Associazioni ed Enti Non Profit: come verificare la correttezza della gestione amministrativa e fiscale?

Numerose Associazioni ed Enti Non Profit in generale (ONLUS, SRL sportive dilettantictiche, …) si apprestano a riprendere le attività con l’avvicinarsi di settembre: vediamo quindi a cosa stare attenti e soprattutto come verificare se l’impostazione amministrativa e fiscale di un Ente senza scopo di lucro è “a prova di accertamento“.

Essere certi che l’Ente che si amministra (o semplicemente a cui si appartiene) svolga le attività in maniera corretta e coerente con la normativa di riferimento dovrebbe essere la regola per un operatore del Non Profit che non voglia incappare in gravose responsabilità. Purtroppo però, spesso ci si trova a dover fare i conti con una normativa complessa, talvolta contraddittoria, e che lascia spazio ad interpretazioni diverse. Non di rado perciò accade che le stesse Commissioni Tributarie, chiamate a giudicare, emettano sentenze non del tutto condivisibili su temi particolarmente delicati, sostenendo l’una o l’altra lettura di un testo normativo.

A fronte di questa premessa poco incoraggiante, è in ogni caso opinione di chi scrive che coloro che dedicano il proprio tempo (libero o meno) al volontariato o in generale ad un Ente non lucrativo debbano poter essere messi nelle condizioni di operare con sicurezza e tranquillità. Consci che tale obiettivo si potrà definitivamente raggiungere solo attraverso riforme profonde e chiarificatrici della normativa (il cui primo passo è stato compiuto con l’approvazione del testo di Riforma del Terzo Settore), ci rivolgiamo ai nostri lettori che si apprestano a riprendere le attività per confermare alcuni punti saldi alla base di una gestione coerente e rispettosa della natura degli Enti Non Profit.

1. ADEMPIMENTI DA RISPETTARE – In una selva di continue novità e scadenze, è molto importante cercare di non scordare alcun obbligo posto in capo all’Ente al fine di cercare di non trovarsi mai in condizione di difetto. Ebbene in questa direzione anni orsono abbiamo pubblicato un articolo sempre attuale dal titolo “Quali sono gli adempimenti di una Associazione?“. Consultatelo in maniera critica, partendo dal presupposto che non è possibile riportare in poche righe la miriade di diverse fattispecie che possono coinvolgere un Ente Non Profit, circostanza che implica che se vengono esercitate attività particolari queste potrebbero portare con loro adempimenti diversi, da valutarsi di volta in volta.

2. CORRETTA QUALIFICAZIONE DEI CORRISPETTIVI INCASSATI – Conoscere la differenza fra attività istituzionale ed attività commerciale rappresenta l’ABC di chi amministra un Ente Non Profit: occorre essere assolutamente certi, quando si incassa del denaro, se su di esso gravi o meno imposizione fiscale, onde evitare le ire dell’Amministrazione Finanziaria in caso di accertamento. Anche in questo caso, pertanto, abbiamo dedicato un approfondimento specifico all’argomento, che potete consultare leggendo l’articolo “Enti Non Profit: quando un corrispettivo è istituzionale? E quando è commerciale?“, e questo poichè ex art. 149 TUIR “… l’ente perde la qualifica di ente non commerciale qualora eserciti
prevalentemente attività commerciale per un intero periodo d’imposta
“.

3. COMPENSI AI SOCI E DIVIETO DI DISTRIBUZIONE DI UTILI – Rispettate le scadenze e qualificati correttamente gli incassi, un altro profilo fondamentale riguarda la definizione dei compensi eventualmente erogati ai soci/collaboratori nel rispetto del divieto di distribuzione diretta e/o indiretta di utili o avanzi di gestione. In questa linea il nostro approfondimento “Compensi ai Soci di una Associazione? E’ possibile?” chiarisce i confini entro i quali possono essere retribuiti i collaboratori smentendo il falso mito del divieto, in capo agli Enti non lucrativi, di retribuire i propri soci, ovviamente nel rigoroso rispetto della normativa di settore.Bene … se rispettate le scadenze, qualificate i corrispettivi in maniera corretta e compensate i collaboratori nel rispetto della legge (con tutte le particolarità del caso relative ad Associazioni  Sportive e Società Sportive Dilettantistiche), è probabile che la gestione dell’Ente sia coerente con la Vostra natura e dunque tale da permetterVi di riposare tra due guanciali. Se però così non fosse o comunque non foste certi che sia proprio tutto a posto, tenuto conto che quanto riportato accenna solo ad alcuni degli aspetti sottoposti a verifica in occasione di un accertamento fiscale, nel caso necessitaste di suggerimenti o desideraste verificare con sicurezza il Vostro operato, inclusa ad esempio una verifica della tenuta contabile dell’Ente, piuttosto che dei registri verbali o quant’altro … abbiamo ideato un “check up” fatto apposta per Voi!

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

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