Sport e salute, case history esportabili: dal divano alla maratona in un anno!

Sport e salute, case history esportabili: dal divano alla maratona in un anno!

Dopo tante soddisfazioni e riconoscimenti, ricevuti evidentemente perché ci impegniamo ad affrontare con decisione, anche in questo blog, alcune tematiche organizzativo gestionali di rilievo, cercando di chiarire aspetti tecnicamente rilevanti (tra cui la Riforma del Terzo Settore, il certificato medico, i compensi sportivi, il GDPR, …), abbiamo deciso di provare a scrivere e descrivere, anche da un altro punto di vista, il tema degli Enti Non Profit e dello sport, attraverso il racconto e l’approfondimento di alcuni case history particolarmente rilevanti nella sostanza.

Da qualche anno l’idea di inserire attività di ginnastica finalizzata alla salute ed al fitness (per utilizzare una corretta definizione da formulario CONI) presso impianti acqua (piscine & Co) così come quella di considerare lo spazio acqua anche in verticale e non solo in orizzontale è fortunatamente divenuto un must un po’ ovunque, per il “benessere” degli utenti ma anche degli operatori e gestori di impianti, motivo per il quale ora possiamo cercare di scorgere le tante nuove frontiere da esplorare per continuare a “crescere”.

Una forte motivazione ci spinge verso un tema noto ai più: il binomio SPORT e SALUTE, per cercare nuove idee. Forse ora possiamo cercare di scorgere qualcuna tra le tante possibilità per contribuire (tanto o poco) a far “crescere” lo straordinario comparto sportivo, soprattutto ampliando la platea dei soggetti interessati ad un diverso approccio di coinvolgimento.
Una riflessione, poi divenuta forte motivazione, ci porta a considerare sempre di più un nuovo modello di centro sportivo (anche fitness & wellness) che si apre alle attività esterne, outdoor, sempre nel solco di una coerenza sotto il profilo della salute della persona.

Attività sportiva come stile di vita (in grado di portare dal divano alla maratona di NY in un anno)

L’attività sportiva quale corretto stile di vita (insieme ad altri, evidentemente …), il club quale aggregatore social e punto di incontro per attività sportive a 360 gradi, indoor e outdoor, sempre seguite da personale preparato e qualificato.
Qui è calzante il riferimento diretto a Run To Feel Better, progetto di Ready To Run SSD, di cui parleremo più avanti: questo ci può mostrare quanto il messaggio “dal divano alla maratona di New York (oppure a quella di Berlino, di Verona, …, o al Tor de Geant) in meno di un anno“, possa rappresentare un’idea autentica e immediata, che molti centri sportivi potrebbero condividere e contribuire a diffondere, con beneficio di tutti, loro per primi!

Perchè sostenere le buone idee e le best practice

Noi abbiamo scelto di appoggiare e finanziare questa idea progettuale nata nel 2018 il giorno della Festa della Donna, a Biella, perché riteniamo che davvero possa rappresentare un’opzione di crescita etica, ma anche di frequentatori e di fidelizzazione degli stessi. Naturalmente per chi ha piacere di leggere tra le righe e ha voglia di guardare avanti … Verso un centro sportivo “fitness & wellness”, luogo di incontro che si apre alle attività outdoor, per assisterle, seguirle e permettere agli iscritti di praticare attività oltre il luogo fisico, non in alternativa ad esso.
Un’opportunità di ulteriore riflessione è rappresentata da ParkRun, perché se oltre 6 milioni di persone al mondo, ogni sabato alle 9.00, indipendentemente dalla loro posizione geografica, si trovano in contemporanea per “correre” 5 km, in totale condivisione social, forse significa che fare attività sportiva è un fatto assolutamente virale, no? Gran bel virus!

Naturalmente siamo disponibili per chi desidera approfondire … ma certamente è proprio dopo queste riflessioni che abbiamo deciso di sostenere con “MOVIDA SRL” il progetto Run To Feel Better.
Sono convinto che Michele e Roberto siano eticamente, culturalmente e sportivamente meritevoli di un aiuto e quindi intendo fare, intendiamo fare, per quanto possibile, la nostra parte.
Saremo quindi con loro prima, durante e dopo la Maratona di New York e durante i successivi eventi, ma soprattutto cercheremo di diffondere questo specifico modello e la valenza eticamente rilevante oltreché economicamente esportabile dell’idea dell’attività sportiva quale straordinario strumento di benessere e di prevenzione alla salute.

Si tratta già di una best practice e durante alcuni prossimi articoli cercheremo di raccontare nei dettagli questo case history, in particolare perché dall’inizio abbiamo avuto l’opportunità di assisterli in tutte le diverse tappe. Non solo: seguiremo in diretta la New York Marathon che si svolgerà nelle prossime settimane, perché siamo sempre al fianco di chi scommette con la propria faccia e il proprio coraggio.
Non siamo spinti solamente da ragioni di informazione eticamente rilevanti, quanto mossi dal desiderio e dall’ambizione di cercare e dimostrare le evidenze di esportabilità di questa project idea e del “modello organizzativo gestionale” che lo sostiene e gli conferisce caratteristiche di rilievo assoluto nel panorama delle nuove opportunità per i gestori di impianti sportivi, per quelli più attenti e sensibili all’innovazione.

La responsabilità sociale degli Enti Non Profit

La “responsabilità sociale” e il tema della “restituzione” sono valori su cui molti scrivono fiumi di parole, ne siamo consapevoli, e siccome desideriamo “passare al fare”, per quanto possibile e praticabile ho scelto, abbiamo scelto, di percorrere una strada operativa e di raccontarla, perché si può iniziare a correre in pochi e si può in fretta diventare tanti!

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