certificato medico CONI

Come gestire la domanda di ammissione a socio e l’incasso della quota sociale?

Come gestite le nuove domande di ammissione e l’incasso della quota associativa?

ATTENZIONE! Una verifica fiscale di questi giorni ha trovato il suo primo fondamento nell’incasso della quota associativa contestualmente alla presentazione della domanda (l’aspirante socio era un accertatore in borghese!).

Abbiamo deciso di evidenziare sin da subito tre casi pratici per arrivare al cuore della questione:

1) Primo caso:
– compilazione della domanda di ammissione da parte dell’aspirante socio;
– riunione di consiglio direttivo e relativo verbale per decretare l’ammissione o meno a socio;
– comunicazione dell’accettazione al nuovo socio, il quale verserà la quota sociale;
– inserimento in contabilità della quota sociale incassata.

2) Secondo caso:
– compilazione della domanda di ammissione da parte dell’aspirante socio e versamento contestuale della quota sociale;
– verbale di consiglio direttivo. Perchè? Bisogna farlo?

3) Terzo caso:
– versamento della sola quota sociale;
– cos’è un verbale di consiglio direttivo?

Se fate parte del secondo o del terzo caso, cosa vi differenzia da un locale pubblico per il quale si paga l’entrata (es: discoteca)? Non si tratta, nella realtà dei fatti, proprio di un biglietto d’ingresso?

COSA DICE LA LEGGE?
“Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali, nonché le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati”.

COSA SIGNIFICA?
Posto che il pagamento di una quota de-commercializzata per un’associazione può provenire solo da un soggetto in possesso della qualifica di socio, e che la conferma dell’attribuzione di questo ruolo (ovverosia quello di socio dell’Associazione PIPPO) può avvenire esclusivamente mediante una riunione di Consiglio Direttivo, che esamina un certo numero di domande e le approva o meno (in questo senso approvazioni tacite, approvazioni automatiche decorsi un certo numero di giorni dalla presentazione della domanda, approvazioni implicite, ecc … sono assolutamente pericolose e inidonee!), la richiesta di pagamento della quota associativa annuale (oltre che di eventuali quote attività) può avvenire SOLAMENTE DOPO la presentazione e APPROVAZIONE della domanda.

Ribadiamo quindi, per amore di verità ed al fine di cercare di tutelarVi da possibili “scivolate” o approssimazioni su un aspetto molto delicato e da controllare con estrema attenzione (tale assunto induce solitamente gli Uffici accertatori a ritenere le Associazioni che richiedono un pagamento contestuale alla compilazione della domanda di ammissione al pari di veri e propri “negozi”, in cui si individua un “prodotto/servizio” e lo si acquista, senza divenire parte di un sistema, cui nella forma e nella sostanza sono però connesse le agevolazioni, anche fiscali) che non è possibile richiedere il pagamento contestualmente alla presentazione della domanda di ammissione a socio della quota sociale, in quanto, non avendo ancora il Consiglio Direttivo approvato la domanda di ammissione il soggetto è a tutti gli effetti un terzo, e non un socio.

A tal proposito, ci permettiamo di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico “guida al non profit: come creare e gestire un’associazione” e “verifiche fiscali agli enti non profit”. Le guide potete trovare all’indirizzo www.movidastudio.it/edizioni.php.

Per tutti coloro che intendessero verificare la gestione della loro Associazione/Società Sportiva abbiamo ideato un check di cui seguono specifiche. L’intervento proposto prevede:
– invio da parte nostra via mail di apposito questionario in formato excel;
– trasmissione sempre a mezzo mail del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
– call conference su skype dedicata all’analisi del questionario, della gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
– predisposizione, nell’arco dei 5 giorni lavorativi successivi alla call, di apposita relazione corredata dall’indicazione delle corrette modalità gestionali.

Per maggiori informazioni sul check, cliccate QUI mettendo come oggetto “info check”.

Tutto Non Profit © riproduzione riservata – VOLETE SAPERNE DI PIÙ? Consultate le nostre Guide (cliccando QUI) e richiedete un aggiornamento periodico e approfondito sulle tematiche gestionali e giuridico-fiscali di tutti gli Enti non Profit (ASD, OdV,ONLUS, APS, SSD, …) cliccando QUI.

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105 commenti

  1. Buonasera, faccio parte del CdA di un’associazione senza partita IVA, un mese fa 3 persone hanno richiesto di entrare tramite PEC nella nostra associazione, il Consiglio direttivo ha deliberato positivamente e comunicato sempre tramite PEC l’accettazione della richiesta. Dopo un mese di silenzi, nei quali ci veniva assicurato verbalmente l’ingresso a fine Gennaio. Oggi 24/01/204, sempre verbalmente ci siamo sentiti dire, che si sono sbagliati e che non entreranno più. La cosa che più ci fa arrabbiare è che la nostra associazione non è un gioco. Chiedo Basta solo l’invio di una Pec dove ci viene scritto il ripensamento oppure prima devono pagare la quota associativa e dopo dare le dimissioni? C’è un periodo di recesso gratuito per precisazione la domanda è stata presentata il giorno 28 Dicembre ed vaccettata il giorno 30 Dicembre Grazie

    1. Buongiorno. In via generale il pagamento della quota associativa ad un’Associazione, laddove prevista, deve essere effettuato dai soci solamente in esito alla presentazione e successiva approvazione della domanda da parte dell’Organo Direttivo dell’Ente, pena l’esclusione dall’Ente. Nel caso prospettato, pertanto, laddove i soggetti in questione non adempiano a quanto previsto dallo statuto sociale potranno legittimamente essere espulsi dall’Associazione. Segnalo in proposito un nostro articolo di approfondimento: https://www.tuttononprofit.com/2019/12/esclusione-socio-associazione-ets-per-quali-motivi-possibile.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. Salve. Ho inviato domanda di associazione a una associazione specializzata non avente fini di lucro che mi ha richiesto, contestualmente all’invio della domanda, una quota associativa. Ho versato la quota e inviato la domanda, ma poi mi è stato detto che prima di 4 mesi il consiglio direttivo non si riunirà e quindi prima di allora non verrà approvata la mia domanda. Ho richiesto di ritirare la mia domanda associativa e vorrei sapere se l’associazione è obbligata a restituirmi la somma versata e, in caso, in capo a quali riferimenti legali. Grazie mille. Saluti

    1. Buongiorno. Senza entrare nel merito delle modalità operative adottate dall’Ente in commento (a che titolo, infatti, si può richiedere il pagamento della quota associativa ad un non-socio contestualmente alla presentazione della domanda di iscrizione a socio dello stesso visto che, al momento della presentazione della richiesta, lo stesso non può ritenersi un socio dell’Ente?), in via generale la quota associativa che si versa ad un’Associazione è sempre intrasmissibile, non rivalutabile e non restituibile, fatte salve ovviamente tutte le considerazioni suesposte. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2015/01/quota-sociale-quota-associativa-contributo-associativo-differenze.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. Buongiorno chiedo un aiuto per capire come comportarmi, diversi anni fa ho fatto domanda per entrare in un club storico sportivo, dopo l’approvazione, oltre alla quota sociale ho pagato rateizzato per 5 anni una buona entrata in aggiunta alla quota sociale. Ora ho dato le dimissioni, la buona entrata va restituita? E se si come devo avanzare la richiesta? Ringrazio anticipatamente per cortese risposta.
    Loredana

    1. Buongiorno. Premessa la necessità di verificare la natura della “buona entrata” che ha versato all’Ente, per comprendere se trattasi di quota associativa, donazione o liberalità, prestito infruttifero piuttosto che corrispettivo specifico, preciso che se il versamento è stato effettuato a titolo di quota associativa o donazione/liberalità non è dovuta la restituzione, così come se il pagamento è avvenuto a titolo di corrispettivo per una data attività cui ha partecipato. Discorso differente qualora trattasi di prestito infruttifero, per il quale è legittimo che ne richieda la restituzione, vista per l’appunto la natura di “prestito” del versamento effettuato, senza la corresponsione di interesse alcuno, nel rispetto del principio di divieto di distribuzione di utili. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2015/01/quota-sociale-quota-associativa-contributo-associativo-differenze.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  4. Salve, sono Rosaria vice pres di ASD,ho letto diversi commenti sulla questione domanda di ammissione a socio e devo dire che la mia confusione è aumentata.Premesso che la domanda secondo quanto leggo è da ripetersi ogni anno,questo vale in egual modo sia per chi vuole essere socio o anche per chi chiede solo il tesseramento per poter praticare attività sportiva non agonistica per l’anno in corso?
    La quota associativa deve essere versata dopo l accettazione del CD della domanda ,solo da chi è alla prima richiesta o anche da chi chiede il rinnovo?
    Grazie, buon lavoro

    1. Buongiorno. Per rispondere al quesito posto occorre verificare le previsioni contenute all’interno dello statuto sociale vigente dell’Ente. In via generale, in ogni caso, la durata del tesseramento è solitamente annuale, con scadenza fissa (31 agosto o 31 dicembre) o a 365 giorni, e pertanto prima della scadenza è necessario che questo sia rinnovato, in via principale per le coperture assicurative obbligatorie previste dalla legge connesse all’attivazione del tesseramento. Ciò premesso, si precisa che il pagamento della quota associativa può avvenire solo in esito alla formale accettazione della richiesta di ammissione, dal momento che fintanto che l’aspirante socio non è a tutti gli effetti iscritto all’Ente non potrà formalmente versare una quota de-commercializzata ai sensi dell’articolo 148 del TUIR. Segnalo un nostro specifico approfondimento sul tema: https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  5. BUONASERA SONO IL VICEPRESIDENTE DI UNA SOCIETA BOCCIOFILA DILETTANTISTICA, OGGI HO FATTO LA TESSERA AD UN NUOVO ISCRITTO, SICCOME A BREVE CI SANNO LE ELEZIONI DEL NUOVO DIRETTIVO QUESTO INDIVIDUO PUO’ ISCRIVERSI OPPURE DA COME MI RISULTA DEVONO PASSARE ALMEMO 6 MASI<' GRAZIE

    1. Buongiorno. Premessa la necessità di verificare le previsioni statutarie vigenti dell’Ente, che immagino essere una ASD, in via generale gli Enti di tipo associativo devono contenere, oltre al resto, le previsioni individuate dall’articolo 148 del TUIR, il quale prevede, tra l’altro, l’obbligo di prevedere una “disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire l’effettività del rapporto medesimo, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa e prevedendo per gli associati o partecipanti maggiori d’età il diritto di voto per l’approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti e per la nomina degli organi direttivi dell’associazione”. Le segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2016/04/disciplina-uniforme-del-rapporto-associativo-in-una-associazione-non-profit-cosa-significa.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  6. Buona sera, faccio parte del Consiglio Direttivo di una “Bocciofila dilettantistica”, ogni anno abbiamo stampato le tessere dei soci con la data dell’anno sociale, nominativo e foto. la domanda che pongo è: sono necessari tutti questi dati oppure quali sono i dati necessari? Si può omettere la data di validità
    dell’anno di tesseramento? Non siamo iscritti a nessuna Organizzazione sportiva. è un impianto comunale con relative concessioni e utenze; inoltre abbiamo un’assicurazione sia dell’impianto che dei soci.
    Cordiali saluti
    Michele

    1. Buongiorno. Premesso che, qualora trattasi di ASD, l’iscrizione al Registro CONI è necessaria, oltre che per il riconoscimento sportivo, altresì per beneficiare delle agevolazioni fiscali riservate a detti Enti (https://www.tuttononprofit.com/category/registro-coni), sulle tessere rilasciate ai soci potete riportare i dati che Voi ritenete di maggior interesse, non essendovi norme da rispettare sul punto. Cordialità, Stefano Bertoletti

  7. Buongiorno,
    un socio vuole organizzare un evento presso la ns associazione al fine di promuovere le nostre attivita’ presso conoscenti e familiari.
    In caso di affiliazione presso un ente nazionale, come e’ possibile effettuare somministrazione agli invitati se questi non sono ancora soci ? Il consiglio direttivo, nel caso di persone presentate e referenziate da un socio per un evento, puo’ delegare la presidente l’accettazione contestuale?
    In sostanza la nostra idea e’ che quando un socio organizza un evento rivolto alle famiglie ed invita amici e parenti, deve avere la possibilita’ almeno di offrire loro acqua e qualche stuzzichino per accompagnare la serata e favorire l’aggregazione: questa possibilita’ e’ prevista solo verso i soci e se si precluede la possibilita di invitare una persona, tesserarla e farla partecipare all’evento, come si fa??

    1. Buongiorno. La somministrazione di alimenti e bevande effettuata dietro il pagamento di un corrispettivo è da ritenersi, per un’associaizone, sempre attività rilevante ai fini commerciali, su cui l’Ente è chiamato a versare imposte ed IVA alle scadenze e secondo le aliquote previste dal regime fiscale di riferimento. Va da sé, inoltre, che la somministrazione potrà essere riservata ai soggetti cui il sodalizio è autorizzato a somministrare, come da licenza attribuita. Segnalo in proposito un nostro articolo di approfondimento: https://www.tuttononprofit.com/2018/08/somministrare-alimenti-e-bevande-ai-soci-di-associazione-attivita-istituzionale-commerciale.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  8. Salve, vorrei sapere se è obbligatorio annotare nel libro soci il versamento della quota associativa, fermo restando che del pagamento della stessa viene dato atto tramite rilascio di ricevuta.

  9. Buongiorno, abbiamo di recente costituito un’associazione solo con Codice Fiscale. Conosciamo molto poco della normativa e delle varie sfaccettature che qui leggevo. Vorrei approfittare della vostra chiarezza e gentilezza chiedendo: nel nostro Statuto (depositato 5 giorni fa) abbiamo previsto una quota d’iscrizione (7 euro) oltre che una quota sociale (10 euro). La quota d’iscrizione è versata contestualmente alla richiesta di adesione e verrebbe restituita all’aspirante socio in caso di respingimento della richiesta (è scritto nello Statuto). La quota d’iscrizione invece, deve essere versata entro 10 giorni dall’iscrizione nel Libro Soci pena decadenza (sempre da Statuto). Mi pare di capire che abbiamo qualche “buco” nel rispetto della normativa o sbaglio? Siccome non siamo ancora partiti di fatto, mi potrebbe aiutare? Grazie.

    1. Buongiorno. L’articolo 148 del TUIR, al numero 3, stabilisce che “Per le associazioni … non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti …”. In relazione al quesito posto, pertanto, emerge che i requisiti indispensabili per la decommercializzazione delle quote incassate (ossia niente “tasse” sui proventi incassati, per intenderci) sono due:
      1 – che i corrispettivi vengano versati per la partecipazione ad “attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali”;
      2 – che il versamento venga effettuato da “iscritti, associati o partecipanti”.
      In assenza del contemporaneo soddisfacimento di questi requisiti, dunque, non è possibile considerare istituzionali i proventi in questione, con tutte le conseguenze del caso in termini di adempimenti ed imposte. Cordialità, Stefano Bertoletti

  10. Buongiorno, siamo una ASD affiliata ad un Ente di Promozione Sportiva, che assicura i nostri associati nella attivita’ sportiva istituzionale mediante tesseramento. Come devono essere considerate, dal punto di vista fiscale, le entrate relative alla “vendita” di queste tessere agli associati?

    Vi ringrazio in anticipo.

    1. Buonasera. Non è possibile per una ASD “vendere” una tessera di un EPS, in quanto non si tratta di un comitato territoriale di un Ente di Promozione Sportiva, quanto di una ASD affiliata ad un ES con un preciso e definito oggetto sociale proprio. Occorrerà pertanto comprendere la natura dei corrispettivi pagati dai soci al fine di determinarne l’identità (se istituzionali o commerciali). Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. Mi spiego meglio. Siamo affiliati a CSEN (EPS), CSEN ci vende pacchetti di tessere per tesserare i nostri soci e fornire cosi’ una copertura assicurativa alla pratica sportiva e noi “rivendiamo” tali tessere al momento della associazione del nuovo socio; pertanto dei 7 euro che riceviamo dal nuovo socio 0,30 euro entrano in associazione e 6,70 euro ripagano la tessera acquistata all’EPS.
        1) Che tipo di natura si tratta in questo caso? La quota sociale vera e propria e’ di 7 euro o di 0,30 euro (e 6,70 corrispettivo a fini istituzionali)?
        Credo che si tratti di una situazione comune.
        Cordiali Saluti

        1. Buongiorno. L’Ente non “vende” una tessera CSEN, ma il corrispettivo pagato (a quanto leggo) rappresenta l’importo della quota sociale annuale, de-commercializzata (e dunque istituzionale) per definizione. Cordialità, Stefano Bertoletti

  11. buongiorno
    quali documenti devono essere richiesti all’aspirante socio di un’associazione culturale oltre al modulo di iscrizione debitamente firmato? Il documento di identità è necessario?
    grazie per la risposta
    Angela Ortu

    1. Buongiorno. Non è prevista da nessuna norma di legge la richiesta di documento di identità per vagliare l’iscrizione di un aspirante socio. Occorrono i dati anagrafi completi, magari anche in funzione di eventuali polizze assicuartive sottoscritte. Cordialità, Stefano Bertoletti

  12. Buongiorno,
    nella nostra associazione l’anno sociale termina il 30/06. Avendo in programma un evento il 01/06 e considerando che ci saranno richieste di tesseramento, mi chiedevo se è possibile riliasciare già la tss per l’as prossimo (dal 1 luglio) o se devo per forza tesserare con l’as in corso… cosa alquanto sgradevole perché durerebbe solo 30gg… Aggiungo che nel nostro statuto non è previsto riconoscimento del socio in assemblea, ma un modulo da compilare e viene rilasciata subito la tss. La mia domanda è ovviamente riferita alle entrate delle quote associative che non corripsonderebbero con l’as di tesseramento.

    Grazie per una cortese risposta

    1. Buongiorno. Premesso che non è possibile attribuire la qualifica di socio “subito” dopo la richiesta di ammissione (ovvero sia contestualmente), come abbiamo chiarito nei nostri articoli, tra i quali ne segnaliamo uno http://www.tuttononprofit.com/2013/09/come-gestire-la-domanda-di-ammissione.html, è possibile che l’Associaizone, evidentemente mediante apposito verbale, decida di aprire la propria “campagna tesseramenti” per il nuovo anno sociale in un momento preciso, conferendo dunque la qualifica di socio appunto per il nuovo anno sociale a far data da quel momento. Cordialità, Stefano Bertoletti

  13. Buongiorno, vorrei sapere cosa succede se un associato paga, per sbaglio, con bonifico, la quota sociale un giorno prima del consiglio direttivo che lo ammette come socio.
    Grazie

    1. Buongiorno. Al fine di poter qualificare i proventi incassati come “istituzionali” è necessario che il pagamento della quota sociale (oltre che di eventuali quote attività) sia successivo alla corretta ammissione del richiedente con relativa attribuzione della qualifica di socio (da parte del Consiglio Direttivo: http://www.tuttononprofit.com/2015/11/procedura-di-ammissione-socio-controllate-lo-statuto-della-associazione.html). In difetto i proventi incassati dovranno essere considerati commerciali, con tutte le conseguenze del caso: http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html. Cordialità, Massimiliano Tarello

  14. Buongiorno,
    Secondo quanto scritto nel vs interessante articolo, il Consiglio Direttivo dovrebbe per far fronte a tutte le richieste di adesione si dovrebbe radunare ogni due o tre giorni. Va bene ciò che dice la legge ma questo è infattibile. Quanti verbali del consiglio direttivo bisognerebbe emettere in un anno? 300 bastano?
    Seconda cosa, chi ci garantisce che dopo essere stato ammesso un socio, paghi la quota sociale? Il pagamento della quota dovrebbe essere un requisito al pari di tutti i dati personali corretti dell’aspirante socio.

    1. Buongiorno, e grazie per il Suo contributo. Le riunioni di Consiglio Direttivo (per le quali non esiste un numero massimo all’anno) possono contribuire a certificare, in caso di verifica/contenzioso, il regolare svolgimento della vita associativa, con relativo rispetto non solo delle previsioni statutarie ma altresì delle disposizioni di legge. In questa linea è indispensabile che l’Organo Direttivo vagli le richieste di iscrizione provenienti dagli aspiranti soci in maniera certa, e ciò anche al fine dipoter dimostrare che un certo corrispettivo incassato per la partecipazione ad attività coerenti con le finalità istituzionali dell’Ente proviene da un socio, e come tale non è da ritenersi soggetto a tassazione. In assenza di delibera di accettazione della domanda, come sarebbe ciò possibile? Quanto al Suo secondo quesito, invece, preciso che il pagamento della quota “perfeziona” la richiesta di iscrizione, ed in caso di assenza legittima le procedure di richiamo/espulsione previste dallo statuto sociale (se relaizzato in maniera corretta). Cordialità, Stefano Bertoletti

    2. ciao,
      ho alcuni dubbi in merito all’importo della quota sociale annuale nell’ambito di una ASD. Nello specifico, se deve essere di pari importo sia per gli associati con diritto a voto (senior) e quelli junior.
      grz

      1. Buongiorno. Non esistono soci privi del “diritto di voto” all’interno di un’associazione: esistono soci minorenni che, privi della capacità di agire, non possono esercitare il loro diritto di voto. Non attribuire ai soci i medesimi diritti/doveri consisterebbe infatti in un’espressa violazione del principio di uguaglianza, con tutte le conseguenze del caso (http://www.tuttononprofit.com/2016/04/disciplina-uniforme-del-rapporto-associativo-in-una-associazione-non-profit-cosa-significa.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

        1. Salve, sono presidente di un’associazione di promozione sociale nata da poco tempo e che non ha P.IVA, ma solo codice fiscale. Vorrei sapere, per favore, in che modo si può sopperire alle spese dell’Associazione ( commercialista, affitto e utenze, assicurazione e conto corrente, acquisto materiali, ecc.): avviene attraverso le quote associative oppure attraverso le entrate delle attività svolte a pagamento? Inoltre, è possibile chiedere il pagamento di una quota a coloro che non sono soci e usufruiscono delle attività svolte?
          La ringrazio e mi scusi se Le porgo questi quesiti, ma non ho ancora avuto modo di ricevere consulenza da un commercialista esperto in tale ambito.

          1. Buongiorno. Certamente l’associazione potrà richiedere il pagamento di corrispettivi ai partecipanti alle attività dalla stessa direttamente organizzate, ed in forza di essi far fronte alle spese dell’Ente. Se i corrispettivi verranno versati da soci questi potranno essere considerati istituzionali (e dunque nulla sarà dovuto su di essi, http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html), mentre se proverranno da non associati saranno da ritenersi rilevanti ai fini commerciali, e dunque su di essi l’Ente, che dovrà essere titolare id partita IVA, sarà tenuto a versare le imposte e l’IVA in funzione del regime fiscale di riferimento (http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  15. Grazie per la veloce risposta approfitto per porle un altro quesito. Se con la mia associazione offro corsi di formazione a non soci dietro il solo corrispettivo coprente le spese sostenute è attività commerciale? rientra nelle attività generali ma non è offerta a soci. Facendo solo questo tipo di attività c’è il rischio di diventare impresa commerciale? grazie saluti

    1. Buongiorno. Lo svolgimento di attività a pagamento verso terzi rappresenta per l’Ente sempre l’esercizio di attività rilevanti a fini commerciali, in quanto i corrispettivi incassati provengono da non associati. In questa linea valgono pertanto le considerazioni di cui al commento precedente. Cordialità, Stefano Bertoletti

  16. Salve complimenti per il sito, vorrei porre una questione se possibile. Volendo creare un’associazione per la formazione i corsi dovrebbero essere rivolti solo ai soci o sbaglio? ma se una volta terminato il corso gli stessi non avessero più interesse a fare parte della stessa? Ci sono alternative per non fare continue entrate e uscite dei soci? offrendole a pagamento a terzi potrei usufruire del regime agevolato?
    Grazie saluti

    1. Buongiorno. Le associaizoni nascono (in linea generale) per svolgere in via principale attività nei confronti di soci (http://www.tuttononprofit.com/2016/03/perche-costiuire-associazione-cosa-comporta-come-deve-essere-gestita.html), ovverosia di soggetti che, condividendo le finalità ideali dell’Ente, richiedono di entrarne a far parte. Ciò premesso è altresì possibile che l’Associaizone decida di operare nei confronti di terzi non associati, trattando i relativi proventi come commerciali (http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html) con tutte le consuiguenze del caso in termini di imposte e di IVA (http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  17. Buongiorno,
    faccio parte di un’associazione socio/culturale no profit e vorrei approfittare della vostra cortesia e competenza per porre alcuni quesiti al fine di verificare se le nostre modalità di procedere, o altre a livello di ipotesi, sono corrette.

    PREMESSA
    Il Consiglio direttivo ha deciso di dare continuità alla campagna di tesseramento e durante questa campagna ci sarà uno spettacolo teatral musicale gratuito a numero chiuso (non più di 150 persone) che sarà fruibile unicamente dai soci. (Durante l’anno facciamo solo 3 o 4 eventi simili)

    DOMANDE:
    1) E’ lecito pensare di propagandare questo spettacolo anche come elemento promozionale della campagna tesseramento attraverso locandine, social e mass media vari?
    2) Per evitare contestazioni è sufficiente scrivere o far risultare che l’informazione è rivolta ai soci? Oppure risulta una evidente contraddizione in quanto la campagna tesseramento si rivolge anche a persone che soci non sono ?
    3) Nel caso, come conciliare al meglio (se possibile) le ragioni della Campagna tesseramento in relazione allo spettacolo promozionale?
    4) Le richieste di ammissione all’associazione possono essere compilate on line, previa pubblicazione dello statuto?
    5) Se non si ha possibilità della firma elettronica è lecito, ai fini della valutazione della richiesta , raccogliere solo i dati del richiedente (nome cognome, residenza …) e poi successivamente, nel caso di ammissione all’associazione, raccogliere la firma contestualmente alla data dello spettacolo gratuito di cui sopra?
    6) Sempre ai fini della richiesta di ammissione è lecito inviarci la foto del modulo compilato e firmato per poi ricevere successivamente l’originale?
    7) La quota sociale può essere versata la sera dello spettacolo in oggetto se l’ammissione del nuovo socio è avvenuta con delibera del Consiglio direttivo riunito in giorni precedenti l’evento?
    Grazie per le risposte e un cordiale saluto
    Antonio

    1. Buonasera. E’ possibile per un’associazione pubblicizzare e promuovere le proprie attività, il tutto nel solco della natura giuridica dell’Ente e delle relative finalità sociali (segnalo in proposito due nostri articoli specifici: http://www.tuttononprofit.com/2014/10/puo-una-associazione-non-profit-farsi-pubblicita-ecco-risposta-dei-giudici.html e http://www.tuttononprofit.com/2017/02/forse-il-piu-grande-errore-di-un-ente-non-profit-come-cercarsi-i-guai-e-trovarli-con-grande-disinvoltura.html). Ciò premesso occorre che le domande di ammissione vengano firmate dal richiedente, eventualmente trasmesse anche a mezzo mail, ma occorre la sottoscrizione ai fini della reale manifestazione di volontà. Preciso dunque, in conclusione, che al di là delle modalità adottate per l’iscrizione è indispensabile che il pagamento della quota associativa oltre che di eventuali ulteriori quote attività avvenga successivamente alla formale accettazione delle domande, avvenuta tramite apposita riunione di consiglio direttivo. Cordialità, Stefano Bertoletti

  18. Salve, faccio parte del Consiglio Direttivo di un’Associazione musicale. Ho avuto modo di leggere su un altro sito che si occupa di associazioni che il versamento della quota sociale annuale è obbligatorio. Confermate questa affermazione? Fino ad ora ai nostri soci non è mai stata richiesta nessuna quota sociale, né tanto meno è prevista dallo statuto.
    Si tratta di una irregolarità soggetta a possibili sanzioni ?
    Grazie in anticipo della risposta

    1. Buongiorno. Non esiste alcun obbligo di imporre il versamento di una quota associativa per gli aspiranti iscritti (http://www.tuttononprofit.com/2015/01/quota-sociale-quota-associativa-contributo-associativo-differenze.html), ma l’iter di acquisizione della qualifica di socio deve necessariamente rimanere il medesimo, pur in assenza di versamento (e dunque: compilazione della domanda di ammissione, riunione di Consiglio Direttivo con verbalizzazione dell’avvenuta eventuale accettazione, iscrizione a libro soci. Qui un approfondimento sul tema: http://www.tuttononprofit.com/2015/11/procedura-di-ammissione-socio-controllate-lo-statuto-della-associazione.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  19. Buongiorno, sono presidente fondatore di un’associazione culturale. Ho letto con attenzione la procedura per l’ammissione dei soci ordinari.
    1)Se io tengo un corso e una persona vuole diventare socio e iscriversi il giorno prima, come faccio se devo aspettare che l’Assemblea lo approvi? E quando gli dò la sua tessera? Magari lo rivedrò dopo mesi, quando parteciperà ad un altro incontro…
    2) Nel verbale dell’Assemblea vanno specificate le generalità di ogni socio di cui viene accolta la domanda di tesseramento?
    Grazie, Monica Trezzi

    1. Buongiorno. L’analisi della domanda con eventuale accettazione della stessa si configura quale attività di ordinaria amministrazione che può essere svolta dal Consiglio Direttivo, il quale si può riunire solitamente senza formalità di convocazione. In esito alla riunione in occasione della quale al soggetto venaga attribuita la qualifica di socio questo potrà essere iscritto nel libro soci e ad esso potranno essere attivate le coperure assicurative del caso. Nel verbale occorrerà che vengano riportati i dati dei soggetti che potranno essere consultati in maniera completa nelle rispettive domande di ammissione. Cordialità, Stefano Bertoletti

  20. Buongiorno,
    Essendo titolari di una ASD, puó essere fatta una distinzione tra soci che pagano la quota di iscrizione (con solo diritto di usufruire degli spazi dell’associazione) e coloro che pagano sia la quota di iscrizione che la quota annuale (avendo privilegi maggiori).

    1. Buongiorno. Al di là della quota sociale (che ragioni di opportunità suggeriscono essere uguale per tutti, per poter agevolmente dimostrare il rispetto del principio di uguaglianza che deve necessariamente caratterizzare le associazioni), è ovviamente possibile in ogni caso prevedere diverse quote in funzione delle diverse attività rivolte ai soci. Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. La ringrazio molto per la risposta e mi permetto di fare un’ultima domanda :
        Ho letto in diversi articoli, anche vostri, la procedura per fondare una ASD.
        Ma c’é una cosa che non mi é chiara. Ho letto che bisogna chiedere all’agenzia delle entrate il cod. Fiscale presentando in allegato statuto e atto.
        Nello statuto peró deve essere indicato che siamo una ASD, anche se tale posizione si acquisisce dopo l’affiliazione all’ AICS, quindi, come faccio a registrate uno statuto pur non essendo affiliati?
        Prima bisogna registrare la propria associazione? O affiliarsi?

        1. Buongiorno. L’affiliazione ad un Ente di Promozione Sportiva/Federazione Sportiva Nazionale conferma che l’Ente in questione (ASD o SSD) può con ragione godere delle agevolazioni fiscali riservate a queste particolari tipologie di soggetti giuridici (http://www.tuttononprofit.com/2017/02/quali-sono-le-agevolazioni-fiscali-di-un-ente-non-profit-associazione-societa-sportiva-dilettantistica.html) ma l’affiliazione non può che essere successiva alla formale costituzione dell’Ente (anche perchè per procedere occorre comunicare il codice fiscale attribuito all’Ente). Cordialità, Stefano Bertoletti

          1. Mi permetto di dissentire totalmente dall’interpretazione offerta a proposito della necessità o possibilità di ripetere annualmente la domanda associativa.
            L’esclusione della temporaneità della partecipazione alla vita associativa è una precisa prescrizione di legge.
            Ed il concetto di temporaneo è in opposizione a permanente.
            Qualunque limite di tempo sia stabilito preventivamente configura il rapporto come temporaneo: che sia per un solo evento così come per un anno o dieci anni.
            D’altra parte, il rapporto permanente non è necessariamente inderogabile; ma può essere revocato dall’Associazione con provvedimento disciplinare o tacitamente dal socio con l’omissione del pagamento della quota annuale.
            L’obbligo di presentazione periodica di una nuova domanda apre scenari inquietanti.
            Un Consiglio Direttivo potrebbe infatti agevolmente al termine del proprio mandato ed in preparazione delle elezioni, rifiutare le domande di tutti i potenziali competitori ed assicurarsi agevolmente il successivo mandato.
            Esperienza vissuta personalmente!
            E poi, chi valuterebbe le domande dei Consiglieri?
            Sarebbero tutti in palese conflitto di interessi!

            Passo alla domanda.
            A proposito della necessità di fare approvare la domanda di ammissione dal Consiglio Direttivo, ho letto varie opinioni.
            Con tutta la stima possibile, devo rilevare però che sono … opinioni.
            Come unico riferimento normativo, non so quanto applicabile, ho trovato solo la Legge 383/2000 (Disciplina delle associazioni di promozione sociale), che all’art. 3 recita:
            “Nello statuto devono essere espressamente previsti:
            g) i criteri per l’ammissione e l’esclusione degli associati ed i loro diritti e obblighi;”
            Dove sta l’obbligo del passaggio in Consiglio Direttivo?
            Quale norma impedisce, per esempio, di definire nello statuto un’accettazione implicita (ma concordo con la assoluta pericolosità) oppure una specifica commissione dedicata a questa funzione?
            Grazie.

          2. Buon giorno, accogliamo la sua valutazione, che scaturisce da un ragionamento condivisibile. Tuttavia noi teniamo a far rilevare che le regole stanno scritte nello statuto e personalmente non riteniamo che l’adesione ad una associazione sia per sempre salvo revoca, ma che sia importante manifestare ogni anno il desiderio di far parte di una associazione, certamente se esprimo tale desiderio entro l’anno in corso, nessuno potrà rigettare la mia domanda (salvo specifiche eccezioni). Ma se, girato l’anno, non pago la mia quota, la mia adesione è da ritenersi confermata e sarei obbligato a pagare se non invio disdetta? A nostro avviso no. Ma il tema è delicato e le valutazioni possono essere diverse, valgono anche “i liberi patti tra soci”. Ciò premesso, la legge (D. Lgs 460/97 criteri di ammissione a socio …) impone che le domande vadano presentate (a ns. avviso formalizzate per iscritto, perchè ciò rappresenta un prova inconfutabile a posteriori) valutate attraverso criteri definiti in statuto, e noi riteniamo che debba essere un organo collegiale a farlo attraverso la predisposizione di un verbale che lo possa provare nel tempo. Può essere il CD o un apposito organismo, ma collegiale e che verbalizzi in modo certo. Altrimenti il rischio di contestazione è altissimo (vedi contestualità tra la domanda e la conferma per i circoli farlocchi che sono pub o discoteche). Alcuni studiosi scrivono in statuto che se la domanda non viene respinta si ritiene accolta o che può essere delegato il signor X, che sta all’ingresso (soluzione per noi non è fattibile). Cordialità, Alberto Gambone

  21. Grazie per la risposta. Trovo su un altro blog di consulenti esattamente l'indicazione contraria, ovvero che una volta ricevuta la richiesta di socio e verbalizzata la sua ammissione, questo resta socio a vita e non è necessario ripetere la procedura ogni anno. E cito da questo sito: "i Soci di una Associazione DEVONO essere diversi dai Clienti di una Azienda. Per questo motivo il rapporto del socio con la sua Associazione, per essere vero, deve essere duraturo nel tempo e non temporaneo". Potrebbe, oltre che commentare, elencare anche i riferimenti di legge a supporto della sua tesi? Grazie.

    1. Buongiorno. Il D. Lgs. 460/97 che ha riordinato la disciplina tributaria degli Enti non commerciali ha individuato talune previsioni che devono essere necessariamente inserite all'interno degli statuti sociali delle associazioni anche (ma non solo) al fine di poter a pieno titolo godere delle agevolazioni fiscali a questi enti riservate. Tra di esse vi è l’esclusione espressa della temporaneità della partecipazione alla vita associativa, previsione che va intesa (come usualmente e correttamente viene esposto negli statuti sociali) nel senso del divieto di “soci occasionali” (solo per un certo evento/corso) e non certo nell’obbligo di dover considerare “soci a vita” gli iscritti, i quali se non rinnovano/confermano la loro volontà di aderire all’ente, alla chiusura dell'anno sociale saranno in ogni caso da ritenersi decaduti dalla carica … Altrimenti significherebbe che per poter essere considerato non più socio, il soggetto dovrebbe sempre recedere con una comunicazione formale. Ciò premesso non si ritiene opportuno entrare nel merito di quanto indicato da altri, ognuno è responsabile per quanto scrive, non per quanto scrivono gli altri, limitandomi a precisare che la veridicità di un rapporto associativo non si fonda sulla sua durata nel tempo, ma sulle reali modalità di esercizio dei diritti/doveri di cui ogni socio è titolare fintantoché fa parte della compagine sociale dell’Ente. Cordialità, Stefano Bertoletti

  22. Buongiorno.
    La nostra associazione bandistica musicale (la classica banda del paese) raccoglie ogni anno le quote associative dei soci sostenitori i quali normalmente non partecipano alle assemblee (pur avendone titolo) nè tantomeno suonano nel corpo musicale. Devo ogni anno far compilare loro una domanda di ammissione? o è ammissibile un rinnovo tacito sebbene non specificatamente previsto nello statuto?

    Grazie e complimenti per il sito.

    1. Buongiorno. La volontà di aderire ad un'associazione deve essere manifestata attraverso una richiesta specifica, inoltrata ogni anno al Consiglio Direttivo dell'Ente e da questo valutata. Cordialità, Stefano Bertoletti

  23. Salve, sono presidente di una aps che opera in ambito educativo. Queste le mie domande:

    1. Su un altro forum-web dedicato all'associazionismo, leggo che il Direttivo deve riunirsi almeno il giorno successivo alla presentazione della domanda di ammissione compilata da parte di un aspirante socio. Ma quando, nello stesso forum, chiedo i riferimenti alla legge che stabilisce ciò, non ricevo alcuna risposta. Va bene la non contestualità, ma è proprio necessario aspettare un giorno?
    Perchè poi, quando si organizza un incontro culturale, arriva sempre quella persona che non è socia ed è interessata a seguirlo… Posso allora convocare una riunione del direttivo nei minuti precedenti all'inizio dell'incontro?

    2.Un'altra domanda: esiste qualche via per far partecipare una persona che non è associata alla mia aps, se si presenta a un incontro culturale da noi organizzato? Magari in forma gratuita? O come lezione di prova? Altro?

    Grazie

    1. Buongiorno.
      1. La legge non dispone il tempo minimo/massimo che deve trascorrere tra la presentazione della domanda di ammissione e la sua (eventuale) accettazione. Prassi impone che lo status di "socio" venga acquisito tramite il citato iter, ma senza riferimenti temporali, con l'ovvia conseguenza che non potrà essere richiesto il pgamaneot di una quota ASSOCIATIVA ad un soggetto che socio non è.
      2. E' possibile che l'Ente svolga attività di natura commerciale nei confronti di non soci aprendo idonea partita IVA (http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html), oppure è possibile che vengano organizzati eventi gratuiti aperti anche a non soci.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  24. Buongiorno, faccio parte di una neo associazione culturale e abbiamo intenzione di organizzare un laboratorio didattico in un parco. Il tutto sarà gratuito, vorrei sapere se dobbiamo far compilare ai partecipanti un elenco o non serve nessuna documentazione. Vi ringrazio anticipatamente.

    1. Buongiorno. Se i soggetti non intendono/non sono soci non occorre che compilino alcuna richiesta di iscrizione/partecipazione. Chiaramente in assenza di iscrizione gli stessi non potranno essere assicurati ed i denari eventualmente corrisposti da "non soci" rientrerebbero nel novero delle attività rilevanti ai fini fiscali (in altre parole commerciali). Cordialità, Stefano Bertoletti

  25. Buongiorno e grazie per il prezioso aiuto.
    Vorrei sapere, gentilmente se vi è un limite massimo per la quota che l'aspirante socio deve versare? Mi è stata richiesta la somma di 60 euro per entrare a far parte di un associazione no- profit che sta a capo di una web tv e sinceramente mi sembrano un tantino troppe.

  26. buon giorno sono il legale rappresentante di un' ass. culturale musicale e non mi è chiara la durata di validità della tessera. L'iscrizione annuale segue l'anno solare o dura un anno dalla data di iscrizione?
    non mi è chiara neanche la numerazione dei soci con quella delle tessere. devo fare l'elenco soci rinumerandolo ogni anno a seconda se i soci hanno ripresentato domanda? anche il numero della tessera è relativo all'anno e devo rifarle ogni anno? non posso fare una tessera pluriennale dove semplicemente "barro" l'anno che è stato pagato mantenendo la stessa numerazione ? così facendo ad ogni socio corrisponderebbe un numero di iscrizione nel libro soci e stesso numero nella tessera. grazie non so se sono stata sufficientemente chiara!!

    1. Buona sera Laura. La durata dell'anno sociale è indicata in statuto: solitamente va dal 1 gennaio al 31 dicembre o dal 1 settembre al 31 agosto. Ogni anno i soggetti che presentano/ripresentano la domanda di ammissione e la stessa viene accettata dal CD dovranno essere inseriti a libro soci nell'annualità corrisposndente. Cordialità, Stefano Bertoletti

    1. Buona sera Ornella.
      Sarebbe opportuno che poi la domanda venisse consegnata al direttivo in originale.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  27. Buongiorno,
    Siamo una ASD associata alla FMI.
    Per quello che riguarda la domanda di ammissione a socio il nostro statuto, fornitoci dalla FMI, prevede che "il MC dovrà tesserare alla FMI tutti i propri soci".

    Domanda: con la firma del modulo della FMI, possiamo evitare di predisporre un nostro modulo, evitando così spreco di carta e di tempo?
    Distinti saluti
    Pradelli

    1. Buongiorno Pradelli.
      L'iscrizione alla Federazione e l'iscrizione all'Associazione sono due cose distinte, pertanto i Vostri aspiranti soci dovranno necessariamente compilare la domanda di ammissione a socio all'Associazione.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  28. Salve, vorremmo un'informazione, in quanto i commercialisti in merito non sono molti chiari.
    E' possibile per una associazione (che nello statuto preveda la differenzazione delle quote in base alle attività svolte) far pagare quote trimestrali che in proporzione costino meno del corrispettivo mensile per la stessa attività? (ad esempio : quota mensile 38.00 – trimestrale 99.00) Il commercialista dice di si, ma non ne siamo tanto convinti.
    Attendo chiarimenti, grazie!

    1. Buongiorno.
      E' possibile, anche perchè altrimenti le Associazioni proporrebbero solo il mensile.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  29. Buongiorno. Abbiamo da poco costituito una associazione culturale no profit e da statuto abbiamo previsto la domanda e la relativa accettazione del consiglio direttivo prima del versamento della quota sociale. In merito alla registrazione del socio nel libro soci abbiamo predisposto un fac simile numerato formato excel con tutti i dati del socio, il versamento della quota, data etc etc.
    domanda: é possibile stampare di volta in volta la pagina aggiuntiva del libro soci per poi immetterla nel fascicolatore che raccoglie le altre schede o deve essere necessariamente acquistato un libro soci rilegato?
    Grazie
    Roberta

  30. Buongiorno,
    siamo una associazione fondata nel 1976 (sciclub) ogni anno facciamo firmare ai soci la richiesta di adesione (cartacea e/o scaricabile dal web e reinviata x fax o mail). chiedevo se era possibile fare compilare il modulo in forma telematica tramite sito web, per agvolare i soci che risiedono lontano. (ad il pagamento avviene tramite bonifico bancario).
    Grazie per la collaborazione e complimenti per la Vs. disponibilità e competenza
    Carlo R.

    1. Buongiorno Carlo.
      Si ritiene necessario che la domanda contenga la firma dell'aspirante socio.
      Se ciò è possibile nella modalità che avete prospettato, va bene.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  31. Salve, avrei bisogno gentilmente di alcuni chiarimenti:
    1 – Una volta che il Consiglio Direttivo accetta la Domanda di Ammissione, il Socio diventa socio per sempre?
    2 – Se il socio è socio per sempre, ogni anno può rinnovare la sua adesione semplicemente con il versamento della quota sociale, e quindi non deve di nuovo presentare la domanda di ammissione?
    Grazie

    1. Buongiorno.
      Vi sono diverse correnti di pensiero sulla questione. Non entro nel merito delle altre opinioni, ma Le indico che la qualifica di socio decade al termine dell'anno sociale. Si consiglia di far compilare ogni anno la domanda di ammissione a socio.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  32. Buonasera, se nello statuto compare la seguente scrittura: "La domanda di ammissione si intenderà accolta contestualmente alla presentazione, fermo il
    diritto del Consiglio Direttivo di espellere l'associato che adotti un comportamento non conforme
    alle finalità della Associazione"…in parole povere significa che:
    1)posso diventare socio ANCHE IMMEDIATAMENTE, senza attendere la riunione del C.D. che valuti se accettare o meno la mia domanda?
    2)e di conseguenza, posso versare nel momento stesso della domanda la quota annuale prevista?

    1. Buongiorno.
      La risposta è si ad entrambe le domande, ma ci tengo a precisare che non condivido (e nemmeno il fisco) quanto indicato nello statuto in quanto non conforme con le richieste normative.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  33. Buongiorno Gabriele,
    inizieremo a verbalizzare tutto… Ma per il pregresso (soci ammessi senza i corrispondenti verbali) come possiamo comportarci? possiamo fare una verbale di "sanatoria" oppure amen quello che è stato è stato? e ci potrebbe essere contestato in sede di controlli? Grazie mille e buona giornata

    1. Buongiorno.
      La gestione dell'ammissione della domanda a socio è un aspetto fondamentale della gestione di una Associazione….se desidera possiamo fare un check insieme relativamente alla gestione complessiva e comprendere dove vi sono delle criticità. Se ha piacere può contattarmi scrivendo a gabriele@movidastudio.it
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  34. Salve
    la domanda di ammissione può essere compilata on line se viene reso disponibile lo statuto?
    un saluto e grazie
    Lorenzo De Angelis

    1. Buona sera Lorenzo. E' possibile, a condizione che vi sia anche la firma dell'aspirante socio. I migliori saluti, Gabriele Aprile

    1. Buona sera,
      Io sapevo che la domanda è unica ed il socio è per sempre (a meno che con verbale x giustificato motivo come non pagare quota annuale, venga cancellato). La quota è annuale e deve essere pagata ad ogni rinnovo, senza rifare domanda.
      Stefania

    2. Buon giorno.
      La compilazione e sottoscrizione della domanda certifica la volontà del soggetto di voler far parte della compagine associativa. Inoltre è attraverso le domande scritte che si valuta o meno se accettare o meno l'iscrizione di un dato soggetto, inserendolo poi a libro soci. Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. Buongiorno,
        quindi ogni anno va rinnovata la domanda di iscrizione anche se già soci l’anno prima?? capito bene?

        1. Buongiorno. Occorre verificare le previsioni riportate sullo statuto sociale vigente, al fine di individuare i confini della qualifica di socio attribuita agli iscritti dell’Ente. Cordialità, Stefano Bertoletti

  35. Buongiorno,
    ho bisogno di un chiarimento. Come APS organizziamo Gruppi di Acquisto.
    Riceviamo richieste di associazione via mail che vanno approvate.
    Dobbiamo ogni volta indire un consiglio direttivo? (sullo statuto c'è segnato che vanno indetti con un preavviso di 7 gg)
    L'approvazione può eventualmente venire concessa dal solo Presidente? Bisogna verbalizzare che gli si concede questo potere?
    Grazie
    Ivana

    1. Buongiorno Ivana.
      Le domande vanno approvate e verbalizzate attraverso riunione di direttivo. Riteniamo inopportuno che vi sia una delega all'approvazione. Riteniamo che il direttivo debba riunirsi ogni volta per approvare le domande.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  36. Grazie di cuore per i vs. sempre precisi e chiari consigli.
    In merito a questo argomento, ci chiedevamo se andasse bene operare così: considerando che la ns. è un'APS culturale-musicale i cui soci iscrivendi desiderano spesso versare al momento della domanda di ammissione la propria quota associativa e ricevere contemporaneamente la relativa tessera, in occasione di una delle prime assemblee dei soci, fu deliberato che veniva delegato il Presidente o, in assenza, il Vice Presidente ad ammettere all’associazione tutti i soci che ne facciano espressa richiesta, tranne casi particolari segnalati dagli stessi al Consiglio Direttivo, che si riunirà e si pronuncerà in merito. E' vero che lo Statuto recita che è il Consiglio Direttivo a poter ammettere o meno i soci, ma l'assemblea decise così per sburocratizzare questo "passaggio" in quanto , di fatto, sarebbe la medesima cosa….non è mai successo infatti che il Consiglio Direttivo abbia rifiutato una richiesta di iscrizione.
    In pratica viene un soggetto, fa la richiesta di ammissione, il Presidente o Vice (o tutto il Consiglio Direttivo se presente) ammettono e controfirmano la richiesta in pari data. Subito dopo il nuovo iscritto paga la quota e gli si rilascia la tessera.
    A vs.avviso potrebbe essere questo modus operandi causa di perdita dei requisiti di de-commericalizzazione delle quote sociali o, peggio, delle agevolazioni di cui alla 398/91 ? grazie ancora
    andrea

    1. Buona sera Andrea e grazie per il commento.
      Premesso che continuiamo a sostenere quanto abbiamo scritto senza prevedere altri piani differenti, con non contestualità non si intende necessariamente il giorno successivo, ma può essere anche dopo 5 minuti rispetto alla presentazione della domanda, se il consiglio direttivo ha avuto modo di riunirsi e verbalizzare l'accettazione della domanda.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Mi è successo di entrare in un club e chiedere di poter entrare mi è stato fatto compilare un foglio per la domanda di accettazione e mi è stato detto che dovevo aspettare circa 10 / 15 minuti dicendomi che si doveva riunire il consiglio direttivo per l'accettazione cosi e stato ho pagato e sono entrato secondo voi è tutto in regola? Grazie!

    3. Buongiorno.
      Premesso che non entro nel merito di altri aspetti gestionali, non vi è un limite di tempo da rispettare per evitare la non contestualità.
      Se il direttivo era presente e poteva verbalizzare l'accettazione, è possibile che Lei sia diventato socio dopo 10/15 minuti!
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  37. Salve,
    Io gestivo un circolo in cui si svolgevano sia concerti che serate danzanti. La domanda di ammissione dei nuovi soci era contestuale al rilascio della tessera associativa e al pagamento della quota sociale di €2. Il tesseramento avveniva in un apposito luogo posto distante dall'ingresso effettivo del locale. Il nuovo socio poteva quindi decidere se entrare al locale oppure no. In pratica avevamo due casse distinte. I membri del consiglio direttivo erano sempre presenti ad ogni serata, come se fossero in "assemblea permanente". Ad un controllo della Polizia Municipale, quest'ultima contestava il fatto che facessimo accedere chiunque, previo tesseramento e pagamento della quota associativa. Abbiamo ricevuto un verbale che attesta lo svolgimento di un pubblico esercizio ed ora, vorremmo far ricorso. Abbiamo speranze?
    Grazie mille.

    Luca

    1. Buona sera Luca.
      Considerato quello che mi ha esposto e gli accertamenti che ho studiato negli anni (anche su situazioni praticamente identiche alla Vostra), ritengo sia opportuno valutare l'importo della sanzione prima di fare ricorso, in quanto immagino una Vostra vittoria davvero difficile.
      Se desidera approfondire direi di farlo privatamente.
      Saluti,
      Gabriele Aprile

  38. Che goduria andare dal commercialista…sentire le risposte, ad altrettanti domande,
    e poi rifilargli le inf.
    Rilasciate da VOI, nei vostri blog,
    E SENTIRSI UN POCHINO MENO IGNORANTE del commercialista,
    certo non saranno tutti come il mio 😉

    1. L'unico peccato è che… immagino…. lo paghiate pure!!! 🙂
      Dovesse avere bisogno di un supporto ulteriore mi rendo disponibile.
      Buona giornata,
      Gabriele

  39. Ciao, ho un pò di dubbi in merito di cui sicuramente voi avete risposta! 🙂
    Espongo lo scenario: un'aspirante socio che ha appena compilato la domanda di ammissione, in attesa dell'approvazione del consiglio direttivo:
    1) può già partecipare alle attività associative con la modalità "l'ingresso prova"?
    2) In tal caso posso io pretendere il pagamento di un contributo (attenzione: non quota associativa che verserà dopo l'accettazione della domanda)?
    3) Eventualmente, come lo giustifico (es. con ricevuta)?
    4) Il contributo è defiscalizzato?
    5) Se ho anche la zona bar per la quale ho fatto partita iva,può accedervi anche se non è ancora socio?

    Scusate l'abbondare di domande, ma è un settore piuttosto complesso e spesso c'è molta confusione a riguardo.
    Grazie ancora.
    Ciao
    Antonio

    1. Buongiorno Antonio.
      Rispondo per punti:
      1) ci può essere una lezione di prova. A tal proposito si consiglia la compilazione di un modulo di richiesta di partecipazione alla lezione di prova;
      2) si, ma non parlerei di contributo, bensì di corrispettivo commerciale;
      3) se richiesto dal soggetto, fattura. La ricevuta viene emessa (se richiesta) nei confronti del socio;
      4) no. E' soggetto ad IVA ed imposte. Non lo chiamerei contributo, ma corrispettivo;
      5) può accederVi, ma non può consumare a meno che gli venga offerto.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. Buongiorno Gabriele,
      grazie mille per le risposte puntuali che gentilmente hai dato.
      Non è mi è ancora chiaro però il tema di come giustificare il corrispettivo della lezione di prova: se l'aspirante socio non vuole fattura cosa dovrei emettere al suo posto? Come lo contabilizzo nel file di contabilità?

      Grazie mille.
      Ciao
      Antonio

    3. Buongiorno. Se l'aspirante socio non desidera la fattura, non dovete emettere alcun giustificativo. Dovrete comunque inserire sul Vostro file di prima nota l'entrata nella categoria "entrate commerciali".
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  40. ho costituito da poco una associazione sportiva di bliardi e sto prendendo le richieste di soci.Nel verbale di assamblea ho specificato la quota annuale da pagare con l'opzione del primo anno gratuita.La mia domanda è, posso darla gratuita il primo anno per promuovere l'associazioe ?
    bruno

    1. Buona sera Bruno.
      E' certamente possibile che la quota sociale sia nulla, sia per il primo anno che per quelli che riterrete opportuni a seguire. L'importante è che ogni aspirante socio compili la domanda di iscrizione e che il consiglio direttivo la approvi attraverso un verbale sottoscritto dai componenti del direttivo presenti. Attenzione solo alla questione incassi: fino a quando il soggetto non è socio, non potete raccogliere quote a titolo istituzionale (detassate) dallo stesso, in quanto sarà ancora soggetto terzo. In caso di somministrazione bevande ed alimenti, essendo la stessa rivolta ai soli soci, non potrete somministrare a chi non ha ancora presentato la domanda o non è ancora diventato ufficialmente socio (al limite potete offrire, ma non vendere bevande ed alimenti). I migliori saluti, Gabriele Aprile

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