Società Sportiva lucrativa riconosciuta dal CONI: ecco la prima novità del 2018!

È di questa notte il comunicato stampa dell’On. Sbrollini con cui si è ufficializzata la nascita, a far data dal primo gennaio 2018, delle società sportive dilettantistiche ordinarie con finalità di lucro, primo soggetto giuridico commerciale inserito nel novero degli Enti Sportivi accreditabili al CONI.

Ho scelto, già negli scorsi mesi, di non cercare consenso o dissenso per un intervento normativo sicuramente originale, ma invece di rimanere ben saldo nella doverosa impostazione che ci obbliga ad essere concentrati sullo studio e sull’analisi approfondita, con il preciso obiettivo di fornire chiarezza informativa e poi efficacia formativa.

Dal primo gennaio 2018 nascerà dunque ufficialmente un nuovo soggetto giuridico (come già avevamo preannunciato mesi fa), come nuova opzione in aggiunta a quelle già esistenti, e non sostitutiva, per organizzare e proporre attività sportive dilettantistiche.
Questa novità va salutata, ritengo, con rispetto e attenzione massima.

Chi vorrà promuovere lo sport lo potrà quindi fare attraverso un ente di tipo associativo non profit, con una società non profit (srl sportiva dilettantistica senza fini di lucro), con una società commerciale, oppure (qui la novità) con una srl sportiva dilettantistica commerciale (una sorta di ente “low profit”).

Da anni affronto il tema dello sport quale prevenzione primaria in grado di contribuire pesantemente (unitamente ad altri sani stili di vita) e positivamente alla salute delle persone (e alle casse della sanità pubblica). Quindi è interessante osservare che finalmente siamo sul punto.
Naturalmente da mesi siamo pronti a fornire informazioni e supporto a chi (da operatore di campo) cerca di semplificare e non di complicare, ma da adesso siamo ufficialmente in campo, per una norma oggi (alle 3,55 licenziata dalle Istituzioni a Roma) definita.

Anche se sarà il nostro “must” nei prossimi mesi, non entrerò qui e ora nei dettagli della norma (che, tra l’altro, prevede un IRES al 50% ed un’IVA al 10% sui proventi delle attività istituzionali e un aumento da 7.500 a 10.000 sui redditi diversi ex lege 342/2000 per tutte le ASD e SSD non lucrative), ma invece mi permetto di evidenziare una prima riflessione, a parere di chi scrive, di gran lunga più importante.

Ogni operatore o gestore che opera nello sport o che (come dicevo ai miei studenti di scienze motorie) intende in futuro operare in questo comparto di elevatissimo valore sociale e culturale, ma anche di straordinario impatto economico, dovrà confrontarsi con un esperto per dare risposta a questa fondamentale riflessione preventiva: “qual è il mio obiettivo?

occuparmi di sport per realizzare il mio progetto di business (e dunque lo sport è il mezzo e il fine è il lucro)
oppure
promuovere e diffondere lo sport, per cui i risultati economici rappresentano il ritorno di una corretta impostazione lavorativa (e dunque lo sport è il fine e il denaro è uno strumento)

Questa è la domanda buona e giusta su cui riflettere, mentre il quesito già imperante, che rimane sbagliato a parere di chi scrive poiché muove da presupposti non idonei, è: “cosa mi conviene fare ora?

Non ritengo affatto che sia solo una questione formale, perché il compito del professionista non è trovare la soluzione migliore per “fregare” o piegare il sistema, ma quello invece di fornire il massimo supporto per individuare e poi applicare le norme di riferimento corrette, per meglio permettere al proprio interlocutore di raggiungere i suoi obiettivi dichiarati, nel pieno rispetto di tali norme. Che poi queste debbano essere differenti in funzione degli obiettivi prescelti con consapevolezza dal gestore … è un condivisibile dato di fatto.

A presto dunque

Tutto Non Profit © riproduzione riservata

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6 commenti

  1. Se si gestisce un impianto sportivo con una regolare SRL, com’è possibile passare a una SSDL? E, soprattutto, com’è possibile iscriversi ai registri del CONI?

    1. Buongiorno. Premessa l’indispensabile necessità di verificare la fattibilità dell’operazione ipotizzata, sia dal punto di vista formale che da quello sostanziale, ad oggi le SSDL rappresentano ipotesi meramente “teoriche” e prive di agevolazioni di sorta (http://www.tuttononprofit.com/2017/02/quali-sono-le-agevolazioni-fiscali-di-un-ente-non-profit-associazione-societa-sportiva-dilettantistica.html), in quanto non ancora iscrivibili al Registro CONI. Segnalo in proposito un nostro specifico approfondimento sul tema: http://www.tuttononprofit.com/2018/04/societa-sportive-dilettantistiche-lucrative-al-via-quando-iscrivibili-al-registro-coni.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. Buona giornata,
    domanda 1:
    – il limite dei 10.000 € è solo per le nuove società low profit o anche per tutte le altre dilettantistiche ?

    domanda 2:
    – una società sportiva s.p.a. in regime di contabilità ordinario DEVE OBBLIGATORIAMENTE iscriversi al Registro CONI delle associazioni ?
    Grazie mille.

    1. Buongiorno. In esito all’approvazione del “Pacchetto Sport” contenuto nella legge di stabilità 2018, il tetto di esenzione per le indennità ex lege 342/2000 è stato innalzato a 10.000 euro per tutti gli Enti sportivi riconosciuti dal CONI (http://www.tuttononprofit.com/2017/12/societa-sportiva-lucrativa-riconosciuta-dal-coni-la-novita-del-2018.html). Quanto al secondo quesito, infine, l’iscrizione è riservata a soggetti ben tipizzati dall’ordinamento, cui si è recentemente aggiunta la società sportiva dilettantistica lucrativa (che deve essere dotata di caratteristiche statutarie ben precise), unico soggetto “for profit” iscrivibile al registro. Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. Buonasera, sapete già dirmi per caso se le accise sul gas (nel caso della SSD PROFIT) saranno sempre “agevolate”?
    Per impianti con piscine soprattutto, è una considerazione non di poco conto, ma non ne sento ancora parlare da nessuno.
    Grazie mille e buone feste a tutti.

    1. Buongiorno Paolo. La legge di bilancio approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale si esprime esclusivamente in merito all’imposta sul reddito delle società (“ridotta alla metà nei confronti delle società sportive dilettantistiche
      lucrative ricono sciute dal Comitato olimpico nazionale italiano”, comma 355) ed all’IVA (comma 357). Ad oggi, dunque, non è dato sapere se l’agevolazione sulle accise verra estesa anche alle SSDL. Cordialità, Stefano Bertoletti

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