Tracciabilità dei pagamenti e versamenti per ASD e SSD: contributi pubblici, raccolte fondi e corrispettivi da manifestazioni sportive

Prosegue la nostra rubrica dedicata all’analisi della circolare18/E: in questo approfondimento esamineremo la posizione di Agenzia Entrate relativamente ai contributi erogati da Enti pubblici ad ASD e SSD, agli obblighi di questi Enti in tema di tracciabilità delle movimentazioni economiche, agli effetti della mancata tenuta del rendiconto per le raccolte fondi oltre che alla certificazione dei corrispettivi per assistere alle manifestazioni sportive.

Uno dei temi maggiormente rilevanti che emergono dall’analisi della circolare 18/E di Agenzia Entrate riguarda senza dubbio alcuno la corretta qualificazione dei proventi (a diverso titolo) incassati da Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche (non lucrative). Esaminiamo quindi nel dettaglio la posizione dell’Amministrazione Finanziaria su di un tema così rilevante (e dal quale spesso può discendere il disconoscimento dell’Ente con conseguente perdita delle agevolazioni fiscali).

Contributi erogati da enti pubblici

L’art. 143, co. 3, lett. b) del TUIR prevede che non concorrono (in ogni caso) alla formazione del reddito “i contributi corrisposti da pubbliche amministrazioni agli enti non commerciali per lo svolgimento convenzionato di attività aventi finalità sociali esercitate in conformità ai fini istituzionali degli enti stessi”, previsione che conduce a due conclusioni:
– detto articolo non può applicarsi alle Società Sportive Dilettantistiche (in quanto civilisticamente e fiscalmente Enti di natura commerciale);
– nel caso in cui i contributi, esenti da IRES, risultassero rilevanti agli effetti dell’IVA, questa “sarà dovuta secondo il regime forfettario previsto dalla legge 398 del 1991”.

Raccolte pubbliche di fondi e mancata tenuta del rendiconto

Non concorrono alla formazione del reddito imponibile di Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche in 398/91 (per non più di due eventi/anno e non oltre 51645,69 euro/anno) ex art. 25, co. 2, lett. a) e b) L. 133/99, i proventi realizzati:
– nello svolgimento di attività commerciali connesse agli scopi istituzionali;
– per il tramite della raccolta pubblica di fondi.
Per entrambi sussiste uno “specifico obbligo di rendicontazione”, che si traduce nella redazione “entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale di un apposito e separato rendiconto nel quale vanno riportate “anche a mezzo di una relazione illustrativa, le entrate e le spese afferenti ciascuno degli eventi realizzati”.
Bene: posto che la previsione agevolativa “opera solo agli effetti dell’IRES e non dell’IVA“, cosa comporta la mancata redazione dell’apposito rendiconto? Il mancato assolvimento dell’adempimento non determina, di per sé solo, l’inapplicabilità dell’esclusione dall’IRES, fatta salva la necessità di “fornire idonei riscontri al fine di attestare la realizzazione dei proventi esclusi dal reddito imponibile”, e ferma comunque la sanzione ex art. 9, co. 1, D. Lgs. 471/97. I proventi non adeguatamente rendicontati, invece, dovranno essere assoggettati a tassazione secondo le previsioni di cui alla legge 398 del 1991, con aliquota ordinaria sul 3% dell’imponibile commerciale.

Certificazione dei corrispettivi per assistere alle manifestazioni sportive dilettantistiche

Le associazioni e le società sportive dilettantistiche senza scopo di lucro possono certificare i corrispettivi incassati per assistere alle manifestazioni sportive dilettantistiche mediante l’utilizzo di titoli d’ingresso o di abbonamenti recanti il contrassegno SIAE (ex art. 17 del DPR n. 640/72). Questo sistema di certificazione si pone come modalità alternativa rispetto a quella ordinaria mediante l’emissione di titoli di accesso con gli appositi misuratori fiscali o biglietterie automatizzate, necessari invece per la certificazione di corrispettivi relativi alle attività spettacolistiche diverse dalle manifestazioni sportive dilettantistiche. “Ne deriva che l’obbligo di certificare i corrispettivi mediante titoli di accesso emessi con misuratore fiscale sussiste:
in via generale, per le attività di spettacolo diverse dalle manifestazioni sportive dilettantistiche;
per le attività di intrattenimento rese a favore di soggetti diversi dai soci dalle associazioni sportive dilettantistiche che hanno optato per il regime di cui alla legge n. 398 del 1991;
per le attività di intrattenimento rese sia a favore dei soci che a favore dei terzi da società e associazioni sportive dilettantistiche senza fini di lucro diverse da quelle di cui alla legge n. 398 del 1991”.

Tracciabilità dei pagamenti e dei versamenti

Non è un segreto che Associazioni (tutte, non solo le sportive) e Società Sportive in regime 398/91 (fintanto che lo potranno applicare) siano esonerate dall’obbligo di fatturazione/certificazione dei corrispettivi (salvo eccezioni) a condizione (oltre alle altre) di rispettare il limite imposto per la tracciabilità delle movimentazioni a 1000 euro. Ebbene, per quanto tutto ciò sia stabilito per legge, la circolare di Agenzia Entrare ha fornito una sua rigida interpretazione sulla documentazione e contabilizzazione delle quote incassate per contanti, precisando che, con il verbo del “dovere”, al fine di rispettare l’obbligo di tracciabilità una ASD/SSD debba:
– “rilasciare un’apposita quietanza” per ogni singola quota di iscrizione, copia della quale dovrà essere conservata dall’Ente stesso;
– “dotarsi di un registro dove annotare analiticamente le entrate e le uscite, indicando i nominativi dei soggetti, la causale e l’importo incassato o pagato”.
Tali modalità di registrazione, unitamente alla redazione del rendiconto, consentono di “soddisfare le esigenze informative in ordine alla corretta gestione economica e finanziaria dell’ente stesso”, con buona pace quindi dell’esonero (in via generale) dall’obbligo di certificazione dei corrispettivi.

Se per certi versi nulla di nuovo ha evidenziato Agenzia Entrate, per altri le sue interpretazioni hanno senza dubbio fornito spunti di riflessione di cui non si può non tener conto dell’ambito delle dinamiche gestionali quotidiane di ciascuna Associazione o Società Sportiva Dilettantistica.

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