Gli erogatori di attività sportive e fitness per la salute saranno determinanti e “locomotive” nella fase di ripartenza (post coronavirus)? Sì! Ed ecco perché ci si può scommettere … 1. Perché il bisogno di praticare attività sportive e motorie si è consolidato in termini di percezione e consapevolezza individuale e collettiva, assumendo le caratteristiche di un bisogno primario: il nostro corpo e la nostra salute si nutrono di movimento, la nostra psiche si nutre di emozioni e
Categoria: Tutto Non Profit
Coronavirus, fase 2: cosa cambia dal 4 maggio per attività sportive e culturali
Nel corso dell’ultima conferenza stampa, il Premier Giuseppe Conte ha illustrato i contenuti del DPCM del 26 aprile in vigore dal prossimo 4 maggio, relativo alla tanto attesa “fase 2” che, dopo le chiusure iniziali legate all’emergenza sanitaria del coronavirus, cui sono seguite le misure di sostegno all’economia ed ai lavoratori (anche sportivi) nonché le iniezioni di liquidità, dovrebbe costituire momento di passaggio per un prossimo e graduale ritorno ad una nuova normalità. Entra nel vivo la
Decreto Liquidità: forme di sostegno per Enti Sportivi e del Terzo Settore
“Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali”: questo il contenuto del Decreto Legge n. 23 approvato dal Governo l’8 Aprile scorso (c.d. Decreto Liquidità), per contrastare gli effetti a cascata, legati all’emergenza sanitaria del coronavirus. Seguendo la linea tracciata dal Cura Italia, il nuovo provvedimento interviene a favore
Rimborso abbonamenti per coronavirus: obbligo per Associazioni e SSD?
L’emergenza coronavirus ha sconvolto l’Italia (e non solo), stravolgendo le priorità delle persone ed obbligandole anche ad affrontare problematiche (non sanitarie) che mai avrebbero pensato di dover gestire. Ne sanno qualcosa i gestori di centri sportivi e natatori (palestre e piscine costituite in forma di Associazione piuttosto che di Società Sportiva Dilettantistica) o quelli di Enti culturali Non Profit, che, come se non bastassero le tragiche conseguenze economiche derivanti dalla chiusura forzata imposta il 9 marzo scorso
600 euro, indennità per sportivi dilettanti: come presentare la richiesta
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, ha approvato nella giornata di ieri il Decreto di disciplina della modalità di presentazione delle domande dell’indennità per gli sportivi dilettanti, prevista in favore dei rapporti di collaborazione sportiva non professionistica dal “Cura Italia” del 17 marzo scorso, tra le varie misure di sostegno economico in contrasto alle conseguenze del lockdown dovuto alla pandemia del coronavirus. Chi può fare
Cura Italia: come chiedere l’indennità di 600 € per autonomi e professionisti
Il 1° Aprile si è aperta la finestra temporale che consente a lavoratori autonomi e professionisti di presentare domanda di indennità per ottenere il bonus di 600 euro previsto dal Decreto Cura Italia del 17 marzo scorso tra le misure di sostegno economico in contrasto all’emergenza del coronavirus. Professionisti (anche sportivi) titolari di partita IVA, collaboratori coordinati e continuativi e lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS, alle gestioni speciali dell’AGO ed all’ENPALS hanno dunque ora la
Coronavirus: video approfondimenti per ASD, SSD, ETS ed Enti Non Profit
Il coronavirus ha stravolto prima di tutto le nostre vite, mettendoci nella condizione di dover reagire a drammi familiari, a paure … proponendo nell’immediato nuovi modi di lavorare (spesso in video conferenza) per mantenere un filo diretto con la propria utenza, sia questa composta da soci, da tesserati o da veri e propri clienti. In quest’ottica abbiamo cercato di non farci prendere in controtempo senza comunque tirarci indietro, integrando le consuete attività di assistenza via etere (fatte
Coronavirus: proroghe per ASD, SSD ed Enti Non Profit nel “Cura Italia”
Il Decreto n. 18 del 17 marzo scorso ha previsto diverse proroghe per numerosi Enti (anche Non Profit), introducendo altresì misure di sostegno per contrastare la tragica situazione economico-sociale venutasi a creare nel nostro Paese, in piena emergenza da coronavirus. A prescindere da ciò che è stato fatto e da considerazioni di opportunità circa l’idoneità delle misure economiche individuate, la futura prassi applicativa e l’opera di conversione in legge necessiteranno, presumibilmente, di integrazioni, suscettibili di rafforzarne la
Enti Terzo Settore: che differenza c’è tra ETS commerciali e non?
Il discrimine tra attività istituzionale e commerciale, ed il conseguente regime fiscale applicabile agli Enti del Terzo Settore, costituisce una delle questioni più dibattute legate all’opera di Riforma. Nonostante il momento storico abbia ben altre priorità, con il coronavirus nei pensieri di tutti, ogni giorno che passa avvicina al termine per le modifiche statutarie (da poco prorogato al 31 ottobre 2020 vista la delicatezza del periodo), e l’incertezza sul regime fiscale di ETS, APS ed ODV getta
Coronavirus: misure economiche per ASD, SSD ed ETS del “Cura Italia”
Dopo lunghe discussioni e giorni d’attesa, ieri il Presidente Mattarella ha firmato il Decreto Legge n. 18, (cd. Decreto “Cura Italia”), contenente le misure economiche “di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese” connesse all’emergenza coronavirus/covid-19. Accanto ai doverosi provvedimenti che si sono susseguiti nei giorni scorsi per limitare il contagio e tutelare la collettività, sospendendo le attività (per quanto ci occupa) di palestre, centri sportivi e natatori ed associazioni culturali