Domanda di ammissione – pagamento/incasso quota sociale

Come gestire le domande di ammissione a socio in un’Associazione?

Il mese di novembre che sta volgendo al termine ha portato alla ribalta, come oramai di consueto negli ultimi mesi (se non anni …), la necessità di prestare molta attenzione ai rilievi formali attinenti la gestione di Enti associativi (Associazioni Sportive Dilettantistiche, ONLUS, Associazioni di Promozione Sociale, Associazioni Culturali, …). In questa direzione, nella consapevolezza che l’unico mezzo nella nostra disponibilità per gestire il cambiamento sia quello di comprenderlo anticipatamente, già a partire dal 2009 abbiamo cercato di indurre i nostri lettori a riflettere su un tema di primaria importanza: le tempistiche corrette per la richiesta di pagamento della quota associativa.

Posto che il pagamento della quota associativa annuale può provenire solo da un soggetto in possesso della qualifica di socio, e che la conferma dell’attribuzione di questo ruolo (socio dell’Associazione PIPPO) può avvenire esclusivamente mediante una riunione di Consiglio Direttivo, che esamina un certo numero di domande e le approva o meno (in questo senso approvazioni tacite, approvazioni automatiche decorsi un certo numero di giorni dalla presentazione della domanda, approvazioni implicite, ecc … sono assolutamente pericolose e inidonee!), la richiesta di pagamento della quota associativa annuale (oltre che di eventuali quote attività) può avvenire SOLAMENTE DOPO la presentazione e APPROVAZIONE della domanda.

Proprio in questa linea già nel 2010, e successivamente nel 2011, avevamo centrato il problema e mostrato le criticità: si vedano in proposito Domanda di Ammissione – Accettazione Socio Associazione e Alcune puntualizzazioni riguardo Assemblea Sociale, Consiglio Direttivo e Libro Soci.

Ribadiamo quindi, per amore di verità ed al fine di cercare di tutelarVi da possibili “scivolate” o approssimazioni su un aspetto molto delicato e da controllare con estrema attenzione (tale assunto induce solitamente gli Uffici accertatori a ritenere le Associazioni che richiedono un pagamento contestuale alla compilazione della domanda di ammissione al pari di veri e propri “negozi”, in cui si individua un “prodotto/servizio” e lo si acquista, senza divenire parte di un sistema, cui nella forma e nella sostanza sono però connesse le agevolazioni, anche fiscali) che non è possibile richiedere il pagamento contestualmente alla presentazione della domanda di ammissione a socio della quota sociale, in quanto, non avendo ancora il Consiglio Direttivo approvato la domanda di ammissione il soggetto è a tutti gli effetti un terzo, e non un socio.

Vi consigliamo pertanto, come già fatto in altre occasioni, la consultazione di alcune Guide prodotte sugli Enti non Commerciali: in particolare: “Guida al non profit: come creare e gestire un’Associazione” e “Verifiche fiscali agli enti non profit”, ribadendo la nostra disponibilità a considerare con estrema delicatezza ogni specifica e particolare situazione.

Tutto Non Profit © riproduzione riservata – VOLETE SAPERNE DI PIÙ? Consultate le nostre Guide (cliccando QUI) e richiedete un aggiornamento periodico e approfondito sulle tematiche gestionali e giuridico-fiscali di tutti gli Enti non Profit (ASD, OdV,ONLUS, APS, SSD, …) cliccando QUI.

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22 commenti

  1. Buongiorno, siamo un gruppo di persone che nell'ambito di sport da ring ha appena costituito una SSD.
    Siamo in procinto di partire ma abbiamo appreso che teoricamente non potremmo prendere le quote d'iscrizione dei nostri tesserati prima che questi siano tesserati presso la federazione o Ente di promozione.
    Premettiamo che noi iscriveremmo i nostri tesserati solo all'Ente, quindi il nostro libro iscritti sarebbe quello dei tesserati dell'Ente.
    Quindi in teoria loro dovrebbero presentare domanda, noi dovremmo tesserarli, poi riscuotere la quota ed emettere ricevuta? Questo ci crea molta confusione, perchè se ad esempio una persona paga tramite bonifico, lo fa prima che noi possiamo tesserarla. Inoltre come facciamo, in linea teorica, a tesserare qualcuno se costui non ci da i soldi per farlo?
    Potreste chiarirci questi dubbi, per favore? Ci sembra una procedura assurda, e francamente non riusciamo a capire come procedere. Mille grazie.
    Paolo M.

    1. Buongiorno Paolo. L'articolo riportato sopra si riferisce alla corretta modalità di incasso della quota associativa da parte di un'Associazione, nulla precisando in materia di SRL sportive dilettantistiche, in quanto non Enti di tipo associativo. Nel caso di un Ente associativo, infatti, la quota associativa non può che essere versata solamente dopo che il soggetto ha acquisito la qualifica di "socio", iter che si completa in esito alla verbalizzazione da parte del consiglio direttivo successivamente all'esame delle domande presentate. Le SRL sportive, invece, devono allineare il loro operato ad altre previsioni. Cordialità, Stefano Bertoletti

    2. Quindi in pratica nel caso di una SRL potremmo incassare contestualmente alla domanda di iscrizione o tesseramento la quota relativa, emettere ricevuta, e DOPO tesserare la persona all'EPS?
      Grazie mille
      Paolo

    3. Trattasi di iter e prassi molto delicate, che occorre verificare con accuratezza con il consulente che vi ha fornito l'impostazione gestionale, fiscale e contabile. Noi ci occupiamo esclusivamente di Enti Non Profit e, se lo desiderate, possiamo occuparci di tutto a fronte di specifico incarico. Cordialità, Stefano Bertoletti

  2. Buongiorno. Sono presidente di una ASD di basket in regime agevolato. Tutti i nostri atleti, che pagano una quota di frequenza, sono tesserati per la FIP. Posso considerarli "tesserati" e non "soci"? Che differenze esistono? Le quote inferiori alle 516 Euro pagate in contanti devono necessariamente transitare dal conto corrente della società o devono solo essere inserite in bilancio e con quali differenze tra i due casi?
    Grazie. Cordiali saluti.

    1. Buongiorno.
      Se si tratta dei Vostri atleti, immagino che compilino una domanda nei confronti dell'asd e paghino una quota. In quel caso socio e tesserato coincidono. In linea generale, se parliamo di FIP, i tesserati sono gli atleti in possesso della tessera FIP, indipendentemente dall'ASD o SSD che li ha iscritti alla Federazione. Le entrate sia per contanti che attraverso metodi bancari devono essere indicate in prima nota, ci mancherebbe altro. Mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire
      un'associazione", "non profit: come posso guadagnare?", "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre sull’argomento, all'indirizzo http://www.movidastudio.it/edizioni.php .
      Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
      I migliori saluti.
      Dott. GABRIELE APRILE

      1. Buonasera , sono presidente di un asd , i soci pagano la quota associativa annuale uguale per tutti , è una quota in base al corso ed i giorni che frequentano . Questa quota dei corsi può essere differenziata o deve essere per legge uguale a tutti ??

        1. Buongiorno. Il vigente testo dell’art. 148 TUIR stabilisce che “Per le associazioni … sportive dilettantistiche … non si considerano commerciali le attivita’ svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti …”. È dunqune legittimo richiedere il pagamento di un corrispettivo specifico, evidentemente parametrato in confronto all’attività sportiva erogata nei confronti dell’associato, considerando detto incasso come istituzionale: https://www.tuttononprofit.com/2016/02/enti-non-profit-quando-un-corrispettivo-e-istituzionale-e-quando-commerciale.html. Cordialità, Stefano Bertoletti

  3. si può indicare sulla scheda associativa una postilla/clausola in cui si indica che il sottoscritto chiede di iscriversi all'associazione e lascia già i soldi per il versamento della quota di iscrizione al fine che in caso di accettazione venga registrata in contabilità e trattenuta, al fine di agevolare le pratiche contabili senza rincorrere dopo il socio? naturalmente questo prevede che il pagamento venga registrato dopo il consiglio direttivo.
    è fattibile una dichiarazione di chi fa la domanda di iscrizione?

    1. Buongiorno,
      potete ragionare su questa sorta di "deposito fiduciario". Il problema è che potrebbero sorgere difficoltà legate alla contabilizzazione di queste voci e, fino a quando non c'è una giurisprudenza certa sulla proposta da Voi sollevata, non possiamo garantire che un'impostazione del genere sia a prova di accertamento!
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  4. Salve, mi trovo d'accordo con Anonimo sul fatto che non si può obiettivamente fare un consiglio per ogni gruppo di aspiranti soci. Nel mio caso ancor peggio perchè a volte si tesserano 2 persone in una settimana, altre 3 la successiva….un mese nessuno, in realtà a me la consulente fa fare un unico verbale in cui vengono elencati tutti i soci (rinnovi e nuovi)tesserati in un anno, insieme al bilancio.
    Francesca

    1. Buongiorno Francesca.
      Comprendo la Vostra posizione e mi permetto di dire che molti nostri clienti fanno anche un verbale di consiglio direttivo al giorno quando ci sono delle domande a socio da approvare, visto che la legge non indica un numero massimo di verbali di c.d.

      Riprendo quanto rispondo alla domanda precedente: fino a quando il consiglio direttivo non si riunisce per approvare le domande di ammissione a socio, i soggetti che hanno compilato la domanda di ammissione non hanno titolo per pagare, a meno che queste quote vengano considerate dall'Associazione quale attività commerciale (per il quale è necessario che l'Associazione abbia partita iva).

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  5. Buon giorno, in calce alla domanda di ammissione come socio dell'Associazione che rappresento, c'è riportata la dicitura "per accettazione Direttivo" seguita dalla mia firma come presidente che appongo al momento della consegna da parte dell'aspirante socio, alla quale viene allegata copia della ricevuta di pagamento tramite bonifico che viene effettuato in un secondo momento. Potrebbe andar bene in questo modo? Anche perché il consiglio si riunisce a seconda delle esigenze che può variare da 1 o 2 mesi e non sarebbe possibile accumulare tutte le domande di una intera stagione.

    1. Buongiorno,
      fino a quando il consiglio direttivo non si riunisce per approvare le domande di ammissione a socio, i soggetti che hanno compilato la domanda di ammissione non hanno titolo per pagare, a meno che queste quote vengano considerate dall'Associazione quale attività commerciale (per il quale è necessario che l'Associazione abbia partita iva). Il consiglio è quindi di fare più verbali di c.d. soprattutto nel periodo della campagna tesseramento.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  6. Buongiorno,
    noi come Associazione Sportiva dilettantistica e di promozione sociale abbiamo risolto questo "problema" in quanto abbiamo stabilito nello statuto che il Consiglio deve accettare le ammissioni o una persona delegata dal Consiglio.
    Visto che il legislatore non da "una" regola unica da seguire potebbe andare bene questa modalità?
    Un'altra domanda importante che non mi è chiaro.
    Se si iscrivono bambini(minori) deve ovviamente firmare un genitore, il quale paga anche la quota annuale per il bambino.
    Se in casao poi anche il genitore volesse partecipare ad un'altra attività, dovrebbe pagare di nuovo la quota per se o automaticamente, perchè ha inscritto il figlio , anche lui è socio?

    E' vero che un socio di un Ass.di promozione sociale che si iscrive, inscrive automaticamente tutto il suo nucleo familiare?

    Grazie
    per l'attenzione

    1. Buongiorno,
      non concordiamo (soprattutto alla luce dei verbali di accertamento che abbiamo avuto modo di studiare nel tempo) sulla proposta risolutiva evidenziata, ma ribadiamo quanto indicato nell'articolo ed in quelli precedenti. Le regole sono molto chiare e l'approvazione di una domanda di ammissione a socio è in capo al consiglio direttivo, che si deve riunire e predisporre un verbale di approvazione.

      L'iscrizione di un minore a socio non include di default anche l'iscizione del genitore, pertanto anche il genitore deve compilare la domanda di iscrizione a socio. E' possibile prevedere nello statuto diverse figure di soci e differenti importi delle quote sociali (può essere anche pari a 0 euro…) in base alla categoria di socio.

      E' possibile che qualche statuto di APS indichi che l'iscrizione di un socio in automatico garantisca l'iscrizione di tutto il nucleo famigliare. A nostro avviso è comunque opportuno che ogni soggetto compili la domanda di iscrizione a Socio.

      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  7. la soluzione non potrebbe essere una delega formale da parte del direttivo nei confronti di un componente es presidente, per accetare i soci al momento dell iscrizione e del pagamento magari con retifica al primo direttivo utile?

    1. Buongiorno,
      potreste decidere di procedere in questo modo, ma noi non possiamo garantirVi che in fase di eventuale accertamento questa procedura venga accolta senza contestazioni, soprattutto perchè in quel caso non è dimostrabile la non contestualità…
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

    2. saluti, l'ente di promozione uisp al quale siamo affiliati, ci fa accettare le domande con riserva ed approvarle al primo consiglio direttivo utile. non risolviamo il problema della contestualità ma formalmente la persona che versa la quota associativa è già socia al momento del pagamento.
      Vorrei invece sapere se una asd deve, come facciamo ora, apporre sulla ricevuta che rilascia per il versamento della quota associativa e di partecipazione, la marca da bollo da 1,81. grazie mille
      Lucia Uggè

    3. Buongiorno,
      la marca da bollo da 1,81 è da apporre solo se l'importo della ricevuta supera i 77,47 euro.
      I migliori saluti,
      Gabriele Aprile

  8. Buona sera,
    spiacente ma la soluzione che prospetta Lei, a fronte di contestazioni presenti su numerosi verbali di accertamento da parte dell'A.E., viene equiparata al pagamento di un biglietto d'ingresso…con conseguenze assai problematiche…
    I migliori saluti,
    Gabriele Aprile

  9. Certo, in linea di diritto condivido quello che c'è scritto, e tecnicamente è perfetto il ragionamento, solo che se la mia associazione (sci club) che conta 500 – 600 soci raccolti nell'arco dei mesi di ottobre – dicembre nelle giornate di martedì – giovedì (durante la presciistica) e sabato (2 ore dedicate) dovessimo gestire prima le iscrizioni, dopo riunire il consiglio ogni settimana per approvare la qualifica di socio, e poi una volta socio rincorrere i 600 nuovi soci per farsi dare i soldi, la cosa diventerebbe ingestibile. Bisogna contemperare le esigenze… Io chedo che se i soldi che ricevo li considero un Credito finchè il consiglio direttivo non approva la qualifica di socio, la cosa semplificherebbe le cose e diventerebbe sostenibile.
    Saluti
    Bortolin dott. Marco

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