Società Sportiva Dilettantistica Lucrativa riconosciuta dal CONI … siete pronti?

Società Sportiva Dilettantistica Lucrativa riconosciuta dal CONI: potrebbe essere questo il nuovo soggetto giuridico per organizzare e promuovere attività sportive. Questo e molto altro alla due giorni milanese sullo “sport” appena trascorsa.

Lo sport non è un costo sociale … ma un investimento! È questo, in estrema sintesi, il “fil rouge” che ha segnato la due giorni appena conclusasi a Milano sui Centri Sportivi e la loro gestione. Alla presenza di personalità di spicco (due su tutti l’Onorevole Sbrollini ed il Presidente del CONI Malagò), i relatori che si sono susseguiti hanno posto il focus su aspetti cruciali relativi alla gestione di Enti Sportivi nel 2017: dall’inquadramento dei collaboratori sportivi alle conseguenze della delibera CONI n. 1566 del 20.12.16, dalle corrette modalità comunicative all’organizzazione dello staff, passando poi all’efficienza energetica ed all’analisi di storie imprenditoriali di riferimento per il settore sportivo.

Di tutti gli interventi cui abbiamo assistito, a nostro avviso merita un rapido approfondimento quanto riportato dall’On. Sbrollini circa il panorama di soggetti giuridici che, di qui ai prossimi mesi, potrebbero rappresentare un’alternativa per la promozione/gestione di attività sportive. Infatti la proposta di legge dalla stessa sottoscritta, premessa l’ambizione di “porre le basi per una riforma organica dello sport dilettantistico“, introduce la figura della “società sportiva dilettantistica ordinaria” commerciale, e ciò al fine di “professionalizzare” ed “imprenditorializzare” un settore strategico come lo sport (che per gli ultimi dati ISTAT rappresenta l’1.7% del PIL), senza assoggettarlo al divieto di distribuzione di utili. Questi, in sintesi, per bocca della stessa On. Sbrollini, gli obiettivi della legge attualmente in discussione presso la Commissione cultura della Camera:
– normalizzare il settore, definendo regole chiare;
– fornire criteri e principi chiari per godere delle agevolazioni fiscali;
– definire regole certe per i rapporti di lavoro nello sport dilettantistico.
Chi volesse avventurarsi nell’analisi puntigliosa di una legge che (forse) sarà, tenuto conto che è possibile, se non probabile, che la stessa subisca alcuni emendamenti, può consultarla qui.

Va da sé che l’entrata in vigore di una norma di questa portata se da una parte potrebbe organicamente ridefinire il mondo sportivo, dall’altra aprirebbe una frontiera ad oggi sconosciuta: la possibilità di operare nel campo sportivo mediante soggetti for profit riconosciuti dal Registro CONI.

Detto infine che gli interventi degli olimpionici Rossi, Fioravanti, Campriani e Felugo hanno contribuito a confermare (se ancora ce ne fosse bisogno) l’importanza dello sport sia come strumento di crescita individuale e collettiva che di prevenzione primaria per il Servizio Sanitario Nazionale, la due giorni milanese ci ha lasciato molte speranze per il non profit (sportivo) che verrà: che sia la volta buona …?

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