Pubblicità e sponsorizzazione: differenze!

Molto spesso ci è capitato di leggere processi verbali di verifica documentale effettuati dalla SIAE in cui si trovano affermazioni del seguente tenore: “… dall’esame del contratto stipulato tra l’Associazione Sportiva Dilettantistica PIPPO e l’azienda PLUTO S.R.L. si evince che le somme erogate sono riconducibili a sponsorizzazione e non a pubblicità,  in quanto il contratto stesso prevede l’esposizione su tutto l’abbigliamento sportivo del logo aziendale, promuovendo di fatto l’immagine dell’attività dello sponsor e creando uno stabile collegamento tra il marchio/azienda/prodotto e l’Associazione/evento sportivo”.

Dal momento che la qualificazione di un dato provento in un modo (pubblicità) piuttosto che in un altro
(sponsorizzazione) determina un trattamento fiscale ai fini IVA differente per l’Associazione (o per la Società Sportiva Dilettantistica) che lo riceve (visto che laddove l’Ente abbia optato per il regime agevolato disposto dalla legge 398/1991, l’IVA da versare sulle pubblicità è pari al 50% rispetto a quella incassata mentre quella sulle sponsorizzazioni è al 90%), cerchiamo di qualificare, anche con l’ausilio della giurisprudenza sul tema, queste due differenti prestazioni (entrambe senza ombra di dubbio di natura commerciale per l’Ente).

La sponsorizzazione è lo strumento attraverso il quale una parte (lo “sponsor”), per avere notorietà pubblica, “eroga” mezzi economici ad un’altra parte (lo “sponsorizzato”, nel caso in questione un’Associazione, sia essa culturale e ricreativa, sportiva o di promozione sociale, oppure ancora una Società Sportiva Dilettantistica), la quale si impegna ad effettuare determinate prestazioni per far sì che si realizzi il ritorno di immagine promesso. In estrema sintesi, al fine di precisare in maniera schematica le peculiarità di ciascuno degli aspetti trattati, ecco le differenze sostanziali tra pubblicità e sponsorizzazione.

La pubblicità:
– è tendenzialmente occasionale rispetto ad uno specifico evento sportivo;
– avviene solitamente tramite cartelloni, manifesti, striscioni e roll up.

La sponsorizzazione:
– è solitamente connessa ad un evento sportivo specifico (ad esempio un campionato);
– avviene, generalmente, mediante l’apposizione del logo/marchio dello sponsor sull’abbigliamento sportivo degli  atleti, oltre che su borsoni ed affini.

Inoltre la definizione di sponsorizzazione (nonché la distinzione tra sponsorizzazioni e pubblicità) è stata altresì precisata da alcune sentenze della Corte di Cassazione, tra cui la n. 5086 del 21 maggio 1998, la quale ha definito la sponsorizzazione come quel contratto che comprende una serie di ipotesi nelle quali un soggetto si obbliga a consentire ad altri l’uso del proprio nome, logo, marchio o immagine per promuovere, dietro corrispettivo, un marchio di natura commerciale o un prodotto specificatamente marchiato.

Un ultima fondamentale precisazione: capita molto spesso, soprattutto nel mondo sportivo, di leggere di sponsorizzazioni “gonfiate” e di fatture “false”. Al di là di ogni considerazione più che ovvia circa l’assoluta illegalità di tali prassi, Vi invitiamo, al fine di contrastare eventuali contestazioni in questa direzione, a conservare sempre idonea prova dell’effettivo svolgimento della prestazione promessa a fronte del corrispettivo ricevuto (in altre parole: se un Ente emette una fattura di euro 100 per prestazioni pubblicitarie legate all’affissione di un dato striscione occorrerà che lo stesso sia in grado di dimostrare l’avvenuta erogazione della prestazione promessa, meglio se attraverso idonea prova documentale).

Per chi volesse approfondire, avevamo già parlato di pubblicità e sponsorizzazioni in un altro articolo.

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20 commenti

  1. Salve, mi stavo chiedendo se sponsorizzare il logo di un marchio fallito necessiti rendere conto a qualcuno, servono permessi o accordi? Oppure essendo un marchio scomparso è possibile farlo apparire su propri prodotti senza problemi?

    1. Buongiorno. L’azienda che richiede la sponsorizzazione del proprio marchio lo fa, evidentemente, per ragioni di immagine e di promozione: a che pro se l’azienda è fallita? Se invece il suo quesito si riferisce semplicemente al mancato rinnovo della tassa di concessione governativa per la registrazione del marchio nulla osta alla possibilità di sponsorizzare comunque il marchio. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. buon giorno!!io che organizzo un evento fatto da artisti di strada,gruppi musicali,pittori,scultori,percorso enogastronomico tutto itinerante, quali potrebbero essere le miglior proposte pubblicitarie che potrei offrire a chi ci sostiene con dei piccoli contributi?
    grazie!!

    1. Buongiorno. Non è nostro uso entrare nel merito delle tipologie di proposte pubblicitarie che Lei possa offrire ai suoi interlocutori: ci occupiamo infatti in via principale dell'analisi tecnica delle modalità di gestione dei proventi commerciali incassati. Se necessitasse di un aiuto sotto questo profilo con piacere restiamo a Sua disposizione, diversamente possiamo metterLa in contatto con esperti grafici pubblicitari che possano curare la vostra campagna comunicativa. Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. Buongiorno,
    grazie per la risposta, ma non trovo nulla che riguarda il mio caso, nonostante abbia acquistato il suo ebook.
    Le chiedo nuovamente informazioni riguardo alla ricevuta/fattura da rilasciare ad aziende che chiedono di apporre il loro logo a fronte di una somma di denaro.
    Il contesto e' quello di una festa con musica, spettacoli e stand gastronomici (no tombola, no lotteria, no pesca di benenficenza).
    Grazie ancora per il tempo che vorra' dedicarmi.

    Saluti

    1. Buongiorno. Così stabilisce l'art. 143 co. 3 lett. a) del TUIR: "Non concorrono in ogni caso alla formazione del reddito degli enti non commerciali di cui alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 73:
      a) i fondi pervenuti ai predetti enti a seguito di raccolte pubbliche effettuate occasionalmente, anche mediante offerte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione". In tema di imposte, così invece stabilisce l'art. 2 co. del D. Lgs. 460/97: "Le attivita' indicate nell'articolo 108, comma 2bis, lettera a), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre
      1986, n. 917, come modificato dal comma 1, fermo restando il regime di esclusione dall'imposta sul valore aggiunto, sono esenti da ogni altro tributo". I proventi derivanti da attività come quelle da Lei indicate conseguiti al di fuori di raccolte pubbliche di fondi sono da considerarsi commerciali, con tutte le conseguenze del caso. Cordialità, Stefano Bertoletti

  4. Buonasera, siamo una APS senza PI solo con CF.
    Organizziamo una festa per raccolta fondi, permettendo l'affisione di striscioni pubblicitari da parte di aziende.
    E' corretto il rilascio di semplice ricevuta per "contributo pubblicitario"?
    Grazie e saluti

  5. Buona sera, stiamo organizzando una spedizione con un furgone storico in giro per l'Europa. Il viaggio avrà una percorrenza di circa 11.000 Km ed attraverserà 15 stati europei. Alcune aziende si sono offerte di sponsorizzarci in cambio dell'apposizione del loro logo sul nostro furgone.
    Il furgone appartiene ad uno dei partecipanti e stiamo pensando di costituire una associazione culturale. E' possibile fare tutto ciò legalmente o ci sono impedimenti?
    Grazie

    1. Buongiorno. Per ipotizzare la costituzione di un'Associazione è determinante chiarire compiutamente l'oggetto sociale (gli scopi) dell'Ente stesso, precisando subito che l'oggetto principale per un Ente non profit deve sempre e comunque essere non commerciale, e quindi la eventuale attività commerciale (che può in ogni caso esserci quale, a puro titolo esemplificativo, somministrazione di alimenti e bevande ai soci, vendita di prodotti, sponsorizzazioni, …) deve essere secondaria e sussidiaria. Un Ente non profit deve avere infatti uno scopo "ideale" e, per questo, la tassazione sulle attività istituzionali è nulla. Non esiste un limite di entrate istituzionali e non esistono incompatibilità per l'attività professionale degli associati o dei componenti del Consiglio Direttivo, ma a condizione di una gestione corretta e democratica sia nella forma che nella sostanza. Ovviamente qualora l'Ente intenda esercitare attività di natura commerciale occorrerà che si doti di partita IVA procedendo al versamento delle imposte secondo gli importi ed alle scadenze previste dal regime fiscale di riferimento (http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  6. Salve

    associazione culturale, in regime forfettario 398/91, organizza una rassegna jazz ed ottiene da ristoranti la cena gratuita per i musicisti in cambio di apposizione del loro logo sul materiale promozionale della evento (manifesti – banner- ecc ecc )

    Come va gestita contabilmente la cosa? ??

    1. Buona sera.
      Trattasi di prestazione rientrante nel novero dell'attività commerciale (sponsorizzazione in natura), con tutte le conseguenze del caso (versamento delle imposte e dell'IVA sul valore dei beni oggetto della controprestazione). Segnalo in particolare un nostro articolo specifico: http://www.tuttononprofit.com/2014/12/legge-39891-il-regime-fiscale-agevolato-enti-non-profit-associazioni-societa-sportive.html.
      Cordialità, Stefano Bertoletti

  7. salve,
    siamo una piccola asd ciclistica iscritta alla uisp e al coni. non abbiamo la partita iva ma il solo codice fiscale.
    abbiamo trovato un paio di aziende disposte a donarci 150 euro cadauno..è possibile inserire i loghi delle aziende sulle maglie che faremo? o risulta sponsorizzazione e quindi per noi vietata?
    cosa dovremmo fare per mettere i loghi sulle maglie?
    nel caso le aziende ci donino ugualmente i soldi senza mettere i loghi,basta rilasciare una ricevuta fiscale?
    grazie per l eventuale risposta!

    1. Buongiorno.
      Nel primo caso è indubbiamente attività commerciale e dovete dotarVi di partita IVA. Nel secondo caso, se richiesta dal donatore, dovrete emettere ricevuta fiscale.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  8. ASD con partita IVA settore Go Kart giovanile.

    E' fattibile contratto di pubblicità con 3 aziende per affissione di striscioni sulla piazzola di sosta/officina mobile, assegnata dai vari Kartodromi tutte le domeniche?

  9. Associazione culturale con partita IVA organizza programma eventi estivi, riceve contributi e in cambio inserisce logo aziende sostenitrici sulla brochure. Deve fatturare? A quanto ammonta aliquota Iva? È pubblicità? Deve fare contratti? Grazie mille
    Mario

    1. Buona sera:
      – deve fatturare;
      – l'iva è al 22%;
      – è sponsorizzazione;
      – è opportuno fare un contratto.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  10. Associazione Culturale con p.i., in occasione di un concorso fotografico uno Sponsor non versa denaro ma offre beni (fornisce catering) in cambio del logo sul materiale del concorso, come si regolamenta la fatturazione in entrata e uscita dell'associazione?

    1. Buongiorno.
      Fattura emessa dall'associazione con indicato l'elenco dei beni ed il valore, scorporando imponibile da IVA. Se l'Associazione è in 398/91, dovrà versare, entro i termini, il 90% dell'IVA relativa incassata. Poi, ci saranno da pagare le imposte nei termini di Legge.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

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