Lavoratori sportivi pubblicato il terzo mansionario ex art. 25 D. Lgs. 362021

Lavoratori sportivi: pubblicato il terzo mansionario ex art. 25 D. Lgs. 36/2021

Con l’adozione del D.P.C.M. 4 marzo 2025 è stato ufficialmente approvato il terzo mansionario dei lavoratori sportivi, che si aggiunge ai due già pubblicati anche dal Dipartimento per lo Sport nei mesi precedenti. Un ulteriore tassello che amplia e completa l’elenco delle attività che, se svolte nell’ambito di un ente riconosciuto ed iscritto al Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche (e dunque ASD, SSD o Enti del Terzo Settore sportivi), possono beneficiare del regime agevolato previsto per il lavoro sportivo dilettantistico.

Cos’è il mansionario dei lavoratori sportivi?

Il mansionario è l’elenco ufficiale delle attività che, se svolte in ambito sportivo, possono essere considerate lavoro sportivo ai sensi della Riforma dello Sport (D. Lgs. 36/2021). Serve dunque ad individuare quali mansioni legittimino l’accesso al trattamento giuridico, fiscale e contributivo agevolato previsto per i lavoratori sportivi dilettanti (siano essi autonomi, co.co.co. o dipendenti).

Si tratta quindi di uno strumento essenziale, pensato per garantire certezza e uniformità, sia per gli enti che per i collaboratori, evitando interpretazioni arbitrarie o rischi di contenzioso.

A chi si applica

Il mansionario interessa tutti coloro che operano nell’ambito sportivo dilettantistico con una funzione riconosciuta, e quindi:
– collaboratori sportivi, anche in forma di co.co.co.;
– lavoratori autonomi e dipendenti, inquadrati per mansioni sportive;
volontari sportivi, se svolgono una delle attività elencate.

La condizione essenziale è che l’attività sia esercitata presso un ente (ASD, SSD, ETS, di qualsiasi natura, sportivo) iscritto al RASD che svolga attività sportiva riconosciuta dal CONI o da un organismo affiliato (Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate ed Enti di Promozione Sportiva).

Mansionario lavoratori sportivi: terzo aggiornamento

Primo mansionario (pubblicazione febbraio 2024) – ha definito le 7 figure tipizzate: allenatore, istruttore, preparatore atletico, direttore tecnico, direttore sportivo, arbitro/giudice di gara, collaboratore amministrativo gestionale.
Secondo mansionario (pubblicazione luglio 2024) – ha ampliato l’elenco con figure come addetto alla segreteria sportiva, custode degli impianti, responsabile attrezzature, responsabile sanitario.
Terzo mansionario (pubblicazione aprile 2025) – ha incluso nuove mansioni operative e di supporto come addetto alla comunicazione, responsabile safeguarding, manutentore impianti sportivi e speaker.

Quali sono i benefici per le mansioni riconosciute

L’inclusione all’interno del mansionario dei lavoratori sportivi non ha soltanto valore descrittivo: comporta infatti implicazioni concrete e rilevanti sia per chi svolge l’attività, sia per l’ente sportivo che inquadra il rapporto. È proprio questo riconoscimento formale, infatti, a determinare l’accesso al regime speciale previsto per il lavoro sportivo dilettantistico, con vantaggi sia fiscali che contributivi, tra cui:
– esenzione IRPEF fino a 15.000 euro/anno sui compensi di lavoratori sportivi non professionisti;
– assoggettamento alla Gestione Separata INPS con aliquote contributive ridotte rispetto alle ordinarie;
– accesso a forme di copertura assicurativa agevolata, con obblighi adattati al contesto sportivo.

In sostanza, quindi, una mansione “riconosciuta” consente di operare con certezza beneficiando a pieno titolo del quadro normativo agevolato e di favore introdotto dalla riforma del lavoro sportivo.

Come utilizzare il mansionario dei lavoratori sportivi

Conoscere le attività incluse nel mansionario è utile, ma saperle applicare correttamente nella gestione quotidiana dell’ente è indispensabile. Ciò dal momento che le implicazioni operative coinvolgono ogni fase del rapporto con il collaboratore sportivo: dalla selezione della figura, alla stesura del contratto, fino alla gestione delle comunicazioni obbligatorie e degli adempimenti.

Ecco alcuni aspetti da tenere presenti:
– dato per scontato il riconoscimento sportivo dell’Ente organizzatore, prima di attivare un rapporto di collaborazione, è fondamentale verificare che la mansione rientri nell’elenco aggiornato approvato con i D.P.C.M.;
– nei contratti e nelle lettere di incarico è consigliabile riportare esplicitamente il riferimento alla mansione individuata, anche per dimostrare la coerenza con il quadro normativo;
– occorre valutare sempre che l’attività, per essere qualificata come “sportiva”, sia effettivamente connessa allo svolgimento dell’attività sportiva riconosciuta da un organismo affiliato (FSN, DSA, EPS);
– per le figure non esplicitamente indicate, è opportuno agire con prudenza, poiché il semplice svolgimento di un’attività nell’ambito di un ente sportivo non comporta automaticamente la qualificazione come lavoro sportivo.

Utilizzare correttamente il mansionario significa dunque prevenire errori, tutelare l’ente e valorizzare il ruolo dei collaboratori, rendendo il sistema più trasparente, efficiente e conforme alle nuove regole.

Mansionario lavoratori sportivi: perché è fondamentale

Con l’approvazione del terzo mansionario, il sistema delle mansioni riconosciute nel lavoro sportivo si consolida ulteriormente, offrendo un quadro più chiaro, articolato e completo. Per ASD, SSD ed ETS è l’occasione per rivedere la propria organizzazione interna, aggiornare i contratti di collaborazione ed assicurarsi il corretto accesso alle agevolazioni previste dalla legge.

La chiave, oggi più che mai, è la corretta applicazione pratica delle norme: conoscere il mansionario, integrarlo nei propri strumenti operativi, e tenere aggiornate tutte le documentazioni correlate non è solo una questione di adempimenti, ma un vero presidio strategico per la sostenibilità degli enti sportivi.

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