gli accordi tra le parti e pertanto la natura dei denari versati dal Comune all'associazione. Qualora si trattasse quindi di poventi commerciali, gli stessi dovrebbero essere trattati secondo il regime fiscale da Voi opzionato (e dunque se in 398 il 50% dell'IVA incassata oltre che le altre imposte con aliquota ordinaria sul 3% dell'imponibile commerciale). Cordialità, Stefano Bertoletti

  30. Buongiorno, scrivo come presidente di un'associazione culturale no profit con solo codice fiscale.
    Ci stiamo adoperando per acquistare le tessere da distribuire ai nostri associati, mi chiedevo se in tale contesto l'associazione fosse esentata dal pagamento dell'iva.
    Grazie.

    1. Buongiorno. Posto che l'IVA rappresenta per le associazioni in genere un costo nella maggior parte dei casi, occorrerebbe comunque verificare nel dettaglio il regime fiscale di entrambi i soggetti. Cordialità, Stefano Bertoletti

  31. Salve ! Volevo chiedere….Se un'associazione politica ( un piccolo movimento politico a carattere esclusivamente locale) ,dotata solo di codice fiscale, volesse organizzare un seminario per i non soci (dietro il pagamento di un quota d'iscrizione) è esente dal pagamento di iva o tasse varie su tali redditi percepiti ? in caso affermativo,cambierebbe se tali frequentanti il corso siano iscritti all'associazione ? esistono leggi in materia ? grazie mille, andrea

    1. Buongiorno. Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi è il punto di riferimento sull'argomento: l’art. 148, c. 3, recita quanto segue:“Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un'unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonché le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati”.
      L’attività erogata nei confronti di non soci risulta dunque commerciale e quindi soggetta ad IVA e imposte.
      Consigliamo la lettura del seguente articolo per un ulteriore approfondimento:
      http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  32. Buonasera,
    una associazione teatrale in regime 398/91, emette fattura a un comune per la realizzazione di una rassegna teatrale. Nelle note viene indicato "contributi corrisposti da Amministrazioni pubbliche ai predetti Enti per lo svolgimento in regime di convenzione o accreditamento di attività aventi finalità sociali esercitate in conformità ai fini istituzionali degli enti stessi, e questo ai sensi dell’art. 143, del D.P.R. 917/1986". Mi servirebbe capire se rientra nel volume d'affari o no. Questo perchè siamo al limite dei 50.000 euro e se sforiamo dovremo adoperarci per l'acquisto del misuratore fiscale.
    Grazie.

    1. Buongiorno. Da quanto comprendo leggendo la Sua, l'attività esercitata parrebbe non concorrere alla formazione del reddito imponibile, e dunque non risulterebbe soggetta a tassazione IRES e IRAP. Il limite da Lei riportato penso rigurdai le raccolte fondi, in relaizone alle quali abbiamo prodotto una guida specifica consultabile qui: http://www.tuttononprofit.com/2013/11/focus-su-raccolte-fondi-tombole.html. In relazione alle ricevute non sussiste ad oggi alcun obbligo di emissione né di tenuta di un "misuratore fiscale" (http://www.tuttononprofit.com/2015/07/ricevute-emesse-dalle-associazioni-10-cose-da-ricordare.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  33. Salve, sono presidente di un'associazione musicale che ha eseguito una prestazione bandistica per il Comune in occasione del Venerdì Santo scorso e per la quale è stata emessa fattura elettronica. L'importo è esente da IRES?

    1. Buongiorno. Non concorrono a formare il reddito (imponibile) degli Enti non commerciali (e dunque non sono soggetti a tassazione IRES e IRAP) i contributi corrisposti da Amministrazioni pubbliche ai predetti Enti per lo svolgimento in regime di convenzione o accreditamento di attività aventi finalità sociali esercitate in conformità ai fini istituzionali degli enti stessi, e questo ai sensi dell’art. 143, del D.P.R. 917/1986. Cordialità, Stefano Bertoletti

  34. Buongiorno Ai sensi della legge n.383 del 7 dicembre 2000 e delle norme del codice civile in tema di associazioni, è stata costituita la nostra Associazione di Promozione Sociale
    L’Associazione assume nella propria denominazione la qualifica di APS (Associazione di Promozione Sociale), che ne costituisce peculiare segno distintivo e che, quindi, verrà inserita nelle comunicazioni rivolte al pubblico ed in qualsiasi segno distintivo che l’Associazione intenderà adottare. Siamo in attesa dei due anni per iscriverci al registro della Provincia.
    L’Associazione non persegue scopi di lucro
    L’Associazione intende promuovere la qualità nelle relazioni, grazie in particolare modo, alla intelligenza emotiva e alla mediazione dei conflitti. Ha come fine quello di prevenire e monitorare le prevaricazioni nei diversi contesti, e tutelare eventuali vittime di svolgendo le seguenti attività di utilità sociale:
    • supporto legale
    • counseling
    • mediazione

    Facciamo eventi aperti e gratuiti di sensibilizzazione della cittadinanza e corsi di aggiornamento professionale per gli operatori della relazione di aiuto (ass sociali, counselor psicologi). In questo caso nei corsi per i professionisti siamo ESENTI IVA? Grazie millle. Lo staff

  35. Buonasera volevo sapere se una Istituzione che è sotto la diretta gestione di un Comune (quindi con la stessa partita IVA), nello svolgere attività relative a laboratori di coro, orchestra e scuola di teatro, e quindi nell'emissione delle relative ricevute, è soggetta ad IVA o tali attività possono essere considerate istituzionali e quindi esenti IVA.
    Grazie

    1. Buona sera. Se l'attività viene organizzata e promossa direttamente dal Comune occorrerà adempiere le previsioni proprie del regime fiscale in cui il Comune stesso si trova. Cordialità, Stefano Bertoletti

  36. grazie per la risposta,avevo già letto gli articoli, il mio dubbio è solo se l'associazione può includere soci di varie parti d'italia che svolgono le attività artistiche tramite skipe o altri mezzi virtuali

    1. Assolutamente sì. Certamente occorre che i soci manifestino la volontà di aderire all'ente ed alle attività da esso proposte tramite apposita domanda di ammissione, ma nulla vieta che i corsi o i seminari vengano gestiti anche attraverso l'utilizzo di strumenti multimediali. Cordialità, Stefano Bertoletti

  37. salve intendo aprire una associazione culturale per la promozione dell'arte, i soci avrebbero accesso a dei corsi di pittura da me tenuti versando la quota associativa…ci sarebbero altri adempimenti fiscali o va bene così? inoltre essendo i soci sparsi in varie zone d'italia,i corsi verrebbero tenuti tramite skipe…si tratterebbe comunque di attività svolte occasionalmente e difficilmente supererebbero i 7000 euro o simili

  38. Buongiorno. Sono il rappresentante di un'associazione no profit, iscritta all'albo dell'associazionismo della provincia di Milano. Per la prima volta, mi trovo nella necessità di compilare una fattura elettronica per la PA. No riesco a capire a quale REGIME FISCALE apparteniamo. Normalmente la dicitura che allegavamo alla fattura era la seguente: "Fatturazione non soggetta a IVA ai sensi degli artt. 1 e 4 comma 4, del DPR 633 del 26.10.1972 e successive modificazioni e non soggetta a ritenuta d’acconto ai sensi del DPR 600 del 1973 art. 28, legge 06.03.1980 art. 3, legge 800 del 06.08.1967".
    Mi saprebbe aiutare, per favore? Grazie.

    1. Grazie. Non abbiamo P.IVA, ma solo CF (che coincide). L'articolo segnalato è stato molto utile. Vedremo di cavarcela, anche perché non abbiamo chiesto consulenza alcuna. La dicitura sopracitata ci è stata indicata dal gentile funzionario della Provincia che ci ha registrato lo statuto. Cordiali saluti, buon lavoro e Buon Natale.

  39. Salve sono il legale rappresentante di una cooperativa teatrale (srl) senza scopo di lucro. Siamo una compagnia teatrale. Molto Spesso facciamo laboratori all'interno delle scuole e fatturiamo sempre indicando l'iva al 22, è corretto?

    1. Buongiorno. Il regime fiscale risulta legato alla Vostra natura giuridica. Nel caso propsettato, a fronte delle indicazioni rese, appare corretta l'impostazione adottata. Cordialità, Stefano Bertoletti

  40. Salve, abbiamo una associazione culturale con solo il codice fiscale. Nel 2011 abbiamo allestito una mostra per un centro sportivo. Ci hanno richiesto in questi giorni la fattura digitale ma non sappiamo se dobbiamo farla e come muoverci.
    Grazie per tutto! Paolo e Mika

    1. Grazie per la risposta mai n caso siamo obbligati ad emettere fattura, la possiamo fare elettronica? In una domanda precedente rispondevi che chi non ha la P.IVA non può fare ricevuta elettronica. Giusto?

    2. Buona sera. Dipende dal soggetto con il quale dialogate: gli Enti pubblici ad esempio sono obbligati a richiedere la presentazione della fattura elettronica. Attenzione però: se l'Ente ha solo codice fiscale non può svolgere attività di natura commerciale, per l'esercizio della quale occorre che l'Ente sia tiolare di partita IVA. Sul punto Vi segnalo due articoli specifici:
      http://www.tuttononprofit.com/2013/10/come-distinguere-le-attivita.html;
      http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  41. Buongiorno, siamo una coop onlus (con p.iva) e svolgiamo corsi di primo soccorso a cittadini privati e società sportive. In questo caso dobbiamo emettere una semplice ricevuta oppure una fattura? Grazie mille

  42. Buongiorno,

    Sono presidente di un'associazione culturale a scopo non lucrativo, e devo fatturare delle prestazioni ad un'associazione francese a scopo non lucrativo che ha inviato un suo membro per una conferenza qui in Italia. Devo aggiungere l'IVA al 22%?

    1. Buongiorno Brigitte. Se l'associaizone italiana deve emettere fattura ad un'Associazione francese, il trattamento IVA dipende dal luogo in cui viene erogata la prestazione. Se viene svolta in Italia allora sarà necessario applicare l’IVA al 22%: si configura di conseguenza un’operazione territoriale in relazione alla quale non vi sarà alcun modello Intrastat da trasmettere. Cordialità, Stefano Bertoletti

  43. Buongiorno, siamo una cooperativa sociale ONLUS. Tra le attività di un nostro centro diurno ci sono dei soggiorni con educatori e utenti. L'albergo ha emesso 2 fatture: una per gli educatori, una per gli utenti. Solitamente rifatturiamo agli utenti in esenzione per far loro pagare le spese dell'albergo. Mi chiedevo se invece sia possibile emettere ricevuta fiscale anziché fattura alle stesse condizioni. In linea di principio in realtà non mi è chiaro in quali situazioni sia necessario emettere fattura e in quali altre emettere ricevuta fiscale.

  44. Buongiorno, sono Lucia Azzini, e 1 anno fa abbiamo fondato una associazione culturale non profit e senza partita iva. Stiamo per iscriverci al Registro delle Associazioni ma non sappiamo cosa dobbiamo fare e di che registro si tratta. Inoltre presto riceveremo anche un contributo dal nostro comune, ma non sappiamo in che modo giustificare l'entrata una volta che saremo nel registro, se come donazione o altro. Grazie anticipatamente

    1. Buon giorno Luca. Nell'ipotesi di associazione culturale "semplice", e dunque non di onlus piuttosto che odv o associazione di promozione sociale, non esistono attualmente obblighi normativi che impongano l'iscrizione a registri di sorta. Ciò premesso se il Comune fornirà all'ente un contributo lo stesso potrà essere gestito come tale, nell'ipotesi invece in cui si dovesse trattare di un corrispettivo la gestione dello stesso dovrà essere differente. In conclusione all'articolo di cui sopra trova tutte le indicazioni che le occorrono per qualificare la natura dei denari resi dal Comune all'Ente. Cordialità, Stefano Bertoletti

  45. Buongiorno,
    sono presidente di una associazione culturale. Abbiamo stipulato una convenzione con il comune per la gestione di una sala prove musicale comunale. A latere di questa convenzione organizziamo eventi e concerti per il comune. Mi trovo per la prima volta a dover emettere una fattura elettronica ma non mi è chiaro quale codice IVA utilizzare. Tra i valori di default non ce ne è alcuno pari al 4% che mi pare dovrei indicare. E poi, solitamente consegno una fattura corredata da una dichiarazione di mancata presentazione del DURC, posso allegarla elettronicamente? devo mandarla via PEC?
    Grazie Mille,
    Alessandro

    1. Buon giorno Alessandro.
      Può trovare tutte le info sulla fatturazione elettronica in questo nostro articolo specifico: http://www.tuttononprofit.com/2015/03/obbligo-di-fattura-elettronica-per-gli-enti-non-profit-senza-partita-IVA.html (copi/incolli il link sul browser sul quale sta navigando). Per quanto riguarda ulteriori quesiti specifici La invito a contattare il consulente che Vi gestisce quella parte. Cordialità, Stefano Bertoletti

  46. Buongiorno, grazie per il vostro servizio;
    sono presidente di una associazione culturale. Tra i termini di esclusione dai nuovi regimi forfettari per titolari di partita iva 2015 leggo l'essere "esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano, contemporaneamente all’esercizio dell’ attività, a società di persone o associazioni di cui all’art. 5 del Tuir".
    L' art.5 del TUIR, al comma 3 paragrafo c dice che "le associazioni senza personalita' giuridica costituite fra persone fisiche per l'esercizio in forma associata di arti e professioni sono equiparate alle societa' semplici".
    Sbaglio ad interpretare che un socio di una associazione culturale non possa avere partita iva con il regime forfettario 2015?

    1. Buongiorno Marco.
      Bisogna capire se è compatibile con l'attuale professione o la precedente.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  47. salve, un associazione no profit aperta nel 2011 che non ha mai presentato il modello EAS, come può mettersi in regola?

  48. Buonasera,vorrei chiedere delle informazioni per una Associazione culturale senza scopo di lucro che si occupa di psicologia:
    -abbiamo vinto un bando del comune che ci da in affidamento un progetto che finirà con una mostra sulla legalità con ragazzi adolescenti per farli riflettere su questo tema,il comune ci richiede una fattura elettronica, la dicitura dell'Importo dell’affidamento: Euro 2.000,00 fuori campo IVA ai sensi dell’art. 4 del DPR 633/72.è corretto?
    -per questa mostra dovremmo acquistare del materiale per i ragazzi, dobbiamo farci fare la fattura con esenzione o può andar bene una ricevuta fiscale?(noon abbiamo partita iva solo codice fiscale)
    – infine abbiamo richiesto al comune uno spazio per la mostra, la nostra associazione culturale senza scopo di lucro è esente dall'imposta di bollo?se si quale è articolo di riferimento?
    Grazie in anticipo,buona serata

    1. Buona sera.
      Il contributo erogato non è esente IVA e non vi è esenzione dall'imposta di bollo, spiacente.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Mi scusi, quindi il contratto firmato con il comune non è corretto??Rischiamo una sanzione?
      Grazie ancora.buona serata

    3. Come indicato nell'articolo, se si tratta di un contributo erogato in regime di convenzione (ma in cambio di una controprestazione), tale importo è esente imposte in relazione all'imponibile, ma non è esente iva.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

    4. Buongiorno.
      Per questa tipologia di assistenza abbiamo necessità di prendere visione dei materiali e di approfondire, ma si tratta di una assistenza di secondo livello fornita a seguito di approvazione di preventivo di costi. Se desidera questa tipologia di supporto può scrivere a gabriele@movidastudio.it
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  49. Buongiorno vorrei chiedere un'informazione, un associato in un'associazione culturale no profit che svolge ripetizioni e aiuto studio a pagamento, è assoggettato da che tipo di tassazione? Cioè se ad esempio la prestazione è di 18 euro all'ora, verrà tassata? e se si, in capo a chi? Grazie in anticipo, buona serata.

    1. Buongiorno.
      Ovviamente l'imposizione fiscale dipende dalla tipologia di contratto utilizzato (collaborazione occasionale, voucher, ecc…).
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  50. Buongiorno,
    siamo un'associazione Onlus registrata regolarmente nei registri Onlus della regione Puglia. Abbiamo svolto un piccolo progetto educativo/riabilitativo per un gruppo di bambini con disabilità in una scuola elementare.
    Siamo esenti fatturazione e IVA? Esiste un fac simile di ricevuta da presentare? Grazie mille!

    1. Buongiorno.
      Le incollo la parte dell'articolo che riguarda Voi:
      Art. 10 n. 20, D.P.R. 633/1972
      “Sono esenti dall’imposta:

      20) le prestazioni educative dell'infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l'aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, rese da istituti o scuole riconosciuti da pubbliche amministrazioni e da ONLUS, comprese le prestazioni relative all'alloggio, al vitto e alla fornitura di libri e materiali didattici, ancorché fornite da istituzioni, collegi o pensioni annessi, dipendenti o funzionalmente collegati, nonché le lezioni relative a materie scolastiche e universitarie impartite da insegnanti a titolo personale.

      Siete quindi esenti, a condizione che si tratti di un progetto in regime di convenzione o accreditamento. In questo caso è sufficiente per Voi emettere ricevuta.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  51. Bungiorno siamo un'associacione no profit dal 31 marzo c'è l'obbligo di emettere fattura elettronica; da un mese stiamo cercando di emettere fatturazione elettronica ma sempre con lo stesso esito: scartato ed l'ente a cui ci siamo rivolti non sa spiegare il motivo. Premetto che la nostra associazione ha il codice fiscale e non la partita IVA; può essere questo il motivo di scarto?

    1. Buongiorno.
      La fattura elettronica può essere emessa solo dalle Associazioni con partita iva.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  52. Buon Giorno,
    una compagnia di musica popolare che esegue, secondo quanto previsto dallo statuto, concerti dietro corrispettivo del comune può emettere ricevuta o deve possedere obbligatoriamente partita iva, se in possesso di partita iva, è esente? o deve comunque fatturare importo + iva?

  53. Buongiorno,
    sono il direttore artistico di un'associazione musicale no profit, che svolge un corso musicale in diverse scuole elementari statali,durante l'orario scolastico. Il nostro progetto rientra anche nel POF della scuola, con cui a inizio di ogni anno scolastico firmiamo una convenzione.
    Parte del finanziamento del progetto è anche sostenuto dal comune.
    Possiamo rientrare nelle condizioni dell'esenzione IVA?
    Quali sono le procedure per ottenere tale agevolazione?
    Grazie
    MM

  54. Buonasera! sono diventato presidente di una associazione che si interessa di cultura e arte ceramica; da alcuni anni non faceva piu' attivita' ed io mi sto impegnando per rivitalizzarla!
    Proprio in questi giorni ci e' arrivata una richiesta dal nostro Comune per gestire una mostra in occasione della Pasqua correlata con un premio per gli artisti piu' bravi selezionati, e con un profilo dedicato alla formazione tramite lo scambio di esperienza fra giovani (studenti nelle scuole locali) e maestri…. questo ci coglie un po' impreparati non avendo avuto il tempo necessario per organizzarci con calma. Il primo problema che abbiamo di fronte e' un pagamento per una fornitura di materiali che serviranno alla produzione delle opere degli artisti.
    Seguendo i consigli di un collega ho scritto un ordine alla ditta specificando la nostra esenzione IVA ma non sono sicuro!
    Potreste darmi un consiglio immediato ?
    ecco di seguito il testo inserito nel documento dell'ordine per il materiale:
    … trattandosi di una associazione culturale non a fine di lucro per scopi culturali e formativi, attivita' di cui al 148, c3, del TUIR rientra fre le operazioni non commerciali IVA esenti secondo l'art. 10 del DPR n. 633/72…..
    e' corretto?

    1. Buongiorno.
      Mi dispiace ma non avete esenzione in relazione all'IVA sugli acquisti.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  55. Buongiorno, sono da poco subentrata nella gestione amministrativa di una associazione.Per i corsi che organizzano (attività istituzionale) rilasciano fattura indicando imponibile e iva.( Iva che poi non liquidano trattandosi appunto di attività istituzionale).Nei confronti di soci privati cittadini non sussiste alcun problema, ma se a ricevere la fattura è un'impresa (che magari si accolla la spesa del corso per un dipendente) potrebbe essere ingannata e detrarre l'iva pagata (senza averne diritto) o in quel caso è l'associazione che deve considerare quel corrispettivo commerciale ? Per risolvere i dubbi è possibile optare per il rilascio di una ricevuta per la partecipazione ai corsi esponendo l'importo da pagare, sia per privati che per ditte?
    Grazie mille e buon lavoro.

  56. Buongiorno, siamo un'associazione sportiva dilettantistica in cui si pratica il krav maga. Ci è stato richiesto da una caserma militare di alpini di svolgere all'interno della nostra associazione un corso di krav maga. Possiamo fare una ricevuta con la dicitura: esenti da IVA in base all’art. 10 n. 20 del D.P.R. 633/1972 ?

  57. Siamo un associazione simile alla precedente, con la differenza che eroghiamo corsi di formazione esclusivamente nel campo della sicurezza sul lavoro.
    i nostri soci quindi sono datori di lavoro (che hanno ditte individuali o società), questi possono far ergoare i corsi di formazione ai propri dipendenti essendo poi loro i destinatari di ricevuta?

    1. Buongiorno.
      Premesso che non entro nel merito della gestione di tali corsi attraverso un ente non profit, è opportuno prevedere una scrittura privata dove vengono indicate le condizioni del rapporto al fine di produrre un giustificativo nei confronti del soggetto idoneo.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  58. Salve siamo un gruppo di persone che vogliamo avviare un'associazione che dovra erogare formazione professionale con professionisti specializzati (che saranno i soci), i discenti che dovranno essere formati dovranno diventare soci? Se una azienda vuole vuole formare i propri lavoratori, noi la fattura (aprendo opportunamente p.iva) possiamo farla alla societá in questione?

    1. Buongiorno.
      Una Associazione nasce per rivolgersi ai proprio soci. Può altresì, in via secondaria e sussidiaria, rivolgersi anche a non soci (si tratterà di attività commerciale).
      In risposta al Vostro ultimo quesito, la fattura dovrà essere fatta alla società se sarà la stessa a pagare il corrispettivo.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

    2. I corsi che si erogano invece ai soci devono essere fatturati oppure bisogna fare una ricevuta. In questo secondo caso nell'oggetto si puo descrivere l'attivita erogata (es. La tipologia di corso ) oppure bisogna indicare come "quota associativa". Eventualmente se il socio è anche possessore di p.iva che cosa dobbiamo emettere?

    3. Buongiorno.
      I corsi nei confronti dei soci che seguono i fini istituzionali sono quote che prevedono per le stesse emissione di ricevuta. L'oggetto può essere "quota attività".
      Gabriele

  59. siamo un'associazione culturale senza fine di lucro. Per una mostra effettuata perun Comune, dobbiamo emettere fattura con IVA?

    1. Buongiorno.
      La fattura è da emettere. La presenza di IVA o meno dipende dal fatto che ci sia una convenzione o meno con il Comune.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  60. Salve. Siamo un'associazione senza scopo di lucro e per statuto svolgiamo attività di educazione ambientale nelle scuole (visite guidate, lezioni in classe). Siamo esenti da IVA in base all’art. 10 n. 20 del D.P.R. 633/1972 o l'esenzione vale solo per le ONLUS?

  61. salve siamo una associazione di volontariato Onlus con postazione 118 convenzionata con la asl ci hanno detto che da marzo 2015 dobbiamo emettere fattura elettronica ma non abbiamo partita iva come si richiede per la fattura elettronica. Dobbiamo richiedere partita iva o non siamo obbligati perché in regime di convenzione ?

    1. Buongiorno.
      Per una ONLUS sono esenti IVA, IRES e IRAP le attività finalizzate all’educazione dell'infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, inclusa la formazione, l'aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale. Le altre attività sono esenti IRES e IRAP ma non esenti IVA se in regime di accreditamento o convenzione.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  62. Salve , siamo un'associazione teatrale senza fini di lucro e facciamo piccoli laboratori teatrali nelle scuole , non abbiamo partita iva , ma quest'anno ci dicono che dovremo fare la fattura elettronica. Dobbiamo aprire la partita iva ? All'agenzia delle entrate dicono di si….
    Grazie

  63. buongiorno
    sono una onlus ed emettiano note debito alla pubblica amministrazione, vorrei sapere se in assenza di partita iva dobbiamo fare la fatturazione elettronica o ne siamo esenti,visto che la partita iva è campo obbligatorio
    grazie

  64. salve, siamo un'associazione culturale senza fine di lucro e abbiamo svolto laboratori di teatro presso una scuola elementare. le nostre entate non superano i 5000 euro annuali. nel fatturare siamo esenti da iva?

  65. Buongiorno, siamo un associazione di promozione sociale e sportiva dilettantistica. Dovremo effettuare un servizio per conto di un comune. Siamo esenti iva? Nell offerta che stiamo preparando che art. Dobbiamo inserire per esenzione? Consideri che abbiamo solo codice fiscale e no partita iva. Grazie mille

  66. Salve, gestisco una coop sociale ex 381/91 con convenzione comunale per gestione scuola dell'infanzia, le nostre prestazioni sono sempre esenti Iva vero? Per quanto concerne il servizio di parking di bimbi per i mesi estivi, anche questi rientrano nell'esenzione?

  67. salve! non mi è chiaro se l'esenzione IVA per prestazioni educative rese da Onlus sono sempre e comunque esenti IVA e se per Onlus s'intendono in generale le associazioni non a scopo di lucro

    1. Buongiorno. Sono esenti IVA solo se soddisfano i requisiti indicati nell'articolo. Per ONLUS si intendono esclusivamente le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale e non tutte le Associazioni in genere.
      Per meglio comprendere la questione, Le suggerisco la lettura di una guida che può trovare al seguente link http://movidastudio.it/ebook_dettaglio.php?pag=8
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  68. Buongiorno, siamo un'APS, ci occupiamo di counseling e benessere psicologico attraverso corsi, gruppi di crescita personale, attività aggregative,ecc rivolti ai soci.
    Un'amministrazione comunale, con un disciplinare di incarico, ci ha affidato un servizio d'ascolto (cicli di colloqui gratuiti per i cittadini/ns associati) stanziando una somma annuale a favore della APS a copertura del servizio. A seguito di rendicontazione del servizio effettuato, dovremo emettere fattura con IVA oppure è sufficiente ricevuta (no iva, essendo attività istituzionale)? Flavia

    1. Buongiorno Antonio.
      Secondo quanto esposto e secondo quanto riprendo di seguito, direi che si debba emettere fattura + iva. 2). "Non concorrono a formare il reddito (imponibile) degli Enti non commerciali (e dunque non sono soggetti a tassazione IRES e IRAP) i contributi corrisposti da Amministrazioni pubbliche ai predetti Enti per lo svolgimento in regime di convenzione o accreditamento di attività aventi finalità sociali esercitate in conformità ai fini istituzionali degli enti stessi, e questo ai sensi dell’art. 143, del D.P.R. 917/1986." Buona giornata, Gabriele Aprile

  69. Buona sera.
    Rappresento un associazione culturale che tratta le discipline artistiche inerenti al teatro di strada e organizza spettacoli dedicati. Venendo ingaggiati da un comune, o da un consorzio di commercianti, il pagamento della prestazione eseguita dai soci è soggetto a iva?

  70. Salve vorrei aprire un associazione che offre servizi alle famiglie come baby parking , sostegno scolastico e altre attività a promozione sociale,sarebe possibile anche se gli utili non sono divisibili dare ai soci (che sia presidente, amministratore ecc..) un contributo economico per le mansioni effettuate, sopratutto se sono i soci stessi a svolgere tutte le attività senza utilizzo di esperti esterni?
    Per quanto riguarda la pratita iva se le attività svolte cui si richiede un pagamento, (tipo dei corsi che vorrei svolgere al interno e anche portare nelle scuole) sono occasioniali e vero che non è necessario aprirla e come vanno gestite?

    1. Buongiorno Jenny.
      Credo che ci sia un pò di confusione sull'argomento. Se ha piacere di inviarmi una mail all'indirizzo gabriele@movidastudio.it possiamo definire magari un momento per confrontarci. I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  71. Buongiorno, chi presta lezioni di danza a bambine di tutte le eta', è esentato dal pagamento dell'IVA e dall'esonero di emissione fattura o ricevuta fiscale?

    1. Buona sera Ornella.
      Il trattamento fiscale di una Associazione è differente rispetto al trattamento fiscale di un professionista o di un istruttore che presta lezioni di danza. I compensi di chi presta le lezioni sono soggetti ai trattamenti fiscali tipici del regime fiscale utilizzato.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  72. buonasera,
    la nostra associazione non-profit vorrebbe organizzare dei corsi istruttivi sulle tematiche che promuoviamo agli studenti delle scuole.
    è possibile farlo, richiedendo soltanto un rimborso spese per i docenti? nel caso, secondo quale regime fiscale vanno tassate?

    1. Buongiorno.
      Innanzitutto dipende da chi paga la prestazione…. Per la questione rimborsi, gli stessi possono essere utilizzati, ovviamente con le dovute accortezze (piè di lista? forfettario?…).
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  73. Molto interessante questo argomento!! Aggiungo un tema che penso possa interessare alcune associazioni che svolgono questa attività per conto dei Comuni. Mi riferisco al servizio Informagiovani e cioè la gestione dell'attività a favore dei giovani sia come sportello informazioni, sia come attività di laboratorio e sussidio didattico. In pratica il comune da un budget e l'associazione garantisce tutta una serie di servizi. Cosa ne pensate ?

    1. Buona sera a grazie per il commento. Bisognerebbe verificare i contenuti dello statuto dell'Associazione e soprattutto la mission, ma può essere un'attività svolta da parte di una Associazione.
      Se ha piacere possiamo approfondire privatamente.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile
      gabriele@movidastudio.it

  74. Nel caso dell'erogazione di un corso di educazione cinofila ad una scuola elementare , da parte della mia asd, posso dunque rilasciare ricevuta semplice esente iva Art. 10 n. 20, D.P.R. 633/1972?

  75. a voler andare nel pratico, se io ho una convenzione con un ente pubblico in cui io (associazione culturale) organizzo un master per studenti, faccio la parte amministrativa dal reclutamento dei docenti fino al pagamento delle fotocopie si ritiene che io debba fatturare alla scuola in esenzione iva, e quindi non è reddito imponibile?

    1. Buongiorno.
      In linea teorica, trattandosi di regime di convenzione, vale quanto da Lei indicato. Per fornire una risposta più certa, sarebbe opportuno verificare la sostanza degli interventi previsti da questa convenzione.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. buon giorno.sono una ditta edile che deve eseguire un lavoro commisionato da un associazione onlus.vorrei sapere se la fatturazione in questione e esente da iva oppure no.grazie

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