Cos’è una “ricevuta non fiscale”? Può emetterla un Ente Non Profit (Associazione o SSD)? In cosa consiste?

Nel tentativo di sfatare tutti i falsi miti che alimentano il mondo delle Associazioni e del Non Profit in generale, affrontiamo oggi un tema tanto caro a tutti i gestori di questi Enti: l’emissione delle ricevute. Detto in più di un’occasione che queste particolari tipologie di contribuenti non sono tenute (nel senso di obbligate) ad emettere scontrino o ricevuta fiscale in caso di cessione di beni o prestazione di servizi così come è stato disposto dal Decreto Ministeriale n. 6016 del 21.12.1992, molto spesso ci siamo sentiti dire che “a fronte del pagamento effettuato da un socio/iscritto viene comunque emessa una ricevuta non fiscale“. Ora, senza dilungarci sui dati che una ricevuta deve necessariamente riportare (tutti analizzati nel dettaglio QUI) e sui relativi adempimenti collegati (precisati QUI), ci permettiamo una riflessione.

Quali dati contiene una ricevuta definita “non fiscale“? L’anagrafica completa del soggetto che incassa i soldi e di quello che li versa, la data di pagamento, il numero della pezza giustificativa, l’importo versato e la ragione del versamento, oltre che la marca da bollo da 2,00 euro nel caso in cui l’importo superi la soglia dei 77,47 euro (obbligatoria, per legge).

Ebbene questo cosa significa? Che le ricevute definite “non fiscali” non sono altro che delle vere e proprie ricevute fiscali! Già perchè il Legislatore, che come detto ha esonerato le “associazioni sportive dilettantistiche che si avvalgono della disciplina di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398, nonché le associazioni senza fini di lucro e le associazioni pro-loco” dall’obbligo di rilascio delle ricevute (art. 1 n. 15 del citato Decreto), dispone comunque che in caso di rilascio da parte di un’Associazione, sportiva o meno, o di una Società Sportiva Dilettantistica, queste contengano in ogni caso tutti gli elementi che devono necessariamente essere indicati all’interno di una pezza giustificativa, e che sono proprio quelli riportati sopra.

In conclusione dunque, posto il già ribadito esonero dall’obbligo di emissione, se ritenete di voler in ogni caso emettere dei giustificativi a fronte degli incassi effettuati, questi si configureranno quali vere e propri ricevute fiscali e dovranno contenere tutti i dati previsti dalla legge!

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

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2 commenti

  1. Ciao.
    Ho partecipato ad un torneo sportivo organizzato da una ASD, con la mia squadra di calcetto a Lesmo (MB).
    L’importo totale dei pagamenti delle partite è di 320€ (8 partite per 40€ l’una).
    Volevo sapere che ricevuta devo chiedere all’assaciozione, mi sembra di aver capito che dovrei ricevere una ricevuta non fiscale, quindi una pezza giustificativa con la marca da bollo da 2 euro.
    E’ corretto?
    Grazie

    1. Buongiorno. Premesso che, a quanto leggo, il corrispettivo versato all’associazione per la partecipazione al torneo risulta per questa istituzionale (e come tale non soggetto nè ad imposte né ad IVA, http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html), se richiesta dovrà essere emessa una ricevuta con le seguente caratteristiche: http://www.tuttononprofit.com/2015/07/ricevute-emesse-dalle-associazioni-10-cose-da-ricordare.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

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