“Lezioni di prova” presso Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche: facciamo chiarezza!

Affrontiamo nuovamente il tema delle lezioni di prova organizzate e promosse dagli Enti sportivi (ASD o SSD) al fine di ribadire le possibili implicazioni in caso di mancato rispetto degli obblighi. Fornire risposte vere, seppur “scomode”, forse non accrescerà la nostra “simpatia”, ma ci auguriamo possa aiutare a prevenire lacrime di coccodrillo …

I nostri lettori più affezionati di certo si ricorderanno che il tema delle “lezioni di prova” era già stato affrontato ed approfondito poco più di un anno orsono. Abbiamo però nel frattempo ricevuto molte richieste di chiarimento alla luce di indicazioni contrastanti (alcune reperibili sul web), motivo per cui abbiamo deciso, a compendio del nostro precedente articolo (consultabile QUI), di esprimere alcune riflessioni forse “scomode”.

Partiamo dal principio: cos’è una “lezione di prova“?
Con questo concetto il mondo sportivo dilettantistico (e non solo) definisce le attività sportive che vengono fatte “testare” a coloro che ancora non hanno scelto se iscriversi ad un corso di una certa disciplina sportiva piuttosto che di un’altra, oppure anche presso quale diverso Ente frequentarlo. Ebbene in tema di certificazione medica abbiamo preso atto di prese di posizione molto forti secondo cui per alcuni, visto che il Ministero della Salute ha stabilito che l’obbligo di certificato medico entra in gioco solo per i partecipanti tesserati presso EPS o FSN, nel caso della prova non sussisterebbe alcuna necessità di verificare l’idoneità psico-fisica del praticante, e questo semplicemente poichè non ancora socioiscritto. Anche dando per scontato che nessuno paghi 1 euro (… e non sempre le attività di prova sono gratuite …, ipotesi che le farebbe necessariamente rientrare nel novero delle attività commerciali),  il diritto alla salute è indisponibile e, come tale, irrinunciabile. Ciò significa che prima di far provare a praticare spinning o qualsiasi altra attività sportiva ad un aspirante socio/iscritto, è l’ASD/SSD a doversi accertare che la persona che si accinge a provare detta attività sportiva (potenzialmente pericolosa per la sua salute, se non idonea) sia nelle condizioni psico-fisiche di idoneità senza che questa possa rappresentare per lei una limitazione al suo diritto alla salute.

E cosa mai potrebbe succedere se non ci si accertasse del possesso di questa idoneità?
E chi mai la può certificare se non un medico?

Se quell’aspirante socio/iscritto è cardiopatico (e magari non ne è neppure consapevole) e praticando l’attività sportiva che l’Ente gli somministra, seppur in prova, … va in arresto cardiaco con il peggiore degli epiloghi … cosa potrebbe succedere?
Come potrebbe esprimersi un Giudice nel merito? Che poichè non socio/iscritto e dunque non ancora tesserato ad un Ente di Promozione Sportiva o ad una Federazione Sportiva Nazionale sia stato corretto somministrargli un’attività sportiva per lui potenzialmente pericolosa senza averne verificato l’idoneità psico-fisica …? Siamo proprio sicuri …?

E, nel dramma, mediaticamente cosa accadrebbe …? Quale articolo scriverebbero i quotidiani? Quale servizio farebbero le emittenti televisive? Quante altre volte per ragioni di comodità, di faciloneria o approssimazione dobbiamo ancora piangere per qualcosa che si sarebbe potuto evitate o quantomeno prevenire?

Chi scrive è ben consapevole del “fastidio” che provoca il certificato medico … per le famiglie, per i medici, per tutti … ma se questo serve a prevenire anche una sola tragedia, siamo certi che non ne valga la pena? Siamo proprio sicuri che nascondersi dietro ad un “eh ma non è iscritto ad un EPS” sia fare il bene dell’aspirante socio, dell’Ente che si amministra e del settore sportivo tutto?

Nulla di nuovo rispetto alle proroghe, vere o presunte, per il defibrillatore, non trovate?

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

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