Ufficiale: dal 1° gennaio 2026 scatta il nuovo regime fiscale per gli Enti del Terzo Settore

La lunga attesa è terminata: con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge 84 del 17 giugno 2025 (G.U. n. 139 del 17 giugno 2025), anticipato da un comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, dal 1° gennaio 2026 entrerà ufficialmente in vigore il nuovo regime fiscale per gli Enti del Terzo Settore.

Nuova fiscalità per il Terzo Settore: addio all’autorizzazione europea (ma non ai titoli di solidarietà)

Questa novità si era resa possibile dal momento che il decreto è intervenuto in modo puntuale sull’assetto del D. Lgs. 117/2017, eliminando il vincolo del Codice del Terzo Settore che finora aveva messo in stand-by l’applicazione delle norme fiscali del Titolo X. Infatti, l’articolo 8 del D. L. 84 recita:

Al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, sono apportate le seguenti modificazioni: … all’articolo 104, comma 2, le parole: «all’autorizzazione della Commissione europea di cui all’articolo 101, comma 10, e, comunque, non prima del periodo di imposta successivo di operatività del predetto Registro» sono sostituite dalle seguenti: «a quello in corso al 31 dicembre 2025».

Non occorre quindi più alcuna autorizzazione della Commissione Europea per l’entrata in vigore del regime fiscale degli ETS (mentre si attende quella prevista per i titoli di solidarietà” dell’art. 77), e ciò a seguito della “comfort letter” del marzo scorso, nella quale non si ravvisavano incompatibilità tra le previsioni fiscali introdotte del CTS ed il diritto comunitario, in particolare relativamente al delicato tema degli aiuti di Stato.

Medesima sorte tocca anche alle imprese sociali, in relazione alle quali l’articolo 14 recita:

All’articolo 18, comma 9, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112, sono apportate le seguenti modificazioni: … è aggiunto, in  fine, il seguente periodo: «Salvo quanto previsto dal primo periodo, le disposizioni del presente articolo si applicano alle imprese sociali a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025».

Da qui la svolta: il nuovo regime fiscale introdotto dal Titolo X del Codice del Terzo Settore entrerà in vigore, senza più pendenti condizioni o autorizzazioni ministeriali, dal primo gennaio 2026.

NB: vista la formulazione dell’articolo 8 che fa decorrere le disposizioni fiscali del Titolo X del CTS dal primo periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2025, gli Enti con esercizio finanziario non solare (settembre – agosto, ad esempio) dovranno applicare le nuove regole dal 1° settembre 2026.

Cosa cambierà per gli Enti del Terzo Settore con il nuovo regime fiscale dal 2026?

Nei mesi passati abbiamo già analizzato i principali cambiamenti per gli Enti iscritti al RUNTS alla luce del loro nuovo regime fiscale: dalle regole sulla decommercializzazione dei corrispettivi incassati alla fine del regime 398/1991 per tutti gli ETS, passando per i regimi forfettari (per ETS e dedicati ad APS e ODV), fino alle novità ai fini IVA (sempre dal 2026).

Insomma: il 2026 si annuncia come un anno di vera rivoluzione per tutti gli operatori del Terzo Settore.

Il tempo dell’attesa è finito, quello dell’adeguamento (consapevole) è appena cominciato.

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