Quali sono gli obblighi essenziali di una Associazione Non Profit? Ecco come fare per non sbagliare!

Quali sono gli obblighi essenziali di una Associazione Non Profit? Ecco come fare per non sbagliare!

A cosa deve necessariamente adempiere una Associazione? Quali sono gli obblighi “minimi” a cui deve attenersi per il semplice fatto di “essere Associazione”? Se amministrate o fate parte di una Ente Non Profit di tipo associativo non potete non aver onorato l’elenco che segue …

Cari lettori, avete mai compilato un modulo online in cui i campi obbligatori sono segnalati con un asterisco? Gli adempimenti in capo alle Associazioni funzionano più o meno così: alcuni dipendono dalle attività che svolge l’Associazione, altri sono obbligatori a prescindere. Ebbene, partendo da questo presupposto abbiamo stilato un elenco dettagliato di tutti gli adempimenti che chi gestisce un Ente Non Profit (o chi l’ha preceduto) deve obbligatoriamente aver compiuto sin dalla data di costituzione, indipendentemente dalle attività poste in essere. Abbiamo deciso quindi di dividerlo in due sezioni: la prima dedicata agli Enti che svolgono esclusivamente attività istituzionale, la seconda a chi invece svolge anche attività commerciale (per conoscere la differenza leggete QUI).

In buona sostanza … se scorrendo l’elenco vi rendete conto che manca anche solo uno degli obblighi elencati … è necessario correre ai ripari (sempre se possibile). Va chiaramente da sé che esistono una miriade di attività/situazioni che una Associazione può porre in essere che, ahinoi, generano ulteriori adempimenti (ad esempio accettare un socio, retribuire collaboratori/lavoratori, diffondere musica durante le attività, iscriversi al registro CONI nel caso di ASD … etc): per queste vi invitiamo ad esplorare il nostro blog (a partire magari DA QUESTO articolo) oltre che eventualmente a confrontarvi con il consulente che vi assiste.

Buona lettura!

ADEMPIMENTI per tutte le Associazioni che svolgono SOLO attività istituzionale:

Richiesta di attribuzione del Codice Fiscale: prima della registrazione degli atti (solitamente all’Agenzia delle Entrate competente per il territorio in cui ha sede legale l’Associazione, il tutto mediante compilazione del modello AA5/6).
Registrazione di Atto Costitutivo e Statuto (o di eventuali modifiche … a proposito: sicuri che il sia a norma?): entro 20 giorni dalla costituzione (previa richiesta del codice fiscale).
Invio del Modello EAS (salvo rarissime eccezioni, elencate QUI): all’Agenzia delle Entrate, entro 60 giorni dalla data di costituzione. Tale modello deve essere ripresentato ogniqualvolta cambino i dati precedentemente comunicati: la scadenza, in questa ipotesi, è il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è verificata la variazione. Non è necessario provvedere ad un nuovo invio del Modello EAS in caso di variazione dei soli dati relativi ai quesiti 20, 21, 23, 24, 30, 31, 33, o se una variazione è già stata comunicata tramite altri modelli specifici (ad esempio la modifica del legale rappresentate e/o della sede legale, mediante AA5/6, AA7/10).
Nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi (R.S.P.P.): entro 90 giorni dalla data di inizio attività.
Aggiornamento e compilazione corretta dei libri sociali (libro verbali del Consiglio Direttivo, libro verbali dell’Assemblea Sociale e libro soci).
Annotazione dei movimenti contabili dell’Ente attraverso idonea prima nota.
Approvazione del rendiconto economico – finanziario (consuntivo e preventivo), da parte dell’assemblea sociale ordinaria (a proposito: come deve essere convocata un’assemblea e chi può/deve firmare i verbali di riunione di assemblea sociale ordinaria e/o straordinaria?): ogni anno, entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale (se l’anno sociale coincide con l’anno solare entro il 30 aprile).

 ADEMPIMENTI per tutte le Associazioni che svolgono ANCHE attività commerciale (e che hanno optato per il regime fiscale agevolato previsto dalla Legge 398/91):

Richiesta di attribuzione della Partita IVA: la richiesta può avvenire contestualmente a quella del codice fiscale oppure anche successivamente, nel momento in cui l’Ente decide di svolgere attività di natura commerciale.
Iscrizione al R.E.A. in Camera di Commercio: entro 30 giorni dalla data di inizio dell’attività economica.
Comunicazione di adesione al regime fiscale agevolato ex L. 398/1991 all’ufficio territoriale competente della S.I.A.E.: mediante specifico modello, fermo restando l’obbligo di comunicare l’opzione barrando l’apposita casella prevista nella sezione 3 del Quadro O della dichiarazione annuale IVA.
Aggiornamento e compilazione del Registro IVA (ex D.M. 11.02.1997): entro il 15 del mese successivo a quello a cui si fa riferimento.
Versamenti periodici dell’IVA in relazione al regime fiscale adottato: entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento, mediante Modello F24 in via telematica.
Presentazione del Modello Unico ENC (Enti Non Commerciali) all’Agenzia delle Entrate: entro il termine del nono mese dalla chiusura dell’esercizio sociale.
Versamento imposte: primo acconto entro il sedicesimo giorno del sesto mese successivo, secondo acconto entro la fine dell’undicesimo mese successivo (salvo proroghe specifiche).

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

Tutto Non Profit © riproduzione riservata

Per saperne di più potete consultare le nostre Guide ed iscrivervi alla newsletter (che tratta di temi gestionali, amministrativi, giuridici e fiscali per SSD, ASD, ETS, ODV ed APS). I nostri account: Facebook (Movida Studio), Twitter (Movida Studio), Instagram (Movida Studio), Linkedin (MOVIDA SRL) e YouTube (MOVIDA SRL).

Condividi su:

(Visto 19.904 volte, 3 visite oggi)

13 commenti

  1. Buongiorno, insieme ad alcuni colleghi ho costituito nel 2014 una associazione culturale, di cui sono Presidente. Abbiamo registrato lo Statuto e ottenuto il Codice fiscale.
    Da allora però null’altro è stato fatto (libri, rendiconti, assemblee etc.).
    Lo Statuto non prevede una quota associativa nè i soci hanno versato soldi.
    Ora, mi piacerebbe rimettere in vita questa associazione, cambiando la compagine sociale. Ma visto che finora non è stato fatto nulla, mi conviene chiudere questa associazione e aprirne un’altra? oppure, cosa potrei fare per mettere in regola l’associazione? aggiungo che temo che ricontattando i soci per una assemblea, questa vada deserta. Grazie in anticipo

    1. Buongiorno. Premesso che se l’Ente è stato costituito nel 2014 il suo statuto non potrà essere conforme alla previsioni del D. Lgs. 117/2017, il quale ha riordinato la disciplina degli Enti del Terzo Settore, in attesa della sua piena operatività successivamente all’istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore nonché all’emanazione di tutti i decreti attuativi mancanti, al fine di aderire alle previsioni del CTS, se ritenute di interesse, dovrete sicuramente convocare un’assemblea sociale, secondo le previsioni statutarie, avente all’ordine del giorno l’adeguamento dello statuto, facendo dunque ripartire le attività. Segnalo in proposito alcuni nostri approfondimenti specifici: https://www.tuttononprofit.com/2013/10/quali-sono-gli-adempimenti-di-una.html e https://www.tuttononprofit.com/2019/07/modifica-statuto-associazione-riforma-terzo-settore.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. Un socio può mettere a disposizione una sede operativa temporanea, non prevista nello statuto? E’ necessaria una dichiarazione o una registrazione della disponibilità presso qualche ente? Nello specifico si tratta di una scuola d’Arte che vuole avviare corsi di arte in altra città dove trovasi sede principale.

    1. Buongiorno. Nulla osta all’ipotesi he un Ente abbia sedi operative in aggiunta rispetto a quelle legale, evidentemente espressamente autorizate attraverso apposita delibera dell’organo competente sul tema. Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. Buongiorno,
    faccio parte di una associazione onlus, dove mensilmente viene versata una quota che serve in caso di decesso ad avere le spese funerarie pagate.
    I soci possono chiedere la visione dei bilanci e fino a quanti anni si possono chiedere ???
    Grazie

    1. Buongiorno. Non entro nel merito delle finalità dell’Ente, limitandomi a rispondere al quesito posto: certamente i soci di un’ente di tipo associativo (come una onlus) hanno facoltà di visionare tutta la documentazione sociale, dai libri verbali alla contabilità e le relative pezze giustificative, nulla escluso. Questo nel rispetto delle previsioni dell’articolo 148 n. 8 lett. c) del TUIR, il quale prevede l’obbligo di “disciplina uniforme del rapporto associativo” (https://www.tuttononprofit.com/2016/04/disciplina-uniforme-del-rapporto-associativo-in-una-associazione-non-profit-cosa-significa.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  4. vorrei gentilmente sapere se i libri verbale (assemblee e consiglio direttivo) di una associazione culturale non a fini di lucro devono essere vidimati e bollati.

  5. Sono stato nominato tesoriere di una associazione sindacale , non profit, desidererei sapere come gestire nel modo corretto la contabilità.( soprattutto il libro cassa con entrate ,uscite e rimanenza. Grazie

    1. Buongiorno. Premessa la necessità di verificare il regime fiscale cui l’Ente ha aderito, salvo eccezioni particolari, la contabilità di un Ente Non Profit può consistere in una prima nota “semplice”, che suddivida entrate ed uscite per cassa/banca, seguendo il “criterio di cassa”. Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. io frequento una associazione culturale almeno cosi si definisce ho saputo che il presidente prima la fattura la faceva adesso non la rilascia più ma se si definisce associazione culturale la fattura non la doveva mai lasciare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *