A fronte di alcune considerazioni e letture, sempre con l’obiettivo di cercare contributi al chiarimento essenziale di una questione spinosa (sia salvaguardando il rispetto di un dettato normativo che cercando di non dimenticare il valore sociale e di prevenzione primaria alla salute dell’attività sportiva e motoria), abbiamo deciso di tornare sull’argomento dell’obbligo di certificato medico per attività sportiva non agonistica, affrontando questa volta il tema a partire dalla differenza tra attività sportive non agonistiche ed attività ludico motorie. Per questo con piacere apriamo un ulteriore spazio a favore di nuove considerazioni che fino ad oggi (QUI il nostro ultimo articolo) erano rimaste nel cassetto.
Ci teniamo innanzitutto a ringraziare il Dottor Mario R., con il quale spesso ci siamo confrontati sulla questione, che ieri sera ci ha scritto allegando alle sue considerazioni QUESTO articolo pubblicato dall’Organo Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Genova scritto dal Dottor Giorgio Piastra dal quale prendiamo spunto per questa nostra nuova riflessione.
Abbiamo deciso di non fare “copia/incolla” di sezioni dell’articolo del Dottor Piastra (perchè siamo certi che lo leggerete da cima a fondo senza bisogno che vengano estrapolati i punti salienti), ma di condividere con i nostri lettori una serie di considerazioni a prescindere.
Conoscendo bene i contenuti ed avendo anche assistito alla nascita delle attività di APA (Adapted Physical Activity), ascoltando e condividendo le preoccupazioni di molti medici (tra i quali il Dottor Piastra che nel suo articolo manifesta le proprie difficoltà parlando di “situazione paradossale”), che non si sentono di firmare un certificato medico per l’attività sportiva a favore di questi soggetti (definendo tale attività fisica adattata e non sportiva, ma anche ludico motoria), d’obbligo paiono a nostro avviso alcune riflessioni:
– se consideriamo queste attività fisiche non sportive ma solo ludico motorie è chiaro che non è necessario il certificato medico, decadendo l’obbligo di legge;
– se consideriamo queste attività quali proposte da parte di una associazione culturale (quindi non una ASD) è chiaro che non esiste obbligo di iscrizione al registro CONI, ma permane la facoltà (quindi non l’obbligo…) di iscrizione ad un EPS anche ai soli fini assicurativi (mai dimenticarli: la copertura assicurativa, nel caso di attività sportiva dilettantistica, NON opera in assenza del certificato medico!
Questo aspetto, non trattato nell’articolo dell’Ordine dei Medici, è senza dubbio di primaria importanza per i gestori di ASD e SSD
). E’ chiaro che in questo caso non essendo una ASD si perde la possibilità di corrispondere rimborsi agli sportivi dilettanti (342/2000), ma permane la possibilità di considerare la neutralità delle entrare economiche, se queste vengono versate da soci per la partecipazione ad attività coerenti con gli scopi dell’Ente stesso;
– resta da capire come considerare queste APA se organizzate e gestite all’interno del novero delle proposte di una ASD o SSD. Sul punto occorrerebbe infatti comprendere se sia possibile considerarle attività connesse (a riguardo ci sentiamo di considerarle tali se risultino propedeutiche e preparatorie allo svolgimento successivo di attività sportive dilettantistiche, anche se non in forma agonistica… negli altri casi occorre rifletterci con attenzione);
– certamente non è possibile corrispondere per queste attività rimborsi sportivi (342/2000) perché non sono attività sportive e occorre valutare con grande garbo se tali incassi possano essere considerabili attività istituzionale da parte di una SSD o ASD o commerciale (direttamente connessa). Infatti il fine proprio di una società o associazione sportiva dilettantistica non può che essere evidentemente la promozione dello sport e non delle attività ludico motorie, a cui l’APA pare appartenere. Il punto 3 del 148 del TUIR stabilisce infatti che “non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali”.
Sul punto si può aprire un dibattito, in assenza di letteratura e precedenti …
Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:
- invio di questionario in formato excel via mail;
- ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
- call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
- predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.
Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.
Tutto Non Profit © riproduzione riservata
Per approfondire consultate i nostri E-Book, le Guide ed iscrivetevi alla newsletter (che tratta di temi fiscali, gestionali, amministrativi e giuridici per SSD, ASD, ETS, ODV ed APS). Account social: Facebook (Movida Studio), Twitter (Movida Studio), Instagram (Movida Studio), Linkedin (MOVIDA SRL) e YouTube (MOVIDA SRL).
Che dire…il ragionamento non fa una piega! Bravi! Paolo
Grazie mille per l'apprezzamento.
I migliori saluti,
Gabriele Aprile