Il noleggio di beni ai soci di una Associazione è attività commerciale o istituzionale?

Per le Associazioni e le SRL sportive dilettantistiche può talvolta presentarsi la possibilità/necessità di fornire ai soci l’attrezzatura per poter svolgere una certa attività (sportiva o ricreativa): si tratta di attività commerciale o istituzionale?

Come per ogni altro argomento anche in questo caso l’analisi non può che partire dalla norma di legge di riferimento. Sul punto l‘art. 148 del TUIR così si esprime: “1. Non è considerata commerciale l’attività svolta nei confronti degli associati opartecipanti, in conformità alle finalità istituzionali, dalle associazioni, dai consorzi e dagli altri enti non commerciali di tipo associativo … 2. Si considerano tuttavia effettuate nell’esercizio di attività commerciali … le  cessioni di beni e le prestazioni di servizi agliassociati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici … 3. Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge,regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali …“.

Come spesso accade, anche se a volte non sembra, la risposta al nostro quesito (“per un’Associazione, sportiva o ricreativa, noleggiare ai propri soci un bene è da considerarsi attività istituzionale o commerciale?) è racchiusa in queste poche righe.

Con un paio di esempi ciò che sembra complicato sarà molto più chiaro:
IPOTESI 1 – un’Associazione concede ai propri soci dietro il pagamento di un corrispettivo specifico uno o più beni limitandosi esclusivamente a detta attività e con l’esclusione di qualsiasi altra forma di organizzazione e gestione di attività dirette (esempio: al costo di TOT euro viene noleggiata una bicicletta che il soggetto potrà utilizzare come meglio ritiene);
IPOTESI 2 – un’Associazione propone ai propri soci lo svolgimento di un’attività coerente con le sue finalità istituzionali (non lucrative) e che preveda l’utilizzo di uno o più beni dietro il pagamento di un corrispettivo specifico (sulla linea dell’esempio di cui sopra: al costo di TOT euro un socio si iscrive ad un corso di mountain bike, che include la disponibilità temporanea di una bicicletta fornita dall’Ente stesso per tutta la durata del corso).

La differenza è macroscopica: mentre nel primo caso la finalità economica dell’operazione è evidente (concedo un bene in utilizzo al solo fine di ricavare dei denari, operazione certamente lecita nei limiti del regime fiscale in cui si trova l’Ente, ma indubbiamente commerciale), nel secondo invece l’obiettivo è rappresentato dal perseguimento di una finalità ideale anche attraverso l’utilizzo di un certo bene (promuovo l’attività sportiva attraverso l’organizzazione di un corso di mountain bike, provento istituzionale ex art. 148 TUIR n. 3).

Prestate quindi molta ATTENZIONE: il fine (istituzionale) giustifica l’utilizzo di mezzi ma i mezzi fine a se stessi non trovano alcuna legittimazione istituzionale!

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

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28 commenti

  1. b.giorno alessandro.. vorrei fare noleggio di risciò mà non tanti ..ne bastano 4 .. si potrebbe con ass.cultu.le? grazie

    1. Buongiorno. Un’Associazione del Terzo Settore deve essere mossa dal perseguimento di una finalità civica, solidaristica e di utilità sociale, promuovendo una o più tra le attività di interesse generale di cui all’articolo 5 del D. Lgs. 117/2017. ovviamente potrà proporre attività diverse (ex art. 6 del citato decreto) ricorrendone i presupposti e secondo le previsioni indicate nello stesso codice del Terzo Settore. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2021/09/attivita-diverse-enti-terzo-settore-decreto-mlps-107-2021.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

    1. Buongiorno. Allo stato attuale immagino l’Ente applichi il regime introdotto dalla L. 398/91. In caso affermativo Vi segnalo le relative specifiche e modalità di applicazione: https://www.tuttononprofit.com/2018/10/circolare-18e-regime-398-91-adesione-decadenza-conseguenze.html. In futuro detto regime non sarà più applicabile con la piena operatività del D. Lgs. 117/2017, il quale ha disposto un regime fiscale specifico per le Associazioni di Promozione Sociale. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. salve, vorrei chiedere una precisazione in merito a questo argomento, se un socio concede in comodato d’uso gratuito un veicolo di sua proprietà all’associazione può essere utilizzato dall’associazione per compiere la sua attività? se capita può essere guidato dal socio che è anche proprietario sempre ottica di raggiungimento degli scopi sociali?

    1. Buongiorno. Se un Ente dispone di un bene idoneo per lo svolgimento delle proprie attività sociali certamente lo potrà utilizzare per il perseguimento delle filatià per le quali la stessa Associazione è stata costituita. Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. Salve volevo chiedere posso fare un associazione e che tipo per fare eventi come matrimoni cioè offrire un servizio di auto con conducente si può avere qualcosa del genere come associazione grazie

    1. Buongiorno. Questa la definizione degli Enti del Terzo Settore, ex art. 4 del D.Lgs. 117/2017: “Sono enti del Terzo settore le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore”. Trova dunque l’indicazione delle attività di interesse generale nell’art. 5 del Decreto di cui sopra. Se intende perseguire senza fine di lucro uno degli scopi individuati dalle attività di cui all’articolo 5 allora l’ETS può essere la soluzione percorribile, in difetto occorrerà valutare altre forme giuridiche. Cordialità, Stefano Bertoletti

  4. Buon giorno. In una associazione sportiva, alcuni soci fanno uso costante di attrezzature (che hanno, essendo sport nautici, un costo di manutenzione non banale), altri non fanno per niente attività sportiva o la fanno in maniera saltuaria. E’ previsto dallo statuto la distizione tra soci cd ordinari che pagano un canone mensile di circa 60€/mese e soci “affezionati” che pagano un canone ridotto (circa un quarto): è possibile prevedere categorie di soci con pagamento di canone differenziale a seconda dell’uso delle attrezzature senza che l’Agenzia delle Entrate possa imputare alla associazione fini commerciali (che di fatto, realmente non ci sono). Lo scopo dell’esistenza dei soci “affezionati” è mantenere un contatto con la società senza sobbarcarsi l’esoso onere di chi versa un canone maggiore, oggettivamente legato al maggiore consumo di attrezzature e utenze (ad es. docce). Grazie

    1. Buongiorno. Per le associazioni sportive, anche ai fini del legittimo godimento delle agevolazioni fiscali ad esse riservate, l’art. 148 del TUIR stabilisce che gli statuti devono contenere previsioni specifiche relative alla “disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire l’effettività del rapporto medesimo, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa e prevedendo per gli associati o partecipanti maggiori d’età il diritto di voto per l’approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti e per la nomina degli organi direttivi dell’associazione”. Ciò significa che oltre alla “forma” indicata nello statuto, nella sostanza occorre il rispetto dei principi di uguaglianza e democraticità alla base delle associazioni, essendo necessario poter dimostrare nei fatti la bontà della gestione posta in essere. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2016/04/disciplina-uniforme-del-rapporto-associativo-in-una-associazione-non-profit-cosa-significa.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  5. Buona sera. Il mio quesito è relativo al noleggio di attrezzature presso un centro d’arte. La nostra associazione
    culturale organizza delle lezioni e prende a noleggio (pagando un corrispettivo) attrezzatura audio. È necessario che il centro d’arte emetta fattura elettronica? Cosa comporta ricevere fattura elettronica per un’ associazione senza scopo di lucro che svolge solo attività non commerciali? Grazie

    1. Buongiorno. Premesso che per gli Enti Non Profit le condizioni di esonero dall’adozione della fatturazione elettronica le abbiamo individuate qui https://www.tuttononprofit.com/2018/10/fattura-elettronica-obbligatoria-per-associazioni-enti-del-terzo-settore-societa-sportive-dal-2019.html, dovrà essere il centro d’arte, in forza della sua ragione sociale, a determinare se obbligato, o meno, ad aderire alla fatturazione elettronica. Cordialità, Stefano Bertoletti

  6. Buongiorno , una SSD a RL che gestisce una Palestra può noleggiare a lungo termine una autovettura per lo spostamento della amministrazione o dello staff ai vari corsi , preparazione e valutazione gare o pure interesse personale dello staff?

  7. Buongiorno,
    sono nuovo nel settore e credo voi possiate rispondere con la vostra esperienza ai miei quesiti.
    Vorrei creare un’associazione ricreativa e occuparmi di organizzare tornei di calcetto con una struttura smontabile e facile da spostare in piazze, centri sportivi, ecc. e magari anche del noleggio della struttura stessa. Più in la, integrare con altri giochi il pacchetto. Detto questo, come dovrei comportarmi? Puo essere la strada giusta quella della associazione ricreativa? Grazie mille dei vostri consigli

    1. Buongiorno. La costituzione di un’associazione è legittima nell’ipotesi in cui vi sia la volontà di perseguire un fine ideale con obiettivi non lucrativi: ciò posto dunque, se lo scopo dovessere essere “sportivo” sarà preferibile costituire una ASD mentre qualora lo scopo fosse ricreativo/culturale (o comunque rientrasse tra le attività di interesse generale individuate dal Codice del Terzo Settore n. 117/2017 https://www.tuttononprofit.com/2017/08/codice-del-terzo-settore-in-vigore-da-oggi-in-attesa-dei-decreti-e-del-registro-unico-nazionale.html) sarà ipotizzabile la costituzione di un ETS. Le segnalo in ogni caso un nostro articolo specifico al fine di aiutarLa a chiarirsi le idee: https://www.tuttononprofit.com/2016/03/perche-costiuire-associazione-cosa-comporta-come-deve-essere-gestita.html. Resto in goni caso a disposizione per ogni considerazione e dapprofondimento ulteriore, anche via mail all’indirizzo stefano@movidastudio.it. Cordialità, Stefano Bertoletti

  8. Buongiorno,leggendo l’articolo mi è sorta una domanda. Sono presidente di un’associazione no profit nello specifico un nido famiglia con vari servizi all’infanzia. Avendo attuato dei corsi di musica per bambini avrei la necessità di prendere un pianoforte (economico). Avremmo 2 alternative A)un socio che ne ha uno lo metterebbe a disposizione. Ma vorrebbe chiedere una cifra almeno per il fatto che lo strumento viene usato e sicuramente deteriorato nel tempo,trattandosi di bambini… questo si puo’ fare? non e’ commerciale? B) lo stesso socio lo venderebbe all’associazione come bene usato, ma in questo caso un domani che non sarà più socio, potrà riacquistarlo e portarselo via? Grazie molte

    1. Buongiorno. Rispondo per punti. A) Nel caso prospettato sarebbe l’Ente a pagare un TOT ad una persona fisica per il noleggio del bene, motivo per il quale a nulla rileva la qualificazione istituzionale/commerciale, in quanto trattasi di uscita (dell’Associazione) e di incasso per la persona fisica (https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html). B) Nell’ipotesi di vendita del bene, invece, posto che per la persona fisica detto incasso rientrerebbe presumibilmente tra i redditi diversi ex art. 67 n. 1 lett. i), una volta che l’Associazione ne dovesse acquisire la titolarità potrà disporne liberamente, non essendo in alcun modo obbligata a ri-venderlo al suo precedente proprietario. Cordialità, Stefano Bertoletti

  9. buongiorno facendo parte di un associazione onlus ” gli amici di calimero” per il recupero dell’aviofauna selvatica ci occorre acquistare un furgone.
    Io come presidente sono disposto a vendere la mia auto e intestare il furgone all’associazione.
    Chiaramente siccome sono operativo e utilizzo già la mia macchina per i fini dell’associazione (trasporto animali, mangime ecc), vorrei sapere se faccio un leasing o acquisto a rate il furgone presso una concessionaria, siccome la pagherei io come devo gestire le operazioni di contabilità dell’associazione? cioè posso pagare la rata a mio nome ogni mese o devo fare la donazione all’associazione dell’importo rateale e da essa attingere i pagamenti dovuti mensilmente per l’acquisto del furgone?
    grazie

    1. Buongiorno. Se un soggetto giuridico (associazione) acquista un bene, è opportuno che il pagamento avvenga dal conto corrente dell’intestario dello stesso bene, così come tutti i costi di gestione (bollo, assicurazione, manutenzione, …). Cordialità, Stefano Bertoletti

  10. Buongiorno, ho avuto modo di leggere il Vs. articolo, veramente interessante. Vorrei porre una questione di questo tipo. Ho una ASD e vorrei trasformarla in una SRL Sportiva, fino a quì nessun problema. Con questa SRL Sportiva, oltre all’attività istituzionale (campionati FIGC, settore giovanile, manifestazioni di carattere culturale), vorremmo gestire un centro scommesse per poter incamerare dei fondi per fare andare avanti l’associazione, quindi svolgere un’attività commerciale per portare avanti il fine sociale dell’associazione. Tralasciando la questione etica, è possibile fare un’operazione del genere, mantenendo la qualifica di associazione (in questo caso srl sportiva)? In pratica si possono mantenere i privilegi dell’ente no profit (pagando comunque le tasse per la parte commerciale), oppure si perdono tutti i diritti e si diventa una srl a tutti gli effetti? Grazie per la risposta

    1. Buongiorno. Posto che la questione etica, quando si parla di enti non commerciali, non è mai trascurabile o secondaria ma bensì rappresenta il punto di partenza per ogni e qualsiasi ragionamento (e nel caso prospettato avrei pochi dubbi a ritenere “non soddisfatto” il presupposto etico), sotto il profilo tecnico le Società Sportive Dilettantistiche di capitali senza fine di lucro costituiscono una categoria di soggetti giuridici individuata dall’art. 90 della legge n. 289 del 2002 e destinataria del particolare regime fiscale di favore previsto per le associazioni sportive dilettantistiche. Dal punto di vista civilistico si tratta di ordinarie società di capitali disciplinate dalle disposizioni del Libro V, Titolo V, Capo VII del Codice, commerciali per natura dal punto di vista fiscale ai sensi dell’articolo 73 comma 1 lett. a) del TUIR. Il loro reddito, considerato reddito d’impresa da qualsiasi fonte provenga, è pertanto determinato secondo le disposizioni dei successivi articoli del Capo II del Testo Unico delle Imposte sui Redditi. In deroga però alla disciplina ordinaria prevista per le Società Commerciali, esse possono beneficiare delle note agevolazioni fiscali spettanti alle associazioni sportive dilettantistiche. Una SSD pertanto può incamerare sia proventi istituzionali che commerciali, senza che questi ultimi le facciano “perdere d’ufficio” la natura di Ente senza finalità di lucro, fatta salva ovviamente la verifica nel concreto dell’effettiva e reale attività organizzata e promossa. Cordialità, Stefano Bertoletti

  11. Buongiorno Stefano, nell’articolo parlando di noleggio e trattando l’argomento di associazioni si parla sempre in merito ai soli soci, e se il noleggio venisse fatto a terzi non soci ? mi spiego meglio, facendoti riferimento ad un campo specifico che è quello dello spettacolo.

    Nel mondo dello spettacolo ci sono aziende comunemente chiamate Service che forniscono servizi tecnici e noleggio di attrezzature per lo spettacolo (Casse audio, Luci, Strutture ecc e servizi tecnici Fonico Datore luci ecc).

    Alcune associazioni spesso con scopo di promozione Musicale, NOLEGGIANO e offrono SERVIZI per privati e/o anche Comuni, comunque non ai soci.

    Quello che volevo capire è intanto se può essere fatto e come va considerato.

    1. Buongiorno. Premessa la necessità che l’associazione in questione sia mossa da un fine ideale e non lucrativo (http://www.tuttononprofit.com/2016/03/perche-costiuire-associazione-cosa-comporta-come-deve-essere-gestita.html) che ovviamente non può avere a che fare con l’attività tipica di un “Service” (il cui scopo evidentemente non è “ideale” ma “economico”), le attività promosse e gestite da un’associazione nei confronti di terzi/non soci/Amministrazioni Pubbliche (salvo rare eccezioni, chiarite qui http://www.tuttononprofit.com/2013/11/associazioni-esenzione-iva-e-tassazione-amministrazioni-pubbliche-e-scuole.html) devono essere sempre considerate rilevanti ai fini fiscali, e come tali soggette ad IVA ed imposte secondo il regime fiscale di riferimento. Cordialità, Stefano Bertoletti

  12. quindi considerando che la mia asd è volta alla promozione dello sport motoristico e tra le attività svolte siamo anche iscritti ad un campionato italiano di motociclismo velocità, mettendo il caso uno dei miei soci voglia parteciparvi e non sia provvisto di un mezzo idoneo io potrei affittargli il mio mezzo o semplicemente la mia attrezzatura per tot cifra. Il ricavato di tale attività sarebbe da considerarsi per fini istituzionali? quindi basterebbe registrare l'entrata nel registro "prima nota" motivando l'entrata?

    1. Se si tratta di affitto di mezzi e/o attrezzatura non c'è dubbio alcuno che ci si trovi di fontre ad un'attività commerciale, su cui versare imposte ed IVA. Se invece l'ASD si iscrive ad una certa competizione e per questa partecipa il socio PLUTO che utilizza beni di proprietà dell'ASD (forniti per la partecipazione alla gara), la quota versata da PLUTO all'ASD sarà da ritenersi istituzionale poichè coerente con le finalità dell'ente (partecipazione ad un evento sportivo). Cordialità, Stefano Bertoletti

  13. vorrei proporvi il mio esempio…
    partendo dal presupposto che la mia ASD è un team di moto.
    avendo a disposizione una moto e volendola noleggiare in pista, posso quindi noleggiarla ad un mio socio per delle prove libere in pista. se non ho capito male così facendo c'è una finalità economica e quindi devo fargli la fattura?
    Se invece creo un evento " corso di guida in pista" e un mio socio affitta la mia moto per partecipare all'evento, tutto ciò è a provento istituzionale?

    1. Buongiorno Alessandro. Alla luce della previsione dell'art. 148 TUIR la questione ruota attorno alle "attività svolte". Se queste sono "in diretta attuazione degli scopi istituzionali" è lecito considerare i corrispettivi specifici istituzionali (esempio: un'ASD che promuove gli sport motoristici se organizza un corso di guida sicura rivolto ai soci potrà considerare i corrispettivi incassati decommercializzati). Diversamente i citati corrispettivi non potranno che essere commerciali, poichè incassati a fronte di attività che nulla hanno a che vedere con gli scopi istituzionali dell'ente (rifacendoci all'esempio di prima non ha nulla di istituzionale il noleggio di un veicolo fine a sé stesso). Cordialità, Stefano Bertoletti

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