Decreto Rilancio: misure economiche di sostegno per il Terzo Settore

Decreto Rilancio: misure economiche di sostegno per il Terzo Settore

La centralità del ruolo del Terzo Settore durante lo stato di emergenza proclamato per il diffondersi del coronavirus ha spinto l’Esecutivo a dedicare numerosi interventi in favore delle organizzazioni non commerciali nell’ambito del Decreto Rilancio, attraverso sostegni concreti intesi a supportarli in questo momento in vista di un futuro che tutti ci auguriamo essere più roseo.

Correggendo in parte il tiro rispetto alla bozza portata in discussione in sede di Consiglio dei Ministri, l’orientamento manifestato conferma un’ampia opera di coesione ed integrazione sociale, nell’ottica non solo della ripartenza attraverso misure economiche di “salvataggio” (che seguono quelle previste dal “Cura Italia“, e le relative proroghe, e dal “Decreto Liquidità“), ma di una vera e propria opera di ricostruzione evolutiva.

Vediamo quindi gli interventi previsti dal Decreto Rilancio in favore del Terzo Settore in genere, dal momento che abbiamo già analizzato le misure economiche specifiche introdotte dalla nuova norma per il mondo sportivo di ASD, SSD e dei rispettivi collaboratori.

Art. 28 – Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda

Credito d’imposta per i canoni di locazione. Nel tentativo di contrastare l’impatto negativo causato dalla pandemia da covid-19, il Decreto Rilancio riconosce agli enti non commerciali, “compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti” un credito d’imposta pari al 60% dell’ammontare mensile del “canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività istituzionale” (comma 4).

Il credito d’imposta non concorre alla formazione della base di reddito imponibile ed “è commisurato all’importo versato nel periodo d’imposta 2020 con riferimento a ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio” oltre a poter essere utilizzato “nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa ovvero in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, successivamente all’avvenuto pagamento dei canoni”.

Art. 67 – Incremento Fondo Terzo settore

Risorse per 100 milioni al Terzo Settore. “Al fine di sostenere le attività delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale e delle fondazioni del Terzo settore, volte a fronteggiare le emergenze sociali ed assistenziali determinate dall’epidemia di COVID-19, la dotazione della seconda sezione del Fondo di cui all’articolo 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n.117, è incrementata di 100 milioni di euro per l’anno 2020”.

Viene quindi esplicitamente riconosciuto dal Decreto Rilancio, attraverso una significativa dotazione finanziaria, il ruolo capillare e di primario rilievo svolto dalle organizzazioni Non Profit del Terzo Settore, confermato anche attraverso le attività socio-assistenziali rese durante lo stato d’emergenza.

Art. 246 – Sostegno al Terzo settore nelle Regioni del Mezzogiorno

Misure aggiuntive per le fasce più deboli. L’articolo prevede la concessione di “contributi volti al sostegno del terzo settore nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, con la finalità di rafforzare l’azione a tutela delle fasce più deboli della popolazione a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Lo stanziamento complessivo per la misura è pari ad euro 100 milioni per l’anno 2020, di cui 20 milioni riservati ad interventi per il contrasto alla povertà educativa e a 20 milioni per l’anno 2021”.

La concessione del contributo avviene “in forma di sovvenzione diretta per il finanziamento dei costi ammissibili e a seguito di selezione pubblica nel rispetto dei principi di trasparenza e parità di trattamento”.

Gli enti potenzialmente beneficiari devono svolgere “almeno una delle attività di interesse generale previste all’articolo 5, comma 1, lettere a), c), d), e), f), i), l), m), p), q), r),s), t), u), v), w) e z) del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117”, anche se tutti gli Enti attendono ancora l’istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore e l’emanazione dei decreti attuativi mancanti ai fini della piena operatività del Codice del Terzo Settore.

Decreto Rilancio: incentivi per la tutela di salute e sicurezza anche per il Terzo Settore

Art. 77 – Modifiche all’articolo 43 in materia di contributi per la sicurezza e il potenziamento dei presidi sanitari in favore di enti del terzo settore

Rafforzamento dei presidi sanitari. I contributi già previsti a favore delle imprese dall’articolo 43 del “Cura Italia” per “la sicurezza e il potenziamento dei presidi sanitari”, vengono ampliati dal Decreto Rilancio in favore degli Enti del Terzo Settore, al fine di salvaguardare “le attività di interesse generale degli enti del terzo settore di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117”.

Art. 120 – Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro

Credito d’imposta per interventi di adeguamento ambientale. La norma estende alle organizzazioni senza scopo di lucro gli incentivi fiscali concessi agli “esercenti attività d’impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico”, volti a realizzare le prescrizioni sanitarie di contenimento del contagio.

Ammesso anche per associazioni, fondazioni e altri enti privati “compresi gli enti del Terzo settore”, un credito d’imposta, da utilizzare nel 2021 esclusivamente in compensazione, pari al 60% delle spese sostenute nel corso del 2020 e con un tetto massimo di 80.000 euro, per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza, “ivi compresi quelli edilizi necessari per il rifacimento di spogliatoi e mense, per la realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni, per l’acquisto di arredi di sicurezza, nonché in relazione agli investimenti in attività innovative, ivi compresi quelli necessari ad investimenti di carattere innovativo quali lo sviluppo o l’acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa e per l’acquisto di apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti e degli utenti”.

Art. 125 – Credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione

Interventi di sanificazione. Viene riconosciuto alle organizzazioni non commerciali, ”compresi gli enti del Terzo settore e agli enti religiosi civilmente riconosciuti” un credito di imposta pari al 60% “delle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti. Il credito d’imposta spetta fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l’anno 2020”.

Versamenti contributivi e previdenziali: le novità del Decreto Rilancio

Art. 127 – Proroga dei termini di ripresa della riscossione per i soggetti di cui agli articoli 61 e 62 del decreto legge 17 marzo 2020, n.  18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27

Nuove proroghe contributive. Così come per gli enti sportivi, per i quali abbiamo già predisposto un approfondimento specifico sulle novità loro riservate dal Decreto Rilancio anche per i loro istruttori, vengono ulteriormente prorogati i termini per il versamento di ritenute alla fonte, contributi previdenziali e assistenziali e premi per l’assicurazione obbligatoria da parte degli Enti del Terzo Settore, in scadenza nei mesi di aprile e maggio, che seguono le proroghe previste dal “Cura Italia”.

La regolarizzazione è prevista alternativamente:
– in un’unica soluzione, entro il 16 settembre 2020;
– tramite quattro rate mensili di pari importo, “con il versamento della prima rata entro il 16 settembre 2020”.

Questo approfondimento è stato realizzato in collaborazione con la Dott.ssa Mimma Sgrò.

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3 commenti

  1. Ho una domanda, gli ETS possono beneficiare delle agevolazione sul credito d’imposta, ma se un ETS non ha un’attività commerciale e quindi non paga imposte come fa a beneficiare di questa misura ?

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