Agenzia Entrate, circolare n. 25/E: Prevenzione e contrasto all’evasione – anno 2014 – indirizzi operativi

Cari lettori, il 6 agosto scorso l’Agenzia delle Entrate con la circolare 25/E ha definito gli indirizzi operativi di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale per l’anno 2014. Coloro che per caso si fossero persi questo documento però (la cui consultazione è possibile cliccando QUI) non disperino! Infatti in realtà questa circolare non fornisce elementi di particolare rilevanza per gli “operativi” del settore, andando semplicemente a precisare come l’Agenzia delle Entrate nel 2014 sia chiamata ad affrontare la “duplice sfida del consolidamento dei positivi risultati sinora conseguiti e dello sviluppo di una strategia di contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, che consenta di contribuire in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi affidati al Governo dagli art. 3 e 9 della legge 11 marzo 2014, n. 23 (di seguito “legge delega fiscale”)“.
immagine Agenzia Entrate, circolare n. 25/E: Prevenzione e contrasto all'evasione - anno 2014 - indirizzi operativi
Ebbene, vista la chiarezza della circolare in oggetto oltre che l’assenza di profili specifici che richiedano un approfondimento dettagliato (salvo ovviamente il lettore lo ritenga opportuno, ed in tal caso Vi invitiamo a contattarci QUI o a consultare una nostra Guida, disponibile cliccando QUI), riportiamo di seguito l’estratto del documento per quanto interessa la mission di questo blog.
ENTI NON COMMERCIALI, ONLUS E ALTRI SOGGETTI CHE FRUISCONO DI REGIMI AGEVOLATIVI (SOCIETÁ COOPERATIVE E SETTORE AGRICOLO)
Con riguardo al comparto degli enti non commerciali si ribadisce la necessità che le Direzioni Provinciali concentrino la loro attività nei confronti dei soggetti che apparentemente si presentano come non profit, ma in realtà svolgono vere e proprie attività commerciali, evitando di perseguire situazioni di minima rilevanza, che nonostante le ridotte dimensioni assumono evidente rilievo sociale in relazione al contesto in cui operano gli enti, come nei casi, ad esempio, in cui l’attività istituzionale riguardi la formazione sportiva per giovani, oppure sia rivolta ad anziani o a soggetti svantaggiati.

Del pari, l’attività di controllo nei confronti delle ONLUS deve essere specificamente indirizzata a verificare che le attività in concreto esercitate siano effettivamente ricomprese tra quelle ritenute meritevoli dalla normativa di settore, evitando rilievi e contestazioni di carattere meramente formale che impattano negativamente sulle organizzazioni che meritoriamente operano nel mondo del volontariato.
In dettaglio, rispetto ai soggetti iscritti all’Anagrafe delle ONLUS, nell’analisi del rischio si terrà conto principalmente degli elementi che eventualmente dovessero emergere nel corso del controllo preventivo effettuato dalle Direzioni Regionali.
Per quanto riguarda, invece, le organizzazioni di volontariato, che devono risultare iscritte negli specifici registri tenuti dalle Regioni o dalle Province, le Direzioni Regionali promuoveranno la stipula di specifici accordi o protocolli d’intesa con gli enti territoriali di competenza, diretti all’acquisizione dei dati e delle informazioni riguardanti tali soggetti, al fine di migliorare la conoscenza di tale settore e conseguentemente l’efficacia dell’azione di contrasto.

Per quanto concerne, ancora, il regime agevolativo previsto per le società cooperative, la selezione degli Uffici deve indirizzarsi prioritariamente ai soggetti che si qualificano come cooperative, ma non risultano iscritti nel relativo Albo, nonché nei confronti di quelli per i quali vengono rilevati specifici indicatori di rischio, costituiti, tra gli altri, da crediti IVA di importo elevato non giustificati in base al settore di attività o al volume d’affari, da perdite di esercizio sistematiche che denotano situazioni apparentemente antieconomiche, da brevi periodi di attività, da evidenti incoerenze degli indicatori gestionali (quale, ad esempio, il costo del lavoro rispetto ai ricavi di vendita) o dall’omessa dichiarazione degli elementi rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore.

Con riferimento, infine, al rischio di utilizzo abusivo delle agevolazioni fiscali riservate al settore dell’agricoltura, la selezione dei soggetti nei cui confronti indirizzare l’attività di controllo deve essere eseguita tenendo conto prioritariamente delle imprese che svolgono le c.d. “attività connesse” (manipolazione, commercializzazione e trasformazione) aventi ad oggetto prodotti agricoli acquisiti prevalentemente da terzi. Richiedono, infine, un’attenzione specifica le posizioni dei soggetti che si qualificano come esercenti attività agricola e nel contempo svolgono vere e proprie imprese commerciali di ristorazione e/o alberghiere dissimulate sotto forma di agriturismo.
Alla luce di quanto indicato nella circolare non possiamo non ricordarVi come il nostro gruppo di lavoro abbia prodotto una guida specifica, assolutamente attuale, sul tema delle verifiche fiscali agli Enti non profit (consultabile cliccando QUI) oltre che numerosi articoli di approfondimento sul tema (uno dei più “letti” consultabile cliccando QUI).
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