Ricevute emesse dalle Associazioni: 10 cose da ricordare

L’obbligo di emissione di ricevute e fatture da parte di Associazioni in genere e Società Sportive Dilettantistiche in srl (e le relative modalità operative) è sempre un tema molto ricercato (non a caso è nella top 3 degli argomenti più gettonati del nostro blog). Rispondiamo infatti quotidianamente ad un numero sempre più elevato di quesiti in merito e, per tale motivo, abbiamo deciso di elencare le 10 cose da ricordare quando si tratta di ricevute ed Enti Non Profit:

1) NON vi è l’obbligo di emettere ricevute o fatture. Ciò non significa che NON si devono emettere, ma che si possono NON emettere se NON richieste;

2) Nel caso in cui NON venga emessa una pezza giustificativa poichè non richiesta, vi è comunque l’obbligo (e ci mancherebbe altro!) di inserire la relativa entrata nella contabilità dell’Ente;

3) Nel caso in cui venga emessa una pezza giustificativa, bisogna indicare i dati completi dell’Ente, i dati dell’iscritto ed i dati del soggetto pagatore (qualora questi ultimi due non dovessero coincidere);

4) Nel caso in cui venga emessa una ricevuta di importo superiore a 77,47 euro sull’originale del documento deve essere apposta una marca da bollo da 2,00 euro (salvo i casi indicati QUI);

5) Nel caso in cui venga emessa una fattura, deve essere individuato (oltre a quanto indicato al punto 3) imponibile ed IVA;

6) Non è possibile emettere una ricevuta a distanza di mesi, a maggior ragione nell’ipotesi in cui siano stati incassati e “ricevutati” ulteriori pagamenti;

7) Ogni pezza giustificativa deve seguire una propria numerazione identificativa e progressiva;

8) Ogni documento emesso dall’Ente deve essere conservato almeno per 10 anni;

9) Ogni documento va prodotto in duplice copia, una per l’iscritto ed una per l’Ente;

10) Sulla ricevuta rilasciata all’iscritto soggetta a marca da bollo, in caso di assenza del bollo da 2,00 euro ne rispondono in solido le due parti (per approfondire cliccare QUI). Non è quindi sufficiente “invitare” l’iscritto ad apporre la marca per “essere in regola”, ma è indispensabile verificare la corretta applicazione della norma (avere sempre disponibile qualche marca da bollo non sarebbe male …).

Per verificare statuto e modalità gestionali adottate dal Vostro Ente proponiamo un intervento che prevede:

  • invio di questionario in formato excel via mail;
  • ricezione del questionario compilato unitamente ad una copia di statuto;
  • call conference su skype (o di persona presso di noi) dedicata all’analisi del questionario, alla gestione dell’Associazione ed alle eventuali criticità riscontrate, con verifica delle possibili soluzioni operative;
  • predisposizione, nei 5 giorni lavorativi successivi, di apposita relazione, con le prassi corrette.

Per maggiori informazioni scriveteci a info@tuttononprofit.com con oggetto “info check”.

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119 commenti

  1. Buongiorno
    siamo un ASD, volevo sapere se abbiamo l’obbligo di fatturazione elettronica o no, per emettere le fatture di sponsorizzazione?

    1. Buongiorno. Il D.L. n. 36/2022 ha introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica per tutti i soggetti giuridici a far data dal 1° gennaio 2024. Pertanto, tutti i contribuenti, incluse le ASD anche se in regime 398/91, se tenute all’emissione di fattura a partire dal 1° gennaio 2024 dovranno procedere necessariamente con le fatture in formato elettronico, abbandonando il “vecchio” sistema cartaceo. L’obbligo vale per tutte le Associazioni, indipendentemente dal fatturato annuo, che d’ora in avanti avranno l’obbligo di emissione della fattura in formato elettronico (che non significa “realizzata con il computer, in excel o in pdf”, ma proprio con un software ad hoc, funzionale all’invio in telematico in Agenzia Entrate per il tramite del sistema di interscambio). Segnalo in proposito il nostro vecchio approfondimento sul tema: https://www.tuttononprofit.com/2022/07/pos-fattura-elettronica-nuovi-obblighi-per-enti-sportivi-terzo-settore.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. Buonasera,
    vorrei un chiarimento…
    sono consigliere segretario presso una asd che svolge solo attività istituzionale esclusivamente verso soci e tesserati con anno sportivo dal 1 settembre al 31 agosto e approvazione del rendiconto entro il 31 dicembre.
    Le ricevute che l’asd rilascia devono seguire una numerazione per anno sportivo o per anno solare?
    Ringrazio per la gentile risposta, Micky

    1. Buongiorno. Le ricevute devono seguire la numerazione dell’anno sociale riportato nello statuto dell’Ente. Pertanto se l’anno sociale coincide con l’anno solare e va dunque dal 1° gennaio al 31 dicembre la numerazione deve iniziare da capo al primo gennaio; se invece l’anno sociale coincide con l’anno sportivo (1 settembre – 31 agosto) allora la numerazione dovrà partire da 1 al 1° settembre. Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. Buongiorno,
    frequento un’Associazione Sportiva Dilettantistica di Arti Marziali.
    Partendo dal punto 2) mi chiedevo se, con una ricevuta fatta della quota mensile, c’è più sicurezza che l’Associazione inserisca la relativa entrata nella contabilità e non facciano evasione fiscale.
    Purtroppo, anche su mia richiesta, a volte questa ricevuta mi viene fatta e volte no e quindi mi è sorto il dubbio che, non facendo la ricevuta, visto che non c’è obbligo, l’Associazione generi evasione, cosa che non sopporto. Se il fatto di avere una ricevuta cartacea in mano mette nelle condizioni l’Associazione di inserire la quota “per forza” nella contabilità, farò più muso duro per avere questa ricevuta sempre. Grazie!

    1. Buongiorno. Fatta salva l’ovvia premessa per cui tutti gli incassi di un Ente debbano essere debitamente trattati e contabilizzati, anche ma non solo ai fini dell’eventuale versamento delle imposte, confermo che per le Associazioni in regime 398/91 esiste l’esonero dall’obbligo di emissione di scontrini e/o ricevute fiscali, salvo casi particolari. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2018/10/circolare-18e-regime-398-91-adesione-decadenza-conseguenze.html. Ciò posto se desidera la ricevuta confermo che sia un suo diritto richiederla ed ottenerla ai fronte dei corrispettivi versati. Cordialità, Stefano Bertoletti

  4. Buongiorno
    siamo associazione culturale non a scopo di lucro e oranizziamo e realizziamo spettacoli musicali e teatrali. Avevamo partita iva che abbiamo chiuso nel 2020. ora quando per esempio una pro loco ci chiede un intervento come dobbiamo gestire l’eventuale entrata relativa ? non potendo più fatturare, che tipo di ricevuta dobbiamo eventualmente emettere relativamente al contributo ricevuto per l’occasione ?
    Grazie
    Cordiali saluti

    1. Buongiorno. Se l’Ente non è più titolare di partita IVA, allora non è più nella condizione di organizzare e/o gestire attività commerciali marginali rilevanti ai fini fiscali, dal momento che in assenza di partita IVA potrà organizzare la sola attività istituzionale (per l’esercizio della quale è sufficiente il solo codice fiscale). Ciò posto, pertanto, in assenza di partita IVA, l’Ente non potrà vendere servizi a soggetti terzi e/o svolgere attività diverse/connesse, potendo eventualmente ricevere contributi finalizzati allo svolgimento delle attività, ma non corrispettivi per attività nei confronti di terzi non associati. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  5. Buongiorno
    siamo associazione culturale non a scopo di lucro e oranizziamo e realizziamo spettacoli musicali e teatrali. Avevamo partita iva che abbiamo chiuso nel 2020. ora quando per esempio una pro loco ci chiede un intervento come dobbiamo gestire l’eventuale entrata relativa ? non potendo più fatturare, che tipo di ricevuta dobbiamo eventualmente emettere relativamente al contributo ricevuto per l’occasione ?
    Grazie
    Cordiali saluti

    1. Buongiorno. Se l’Ente non è più titolare di partita IVA, allora non è più nella condizione di organizzare e/o gestire attività commerciali marginali rilevanti ai fini fiscali, dal momento che in assenza di partita IVA potrà organizzare la sola attività istituzionale (per l’esercizio della quale è sufficiente il solo codice fiscale). Ciò posto, pertanto, in assenza di partita IVA, l’Ente non potrà vendere servizi a soggetti terzi e/o svolgere attività diverse/connesse, potendo eventualmente ricevere contributi finalizzati allo svolgimento delle attività, ma non corrispettivi per attività nei confronti di terzi non associati. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2022/06/erogazioni-liberali-enti-terzo-settore-quali-agevolazioni-per-donatori.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  6. Salve, da premettere siamo un’associazione ODV e regolarmente iscritta la RUNTS. La domanda è la seguente: se compro un prodotto da un artigiano a 8 e poi a nome dell’associazione lo vendo a 10, devo fare regolare ricevuta fiscale con scritto “donazione” con importo 10? altrimenti devo scrivere altra causale? se l’acquirente compra il prodotto a 10 e ne dona 20, devo fare 2 ricevute con causale “donazione” giusto? una il prodotto acquistato e l’altra la donazione. Servirebbe per dimostrare l’incasso dei prodotti venduti e quelli ricevuti come donazione. Spero di essere stato chiaro e attendo sua risposta. Grazie

    1. Buongiorno. Se un Ente vende un prodotto, la somma da questo incassata è a titolo di corrispettivo (appunto per la vendita del prodotto stesso), ed in questo senso non si può configurare quale donazione (in quanto una liberalità è sempre per definizione “scollegata” da qualsiasi rapporto sinallagmatico tra le parti). Discorso diverso qualora un soggetto effettui una donazione ad un Ente, e quest’ultimo a titolo di ringraziamento per la sua generosità omaggi il donatore di un bene/prodotto. Va dunque da sé che, qualora un Ente venda un bene/prodotto e riceva un pagamento maggiorato per lo stesso, allora occorrerà suddividere l’importo incassato, una parte quale corrispettivo per la vendita del bene, l’altra (ricorrendone i presupposti) quale vera e proprio liberalità ricevuta. Segnalo in proposito un nostro argomento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2022/06/erogazioni-liberali-enti-terzo-settore-quali-agevolazioni-per-donatori.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  7. Buonasera, una A.S.D. (associazione sportiva motocross), abbiamo alcune aziende che vorrebbero donarci dei soldi in cambio di Sponsor. Hanno necessità di scaricare e/o giustificare l’uscita del denaro, la ricevuta con o senza marca di bollo è detraibile per chi dona??

    Grazie

    1. Buongiorno. La sponsorizzazione per una ASD rientra sempre nel novero delle attività rilevanti ai fini commerciali per detti Enti, motivo per il quale è necessario che l’ASD sia titolare di partita IVA, emetta fattura per il corrispettivo incassato nonché versi su detta somma le imposte (con aliquota ordinaria sul 3% dell’imponibile commerciale se in regime 398/91) e l’IVA (il 50% di quella incassata, sempre se in regime 398/91). Ciò premesso, ex art. 90 comma 8 della L. 289/2002, le sponsorizzazioni erogate nei confronti delle ASD sono deducibili integralmente, in qualità di spese di pubblicità, dal reddito del soggetto erogante fino ad un importo massimo di 200.000 euro, mentre l’iva addebitata sarà integralmente detraibile per l’azienda sponsorizzata. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2018/10/circolare-18e-regime-398-91-adesione-decadenza-conseguenze.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  8. Buongiorno Avv.to,
    Siamo una SSD, con dei campetti per i soci, che pagano tot/ora.
    Se abbiamo capito bene, nelle ricevute dovremmo riportare i dati dei soci. Quindi per oguno che viene a giocare devo sedermi a raccogliere i dati e copiarli nella ricevuta.

    mi chiedo: è realistico? non c’è un modo più “leggero”?

    1. Buongiorno. Premesso che se l’Ente ha aderito al regime fiscale individuato dalla L. 398/91 è esonerato dall’obbligo di rilascio di scontrino/ricevuta, se vi viene richiesta una ricevuta o qualora intendiate in ogni caso emetterla questa dovrà certamente riportare i dati corretti del tesserato che versa il corrispettivo per l’attività alla quale partecipa. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  9. buonasera, per la ricevuta rilasciata da asd a proprio associato:
    1) si può utilizzare il blocchetto ricevute generiche in duplice copia?
    2) tali ricevute (che come da vs articolo devono contenere tutti i dati indicati) sono già idonee per la detrazione o serve una riepilogativa che contenga anche il codice fiscale del pagatore e associato minore oltre alle note indicante modalità di pagamento tracciato?
    3) la marca da bollo da 2 euro mi pare che non sia più necessaria per le asd, è così?
    4) la quota associativa e costi per il tesseramento fanno cumuluo per le spese da portare in
    detrazione o si considerano solo i contributi specifici per i corsi?
    5) se sono due i fratelli che partecipano ai corsi il bonifico può essere uno solo o il genitore dovrà fare uno per ogni fratello e così le rispettive ricevute?
    6) nel caso ci siano due fratelli che partecipano alle attività, il direttivo può prevedere una riduzione (es. 10%) sui corrispettivi dei corsi per agevolare la famiglia o potrebbe considerarsi poco democratico nei confronti degli altri soci?
    grazie per la cortese risposta

    1. Buongiorno. Rispondo per punti.
      1. Nulla osta, a condizione che siano presenti tutti i dati obbligatori.
      2. Se sono presenti tutti i dati obbligatori anche quelle sono idonee.
      3. Confermo l’esenzione assoluta dall’imposta di bollo per le ASD riconosciute dal CONI: https://www.tuttononprofit.com/2019/01/esenzione-bolli-associazioni-societa-sportive.html.
      4. E’ possibile portare in detrazione al 19% le spese sostenute per la pratica sportiva svolta dai ragazzi, di età compresa tra i 5 e i 18 anni, presso ASD, di importo massimo detraibile pari a 210 Euro per ciascun ragazzo, da ripartire tra i genitori.
      5. Si ritengono consigliabili due bonifici distinti per ciascun fruitore della detrazione, pur se con rapporti di parentela.
      6. In via generale è obbligatorio prevedere una “disciplina uniforme del rapporto associativo”: in ogni caso se l’Ente deliberasse espressamente in tal senso si ritiene che nulla osti a tale possibilità.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  10. Buongiorno,
    siamo una associazione no profit, solitamente quando organizziamo eventi gastronomici lo facciamo per iscritti al gruppo e le entrate vengono registrate come versamento “volontario”.
    Nel caso in cui venga proposta una vendita a non iscritti o soci e’ possibile emettere una ricevuta non fiscale (foglio riportante la tipologia del prodotto scelto) ovvero non emettere uno scontrino che attesti la vendita del prodotto? non abbiamo un registratore di cassa.
    Ovviamente a fine giornata il totale di incasso verrebbe registrato come se fosse una donazione spontanea (corretto?).

  11. Buonasera Avv.to, abbiamo un’Ass.ne no-proft, regolarmente registrata, no P.Iva.
    Organizziamo delle visite guidate (mostre, arte, archeologia) per i nostri soci.
    E’ quindi nella normalità stringere rapporti con le guide turistiche che di volta in volta, su nostra chiamata, eseguono la loro prestazione, emettendo a fine mese regolare fattura.
    Ma in alcuni casi incontriamo guide turistiche, sempre abilitate all’esercizio, senza P.Iva, quindi sarebbero disposte a rilasciare una ritenuta d’acconto per la prestazione.
    Il nostro dubbio è questo: un’Associazione (del nostro tipo) può configurarsi come sostituto d’imposta? Dovremmo quindi versare entro il giorno 16 del mese successivo al pagamento del compenso, la ritenuta d’acconto? E l’anno successivo al pagamento, inviare telematicamente la Certificazione Unica? Che comporterebbe anche costi non indifferenti.
    Inoltre, è normale avvalersi di questi professionisti senza P.Iva per queste attività?
    Grazie infinite per la sua risposta.

    1. Buongiorno. E’ legittimo che un’associazione instauri rapporti di collaborazione volti a consentire il perseguimento degli scopi dell’Ente, ovviamente da valutarsi in forza della tipologia di rapporto nonché delle modalità di erogazione delle prestazioni stesse. In base a ciò, ovviamente, ricorrendone i presupposti è legittima l’instaurazione di una collaborazione occasionale, con i relativi adempimenti successivi, che abbiamo approfondito qui nel dettaglio: https://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  12. Buongiorno Dottore e grazie per l’eventuale risposta.
    La mia domanda è molto semplice e diretta, ossia:
    Sono il Presidente di un Tennis Club con regolare Codice Fiscale, ad un nostro regolare associato sono stati dati lavori di mantenimento dei campi.
    La domanda è: che tipo di ricevuta dobbiamo produrre?
    Essendo un’importo relativamente basso possiamo pagare in contanti?
    La spese è da registrare?

    Grazie per la risposta

    1. Buongiorno. Premesso che ogni uscita e/o entrata relativa all’Ente è necessario che venga riportata nella contabilità della stessa associazione, se l’ente paga una prestazione erogata da un professionista terzo sarà questi a dover esporre idonea fattura per l’intervento reso. Diversamente occorrerà aver precedentemente individuato l’inquadramento migliore ai fini della corresponsione del compenso pattuito in relazione alla tipologia di attività svolta. Restano sempre consigliati i pagamenti con mezzo tracciabile, ma in ogni caso la soglia per le movimentazoni in contanti per gli Enti in regime 398/91 è fissata a 1000 euro, cifra oltre la quale è indispensabile che il pagamento (o anche l’incasso) avvenga tramite bnoficio o assegno. Segnalo infine alcuni nostri approfondimenti specifici: https://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html e https://www.tuttononprofit.com/2017/07/nuovi-voucher-per-associazioni-ed-enti-non-profit-come-si-attivano-quanto-costano-quali-sono-i-limiti-sanzioni.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  13. buongiorno, sono socio di una soc. dilettantistica pescatori ETS, per il pagamento di un servizio (ricovero motore/ricovero barca), ho pagato in passato in contanti, ma non ho alcuna ricevuta, ad oggi a distanza di meno 10 anni mi viene richiesto il pagamento poichè a loro non risulta, ovviamente non ho modo di giustificarlo, possono avanzare la richiesta, poichè potrebbero aver incassato senza aver emesso alcuna ricevuta?

    1. Buongiorno. Le Associazioni in regime 398/91 sono esonerate dall’obbligo di rilascio di ricevuta (https://www.tuttononprofit.com/2013/09/esiste-lobbligo-di-emettere-ricevute-e.html) ma ovviamente il caso prospettato risulta delicato, in quanto in assenza di idoneo documento potrebbe per Lei risultare non agevole dimostrare di aver versato il corrispettivo dovuto in forza delle attività delle quali ha beneficiato. Cordialità, Stefano Bertoletti

  14. La mia associazione culturale con solo codice fiscale deve ottenere tramite una convenzione con la regione un contributo.
    La regione dice che la somma è comprensiva di iva, non avendolìassociazione partita iva, come faccio a versare l?iva con un F24 ? Mi confermate anche che non devo pagare l’ires perché sotto convenzione ?

    1. Buongiorno. Premessa la necessità di verificare se trattasi di contributo piuttosto che di corrispettivo commerciale (per il quale è indispensabile che l’Ente sia titolare di partita IVA, con tutti gli adempimenti del caso in termini di imposte nonché dichiarativi), segnalo due nostri approfondimenti specifici: https://www.tuttononprofit.com/2013/11/associazioni-esenzione-iva-e-tassazione-amministrazioni-pubbliche-e-scuole.html e https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  15. Salve, noi siano un associazione culturale semplice con solo codice fiscale. nella parte antistante ai nostri locali sono stati installati dei distributori automatici di snack e caffe. l’energia elettrica per alimentare queste macchine viene fornita da noi. contestualmente è stato montato anche un contatore per contare i KWH utilizzati dai distributori. al momento del pagamento da parte della S.R.L. dell’importo dell’energia elettrica consumata, l’associazione deve rilasciare un fattura? una ricevuta?

    1. Buongiorno. Questo il dettato dell’articolo 148 n. 4 del TUIR: “La disposizione del comma 3 non si applica per le cessioni di beni nuovi prodotti per la vendita, per le somministrazioni di pasti, per le erogazioni di acqua, gas, energia elettrica e vapore, per le prestazioni alberghiere, di alloggio, di trasporto e di deposito e per le prestazioni di servizi portuali e aeroportuali né per le prestazioni effettuate nell’esercizio delle seguenti attività …”, circostanza che implica che detto provento rientra necessariamente nel novero di quelli rilevanti ai fini delle imposte per l’Ente, con tutte le conseguenze del caso in termini dichiarativi e similari. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  16. Buongiorno, i pagamenti dei maestri in una ASD, devono essere fatti obbligatoriamente con assegno o bonifico, o si possono fare anche in contanti? Sempre facendo firmare l’apposita quietanza naturalmente. Grazie saluti

    1. Buongiorno. Se i maestri della ASD sono assunti in forza di contratto collettivo nazionale, dal primo luglio 2018 è fatto divieto ai datori di lavoro o committenti di corrispondere ai propri lavoratori la retribuzione in contanti, indipendentemente dall’importo. Se invece sono rapporti di collaborazione sportiva ex lege 342/2000, con corresponsione di indennità sportive ex art. 67 lett. m) del TUIR (https://www.tuttononprofit.com/2016/12/chiarimenti-sui-compensi-erogati-dalle-associazioni-sportive-e-dalle-societa-sportive-dilettantistiche.html), non esiste divieto di corresponsione del compenso in contante, fatto salvo il limite di tracciabilità imposto dal regime fiscale di riferimento (https://www.tuttononprofit.com/2018/12/tracciabilita-dei-pagamenti-versamenti-per-asd-ssd-contributi-pubblici-raccolte-fondi-corrispettivi-manifestazioni-sportive.html). Ciò premesso appare sempre consigliabile utilizzare metodi di pagamento tracciabili, anche ai fini di una più agevole predisposizione della prima nota e dei rendiconti. Cordialità, Stefano Bertoletti

  17. Buongiorno ho alcune domande sul vostro articolo, noi siamo un’ASD.
    Rilasciamo le ricevute soltanto su richiesta, ma può capitare che un genitore richieda la ricevuta dopo mesi. Leggo però che questo non sarebbe possibile.
    – Ci si può quindi rifiutare di emettere una ricevuta dopo mesi?
    – Entro quanto tempo dal pagamento va emessa? Si può sostituire con un'”attestazione di pagamento?”.
    – E’ un problema se la numerazione delle ricevute non rispetta l’ordine dei pagamenti in prima nota?
    Esempio: ricevuta 02 di Maggio 2019 e ricevuta 02 di Febbraio 2019.

    1. Buongiorno. Non esiste un tempo massimo oltre il quale si possa richiedere l’emissione di una ricevuta (seppur questa, per logica, debba essere emessa contestualmente al pagamento): ciò che è certo è che non è possibile emettere, ad esempio, a ottobre 2019 una ricevuta relativa ad un pagamento effettuato a febbraio 2019, a maggior ragione se tra febbraio 2019 ed ottobre 2019 sono state emesse altre ricevute, con data e numerazione progressiva, come da previsioni di legge. Certamente l’Ente potrà rilasciare eventuali attestazioni di pagamento in casi particolari, ma non è possibile che la numerazione progressiva delle ricevute non sia coerente con le date su di esse riportate. Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. Buongiorno, avrei due domande anch’io. Anche noi siamo ASD e rilasciamo le ricevute sia per le quote associative sia per gli importi dei corsi e utilizziamo le ricevute di pagamento dei blocchetti venduti da Buffetti.
        Prima domanda: è obbligatorio compilare il codice fiscale e i dati completi dell’associato/corsista?
        Seconda domanda: non ho capito se bisogna mettere il bollo da 2 euro per ogni ricevuta superiore ai 77 euro? quindi per ogni corso ?

        1. Buongiorno. Rispondo per punti: 1 – certamente sì, anche ai fini di un’eventuale detrazione in caso di minore (https://www.tuttononprofit.com/2017/05/e-possibile-detrarre-le-spese-pagate-ad-unassociazione-sportiva-o-ad-una-societa-sportiva-dilettantistica.html); 2 – le Associazioni Sportive Dilettantistiche iscritte al Registro CONI rientrano nel novero dei soggetti per i quali “Atti, documenti, istanze, contratti nonchè copie anche se dichiarate conformi, estratti, certificazioni, dichiarazioni e attestazioni poste in essere o richiesti” sono esenti dall’imposta di bollo in modo assoluto, motivo per il quale la marca da bollo per ricevute di importo superiore a 77,47 euro non risulta più dovuta (https://www.tuttononprofit.com/2019/01/esenzione-bolli-associazioni-societa-sportive.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  18. Salve, sono presidente di una ASD nel campo della danza, come ricevuta per la mensilità del socio in base la disciplina svolta, rilascio una ricevuta generica in duplice copia con n. progressivo e data, intestata al socio (anche se minore) con relativa specifica, es: “corso danza classica ottobre 2019” timbro e firma mia. Solo quando mi viene richiesta la intesto al genitore del minore con C.F. specificando l’attività svolta del figlio, es. Ricevuti da: Rossi Mario C.F…….. per “corso danza ottobre 2019 per il figlio Rossi Luca”. Il problema è che alcuni colleghi mi hanno detto che devo emettere solo ricevute fiscali.. Mi saprebbe aiutare in questo? La ringrazio anticipatamente. Cordiali Saluti

  19. Buongiorno,
    siamo un’associazione culturale e svolgiamo attività per minori. Quando un genitore associa il figlio per svolgere le attività e paga la quota associativa, noi rilasciamo una ricevuta. Nel rigo “ricevuti da…” dobbiamo inserire il nome del genitore, del figlio associato o di entrambi?

    1. Buongiorno. Premesso che ex D.M. 6016/1992 all’articolo 1 n. 15 è previsto che “Non sono soggette all’obbligo di documentazione … le operazioni poste in essere dalle associazioni sportive dilettantistiche che si avvalgono della disciplina di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398, nonché dalle associazioni senza fini di lucro e dalle associazioni pro-loco …”, se il socio dell’Ente è il minore, i documenti dell’Ente dovranno essere intestati al socio, controfirmati (se necessario) dall’esercente la potestà genitoriale. La ricevuta, pertanto, dovrà essere intestata al socio (anche se minore), in quanto titolare del rapporto associativo con il sodalizio. Cordialità, Stefano Bertoletti

  20. Buongiorno
    ho iscritto mio figlio a un associazione socio-culturale per il periodo estivo.
    Ho pagato quota di iscrizione, l’assicurazione e una quota per un mese di partecipazione.
    Siccome ha partecipato solo un giorno, poi dal giorno successivo non è voluto più andare, vorrei sapere se ho diritto a qualche rimborso.

    1. Buongiorno. Occorre verificare se/quali pevisioni regolamentari abbia adottato l’Associazione in questione per affrontare casi come quello da Lei prospettato. Ferma l’intrasmissibilità e non rivalutabilità della quota sociale, è necessario pertanto verificare se alle condizioni indicate l’Ente intenda effettuare il rimborso della quota di partecipazione alle attività cui l’iscritto non ha partecipato. Cordialità, Stefano Bertoletti

  21. Buongiorno
    siamo un’associazione no profit senza partita IVA, ci è stato chiesto di organizzare un convegno in linea con il nostro scopo istituzionale. Vorremmo sapere se è necessario aprire la partita IVA, in considerazione del fatto che i partecipanti saranno anche non soci, oppure è possibile gestire i contributi di iscrizione con una ricevuta fuori campo IVA. Grazie
    Antonio

    1. Buongiorno. Le condizioni per poter beneficiare della de-commercializzazione dei corrispettivi specifici incassati da un Ente di tipo associativo sono indicate dall’articolo 148 n.3 del TUIR, il quale stabilisce che “Per le associazioni … non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti …”. Ciò significa che al fine di poter considerare non soggetto ad imposte un corrispettivo questo deve provenire da un associato per la partecipazione ad attività coerenti con le finalità istituzionali dell’Ente stesso. In caso di mancato soddisfacimento di anche una sola di queste due condizioni (e dunque come nel caso prospettato, nel quale i partecipanti pagano una quota per prendere parte alle attività dell’Ente) il corrispettivo in questione si deve ritenere commerciale, e pertanto l’Ente dovrà essere titolarte di partita IVA e versare su questi imposte ed IVA alle scadenze e secondo le previsioni del regime fiscale di riferimento (https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  22. buongiorno siamo una APS con codice fiscale e pertanto esente da qualsiasi tassazione (nessun regime fiscale speciale). Organizziamo attività per bambini anche in collaborazione con il Comune dove viviamo.
    Se organizziamo serate es. apericene per finanziarci (abbiamo uno dei soci chef abilitato alla somministrazione) possiamo scrivere sul volantino OFFERTA MINIMA 5€ oppure la cifra NON può essere indicata e va solo messa la frase OFFERTA LIBERA?
    Grazie mille. Un cordiale saluto.
    DAvide

    1. Buongiorno. Premesso che, in via generale, le associazioni di promozione sociale sono “esenti da qualsiasi tassazione” per la sola attività istituzionale (de-commercializzata ai sensi dell’art. 148 del TUIR), mentre quella commerciale dovrà essere assoggettata ad imposte ed IVA in funzione del regime fiscale di riferimento (ragionevolmente quello individuato dalla L. 398/91, almeno fintanto che il D.L. 117/2017 non divenerà pienamente operativo), l’individuazione di un prezzo specifico non rende “liberale” il contributo, motivo per il quale sarebbe a quel punto indispensabile comprendere se sia stato versato da un associato per la partecipazione ad attività coerenti con le finalità istituzionali dell’Ente stesso al fine di determinare se trattasi di corrispettivo istituzionale oppure commerciale. Segnalo in proposito un nostro approfondimento specifico: https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  23. Buongiorno
    siamo associazione culturale. stiamo per chiedere formalmente ad una Azienda Pubblica Partecipata e controllata direttamente dai comuni soci, un contributo per uno specifico progetto di Feste creative legate alla Natura.
    Sul loro regolamento tra le altre cose, si prevede …” di poter erogare e/o concedere ……
    * Vantaggi economici intesi come ……corresponsione di somme di denaro per attività ritenute di interesse pubblico o della società stessa ”
    oppure
    * Patrocini o sponsorizzazioni…

    Nel primo caso si dovrà emettere semplice ricevuta di erogazione liberale senza iva o comunque fattura con iva al 10% ( essendo la ns attività legata al teatro di strada, agli happening creativi etc. ) ?
    Nel secondo caso, di sponsorizzazione, si dovrà emettere fattura al 22% ?
    Sarebbe comunque prevista la pubblicità dell’iniziativa con la citazione del marchio dell’impresa.

    Grazie e saluti cordiali
    Gian

    1. Buongiorno. I contributi e le erogazioni liberali incassate dall’Ente sono da ritenersi de-commercializzate, e dunque non soggette ad IVA. Le sponsorizzazioni, invece, sono ritenute sempre attività rilevanti ai fini commerciali per un’associazione, per le quali l’Ente dovrà emettere fattura e versare IVA ed imposte alle scadenze e secondo le aliquote previste dal regime fiscale di riferimento (https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  24. Buongiorno siamo un’Associazione no profit.
    tra le sue attività stiamo attivando un servizio di consulenza psicologica, con psicologici abilitati (soci dell’associazione che offrono gratuitamente la loro attività), nei confronti degli associati a un importo simbolico e notevolmente inferiore a quelli presenti presso gli studi di psicologi.
    DOMANDE:
    1.Qual’è l’esenzione iva da riportare per queste attività?
    – esenti da IVA ex art.10, comma 1, n.10 del DPR 633/72 prevista per questo tipo di attività
    – o Operazione fuori campo IVA ex art. 1 e 4 DPR 633/72 previste per le associazioni?
    2. gli associati avrebbero la possibilità di dichiararli in dichiarazione?
    3. l’Associazione deve fare qualche comunicazione preventiva per consentire agli associati di riportare queste somme in dichiarazione?
    grazie
    Cordiali saluti

    1. Buongiorno. L’esercizio di attività di consulenza sotto il profilo psicologico rientra nel novero di quelle protette, che non possono cioè essere poste in essere da soggetti non abilitati, tra i quali risulta senza dubbio alcuno l’associazione cui si riferisce. Se i soci dell’Ente devono pertanto versare un corrispettivo per l’attività in questione lo dovranno pertanto erogare direttamente nei confronti degli psicologi abilitati, che sono gli unici soggetti idonei a gestire detta attività. Cordialità, Stefano Bertoletti

    2. Buongiorno. L’associazione, in quanto tale, non rientra nel novero dei soggetti abilitati all’esercizio della professione di psicologo (che è protetta), motivo per il quale se i soci dell’Ente che beneficiano di questo servizio devono pagare un corrispettivo lo dovranno erogare direttamente nei confronti degli psicologi abilitati, che sono glu unici soggetti autorizzati a porre in essere dette attività. Cordialità, Stefano Bertoletti

  25. Buonasera,
    sono il presidente di un’APS no-profit avente solo codice fiscale e registrata con regime 398/91. L’associazione si occupa prevalentemente, di realizzare laboratori ludico-didattici per bambini e nello specifico, tra le attività statuarie sono riportate: […] attività laboratoriali erogate nelle scuole o nelle sedi di enti ospitanti, aventi tematiche quali la legalità, l’ambiente, l’educazione civica, l’arte, la musica, le scienze, la letteratura e la lettura, la sicurezza informatica […].
    Venendo alla domanda:

    – Siamo in contatto con una fondazione per la realizzazione di un ciclo di attività laboratoriali, per il quale abbiamo preventivato un costo di 600€ a fronte di materiali utilizzati e tempi di erogazione delle attività da parte degli operatori e professionisti preposti per lo svolgimento delle attività;
    – La fondazione si è offerta di coprire il suddetto costo mediante contributo da versare sul conto dell’associazione;
    – I partecipanti – essendo una serie di incontri che si svolgeranno nelle sedi della fondazione – includeranno sia nostri soci che non;

    La nostra associazione può fare tutto questo, mantenendosi in regola? Qualora la risposta fosse affermativa, dobbiamo/possiamo emettere ricevuta? Questa sarebbe esente iva? E qualora un professionista/operatore fosse nostro associato, questo può essere retribuito con formula di prestazione occasionale con ritenuta d’acconto e marca da bollo di 2€?

    Grazie mille anticipatamente per l’eventuale supporto. Complimenti vivissimi per i vostri articoli che non ho mancato più volte di consigliare.

    1. Buongiorno. Se l’associaizone organizza, promuove e gestisce un’attività (coerenze con le proprie finalità sociali) ricevendo un contributo liberale, questo è da ritenersi attività istituzionale detassata, per il quale potrà (se richiesta) emettere idonea ricevuta fiscale (http://www.tuttononprofit.com/2015/07/ricevute-emesse-dalle-associazioni-10-cose-da-ricordare.html). Discorso diverso per la vendita di un servizio ad un soggetto terzo, il cui corrispettivo sarebbe da considerarsi commerciale, con tutte le implicazioni del caso in termini di imposte, IVA e dichiarazioni fiscali. Quanto al collaboratore, infine, sarà possibile, ricorrendone i presupposti, instaurare una collaborazione occasionale, per la quale rinviamo ad un nostro approfondimento specifico: http://www.tuttononprofit.com/2017/05/lavoro-autonomo-occasionale-ecco-tutto-quello-che-ce-da-sapere-parte-prima.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  26. salve, io ogni mese rilascio ricevuta per l’attività sportiva, ora dovrei fare una ricevuta cumulativa degli importi dell’anno precedente, devo numerarla e come devo intitolarla ricevuta o attestato

    1. Buongiorno. Il riepilogo dei pagamenti effettuati nell’anno precedente non è da ritenersi una ricevuta, in quanto il documento in questione deve essere emesso contestualmente al pagamento. Non trattandosi di una ricevuta, pertanto, vengono meno tutti gli adempimenti ad esse collegati. Cordialità, Stefano Bertoletti

  27. Dott. Bertoletti buona sera,
    la mia APS dovrebbe ricevere da un concessionario un’automobile, a costo zero, con il nome ed il logo del concessionario riportati chiaramente sulla stessa auto, quindi sponsorizzazione. L’automobile ha un valore commerciale di 10.000 euro. Le chiedo: devo prima effettuare il pagamento al concessionario di E. 10.000 + 22% IVA in modo tracciabile e poi il concessionario mi dovrebbe dare indietro i 10.000 euro insieme all’auto?
    Mi può illuminare? Grazie.
    Andrea.

    1. Buongiorno. Premesso che la sponsorizzazione in natura segue le medesime regole della sponsorizzazione in denaro, qualora l’ente si avvalga del regime fiscale agevolato ex L. 398/91 (http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html) sarà necessario che venga rispettato quanto previsto dalla normativa vigente in materia di IVA e imposte. Cordialità, Stefano Bertoletti

  28. Buongiorno, se una asd ha emesso ogni mese ricevute per i pagamenti e poi deve fare la ricevuta cumulativa dei versamenti, ai fini della detrazione delle spese sportive, questa ricevuta va numerata? come va inserita in contabilità? Grazie

  29. Buongiorno, per un azienda che intende sostenere con un contributo economico la ns. asd è sufficiente una ns. ricevuta in duplice copia con marca da bollo per giustificargli ai fini del fisco il pagamento? La possono portare anche in detrazione?
    Grazie per l’attenzione e il servizio

    1. Buongiorno. Premessa la necessità di verificare se trattasi di contributo o corrispettivo in relazione ai rapporti in essere tra le parti (e dunque il relativo trattamento fiscale, in virtù del fatto che nel primo caso il provento è da considerarsi istituzionale mentre nel secondo caso commerciale, con tutte le conseguenze del caso http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html), potrà essere emessa una ricevuta/fattura a fronte del provento incassato. Cordialità, Stefano Bertoletti

  30. Buongiorno, io faccio parte di un’Associazione no profit senza P.Iva ma solo con C.F. volevo sapere se possiamo detrarre le spese telefoniche e le schede carburante alla chiusura dell’anno
    Grazie

    1. Buongiorno. E’ possibile che un’associaizone abbia un’utenza intestata e paghi i relativi costi. Allo stesso modo le schede carburante saranno possibili nel caso in cui l’Ente sia titolare di un mezzo di proprietà. Cordialità, Stefano Bertoletti

  31. Salve, un’associazione non riconosciuta, in possesso di codice fiscale, può accettare donazioni anche da persone fisiche o giuridiche, che non sono soci effettivi dell’associazione stessa, senza che si debbano iscrivere?
    Grazie e complimenti per il prezioso aiuto che fornite.

  32. Buongiorno, sono fondatrice, insegnante e direttrice tecnico- artistica in un’ ASD. Posso chiedere che mi venga pagato un corso di formazione specifico nella disciplina che insegno? Percepisco anche qualche rimborso orario dall’associazione in questione. Le due cose sono compatibili?
    Grazie per la risposta.
    Paola

    1. Buongiorno. E’ possibile che un’associazione decida di rimborsare/anticipare i costi necessari per la formazione di taluni collaboratori, ovviamente a condizione (logica) che questi acquisiscano delle competente/conoscenze che metteranno poi al servizio dell’Ente. Ciò premesso, le evenetuali indennità ricevute ex lege 342/2000 (http://www.tuttononprofit.com/2016/12/chiarimenti-sui-compensi-erogati-dalle-associazioni-sportive-e-dalle-societa-sportive-dilettantistiche.html) non sono in conflitto con i rimborsi per le spese sostenute (http://www.tuttononprofit.com/2014/04/rimborsi-spese-e-indennita-chilometriche-per-gli-sportivi-dilettanti.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  33. Buongiorno dott. Bertoletti,
    la nostra associazione culturale no-profit ha effettuato un seminario di musica in una scuola che ha erogato un contributo di oltre 1000 euro. Chi ha effettuato il seminario è un membro fondatore dell’associazione. Che documento devo emettere nei confronti della scuola perchè avvenga il pagamento del bonifico?
    Grazie.

    1. Buongiorno. Premesso il generico esonero dall’obbligo di emissione di ricevuta per le associazioni (http://www.tuttononprofit.com/2013/09/esiste-lobbligo-di-emettere-ricevute-e.html), al rispetto di talune condizioni, nel caso di specie, se richiesta, potrà essere emessa una ricevuta specifica a fronte del contributo erogato (http://www.tuttononprofit.com/2015/07/ricevute-emesse-dalle-associazioni-10-cose-da-ricordare.html). Qualora trattasi invece del pagamento di un corrispettivo per l’erogazione di un servizio (commerciale) necessaria sarà l’emissione di una fattura, con conseguente aggravio di IVA al 22%. Cordialità, Stefano Bertoletti

  34. Buongiorno, vorrei sapere, gentilmente, se una ASD può emettere fattura per una prestazione nei confronti di una SRL. Vi faccio un esempio concreto: uno dei soci della ASD impartisce mensilmente lezioni di danza per una accademia (una SRL). la fattura deve essere emessa dalla ASD, oppure il socio deve avere una partita iva propria?
    grazie in anticipo, un saluto
    Alfredo V.

    1. Buongiorno. Premesso che l’esercizio di attività nei confronti di terzi (non soci) è commerciale, e pertanto per poterla porre in essere è necessario che l’Ente sia titolare di partita IVA (http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html), per rispondere il Suo quesito occorre individuare in maniera precisa il soggetto che eroga l’attività alla SRL. Se si tratta dell’ASD (nella persona del socio Tizio) allora sarà l’Ente a dover emettere fattura nei confronti della SRL, mentre se si tratta di Tizio in quanto tale allora sarà quest’ultimo a dover emettere un proprio documento (presumibilmente in forza di idonea partita IVA personale) Cordialità, Stefano Bertoletti

  35. Buongiorno io sono presidente di un associazione no profit semplice abbiamo aperto cf una domanda… un’azienda vuole erogare una donazione posso emettere ricevuta per fa in modo che l’azienda possa scaricare donazione? Grazie

    1. Buongiorno. Premesso che occorre verificare il regime fiscale del donatore per valutare l’effettivo beneficio che trarrà dalla donazione, certamente l’Ente può emettere idonea ricevuta attestante il contributo liberale incassato. Cordialità, Stefano Bertoletti

  36. Buongiorno, nel caso un associazione ASD da in comodato oneroso per un periodo i suoi locali, quando fa la ricevuta per questo, deve mettere la marca da bollo di 2 euro sulla ricevuta? Grazie mille

  37. Buon Giorno,
    alla nostra associazione (che si occupa di attività culturali nel settore della musica) è stato chiesto, da un’altra associazione culturale del paese, di partecipare ad una manifestazione di promozione turistica; il nostro compito sarebbe di organizzare tutta la parte artistica, consistente nell’allestimento di uno spettacolo musicale con la partecipazione di artisti (associati e non).
    Per l’allestimento tecnico degli impianti audio e luci e per le altre eventuali spese, è previsto che ci venga versata una cifra a forfait, ancora da quantificare, ma tra i mille ed i millecinquecento euro.
    Abbiamo il dubbio su come formulare la ricevuta, va bene una semplice quietanza “per partecipazione” senza ritenuta d’acconto?
    Salutiamo ringraziando anticipatamente.

    1. Buongiorno. La questione è delicata, e deve essere analizzata con attenzione al fine impostare correttamente il pagamento/rimborso. Se infatti si tratta della vendita di un servizio (es: l’associazione A commissiona all’associaizone B l’esercizio di una certa attività) detti proventi devono essere considerati commerciali, e pertanto l’associazione (nel nostro esempio la B) dovrà emettere fattura per i proventi in questione (http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html); se invece non ci si trova nel caso di cui sopra è possiible immaginare un pagamento a titolo di rimborso (per le spese effettivamente sostenute) oppure eventualmente una contributo liberale, ricorrendone i presupposti. Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. Grazie signor Bertoletti, per la cortese risposta, la nostra associazione è costituita in maniera semplice, senza partita IVA ma solamente con il codice fiscale e non ha nessuna intenzione di svolgere attività “commerciali”.
        Se ho capito bene le sue ipotesi, la soluzione più semplice sarebbe il contributo liberale, mi ha lasciato ancora qualche dubbio il suo “ricorrendone i presupposti”; può darci qualche ragguaglio in merito?
        Grazie ancora

        1. Buongiorno. Un contributo non è sotteso ad un rapporto sinallagmatico tra le parti (io ti do TOT ed in cambio tu fai QUELLO), poichè quello è il caso del “corrispettivo specifico”. Allo stesso modo una donazione viene effettuata “per il piacere di farla”, senza che questo implichi una controprestazione da parte di chi l’ha ricevuta. Cordialità, Stefano Bertoletti

  38. buonasera grazie a questo blog ci sono alcune informazioni che io non sò, piacerebbe sapere alcune nozioni grazie a voi custodirò nei miei preferiti
    1)Avrei aperto una associazione di cui SAREI IL FONDATORE
    2) fatto tutti i vari passaggi, ag ent,statuto ecc. ecc.
    3) la mia associazione si chiama gliamicidelsoleonlus
    4) domanda> come posso fare; per fare accedere gli sponsor devo rilasciargli una ricevuta? o fattura?
    5) volevo specificare che la mia associazione e no profit
    si trova in torino grazie

    1. Buongiorno. Premesso che la sponsorizzazione si qualifica come attività commerciale per l’esercizio della quale occorre che l’Ente sia titolare di partita IVA e versi sui proventi in questyione imposte ed IVA alle scadenze e secondo gli importi del regime fiscale di riferimento, segnalo alcuni nostri articoli specifici sul punto:
      http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html;
      http://www.tuttononprofit.com/2014/12/ufficiale-detrazione-iva-sponsorizzazioni-pubblicita-parificata-al-50-per-enti-non-profit-in-398-91.html.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  39. Salve, ho chiesto e avuto una ricevuta per un pagamento a un Corso FAD (Formazione a Distanza) erogato da un’associazione “non profit” con codice fiscale.
    Le chiedo se posso dedurre fiscalmente questa spesa.
    Cordiali saluti.

  40. Buongiorno, nel caso di un’associazione culturale, se ci sono dei soggetti( aziende private), che vogliono donare del denaro, sempre inferiore alle 1000 euro, per sviluppare delle iniziative sociali da svolgere nel territorio, come bisogna comportarsi? L’associazione può ricevere tali somme? Deve rilasciare una fattura o una ricevuta? Le aziende possono scaricare le somme donate? Grazie

    1. Buongiorno. E’ possibile per l’associazione ricevere delle erogazioni liberali, per le quali (così come in generale per le somme incassate dalle associazione) vige l’esonero dall’obbligo di rilascio di scontrino e/o ricevuta (http://www.tuttononprofit.com/2016/03/perche-costiuire-associazione-cosa-comporta-come-deve-essere-gestita.html). Il soggetto che eroga il contributo liberale/donazione potrà “mettere nei costi” la somma versata. Cordialità, Stefano Bertoletti

  41. Salve, volevo sapere se tra due associazioni è possibile non fare una fattura con iva in considerazione di un contratto tra le parti che prevede esplicitamente un rimborso annuale di spesa per manutenzione cavalli e partecipazione alle giostre ma della sola ricevuta.
    Tutto in considerazione del fatto che le due associazioni non scontano l’iva.
    Grazie mille

    1. Buongiorno. Le segnalo un nostro articolo specifico nel quale, a partire dalla verifica dell’articolo di legge di riferimento (art. 148 TUIR), vengono esaminate le ipotesi in cui un corrispettivo possa essere ritenuto istituzionale (e come tale non soggetto né ad imposte né ad IVA) oppure commerciale (e dunque assoggettao ad imposte/IVA): http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  42. Salve,
    Premettendo che una Fondazione ha come scopo quello di aiutare le persone diversamente abili, questa Fondazione può emettere una donazione nei confronti di una persona fisica diversamente abile?
    Grazie mille

    1. Buongiorno. Verificata la compatibilità dello statuto con la Vostra iniziativa ed avuto il benestare da parte dell’organo sovrano dell’Ente riterrei che nulla osti, previa ovviamente la dovuta verbalizzazione dell’operazione che si intende effettuare. Cordialità, Stefano Bertoletti

      1. Vorrei ringraziarLa per la disponibilità e con l’occasione farLe un ulteriore domanda.
        Può questa Fondazione ONLUS erogare una donazione ad un’associazione non riconosciuta per legge? O c’è bisogno che tale operazione sia prevista dallo statuto della Fondazione ONLUS?
        Grazie mille ancora

        1. Buongiorno. Occorre verificare le previsioni statutarie al fine di individuare la mission della fondazione ONLUS e comprendere così quali attività risultino coerenti con la sua natura. Cordialità, Stefano Bertoletti

    1. Buongiorno. Una donazione, non essendo fatta in conseguenza di cessioni di beni o prestazioni di servizi né a fronte di uno specifico obbligo di fare, non fare o permettere (e dunque carente del "presupposto oggettivo" per l'applicazione dell'imposta) non è soggetta ad IVA ai sensi del DPR 633/72 ( che all'art. 1 stabilisce che “L'imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato nell'esercizio di imprese o nell'esercizio di arti e professioni e sulle importazioni da chiunque effettuate”). Suggeriamo quindi, nel caso di specie, di provvedere all'emisione di una ricevuta specifica. Cordialità, Stefano Bertoletti

  43. Buon giorno,vorrei un chiarimento…x una ass.culturale senza scopo di lucro e con c.f. ,nel momento in cui offriamo ad un privato un servizio di intrattenimento bambini,dobbiamo fare una ricevuta come collaborazione occasionale? Se invece il servizio lo offriamo ad un socio? La ricevuta è con la stessa tipologia? Quando invece possiamo utilizzare le ricevute ,quelle semplici che si usano col blocchetto con carta copiativa ,x intenderci…grazie mille

    1. Buongiorno. L'esercizio di attività sociali nei confronti di terzi non associati da parte di un'associazione si configura per quest'ultima come attività commerciale, circostanza che implica che l'Ente debba essere titolare di partita IVA, versare sui relativi corrispettivi incassati imposte ed IVA ed emettere fattura. Le medesime attività sociali, svolte invece nei confronti degli associati, si configurano come istituzionali, ed in relazione ad esse è possibile che l'Ente emetta ricevuta per i corrispettivi incassati. Segnalo quindi alcuni nostri articoli di approfondimento sul tema: http://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html e http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html e http://www.tuttononprofit.com/2016/02/cose-una-ricevuta-non-fiscale-puo-emetterla-un-ente-non-profit-associazione-societa-sportiva.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  44. Buongiorno,avendo un area verde in adozione con all'interno un campo di calcetto in sintetico e uno realizzato dalla nostra associazione in erba come posso chiedere un contributo minimo all'ingresso con i ragazzi minori e anche per tutti gli altri.

  45. Buongiorno, vorrei sapere se è corretto procedere
    questo modo:
    un'associazione culturale offre agli associati
    la possibilità di iscriversi a un corso di fotografia
    tenuto da un esperto esterno.
    L'associazione chiede 30 euro al singolo socio per l'iscrizione al suddetto corso
    e raggiunge il numero di 10 iscritti.
    L'esperto esterno chiede un compenso di euro 300
    all'associazione. L'associazione, a fine corso, paga l'esperto esterno, il
    quale emette ricevuta con ritenuta d'acconto.
    I soldi ricevuti dall’associazione a fronte degli iscritti sono quindi stati
    utilizzati per pagare l'esperto esterno.
    Ora, ponendo che questo modo di agire sia corretto, la mia domanda è:
    Che tipo di ricevuta deve emettere l'associazione nei confronti degli
    associati al momento del ricevimento dei 30 euro? Basta una ricevuta non fiscale la quale riporti la somma di 30 euro per l'iscrizione al corso o vi sono degli obblighi diversi e delle tasse da pagare a carico dell'associazione per il ricevimento di tale somma? Consideriamo che il bilancio dell'associazione, al pagamento
    dell’esperto esterno sarà di 0 euro. Grazie!

    1. Buongiorno. Se l'associazione nasce, tra l'altro, con l'obiettivo di promuovere la fotografia, i corrispettivi versati dai soci per partecipare ad attività coerenti con le finalistà istituzionali dell'Ente sono da considerarsi decommercializzati, e dunque su di essi non ci saranno né imposte né IVA da versare. In termini di ricevute, se l'Ente ha optato per il egime fiscale 398/91, lo stesso è esonerato dall'obbligo di emissione (Le segnalo il nostro articolo specifico di approfondimento sul tema: http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  46. La ringrazio per la celere risposta, per rettifica si intende la modifica della ricevuta già emessa per tenerla aggiornata in archivio e l'invio della stessa ricevuta corretta al destinatario? Sono necessari altri accorgimenti a riguardo?
    Grazie

  47. Buongiorno, nel caso in cui una ASD abbia già emesso una ricevuta ma con nome sbagliato (o importo sbagliato) può correggere la ricevuta già emessa (e rispedirla al diretto interessato) o deve annullarla ed emetterne una nuova con i dati corretti?

    Grazie

      1. Buonasera lavoro in un asd vorrei sapere se quando un cliente paga la retta mensile in contanti noi siamo tenuti a rilasciare una ricevuta fiscale (codice fiscale exc) oppure rilasciamo una semplice ricevuta generica?

  48. Nel caso di Onlus ( composta da 2 operatori di pet therapy, due cani addestrati, un veterinario ) i cui costi di progetto ammontano a 900€. La contribuzione è così suddivisa: 300€ da parte dell'associazione i restanti 600€ ( contributi/erogazioni/donazioni di associazioni/enti di assistenza sociale e sanitaria da parte di associazion, enti) a quale titolo debbono essere versati alla Onlus? ( erogazione liberale? ( e per le ASL?) rimborso spese? con quale formulazione? quale tipo di ricevuta/riscontro deve essere rilasciato? Il tutto è soggetto ad IVA?

    Ringraziando

    1. Buon giorno. E' possibile qualificarli come donazioni/contributi liberali, rilasciando specifica ricevuta se richiesta. Se trattasi di donazione la stessa non è da assoggettarsi ad IVA. Cordialità, Stefano Bertoletti

  49. per le erogazioni liberali alle associazioni di promozione sociale quali soggetti, persone fisiche possono portare in detrazione IRPEF la somma erogata?
    I soci?
    i componenti il consiglio direttivo?
    il presidente onorario che non è socio ordinario?
    Grazie

  50. Buongiorno.
    Basta la nota spese con l'indicazione, su di essa, della modalità di pagamento e firma del socio.
    I migliori saluti, Gabriele Aprile

  51. Salve,
    se ho ben capito l'Associazione non è tenuta al rilascio di Ricevute|Pezze Giustificative se non richieste, quando sono relative ad attività Istituzionali.

    Nel caso inverso, per esempio quando un'Associazione effettua un pagamento a seguito di un Rimborso a Piè di Lista nei confronti di un Socio, quest'ultimo deve rilasciare una ricevuta o basta la sola Nota Spese presentata all'Associazione con relativi scontrini ?
    Molte grazie e saluti

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