È possibile per un’Associazione farsi “pubblicità”? Ecco finalmente la risposta dei Giudici …

Cari lettori, la campagna tesseramento appena iniziata Vi avrà senza dubbio visti impegnati nella realizzazione di materiale informativo funzionale a presentare le attività organizzate dall’Associazione per ampliare il più possibile la base associativa e quindi meglio raggiungere il Vostro fine istituzionale (sia esso un ideale sportivo, di promozione sociale, culturale o di utilità sociale). Bene: non potete immaginare a quanti interlocutori ci siamo rapportati nell’ultimo periodo per mostrare come nessuna norma di legge o regolamento o chissà cos’altro vietasse loro di “pubblicizzarsi“: “eh ma ci hanno sempre detto così …” (questa la risposta tipica).

Ora, nonostante nessun dubbio assalisse chi scrive in merito al tema in oggetto, un recente pronunciamento della Commissione Tributaria Regionale di Torino (sentenza n. 806/24/14) ha ufficialmente confermato le nostre indicazioni, sbugiardando moltissimi avvisi di accertamento (tanti ancora presenti sul nostro tavolo …) che sostenevano l’impossibilità di un Ente Non Profit di pubblicizzarsi, utilizzando poi anche tale assunto come grimaldello per disconoscere la natura non lucrativa dell’Ente sottoposto a verifica.

Prima di alcune considerazioni fondamentali sul tema però, riportiamo di seguito un estratto del citato pronunciamento relativamente a quanto in questo caso ci occupa: “Orbene non è affatto chiara a questa commissione quale sia la base giuridica che vieta alle associazioni sportive dilettantistiche di effettuare pubblicità per l’ampliamento della base dei partecipanti. Né, per comune esperienza, la propaganda è completamente avulsa dal mondo del no profit soprattutto in un contesto come l’attuale in cui vi sono iniziative di raccolta di fondi per la lotta alle malattie sconosciute che riescono ad ottenere importanti risultati grazie alla pubblicità televisiva e addirittura anche le università statali svolgono campagne pubblicitarie per incrementare il numero dei loro studenti“.
Bene: se non v’è dunque dubbio alcuno che nessuna norma di legge attualmente in vigore impedisca alle Associazioni Sportive Dilettantistiche (e dunque a tutte le altre in via estensiva) di pubblicizzarsi per ampliare la propria base sociale, occorre dunque definire “come” un’Associazione può effettuarla, tenuto conto che trattasi di tipologia di Ente molto particolare (chi l’ha detto che non può realizzare un manifesto 6×3 … oppure 2000 flyer?).

In primo luogo ci sentiamo di sconsigliare un “fai da te” esagerato, dal momento che raffigurazioni e terminologie scorrette possono (spesso con ragione) indurre a ritenere che non si stiano promuovendo le attività sportive di un certo Ente quanto la professionalità di qualcuno, identificato addirittura come il “proprietario dell’Associazione” (figura che come sapete non può esistere …). Per far fronte a questo aspetto Vi suggeriamo di rapportarVi con chi abbia ben chiaro cosa sia un Ente non commerciale e quali siano le strategie comunicative corrette per promuovere il raggiungimento del suo fine istituzionale nel rispetto della normativa di riferimento. Volete un esempio? Guardate QUI!

In secondo luogo non scordateVi mai chi siete e quale sia il Vostro obiettivo: riportare su tutte le comunicazioni sociali la Vostra ragione sociale corretta è sintomo di consapevolezza dei propri mezzi, dei propri “limiti” e delle proprie possibilità.

Infine non scordateVi mai mission e target delle Vostre comunicazioni: siete Enti Non Profit, non società commerciali.

Per tutti coloro che intendessero verificare la gestione della loro Associazione abbiamo ideato un check di cui seguono specifiche. L’intervento proposto prevede:
– invio da parte nostra via mail di apposito questionario in formato excel;
– trasmissione sempre a mezzo mail del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
– call conference su skype dedicata all’analisi del questionario, della gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
– predisposizione, nell’arco dei 5 giorni lavorativi successivi alla call, di apposita relazione corredata dall’indicazione delle corrette modalità gestionali.

Per maggiori informazioni sul check, cliccate QUI mettendo come oggetto “info check”.

Tutto Non Profit © riproduzione riservata – VOLETE SAPERNE DI PIÙ? Consultate le nostre Guide (cliccando QUI) e richiedete un aggiornamento periodico e approfondito sulle tematiche gestionali e giuridico-fiscali di tutti gli Enti non Profit (ASD, OdV,ONLUS, APS, SSD, …) cliccando QUI.

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2 commenti

  1. Gent.mo Dott. Stefano Bertoletti,
    siamo una asd con solo codice fiscale. Stiamo organizzando una raccolta fondi per realizzare i costumi di scena per uno spettacolo di danza, che rientra in un cartellone di eventi orgnaizzati dal comune. Se un negozio effettua una donazione (es. € 50,00), l’asd deve rilascia ricevuta con tutti i dati, è corretto?
    L’asd può inserire in brochure i loghi dei negozi che hanno donato? o in questo caso sarebbe sponsorizzazione? Sarebbe meglio scrivere solo “si ringrazia negozio 1, negozio 2” senza i loghi?
    Mi suggerisce cortesemente qual è la cosa migliore da fare?

    Grazie per il vostro tempo e professionalità

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