Delibera CONI 1566/2016: ecco le discipline sportive ammissibili per Associazioni e Società Sportive Non Profit

L’iscrizione al Registro delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche che vale il riconoscimento ai fini sportivi è conseguita esclusivamente con riferimento alla pratica di una delle 396 discipline sportive individuate dal CONI.

L’intento è lodevole (ed il settore sportivo ne aveva bisogno), ma il risultato lascia un po’ a desiderare.

È questo, a caldo, il pensiero della maggior parte degli addetti ai lavori, che in questi anni si sono visti passare sulle scrivanie migliaia di statuti di associazioni sportive (o presunte tali), quando hanno letto la delibera 1566 del CONI dello scorso 20 dicembre 2016. Già perchè ora il CONI si è premurato di individuare le discipline sportive ammissibili, ovverosia quelle che legittimano l’iscrizione al Registro CONI (della cui importanza abbiamo parlato QUI), escludendo, di fatto, tutte le altre.

PERCHÈ L’INTENTO È LODEVOLE: perchè troppo spesso abbiamo dovuto assistere ad ASD/SSD “di comodo” il cui unico vero obiettivo era quello di poter compensare i propri collaboratori (magari anche “in barba” al divieto di distribuzione diretta/indiretta di utili …) in forza della famosa legge 342/2000, quella dei 7500 euro/anno, per intenderci, recentemente oggetto di chiarimenti da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro con la sua circolare 1/2016 (analizzata QUI).

PERCHÈ IL RISULTATO LASCIA A DESIDERARE: perchè per 102 sport inseriti (che diventano 396 discipline sportive riconosciute dal CONI), ne potremmo citare molti altri (ben più noti di alcuni tra quelli inseriti in elenco) che non sono stati degni di menzione (krav maga, crossfit, pilates, …). Se poi si legge che il CONI ha fissato al 1 marzo 2017 “il termine ultimo … per le attività di bonifica conseguenti alla presente deliberazione, sulle attuali iscrizioni al Registro, dando mandato al Segretario Generale … di cancellare le iscrizioni non supportate dallo svolgimento delle discipline sportive in elenco“, i timori sull’effettiva attuabilità della delibera entro il termine aumentano …

E ORA? Prima di disperare mettete mano al Vostro statuto: analizzatelo nel suo complesso (magari aiutandovi con questo nostro approfondimento) e soffermatevi sull’oggetto sociale (fine ideale). Fatto? Bene. Se tra gli scopi ritrovate le discipline sportive “autorizzate” dal CONI potete tirare un bel sospiro di sollievo; se invece non le ritrovate, in assenza di rettifiche/modifiche alla delibera in oggetto, l’unica possibilità per poter con ragione richiedere l’iscrizione al CONI (che ricordiamo essere indispensabile per gli Enti Sportivi al fine di poter godere delle agevolazioni fiscali riservate al settore) è modificare lo statuto sociale della Vostra Associazione, ovviamente a condizione che le attività proposte dall’Ente siano effettivamente sportive, poichè diversamente “le chiacchiere stanno a zero”.

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

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20 commenti

  1. Buona sera, anche noi gestiamo una Asd dove si pratica pilates, che sport non è per il coni. Il cambio da ASD ad Associazione culturale semplice cosa comporta in termini di agevolazioni fiscali e soprattutto sarà sempre possibile praticare il pilates al suo interno ?

    1. Buongiorno. Il quesito è delicato in funzione del momento storico e del “regime transitorio” che coinvolge gli Enti di tipo associativo, alla luce sia della Riforma del Terzo settore che della delibera CONI che ha individuato le discipline sportive ammissibili ai fini dell’iscrizione nel Registro. Infatti un Ente del Terzo Settore (e dunque un’associazione non sportiva NON iscritta al CONI in quanto non promotrice di attività ritenuta sportiva dallo stesso CONI) dovrà applicare il regime fiscale previsto dagli articoli specifici del codice del Terzo Settore (http://www.tuttononprofit.com/2017/08/codice-del-terzo-settore-in-vigore-da-oggi-in-attesa-dei-decreti-e-del-registro-unico-nazionale.html). Ciò posto dovrà ovviamente promovere una delle attività di interesse generale individuare nell’art. 5 dello stesso CTS. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. Buongiorno,
    Ho una ADS con un’amica, presso la quale pratichiamo corsi di pilates con grandi macchinari…..
    Nel sito del CONI è riportato che nel caso di assenza della propria disciplina dall’elenco, la stessa potrà essere ugualmente essere iscritta, concordando con il proprio ente affiliatore quale sia lo sport con cui effettuare la registrazione, secondo un principio di affinità…. che nel mio caso sarebbe “Attività sportiva ginnastica finalizzata alla salute ed al fitness”.
    Quindi modifico lo statuto sostituendo la parola pilates con la suddetta attività riconosciuta, bandisco la parola “pilates” da tutti i miei annunci pubbicitari su facebook ed il gioco è fatto???….. Basta questo per evitare ogni contestazione in sede di ispezione fiscale?
    Gli ispettori faranno finta di non vedere che nella struttura ci sono i macchinari per praticare pilates? Mi sembra troppo semplice….

    1. Buongiorno. La delibera CONI individua gli sport e le discipline sportive ammissibili ai fini del riconoscimento ai fini sportivi dell’Ente che le promuove, con conseguente iscrizione al Registro: http://www.tuttononprofit.com/2017/02/prorogata-al-2018-la-bonifica-del-registro-coni-secondo-le-previsioni-della-delibera-1566-2016.html. Ciò non significa che sia sufficiente “rinominare” le proprie attività per “superare” la previsione della delibera, ma che occorra verificare nei fatti quale sia l’attività proposta. Se questa non dovesse quindi essere ritenuta una “sport” i relativi proventi non potranno essere considerati istituzionali (http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html) e gli istruttori non potranno essere rimborsati in forza della 342/2000 (http://www.tuttononprofit.com/2016/12/chiarimenti-sui-compensi-erogati-dalle-associazioni-sportive-e-dalle-societa-sportive-dilettantistiche.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. Buongiorno
    Sono il presidente di una asd di modellismo dinamico (automodellismo)
    Sport non riconosciuto dal CONI a differenza dell’aereomodellosmo… gestisco una pista e già arrivare a pareggio è un’impresa!!!
    Come mi devo comportare? Quali sono le alternative?
    Grazie

    1. Buongiorno. Se l’attività proposta non rientra tra quelle riconosciute dal CONI come ammissibili ai fini dell’iscrizione al Registro (http://www.tuttononprofit.com/2015/01/registro-coni-cos-e-perche-obbligo-o-opportunita.html) e se l’intento è quello di promuovere detta attività senza fini di lucro, è possibile procedere con una modifica dello statuto sociale (http://www.tuttononprofit.com/2017/10/come-si-modifica-lo-statuto-di-unassociazione-non-profit-culturale-sportiva-qui-tutte-le-istruzioni-ed-i-modelli.html) costituendosi come Ente del Terzo Settore (http://www.tuttononprofit.com/2017/08/codice-del-terzo-settore-in-vigore-da-oggi-in-attesa-dei-decreti-e-del-registro-unico-nazionale.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  4. Buongiorno
    Sono un insegnante Pilates, avrei bisogno di maggiori informazioni in merito alla delibera 1566/2016.
    Come mi devo comportare?
    A chi potrei rivolgermi per avere maggiori informazioni?
    Grazie

  5. Buongiorno,
    nella mia ASD svolgo prevalentemente corsi di danza.
    Pilates (ho diploma di istruttore) e Yoga sono stati tolti dall’elenco delle discipline riconosciute dal Coni: come mi devo comportare ora?
    Ho letto di modificare lo statuto in caso, ma basta questo per essere in regola?
    Ho sentito tante voci e non so più a chi dare retta…
    Mi potete dare delle indicazioni più precise?
    Grazie Valentina

    1. Buongiorno. Premesso che non entro nel merito dello “yoga” (che a nostro parere non è mai stato uno sport) né del “pilates” (che null’altro è se non una differente definizione di un particolare tipo di ginnastica), la modifica dello statuto è funzionale nell’ipotesi in cui l’Ente modifichi la propria natura, e dunque da associazione sportiva (che non può più essere in quanto propone attività che “sportive” non sono) diventi associazione culturale “semplice” (ed in quanto tale senza limitazioni particolari in tema di scopi, fatto salvo il fine ideale ed il rispetto delle altre previsioni di legge). Segnalo in proposito il nostro ultimo articolo sul tema http://www.tuttononprofit.com/2017/02/prorogata-al-2018-la-bonifica-del-registro-coni-secondo-le-previsioni-della-delibera-1566-2016.html restando a disposizione per eventuali ulteriori necessità. Cordialità, Stefano Bertoletti

  6. Salve la nostra attuale piccolissima asd prevede raramente attività di danza (riconoscita ancora dal CONI) e, in prevalenza, discipline bio naturali e yoga (non più riconosciute dal coni).
    Capiamo bene che non potremo più usufruire della agevolazioni fiscali, e questo mette a repentaglio la sostenibilità delle nostre proposte per il benessere psicofisico.
    Ci chiediamo se possiamo comunque restare attivi come asd e attivare quindi altri contratti ai nostri istruttori?
    Se sì, quale forma contrattuale converrà utilizzare?

    1. Buongiorno. Se il Vostro Ente propone attività che non saranno più ritenute “sport” dal CONI in esito all’entrata in vigore della delibera (http://www.tuttononprofit.com/2017/02/prorogata-al-2018-la-bonifica-del-registro-coni-secondo-le-previsioni-della-delibera-1566-2016.html) potete valutare la trasformazione in associazione culturale “semplice” (ferma l’esistenza di un fine ideale ed il rispetto del divieto di distribuzione di utili) per poter godere delle agevolazioni fiscali riservate agli Enti di tipo associativo (http://www.tuttononprofit.com/2017/02/quali-sono-le-agevolazioni-fiscali-di-un-ente-non-profit-associazione-societa-sportiva-dilettantistica.html). Qunto ai contratti, infine, in attesa di scoprire cosa sostituirà i vouchers, in alterativa alle forme contrattuali tradizionali (ad esempio il lavoro “dipendente”), ricorrendone i presupposti potreste valutare il lavoro autonomo occasionale (http://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  7. Buongiorno,
    Ho un dubbio: sto scrivendo lo statuto della mia asd, premetto che le discipline che farò rientrano all’interno della lista del coni, e vorrei sapere se devo necessariamente esplicitarle una per una o posso usare semplicemente la dicitura:” svolgere attività sportive dilettantistiche riconoscuite dal CONI”.
    Grazie mille

    1. Buongiorno. Occorre che l’oggetto sociale dell’Ente sia ben definito, e pertanto è opportuna una specificazione delle attività sportive dilettantistiche che l’ASD intenderà promuovere ed organizzare. Segnalo altresì, per completezza, un nostro articolo specifico in tema di statuti sociali: http://www.tuttononprofit.com/2015/06/10-regole-che-non-possono-mancare-nello-statuto-di-una-associazione.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  8. un modo molto semplice per gravare economicamente sulle decine di miglia di associazioni di base (ogni aggiornamento di statuto costa €. 500.00 ).
    Se un’associazione ogni anno deve fare uno sport nuovo deve aggiornare lo statuto ???? … soldi , un bel sistema di aumentare le tasse, un accordo tra i commercialisti ed il coni … continua il terrorismo verso lo sport di base .

    1. Buongiorno. Al di là della delibera e fuori da ogni considerazione non oggettiva basata sulla stessa, è ragionevole ritenere in ogni caso che lo statuto di un’associazione contenga le discipline sportive che la stessa intende promuovere, nella linea della mission che l’Ente si è prefissa in sede di costituzione. Cordialità, Stefano Bertoletti

  9. Come al solito siamo in Italia e non dobbiamo stupirci di nulla…
    Mi metto nei panni di tutte quelle ASD/SSD che quotidianamente erogano corsi di fitness o similari; se non fai “sport vero” come menzionato in tabella CONI, non potresti quindi avere le agevolazioni fiscali tipiche del caso, corretto?

  10. Salve,
    Sono il presidente di una piccola asd di milano che vive perennemente nell’ansia di cappare in sanzioni o altro, nonostante la verifica che mi avete fatto qualche anno fa non essendo un lavoro primario ma una passione c’é sempre il timore di perdersi qualche cosa…..
    Dopo aver letto il vostro articolo per la prima volta, ammetto stupidamente di non essermi mai posto il problema prima, vorrei chiedervi ma se rinunciassi alle agevolazioni fiscali e alla registrazione coni ecc ecc quanto mi costerebbe effettivamente la gestione dell’associazione e cosa implicherebbe esattamente a livello burocratico e gestionale? Avete per caso mai scritto qualche articolo in merito?
    Noi siamo una piccola realtà che quando va bene chiude a zero con un volume di affari, se così si possono definire, tra i 20 e i 25 mila euro l’anno.

    1. Buongiorno Paolo. Premesso che è necessario per una ASD che propone attività sportive (non solo per godere delle agevolazioni fiscali, ma anche, ad esempio, per partecipare a manifestazioni e competizioni) essere iscritti al Registro CONI (per approfondire Ti segnalo due nostri articoli: http://www.tuttononprofit.com/2015/05/asd-ssd-iscrizione-registro-coni-per-riconoscimento-ai-fini-sportivi-e-per-agevolazioni-fiscali.html e http://www.tuttononprofit.com/2015/01/registro-coni-cos-e-perche-obbligo-o-opportunita.html), il mancato rispetto dei preuspposti indispensabili per l’ottenimento delle agevolazioni equipara l’Ente non profit ad una qualsiasi realtà commerciale, ed in virtù di ciò lo assoggetta alle medesime regole ed alla medesima pressione fiscale… Direi proprio che trattasi di ipotesi assolutamente non percorribile, visto proprio che il Vostro Ente “quando va bene chiude a zero”. Per qualsiasi necessità, come di consueto, resto a disposizione. Stefano Bertoletti

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