Quali sono le agevolazioni fiscali di un Ente Non Profit (Associazione, Società Sportiva Dilettantistica, …)?

Decommercializzazione dei corrispettivi incassati dagli associati/iscritti, regime fiscale agevolato sui proventi commerciali ex L. 398/91, possibilità (soprattutto per gli Enti “sportivi”) di utilizzare contratti di collaborazione estremamente agevolati … e molto altro!

L’idea di mettere “nero su bianco” le agevolazioni fiscali che caratterizzano gli Enti Non Commerciali (o Enti Non Profit, che dir si voglia) passa dall’esigenza di chiarire, nella maniera più semplice ed immediata possibile, quali siano le più rilevanti peculiarità (in positivo) della promozione di attività attraverso un’Associazione/Società Sportiva, fatta salva ovviamente, come condizione essenziale, l’individuazione a monte di una finalità ideale alla base del progetto.
Dati per “fatti” gli adempimenti, cerchiamo quindi, con ordine, di individuare le particolarità più rilevanti/interessanti.

Decommercializzazione dei corrispettivi incassati da associati/iscritti

Non è considerata commerciale l’attività svolta nei confronti degli associati o partecipanti, in conformità alle finalità istituzionali, dalle associazioni, dai consorzi e dagli altri enti non commerciali di tipo associativo. Le somme versate dagli associati o partecipanti a titolo di quote o contributi associativi non concorrono a formare il reddito complessivo“. Così esordisce l’art. 148 del TUIR, stabilendo la regola aurea per gli Enti di tipo associativo: i corrispettivi versati da soci (che abbiano acquisito correttamente la qualifica, come chiarito in più circostanze, questa l’ultima …) per la partecipazione ad attività coerenti con le finalità istituzionali dell’Ente sono “neutri” ai fini fiscali, e pertanto su di essi nessuna imposta (IRES, IRAP, IVA, …) risulta dovuta. Ovviamente i proventi incassati dovranno essere correttamente contabilizzati e inseriti in bilancio (ci mancherebbe altro), ma su questi nulla sarà dovuto.

Possibilità di aderire al regime 398/91 per i proventi commerciali

Su questo aspetto fiumi di inchiostro virtuale sono già stati versati (anche noi abbiamo realizzato un approfondimento specifico dal titolo “Legge 398/91: il regime fiscale agevolato per gli Enti Non Profit“, consultabile QUI). Per quel che ci occupa in questo articolo basti sapere che i proventi commerciali incassati (nel limite di 400.000 euro/anno) da un’Associazione/Società Sportiva che abbia aderito al regime in questione beneficiano di un trattamento agevolato sia in tema di “imposte generiche” (dovute con aliquota ordinaria sul 3% dell’imponibile commerciale) che di IVA (dovuta solo nella misura del 50% di quella incassata). Sempre per gli aderenti al regime in questione poi, vige l'”esonero dall’obbligo di rilascio della ricevuta e dello scontrino fiscale“, di cui QUI abbiamo analizzato le conseguenze.
Non è questa la sede per dilungarci sulla distinzione tra proventi istituzionali e commerciali: se avete però bisogno di un approfondimento sul punto QUESTO è l’articolo che fa per Voi!

Posssibilità di instaurare rapporti di collaborazione sportiva in esenzione fiscale e contributiva

Art. 67 lettera m) TUIR: “Sono redditi diversi se non costituiscono redditi di capitale ovvero se non sono conseguiti nell’esercizio di arti e professioni o di imprese commerciali o da societaà in nome collettivo e in accomandita semplice, né in relazione alla qualità di lavoratore dipendente … le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari di spesa, i premi e i compensi erogati ai direttori artistici ed ai collaboratori tecnici per prestazioni di natura non professionale da parte di cori, bande musicali e filodrammatiche che perseguono finalità dilettantistiche, e quelli erogati nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall’Unione Nazionale per l’Incremento delle Razze Equine (UNIRE), dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto. Tale disposizione si applica anche ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo-gestionale di natura non professionale resi in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche“.
Art. 69 TUIR: “Le indennità, i rimborsi forfettari, i premi e i compensi di cui alla lettera m) del comma 1 dell’articolo 67 non concorrono a formare il reddito per un importo non superiore complessivamente nel periodo d’imposta a 7.500 euro. Non concorrono, altresì, a formare il reddito i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all’alloggio, al viaggio e al trasporto sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale“.
Il combinato disposto di queste due norme “apre un mondo” tanto caro agli sportivi/cori ed altrettanto (ahimè) spesso abusato in generale. Come per l’aspetto precedente anche per questo rinviamo per approfondimenti specifici ad altri nostri articoli, tra i quali “Chiarimenti sui compensi erogati dalle Associazioni Sportive e dalle Società Sportiva Dilettantistiche” e “Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche: come possono retribuire i collaboratori sportivi?“.

Possbilità per le SSD di applicare il regime di favore delle Associazioni Sportive Dilettantistiche

Le disposizioni della legge 16 dicembre 1991, n. 398, e successive modificazioni, e le altre disposizioni tributarie riguardanti le associazioni sportive dilettantistiche si applicano anche alle società sportive dilettantistiche costituite in società di capitali senza fine di lucro“: è l’art. 90 della legge 289/2002 ad estendere invece alle SRL sportive dilettantistiche senza finalità di lucro le disposizioni tributarie previste per le ASD, attribuendo nei fatti alle SSD le medesime agevolazioni fiscali proprie delle Associazioni Sportive Dilettantistiche. Certo: trattandosi di Enti profondamente diversi sotto il profilo giuridico (basti pensare che per uno la responsabilità è limitata mentre per l’altro è solidale) gli obblighi/adempimenti sono molto differenti, ma le agevolazioni fiscali, anche sotto il profilo gestionale, sono le medesime.

Va infine da sé che ogni differente tipologia di Ente Non Profit resta caratterizzata da agevolazioni fiscali che la differenziano rispetto alle altre (basti pensare, ad esempio, al trattamento delle erogazioni liberali), motivo per cui, al di là dei “flash” riportati sopra, ogni Associazione può comunque vantare diversi “vantaggi” specifici, da verificarsi caso per caso.

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

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10 commenti

  1. Una SSD A.R.L. senza scopo di lucro, può oltre il tesseramento, richiedere ai suoi tesserati una somma una tantum da corrispondere ad inizio rapporto?

    1. Buongiorno. E’ possibile per una SSD richiedere una quota di tesseramento annuale (nella quale è solitamente compresa l’iscrizione, anch’essa annuale, all’Ente di Promozione Sportiva/Federazione Sportiva Nazionale di riferimento), alla quale potranno essere applicate le agevolazioni previste dal regime fiscale di riferimento sulla scorta di quanto chiarito nella risoluzione 38/E del 2010 del Agenzia Entrate (https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/305344/Ris+38+del+17+05+10_Ris38Edel17maggio2010.pdf/c08aa2f0-ba06-1a6e-edbf-f8df3cfda13b): “si ritiene che la disposizione agevolativa in argomento si applichi a condizione che i destinatari delle attività risultino “tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali” (CONI, Federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva)”. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. Caro Dott. Stefano Bertoletti. La seguo da ieri sera(ore 23.00). Mi servivano alcuni chiarimenti tra Socio e tesserato e quindi ho fatto l’alba. Sono molto colpito dalla sua preparazione e dai tanti articoli a cascata che si intrecciano tra di loro. Cercherò di leggerli tutti, perchè sono una fonte inesauribile di delucidazioni molto, molto esaustive ed indispensabili. Come posso scaricare il labirinto di nozioni, codici ed articoli che sciorina con dovizia di professionalità, e quindi crearci un manualetto ” istruzioni per l’uso” per la mia ASSOCIAZIONI ASD?
    Mi presento: Mario Bellina Presidente Associazione Roma Dance ASD
    Grazie

  3. Salve.
    Vorrei sapere se una ASD riconosciuta da un ente di promozione sportiva ma non dal CONI, attività quindi non presente nel registro del CONI, possa usufruire delle agevolazioni e del “regime dei 10000”.
    Grazie

    1. Buongiorno. Del “regime dei 10000” possono beneficiarne gli Enti iscritti al Registro CONI esclusivamente per la corresponsione di rimborsi/indennità erogati ai collaboratori nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche, e come tali riconsciute dlla stesso CONI. Il mancato rispetto di tali previsioni non rende applicabile il regime agevolativo in questione: http://www.tuttononprofit.com/2016/12/chiarimenti-sui-compensi-erogati-dalle-associazioni-sportive-e-dalle-societa-sportive-dilettantistiche.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  4. Buongiorno,
    la presente per chiedervi gli step per costituire un’associazione culturale.
    Devo recarmi all’agenzia dell’entrate con l’atto costitutivo e lo statuto precedentemente firmato dai 3 soci fondatori o dobbiamo recarci tutti fisicamente presso gli Uffici? La documentazione per registrare l’Associazione è disponibile presso l’Agenzia delle Entrate di riferimento o esistono modelli da compilare e sono reperibili presso altri uffici?

    Grazie

    1. Buongiorno. Premessi due articoli che ritengo potrebbero esserVi utili in questa fase di project-idea (http://www.tuttononprofit.com/2013/05/creare-associazione-primi-passi.html e http://www.tuttononprofit.com/2016/03/perche-costiuire-associazione-cosa-comporta-come-deve-essere-gestita.html), la costituzione di un’associazione culturale comporta la registrazione degli atti firmati da tutti i soci fondatori e la richiesta del CF ad essa attribuito, il tutto anche senza la partecipazione contemporanea di tutti i fondatori. Occorre richiedere il CF attraverso il modello AA5/6 dopodichè pagare lìimposta di registro tramite F23 e poi registrare gli atti mediante il modello 69, tutti reperibili (anche in versione compilabile sul web). Se ritenesse opportuno un ulteriore supporto con piacere restiamo a disposizione. Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. I collaboratori delle associazioni culturali usufruiscono dell’esonero dal dichiarare 7500 euro?

        Grazie per le informazioni

        1. Buongiorno. I 7500 euro (divenuti 10000 in esito all’ultima legge di stabilità) sono riservati, ex art. 67 TUIR, lettera m) a “le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari di spesa, i premi e i compensi erogati ai direttori artistici ed ai collaboratori tecnici per prestazioni di natura non professionale da parte di cori, bande musicali e filodrammatiche che perseguono finalità dilettantistiche, e quelli erogati nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall’Unione Nazionale per l’Incremento delle Razze Equine (UNIRE), dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto” (http://www.tuttononprofit.com/2016/12/chiarimenti-sui-compensi-erogati-dalle-associazioni-sportive-e-dalle-societa-sportive-dilettantistiche.html). Ciò significa che non possono essere erogati da enti diversi da quelli indicati sopra. Cordialità, Stefano Bertoletti

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