Che obblighi ha una Associazione?

DOMANDA: quali obblighi ha la mia Associazione? Cioè che cosa deve fare obbligatoriamente? Io so che deve tenere i libri contabili, e poi?

RISPOSTA: Buongiorno. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo (perchè ogni Associazione ha delle sfaccettature differenti) gli adempimenti per una Associazione sono:
– conservare una copia originale di atto e statuto registrati e attribuzione c.f. e partita iva (eventuale);
– conservare una copia di avvenuta iscrizione ad un Ente di Promozione Sportiva o Federazione (non è un obbligo per tutte le Associazioni, ma per le Associazioni sportive dilettantistiche e Società sportive dilettantistiche sicuramente si);
– inviare entro 60 giorni dalla costituzione (salvo esenzioni particolari) il modello EAS;
– far compilare le domande di iscrizione a socio ed approvarle attraverso un verbale di consiglio direttivo;
– indicare che l’ingresso è riservato ai soci;
– riunire periodicamente consiglio direttivo ed assemblea dei soci scrivendo e sottoscrivendo i relativi verbali di riunione;
– aggiornare una prima nota;
– aggiornale l’eventuale registro corrispettivi (in caso di possesso di partita iva e opzione 398/1991) e versare nei termini l’IVA;
– aggiornare il libro soci;
– predisporre e conservare tutti i contratti con i collaboratori ed altri eventuali contratti (affitto, utenze, ecc …);
– predisporre eventuali modelli 770 ed UNICO;
– preoccuparsi della questione legata alla salute e sicurezza dei lavoratori (attestati, ecc…);
– preoccuparsi di autorizzazioni e titoli per eventuale somministrazione bevande ed alimenti ai soci;
– pagare eventuale abbonamento SIAE e canone RAI …

Ulteriori specifiche, oltre a quella in oggetto, sono consultabiliti nella “Guida al non profit: come creare e gestire un’Associazione“.

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25 commenti

  1. Buongiorno x fare una associazione x mtb con pista su un campo agricolo x soci eventualmente chi vuole provare deve associarsi informazioni Grazie in anticipo saluti Massimo

    1. Buongiorno. Costituire una ASD è relativamente semplice, ma richiedere il rispetto di un iter rigoroso e tassativo (che qui abbiamo analizzato nel dettaglio: http://www.tuttononprofit.com/2013/10/quali-sono-gli-adempimenti-di-una.html). In prima battuta occorre predisporre un atto costitutivo ed uno statuto recanti l’indicazione dei soci fondatori e dei componenti del Consiglio Direttivo, della denominazione, della sede legale nonché delle attività sportive che intenderete organizzare e proporre, funzionali anche all’indispensabile riconoscimento del CONI. Successivamente sarà necessario richiedere il codice fiscale e costituire l’Ente: si potrà quindi procedere con una scrittura privata da registrare all’Agenzia delle Entrate senza necessità di ricorrere obbligatoriamente al notaio (con una notevole riduzione dei costi). In seguito, salvo rare eccezioni, occorrerà “accreditare” l’Ente trasmettendo in telematico il modello EAS (ex art. 30 del D.L. 185/2008 – http://www.tuttononprofit.com/2016/03/modello-eas-per-associazioni-ed-enti-non-profit-ecco-tutto-quello-da-sapere.html). Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. Buongiorno mi chiamo Andrea, sono il futuro presidente di una societa' sportiva di mountain bike no profit, la nostra intenzione e' di formare un gruppo di tesserati, volevo chiedere come funzionava la cosa dell'assicurazione, cioe' se siamo obbligati a farla e quali eventualmente sono le assicurazioni che fanno a questo caso. grazie mille.

    1. Buongiorno.
      Le Associazioni/Società Sportive Dilettantistiche, al fine di ottenere il riconoscimento ai fini sportivi oltre che per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali, devono necessariamente iscriversi al Registro CONI (http://www.tuttononprofit.com/2015/05/asd-ssd-iscrizione-registro-coni-per-riconoscimento-ai-fini-sportivi-e-per-agevolazioni-fiscali.html). Detta iscrizione deve essere effettuata attraverso l'affiliazione ad un Ente di Promozione Sportiva oppure una Federazione Sportiva Nazionale, i quali potranno attribuire all'Ente affiliato tessere assicurative comprensive di polizza RC ed infortunio che l'Ente attribuirà a ciascuno dei suoi iscritti (necessariamente). Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. Salve,sono il presidente di una asd che però ha anche il riconoscimento di APS e Università Popolare,volevo chiedere un chiarimento.Se svolgo corsi di formazione oltre all'assicurazione RCT che ho essendo affiliata a un Eps,sono obbligata a fare un tesseramento individuale a ogni corsista?Non essendo attività sportiva ma solo di formazione ho sempre pensato che bastava l'RCT,è corretto come sto facendo?
    Cambia se i corsi sono rivoti a soci o non soci?mi spiego so che cambia in quel caso l'aspetto fiscale ma non sono obbligata al tesseramento sportivo per un corso di formazione.A maggior ragione se come assciazione ho l'RCT
    E'è corretto?

    1. un ultima precisazione che non avevo scritto,i corsi di formazione sono in ambito sportivo per tecnici , parte pratica consiste solo in simulate come qualsiasi altro corso di formazione che fanno vedere "esercizi".
      Mi conferma che non viene considerata attività "sportiva" e che non sussiste alcun obbligo di tesseramento e assicurazione individuale?
      grazie ancora

    2. Buongiorno. Attenzione Sabrina alla qualificazione dell'attività che avete in mente di organizzare, poichè essendo Voi una ASD che promuove lo sport come possono essere considerati i corrispettivi versati dai soci per la partecipazione ad attività non sportive? Il tesseramento di un soggetto è tra gli altri profili funzionale ad attribuirgli una copertura assicurativa attraverso un EPS, ma ciò non può prescindere dalla corretta connotazione dell'attività gestita. Cordialità, Stefano Bertoletti

  4. Salve e grazie per il vostro lavoro.
    Con alcuni amici sto costituendo un'associazione sportiva dilettantistica e culturale. Ci affilieremo ad un ente sportivo riconosciuto dal CONI attraverso il quale avremo una polizza infortuni e RC ma ci è stato detto dalla sede nazionale dell'ente sportivo che l'assicurazione coprirà solo i Soci durante lo svolgimento di pratiche sportive, per cui resterebbero fuori le attività prettamente culturali e quelle attività che prevedono il coinvolgimento di terzi non soci svolte attraverso la collaborazione con enti pubblici (es. comuni, scuole, …) .
    Siamo quindi alla ricerca di un'assicurazione che copra tali attività ma non riusciamo a trovarla (sono tutte per associazioni da leggi 266/91 e 383/00, ossia -se non ho capito male- APS e ODV). Potreste darci il vostro parere e qualche suggerimento per favore?

    Grazie

    1. Buongiorno. Esistono molti Enti di Promozione Sportiva che hanno sottoscritto polizze capienti anche per attività non sportive organizzate dai sodalizi ad essi affiliati (a titolo esemplificativo le segnalo ASI, UISP, CSI, …). Cordialità, Stefano Bertoletti

  5. Chiedo scusa, ma sempre in merito a queste Asd, benedette per alcuni e maledette per altri, le Volevo chiedere se una Asd che opera in locali non commerciali (e quindi sembrerebbe poter esistere solo grazie alla 383/2000 per aggirare l'ostacolo della destinazione d'uso non compatibile con una palestra che svolge quindi tutte le diverse attività ginnico sportive dietro le spoglie dell'Associazione), puo' esercitare a PORTE APERTE, FINESTRE APERTE E SENZA ALCUNA INSONORIZZAZIONE?Non dovrebbero essere con porte chiuse e accessibili solo ai soci? Da quanto normato, ho dedotto che dovrebbe essere il Comune per mezzo dell'Ufficio delle attività produttive che, di concerto con l'Ufficio Tecnico, dovrebbe valutare le attività che si vanno ad intraprendere ed imporre determinati obblighi da assolvere prima di iniziare qualunque tipo di attività, sbaglio?

    1. Buona sera.
      Premesso che un'Associazione è un Ente privato, Vi consiglio di esporre il quesito direttamente al Comune, anche perchè sicuramente vi è un regolamento comunale con una serie di norme che i cittadini devono rispettare.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

    2. Gentile Sig. Gabriele, il Comune non purtroppo non ha regolamenti in merito e su questa problematica, interpellati i vari dirigenti dei diversi settori, ho avuto modo di constatare lo sfascio del nostro Paese e la voglia di fuggire da amministratori che non solo "annaspano" in mezzo a leggi poco chiare e di dubbia interpretazione, ma che spesso si rimpallano le responsabilità senza assumere alcuna decisione e tra Suap, Ufficio Tecnico e….Vigili Urbani, sai quanto tempo passa prima di trovare una risposta ?
      Credo invece sarebbe opportuno fare un po' di chiarezza su un mondo che si presta troppo ad interpretazioni non univoche….!!!
      ok tu vuoi fare l'Associazione no-profit, vuoi utilizzare locali adibiti fino ad oggi a garage e quindi pagare meno di affitto e quanto altro?
      Prima di tutto mi dici che tipo di attività vuoi intraprendere ed io Comune in base all'attività da svolgere, ti richiedo tutte le opportune modifiche ai locali che vai ad occupare in modo da tutelare "soci",cittadini confinanti, e cittadini commercianti concorrenti e solo dopo una attenta verifica di quanto fatto, ti rilascio il permesso di aprire l'attività, invece da noi si fa una ….SCIA e poi non si sa chi controlla!!! Per quanto attiene poi tutti gli altri adempimenti amministrativi e/o fiscali, basterebbe responsabilizzare gli organi competenti a controllare, e che i controlli siano seri ed efficaci e non intervenire solo dietro esposti e/o denunce di malcapitati cittadini onesti! I controlli servirebbero a rendere il nostro paese più credibile e incentivare le persone perbene a costituire le Associazioni per il vero significato e scopo di quest'ultime e non per fare i furbi ed avere come unico fine quello di "Evadere" le tasse!

    3. Per dirla tutta la DIA o la SCIA (salvo diverse indicazioni) ci vogliono solo nel caso di somministrazione di bevande ed alimenti. Nel caso di una nuova costituzione senza somministrazione di bevande ed alimenti, non ci vogliono neppure e basta che la destinazione d'uso sia compatibile con la presenza di persone.
      Ciò premesso, il nostro supporto professionale prevede l'approfondimento delle tematiche al fine di trovare la soluzione. Se avesse piacere di approfondire può contattarmi scrivendo a gabriele@movidastudio.it
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

  6. In riferimento al vs. punto elencato come "preoccuparsi della questione legata alla salute e sicurezza dei lavoratori (attestati, ecc…)" desidero sapere se la ns. ASD affiliata ad un ente sportivo riconosciuto dal CONI con p.iva, avendo nel locale la presenza di soci volontari che effettuano prestazioni di amministrazione-lavori generici NON PROFESSIONISTICI, ricevendo un compenso forfetario perchè già hanno reddito "primario", è obbligata a sottostare al D.LGS 08/81 oppure no;
    mentre per quanto riguarda la somministrazione di cibi e bevande è obblicatorio REC più SCIA, ma il REC deve essere obbligatoriamente in possesso da uno dei soci fondatori oppure è un servizio fattibile, IN PRESENZA FISICA CHIARAMENTE a somministrare alimenti da parte di un socio volontario in possesso di questo attestato?

    1. Buongiorno.
      In merito al primo quesito vi invito a contattare il Dott. Emanuele REY per un supporto sulla questione: +39 349.1768021 – nuoverisorse@yahoo.it.
      In merito al secondo, è sufficiente il titolo da parte di qualcuno dei soci, anche se volontario.
      I migliori saluti, Gabriele Aprile

    2. grazie per la risposta celere e chiara, una specifica per cortesia, è obbligatorio che la ASD abbia p.iva per emettere la fattura oppure posso aspettare circa 6.000 euro di reddito accumulato come le "persone fisiche" che sono senza p.iva ma emettono ricevute fino alla cifra prima menzionata?

    3. Buongiorno. Per svolgere attività commerciale l'asd deve necessariamente aprire partita iva. I migliori saluti, Gabriele Aprile

  7. Buongiorno e grazie per il vostro prezioso lavoro.
    Una domanda: nella nostra ASD, che si occupa di danza, tutti gli iscritti ai corsi sono soci (hanno presentato domanda di ammissione, che è stata accettata dal CD, e versato quota associativa e quota di partecipazione al corso): come 'regolarizzare' chi vuole fare una lezione di prova o partecipa alla openweek (settimana di lezioni aperte e gratuite di tutte le discipline) senza farlo associare in quanto di fatto non è ancora sicuro di essere interessato? Grazie infinite
    Barbara

    1. Buongiorno Barbara e grazie per il commento.
      Questo è un problema comune a molti enti sportivi. Il soggetto può partecipare ad una lezione di prova (farei compilare un modulo specifico) in cui di fatto osserva solo; in questo caso non ci sono particolari problemi. Se invece il soggetto chiede di fare una lezione di prova svolgendo attività sportiva, sostanzialmente ci sono due problemi: certificato medico e copertura assicurativa. Se l'asd ha una copertura assicurativa che copre anche i soggetti terzi (di solito non ce l'ha perchè molto più cara di quella proposta da EPS e Federazioni), non ci sono problemi per l'assicurazione, ma se il soggetto non porta il certificato medico la copertura assicurativa non si attiva…in qualsiasi caso almeno chiederei il certificato medico per le lezioni di prova, in modo da tutelare l'Ente e chi somministra la lezione di prova.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  8. potreste dare info circa normative sulla sicurezza che riguardano le associazioni e anche normative che riguardano cassette primo soccorso etc. Grazie

    1. Buongiorno.
      A giorni uscirà un articolo proprio su questo!
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    1. Buona sera.
      L'obbligo di assicurazione è per le Associazioni di Volontariato e gli enti sportivi dilettantistici (questi ultimi solitamente attraverso le tessere fornite da Enti di promozione sportiva e Federazioni). Per le altre tipologie di Associazioni, la copertura assicurativa nei confronti dei soci è facoltativa (anche se noi la consigliamo sempre).
      I migliori saluti e grazie per l'intervento.
      Gabriele Aprile

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